1977
Le Sante Missioni
Le Sante Missioni verranno celebrate con impegno di tutta la popolazione dopo dieci anni dalle ultime e dopo un anno circa di preparazione, secondo il presente programma di massima:
• Il 27/2 c. m. verrà fra noi il Padre responsabile della Missione per l'annuncio immediato del grande avvenimento.
• Pertanto il solito Sacro Triduo tradizionale d'inizio quaresima in quest'anno non avrà luogo se non in maniera condensata, il 27 corrente, prima domenica di quaresima, per acconsentire di incentrare tutti i nostri sforzi sulla Missione imminente.
• Il 19/3: solenne ricevimento dei cinque Missionari, Passionisti, alle ore 17,30; verranno accompagnati nella Chiesa Parrocchiale in coincidenza con la Messa Vespertina concelebrata da tutti insieme.
Il 20/3, domenica, i Missionari parleranno a tutte le Messe, secondo il solito orario festivo, in Parrocchia e al Carmine.
• Dal 21/3 al 26/3 la Missione si svolge nelle famiglie della Parrocchia che saranno visitate lungo la giornata dal Missionario. Di sera, alle ore 21 circa, in apposito luogo di convegno, si potrà dialogare in gruppo col Missionario medesimo su tutto ciò che si desidera.
Ecco la dinamica della visita alle famiglie e degli incontri serali.
Sono cinque i centri di ascolto prefissati:
1. Il Centro Paese con luogo d'incontro serale presso l'Asilo Cavagnis.
2. Il Carmine con luogo d'incontro serale presso la palestra delle Scuole Elementari di Via Locatelli.
3. Il Monte con centro al Mulino e in Campelmé.
4. Il Ponte di Zogno con centro di ascolto da indicarsi volta per volta.
5. Tre-Fontane e Foppa con centro di ascolto serale presso il Ricovero.
• Dal 26/3 al 3/4 la Missione si svolge in Chiesa mediante l'annuncio della Parola di Dio in maniera solenne come quando Dio ha dato le sue leggi a Mosè sul Monte Sinai. Alla Domenica l'orario è festivo e nei giorni feriali, da lunedì 28 a venerdì 1/4, come da schema seguente:
In Parrocchia, ore 7; 9; 15; 16; 20.
Al Carmine, ore 7; 9; 15; 16; 20.
• Sabato, 2/4: Confessioni:
In Parrocchia: ore 10; 16; 18; (alle ore 16 Prime Confessioni) Al Carmine: ore 9; 20.
• Domenica 3/4: orario festivo e alle ore 15: chiusura Sante Missioni!
Le Sante Missioni sono tempo di verifica e di conversione; tempo in cui ciascuno cerca di promuoversi personalmente per rendersi capace di promuovere comunitariamente l'uomo nella società civile e nella Chiesa. I comandamenti di Dio promuovono l'uomo integralmente, se l'osservanza è ispirata dall'amore di Dio e del prossimo.
• Il 27/2 c. m. verrà fra noi il Padre responsabile della Missione per l'annuncio immediato del grande avvenimento.
• Pertanto il solito Sacro Triduo tradizionale d'inizio quaresima in quest'anno non avrà luogo se non in maniera condensata, il 27 corrente, prima domenica di quaresima, per acconsentire di incentrare tutti i nostri sforzi sulla Missione imminente.
• Il 19/3: solenne ricevimento dei cinque Missionari, Passionisti, alle ore 17,30; verranno accompagnati nella Chiesa Parrocchiale in coincidenza con la Messa Vespertina concelebrata da tutti insieme.
Il 20/3, domenica, i Missionari parleranno a tutte le Messe, secondo il solito orario festivo, in Parrocchia e al Carmine.
• Dal 21/3 al 26/3 la Missione si svolge nelle famiglie della Parrocchia che saranno visitate lungo la giornata dal Missionario. Di sera, alle ore 21 circa, in apposito luogo di convegno, si potrà dialogare in gruppo col Missionario medesimo su tutto ciò che si desidera.
Ecco la dinamica della visita alle famiglie e degli incontri serali.
Sono cinque i centri di ascolto prefissati:
1. Il Centro Paese con luogo d'incontro serale presso l'Asilo Cavagnis.
2. Il Carmine con luogo d'incontro serale presso la palestra delle Scuole Elementari di Via Locatelli.
3. Il Monte con centro al Mulino e in Campelmé.
4. Il Ponte di Zogno con centro di ascolto da indicarsi volta per volta.
5. Tre-Fontane e Foppa con centro di ascolto serale presso il Ricovero.
• Dal 26/3 al 3/4 la Missione si svolge in Chiesa mediante l'annuncio della Parola di Dio in maniera solenne come quando Dio ha dato le sue leggi a Mosè sul Monte Sinai. Alla Domenica l'orario è festivo e nei giorni feriali, da lunedì 28 a venerdì 1/4, come da schema seguente:
In Parrocchia, ore 7; 9; 15; 16; 20.
Al Carmine, ore 7; 9; 15; 16; 20.
• Sabato, 2/4: Confessioni:
In Parrocchia: ore 10; 16; 18; (alle ore 16 Prime Confessioni) Al Carmine: ore 9; 20.
• Domenica 3/4: orario festivo e alle ore 15: chiusura Sante Missioni!
Le Sante Missioni sono tempo di verifica e di conversione; tempo in cui ciascuno cerca di promuoversi personalmente per rendersi capace di promuovere comunitariamente l'uomo nella società civile e nella Chiesa. I comandamenti di Dio promuovono l'uomo integralmente, se l'osservanza è ispirata dall'amore di Dio e del prossimo.
Il 12/1/77, al Ricovero abbiamo celebrato la giornata della "Riconoscenza".
Durante il breve sermone tenuto dal Parroco all'Omelia è stato affermato che i primi benefattori da ricordare sono quelli che portano al Ricovero la sofferenza di un rifiuto subìto dalla propria famiglia e da una società egoista che non trova più spazio per le persone prima sfruttate e dissanguate mentre ne trova in esuberanza per le cose futili e mondane ... Abbiamo ricordato poi al primo posto Mons. Giuseppe Speranza con tutti quelli che attorno a lui hanno operato con tanta generosità e sacrificio per dare amorevole accoglienza a tutti gli emarginati che trovano al Ricovero quanto non è loro possibile trovare nella propria famiglia. Un pensiero riconoscente fu indirizzato in particolare alle Suore, prima Cappellone di S. Vincenzo e poi, Orsoline di Somasca, che sono capaci di essere autentiche mamme per gli anziani che a causa dell'età e degli acciacchi tornano ad averne bisogno come i bambini. In questa circostanza, cogliendo l'occasione della sua presenza per la distribuzione di pacchi dono ai ricoverati, abbiamo consegnato alla Signora Anna Maria Stop pani in Polli l'alta onorificenza dell'«Augusto Segno della Croce» conferitale dal sommo Pontefice per la sua opera squisitamente umanitaria e cristiana che da molti anni svolge a conforto degli anziani anche della nostra comunità zognese. A lei la nostra più viva ammirazione e la nostra più sincera e affettuosa riconoscenza.
Cronaca spicciola
Col 19/1/77 abbiamo avviato incontri in assemblea di tutti i genitori dei bambini della Prima Comunione. Presenti una cinquantina. Il tema trattato:
«La catechesi deve essere scuola di comunità e deve risolvere due problemi contemporaneamente: istruire ed educare»
Tutti favorevoli a promuovere la Prima Comunione a gruppi in coincidenza degli incontri pasquali anche per valorizzarli meglio a livello di famiglia e di piccole comunità. A chiusura delle sante quarantore poi si celebrerà alla fine da tutti insieme la Prima Comunione Generale della Parrocchia.
Il 21/1/77, festa della Santa Agnese Vergine e Martire di Cristo a soli 12 anni di età, in Italia, alla Camera, è stata approvata con pochi voti di maggioranza (298 contrari su 312 favorevoli) la legge più infame che esista al mondo sull'aborto. Ad esempio si ignora il fatto che la donna subisca prima la repressione di un ambiente consumistico e permissivo e la violenza indiscriminata di ogni passionalità del maschio e la si lascia poi sola a decidere sulla vita del bambino nel momento più critico e drammatico della sua esistenza in cui dovrebbe promuovere il passo più importante del suo essere donna, il fatto cioè di diventare madre!
Il 31/1/77: Festa di S. Giovanni Bosco, per i ragazzi Santa Messa ore 16 in Parrocchia, assai frequentata.
Il 2/2/77, festa della "Candelora" o Presentazione del Signore al Tempio: Messa alle ore 16 assai frequentata.
Il 3/2/77, festa di S. Biagio, Messa ancora alle ore 16 assai frequentata. In questa circostanza abbiamo ritrovato «L'uovo di Colombo»! Constatato il fatto che la Messa delle ore 18,30 è ormai disertata da tutti mentre la Messa delle ore 16 è assai frequentata anche dai ragazzi, interrogata la gente in Chiesa, accorsa per la benedizione della gola di S. Biagio', è stato deciso all'unanimità di sostituire la Messa della sera (ore 18,30) con la Messa delle ore 16. In Chiesa ora mancano anche i ragazzi oltre i giovani che mancavano già da troppo tempo. Vediamo di poter ricuperare almeno i ragazzi facendoli partecipare con personale vivo interesse e facendoli sentire tra loro autentica comunità. Speriamo che l'uovo di Colombo regga in piedi!
Cronaca spicciola
Col 19/1/77 abbiamo avviato incontri in assemblea di tutti i genitori dei bambini della Prima Comunione. Presenti una cinquantina. Il tema trattato:
«La catechesi deve essere scuola di comunità e deve risolvere due problemi contemporaneamente: istruire ed educare»
Tutti favorevoli a promuovere la Prima Comunione a gruppi in coincidenza degli incontri pasquali anche per valorizzarli meglio a livello di famiglia e di piccole comunità. A chiusura delle sante quarantore poi si celebrerà alla fine da tutti insieme la Prima Comunione Generale della Parrocchia.
Il 21/1/77, festa della Santa Agnese Vergine e Martire di Cristo a soli 12 anni di età, in Italia, alla Camera, è stata approvata con pochi voti di maggioranza (298 contrari su 312 favorevoli) la legge più infame che esista al mondo sull'aborto. Ad esempio si ignora il fatto che la donna subisca prima la repressione di un ambiente consumistico e permissivo e la violenza indiscriminata di ogni passionalità del maschio e la si lascia poi sola a decidere sulla vita del bambino nel momento più critico e drammatico della sua esistenza in cui dovrebbe promuovere il passo più importante del suo essere donna, il fatto cioè di diventare madre!
Il 31/1/77: Festa di S. Giovanni Bosco, per i ragazzi Santa Messa ore 16 in Parrocchia, assai frequentata.
Il 2/2/77, festa della "Candelora" o Presentazione del Signore al Tempio: Messa alle ore 16 assai frequentata.
Il 3/2/77, festa di S. Biagio, Messa ancora alle ore 16 assai frequentata. In questa circostanza abbiamo ritrovato «L'uovo di Colombo»! Constatato il fatto che la Messa delle ore 18,30 è ormai disertata da tutti mentre la Messa delle ore 16 è assai frequentata anche dai ragazzi, interrogata la gente in Chiesa, accorsa per la benedizione della gola di S. Biagio', è stato deciso all'unanimità di sostituire la Messa della sera (ore 18,30) con la Messa delle ore 16. In Chiesa ora mancano anche i ragazzi oltre i giovani che mancavano già da troppo tempo. Vediamo di poter ricuperare almeno i ragazzi facendoli partecipare con personale vivo interesse e facendoli sentire tra loro autentica comunità. Speriamo che l'uovo di Colombo regga in piedi!
Convegno di ascolto per la Va Zona Pastorale su
"Evangelizzazione e promozione dell'uomo"
Presso il Cinema Trieste della Parrocchia
Eccone il programma:
28/12/76: Presentazione del Convegno Nazionale di Settembre, seguito al Convegno Diocesano di Maggio. Relazione di Don Luigi Merelli.
29/12/76: "La Chiesa per il Mondo". Relazione di Don Cesare Bonicelli, che ha partecipato al Convegno Nazionale. come rappresentante della Comm. Inter-regionale.
30/12/76: "La Chiesa, popolo di Dio: Comunità di laici, religiosi e preti".
Relatrice Vittoria Quarenghi, delegata diocesana al Convegno Nazionale.
28/1/77: Intervento delle forze sociali locali su loro programmi di promozione dell'uomo e sul ruolo della Chiesa.
1/3/77: Comunità parrocchiali: revisione e scelte.
2/3/77: L'impegno per l'uomo: revisione e scelte.
Dopo Pasqua: il Consiglio Zonale composto di Laici, Religiosi e Sacerdoti dovrà, in base ai risultati del Convegno di Ascolto, fare una revisione e indicare linee operative pratiche da promuovere nelle Parrocchie, o meglio nella Chiesa della Val Brembana.
Da tutto ciò che il Convegno ha sinora espresso, risulta:
1° Per alcuni la Chiesa ha fatto il suo tempo e non se ne dovrebbe parlare più per non perdere tempo inutilmente ... È ritenuta pertanto una realtà superata o in processo di pieno disfacimento ...
2° Per altri la Chiesa Vecchia ha tradito il povero e la Nuova non può che combaciare con la lotta di classe: è l'unica scelta che ci permette ancora di essere Chiesa, come l'ha voluta Cristo!
3° Altri timidi, che non osano farsi sentire, pensano, e ciò si legge chiaramente sul loro volto, che la Chiesa va bene così come è e come è sempre stata, soprattutto dopo le sconvolgenti riforme conciliari già subite!
4° Da ultimo, i moderati, ma non tradizionalisti, affermano che tra la Chiesa del passato, ancorata alla gerarchia e con una visione clerico-borghese, e la Chiesa di chi la vuole disancorata da ogni potere e gerarchia, come espressione della base incentrata sulla lotta di classe, se ne può inventare una terza da inserire tra le due precedenti come nuova scelta di base che si ispira veramente alla autentica promozione umana e cristiana dell'uomo in una visione di fede e di amore. Questa nuova Chiesa dovrebbe far leva sulla coscienza umana verificata alla luce del Vangelo ... Da un contesto d'insieme risulta tuttavia chiaro per tutti che la Chiesa, così come è, è profondamente in crisi perchè in crisi è l'uomo! Se c'è un vantaggio sicuro in tutta questa confusione è il fatto che l'uomo sta riscoprendo il proprio grave malanno da vincere ponendosi con un atteggiamento critico nella società in cui vive e lottando per rivendicare a sè il diritto di poter decidere direttamente e responsabilmente, nella comunità civile e cristiana, tutti i problemi della propria esistenza.
d. g.
28/12/76: Presentazione del Convegno Nazionale di Settembre, seguito al Convegno Diocesano di Maggio. Relazione di Don Luigi Merelli.
29/12/76: "La Chiesa per il Mondo". Relazione di Don Cesare Bonicelli, che ha partecipato al Convegno Nazionale. come rappresentante della Comm. Inter-regionale.
30/12/76: "La Chiesa, popolo di Dio: Comunità di laici, religiosi e preti".
Relatrice Vittoria Quarenghi, delegata diocesana al Convegno Nazionale.
28/1/77: Intervento delle forze sociali locali su loro programmi di promozione dell'uomo e sul ruolo della Chiesa.
1/3/77: Comunità parrocchiali: revisione e scelte.
2/3/77: L'impegno per l'uomo: revisione e scelte.
Dopo Pasqua: il Consiglio Zonale composto di Laici, Religiosi e Sacerdoti dovrà, in base ai risultati del Convegno di Ascolto, fare una revisione e indicare linee operative pratiche da promuovere nelle Parrocchie, o meglio nella Chiesa della Val Brembana.
Da tutto ciò che il Convegno ha sinora espresso, risulta:
1° Per alcuni la Chiesa ha fatto il suo tempo e non se ne dovrebbe parlare più per non perdere tempo inutilmente ... È ritenuta pertanto una realtà superata o in processo di pieno disfacimento ...
2° Per altri la Chiesa Vecchia ha tradito il povero e la Nuova non può che combaciare con la lotta di classe: è l'unica scelta che ci permette ancora di essere Chiesa, come l'ha voluta Cristo!
3° Altri timidi, che non osano farsi sentire, pensano, e ciò si legge chiaramente sul loro volto, che la Chiesa va bene così come è e come è sempre stata, soprattutto dopo le sconvolgenti riforme conciliari già subite!
4° Da ultimo, i moderati, ma non tradizionalisti, affermano che tra la Chiesa del passato, ancorata alla gerarchia e con una visione clerico-borghese, e la Chiesa di chi la vuole disancorata da ogni potere e gerarchia, come espressione della base incentrata sulla lotta di classe, se ne può inventare una terza da inserire tra le due precedenti come nuova scelta di base che si ispira veramente alla autentica promozione umana e cristiana dell'uomo in una visione di fede e di amore. Questa nuova Chiesa dovrebbe far leva sulla coscienza umana verificata alla luce del Vangelo ... Da un contesto d'insieme risulta tuttavia chiaro per tutti che la Chiesa, così come è, è profondamente in crisi perchè in crisi è l'uomo! Se c'è un vantaggio sicuro in tutta questa confusione è il fatto che l'uomo sta riscoprendo il proprio grave malanno da vincere ponendosi con un atteggiamento critico nella società in cui vive e lottando per rivendicare a sè il diritto di poter decidere direttamente e responsabilmente, nella comunità civile e cristiana, tutti i problemi della propria esistenza.
d. g.
Esprimiamo all'Arcivescovo Gaddi la nostra affettuosa riconoscenza
e al Vescovo Oggioni la nostra disponibilità.
L'ARCIVESCOVO GADDI CI LASCIA
Nato a Somana sul lago di Lecco nel 1901. Insegnante in seminario, parroco di Cernobbio, "Vicario generale di Como, Vescovo di Nicosia dal 1953 al 1962, quindi Coadiutore con diritto di successione dell'Arcivescovo di Siracusa. Vescovo di Bergamo dal 1963 al 1977. «Compio oggi i settantacinque anni di età e in piena e pronta adesione al suggerimento dei documenti conciliari ripongo nelle auguste mani della Santità Vostra la diocesi di Bergamo che dalla paterna Vostra bontà e fiducia venne affidata alle mie cure nell'agosto del 1963. La diocesi è vasta; le parrocchie sono molte; i problemi pastorali si fanno sempre più gravi; le esigenze e le attese dei sacerdoti e dei fedeli diventano di giorno in giorno maggiori ... » CLEMENTE GADDI, Vescovo (dalla supplica al S. Padre del 23/12/1976) |
IL PRIMO SALUTO DEL SUCCESSORE
Nato a Villa Santa di Monza nel 1916. Insegnante al seminario di Venegono e dal 1950 professore in Patrologia e dogmatica della Pontificia Facoltà di quel seminario, dal 1960 rettore e insegnante dell'Istituto Sacerdotale di Saronno, dal 1970 Delegato e poi Vicario episcopale per la formazione permanente del clero nella diocesi Ambrosiana, dal 1972 Vescovo di Lodi. Esprimo anzitutto i sensi di un ossequio profondo e di una stima piena di ammirazione a Sua Eccellenza Mons. Clemente Gaddi, dal quale raccolgo con trepidazione l'eredità di una Chiesa da lui servita con intelligenza, amore e spirito di concretezza. Invio a tutti i fedeli un'amplissima benedizione; in modo particolare ai sacerdoti, ai seminaristi, ai religiosi e alle religiose, all'Azione Cattolica e a tutti i laici impegnati, ai più poveri e bisognosi, ai piccoli e ai giovani. Fratelli e figli, tutti mi siete già carissimi e lo diventerete ancora di più, ne sono sicuro, attraverso il contatto e l'esperienza. Mi aiuti il Signore con la sua grazia, implorata anche dalla vostra preghiera. 28 maggio 1977 GIULIO OGGIONI Vescovo di Bergamo |
Piccola cronaca
Coi bambini della Prima Comunione, divisi in gruppi, abbiamo percorso diversi itinerari di fede mediante interessanti ricerche scaturite dalla viva esperienza del loro spirito di osservazione a volte così spiccato e sorprendente. Alle molteplici domande dei bambini abbiamo cercato di rispondere sia pure per gradi ma suscitando in essi il senso critico che li poteva rendere capaci di ricercarsi personalmente una risposta da trasformare in un impegno di vita. Si è trattato di una catechesi semplice ma adeguata alla loro età, comunque ricca di valori umani e cristiani. I contenuti non sono stati forzatamente ridotti in formule ben precisate da potersi mandare a memoria; sono stati bensì affidati a piccoli propositi o scelte pratiche condivise gioiosamente dalla loro buona volontà a modo di uno stile nuovo di vivere.
Ecco un esempio di ricerca fatta con loro.
Provocati dalla domanda di un bambino: «Perché si sta lì a fare i complimenti a un tavolo in Chiesa?» abbiamo riscoperto insieme il centro della famiglia parrocchiale, ossia la tavola o la mensa, attorno a cui ci si raccoglie per sentirsi uniti nei momenti più importanti e più intimi della vita familiare e parrocchiale.
La festa che i commensali fanno a tavola in casa coi propri cari e con gli amici, i cristiani, da buoni fratelli, la rivivono in Chiesa attorno all'altare alla luce della fede e nella testimonianza della carità.
Ci si ritrova, in casa come in Chiesa, viso a viso e ci si riconosce vicendevolmente chiamandosi per nome; ci si gode e si è fel ici di stare insieme attorno alla stessa mensa dove nessuno è estraneo e ciascuno ha il proprio posto. Lì si fa una esperienza insostituibile sia per la vita umana che per la vita cristiana. Quello è il tempo forte per la nostra educazione familiare e cristiana. A tavola si rimarginano gli screzi e si dissipano le incomprensioni; ci si scambia gioiosamente il perdono e si riafferma l'amicizia coi doni tanto importanti del nutrimento materiale e spirituale. Ci si educa alla vita umana e cristiana per cui si fanno insieme tanti bei programmi lusinghieri che ci riconducono sempre più generosi e buoni a ritrovarci ciascuno al proprio posto sensa che nessuno rimanga assente lasciando dei posti vuoti come quando muoiono le persone e se ne vanno lontane per diversi motivi. Triste il tempo in cui le tavole rimangono deserte e disadorne, in casa e in Chiesa, o quando ci si trova a disagio come se fossimo di passaggio a consumare in fretta il pasto all'osteria per ripartire, quando la mensa non è più il nostro centro di ritrovo, ci stiamo male o da estranei, o siamo colti dalla ripugnanza come fossimo costretti a consumare i pasti su un sacrofago o su un catafalco con la nostalgia di una casa e di persone care che non ci sono più! Ma intanto che la famiglia c'è, facciamo festa, in casa e in Chiesa, attorno alla mensa: qui con papà, mamma e pochi fratelli; là con molti, tutti fratelli e amici, e con Dio che si è fatto cibo per noi affinchè la nostra vita rimanga per la grande festa del Cielo!
Non tolleriamo pertanto in Chiesa una mensa, per i nostri incontri di fede, che non porteremmo nelle nostre case per i nostri incontri familiari.
L'altare deve esprimere il calore di una comunità che si incontra per fare festa, la festa della vita! La mensa deve stare in mezzo alla gente perchè tutti vi possano prendere posto con gioia per celebrare insieme i grandi misteri dell'Amore di Cristo, come nell'ultima Cena!
Così potremo riscoprire meglio che la Chiesa siamo noi quando, adunati dalla Parola di Dio, ci ritroviamo da fratelli e da amici con Lui, Gesù, attorno alla stessa mensa, ciascuno con l'impegno della propria vita offerta col dono eucaristico per avere tutti con Cristo la vita eterna!
d. g.
Ecco un esempio di ricerca fatta con loro.
Provocati dalla domanda di un bambino: «Perché si sta lì a fare i complimenti a un tavolo in Chiesa?» abbiamo riscoperto insieme il centro della famiglia parrocchiale, ossia la tavola o la mensa, attorno a cui ci si raccoglie per sentirsi uniti nei momenti più importanti e più intimi della vita familiare e parrocchiale.
La festa che i commensali fanno a tavola in casa coi propri cari e con gli amici, i cristiani, da buoni fratelli, la rivivono in Chiesa attorno all'altare alla luce della fede e nella testimonianza della carità.
Ci si ritrova, in casa come in Chiesa, viso a viso e ci si riconosce vicendevolmente chiamandosi per nome; ci si gode e si è fel ici di stare insieme attorno alla stessa mensa dove nessuno è estraneo e ciascuno ha il proprio posto. Lì si fa una esperienza insostituibile sia per la vita umana che per la vita cristiana. Quello è il tempo forte per la nostra educazione familiare e cristiana. A tavola si rimarginano gli screzi e si dissipano le incomprensioni; ci si scambia gioiosamente il perdono e si riafferma l'amicizia coi doni tanto importanti del nutrimento materiale e spirituale. Ci si educa alla vita umana e cristiana per cui si fanno insieme tanti bei programmi lusinghieri che ci riconducono sempre più generosi e buoni a ritrovarci ciascuno al proprio posto sensa che nessuno rimanga assente lasciando dei posti vuoti come quando muoiono le persone e se ne vanno lontane per diversi motivi. Triste il tempo in cui le tavole rimangono deserte e disadorne, in casa e in Chiesa, o quando ci si trova a disagio come se fossimo di passaggio a consumare in fretta il pasto all'osteria per ripartire, quando la mensa non è più il nostro centro di ritrovo, ci stiamo male o da estranei, o siamo colti dalla ripugnanza come fossimo costretti a consumare i pasti su un sacrofago o su un catafalco con la nostalgia di una casa e di persone care che non ci sono più! Ma intanto che la famiglia c'è, facciamo festa, in casa e in Chiesa, attorno alla mensa: qui con papà, mamma e pochi fratelli; là con molti, tutti fratelli e amici, e con Dio che si è fatto cibo per noi affinchè la nostra vita rimanga per la grande festa del Cielo!
Non tolleriamo pertanto in Chiesa una mensa, per i nostri incontri di fede, che non porteremmo nelle nostre case per i nostri incontri familiari.
L'altare deve esprimere il calore di una comunità che si incontra per fare festa, la festa della vita! La mensa deve stare in mezzo alla gente perchè tutti vi possano prendere posto con gioia per celebrare insieme i grandi misteri dell'Amore di Cristo, come nell'ultima Cena!
Così potremo riscoprire meglio che la Chiesa siamo noi quando, adunati dalla Parola di Dio, ci ritroviamo da fratelli e da amici con Lui, Gesù, attorno alla stessa mensa, ciascuno con l'impegno della propria vita offerta col dono eucaristico per avere tutti con Cristo la vita eterna!
d. g.
Uniti nell’unico Sacerdozio di Cristo
per il popolo di Dio
A proposito della Catechesi
A modo di conclusione dell'anno 76-77 si prospetta quanto è nel proposito di un programma che dovrà coinvolgere gradualmente tutta la nostra comunità parrocchiale soprattutto come impegno pastorale per il nuovo anno 77-78.
1. Sentiamo la necessita di ritornare al «R.d.C.» o «Documento Base» offertoci dalla conferenza episcopale italiana dell'anno 1970.
Dobbiamo riprenderlo in mano alla luce anche delle esperienze fatte in circa sette anni di tentativi più o meno riusciti d'impostare la catechesi sulla base della famiglia, e del gruppo, nell'intento di coinvolgere tutti i componenti della comunità parrocchiale, piccoli o grandi, nel vivo della loro piccola chiesa domestica, senza trascurare naturalmente l'ambiente di scuola, per riempire quei vuoti paurosi nell'impegno cristiano che hanno trovato posto incredibilmente in tutti i nostri cristiani i quali non sanno più trovare tempo per il problema della fede sbiadito al punto da non essere più ritenuto importante.
2. Insisteremo sulla valorizzazione dei nuovi catechismi della C.E.I. tenendo ben presenti le fonti della catechesi: S. Scrittura, Tradizione, Liturgia e Cultura ... Già questi catechismi tengono presenti tutti i fedeli di tutte le età nelle loro situazioni concrete della vita.
Si sosterrà pertanto la catechesi alla luce e nel contesto di reali situazioni locali, non campata per aria, ma come espressione di vita di fede della nostra parrocchia vista qual momento particolare della «Chiesa locale) che fa capo al Vescovo che, come successore degli Apostoli, garantisce in essa l'autenticità del servizio della parola di Dio mantenendoci in comunione di fede con la Chiesa Universale.
3. Dobbiamo promuovere una visione di Chiesa quale «Comunità di Catechesi» da cui scaturisce il carisma pentecostale della catechesi che esige il nostro specifico impegno sia nell'annuncio che nella testimonianza pratica (perchè il cristianesimo è vita) della parola di Dio. Il n° 183 del capitolo 10° del «R.d.C.) afferma infatti: «Ogni cristiano è responsabile della parola di Dio, pertanto ogni battezzato è per sua scelta di fede un catechista, ovviamente come espressione e nel contesto della propria comunità cristiana. Da qui si fa viva l'idea che è necessario fare la catechesi insieme perchè ciascuno è insostituibile, soprattutto se è maggiormente responsabile, come i genitori e gli adulti nei confronti dei piccoli e ciò a livello di famiglia, di gruppo di comunità parrocchiale. Fare la catechesi insieme occorre prepararla insieme!
4. Ci impegneremo quindi a realizzare la preparazione comunitaria alla catechesi! Forse non riusciremo a fare la preparazione comunitaria dell'omelia, ma la preparazione del catechismo dovrà costituire un punto fermo. Già in quest'anno scorso c'è stato un tentativo di preparazione comunitaria che ha dato frutti consolanti. Ciò significa fare posto dell'iniziativa di Dio! Ogni settimana ci sarà la preparazione comunitaria a livello di gruppo e circa una volta al mese si metteranno a confronto i diversi gruppi per scambiarsi l'esperienza fatta e per una eventuale verifica. La catechesi diventa così un fatto incarnato e un evento di grazia che vivifica tutte le scelte della nostra vita personale e comunitaria.
5. In questa visione comunitaria di fede, in cui nessuno tace e tutti ascoltano, finalmente maturerà la nostra esperienza cristiana che ci renderà capaci di essere gli uni per gli altri, in tutti i problemi quale autentica promozione umana.
d. g.
1. Sentiamo la necessita di ritornare al «R.d.C.» o «Documento Base» offertoci dalla conferenza episcopale italiana dell'anno 1970.
Dobbiamo riprenderlo in mano alla luce anche delle esperienze fatte in circa sette anni di tentativi più o meno riusciti d'impostare la catechesi sulla base della famiglia, e del gruppo, nell'intento di coinvolgere tutti i componenti della comunità parrocchiale, piccoli o grandi, nel vivo della loro piccola chiesa domestica, senza trascurare naturalmente l'ambiente di scuola, per riempire quei vuoti paurosi nell'impegno cristiano che hanno trovato posto incredibilmente in tutti i nostri cristiani i quali non sanno più trovare tempo per il problema della fede sbiadito al punto da non essere più ritenuto importante.
2. Insisteremo sulla valorizzazione dei nuovi catechismi della C.E.I. tenendo ben presenti le fonti della catechesi: S. Scrittura, Tradizione, Liturgia e Cultura ... Già questi catechismi tengono presenti tutti i fedeli di tutte le età nelle loro situazioni concrete della vita.
Si sosterrà pertanto la catechesi alla luce e nel contesto di reali situazioni locali, non campata per aria, ma come espressione di vita di fede della nostra parrocchia vista qual momento particolare della «Chiesa locale) che fa capo al Vescovo che, come successore degli Apostoli, garantisce in essa l'autenticità del servizio della parola di Dio mantenendoci in comunione di fede con la Chiesa Universale.
3. Dobbiamo promuovere una visione di Chiesa quale «Comunità di Catechesi» da cui scaturisce il carisma pentecostale della catechesi che esige il nostro specifico impegno sia nell'annuncio che nella testimonianza pratica (perchè il cristianesimo è vita) della parola di Dio. Il n° 183 del capitolo 10° del «R.d.C.) afferma infatti: «Ogni cristiano è responsabile della parola di Dio, pertanto ogni battezzato è per sua scelta di fede un catechista, ovviamente come espressione e nel contesto della propria comunità cristiana. Da qui si fa viva l'idea che è necessario fare la catechesi insieme perchè ciascuno è insostituibile, soprattutto se è maggiormente responsabile, come i genitori e gli adulti nei confronti dei piccoli e ciò a livello di famiglia, di gruppo di comunità parrocchiale. Fare la catechesi insieme occorre prepararla insieme!
4. Ci impegneremo quindi a realizzare la preparazione comunitaria alla catechesi! Forse non riusciremo a fare la preparazione comunitaria dell'omelia, ma la preparazione del catechismo dovrà costituire un punto fermo. Già in quest'anno scorso c'è stato un tentativo di preparazione comunitaria che ha dato frutti consolanti. Ciò significa fare posto dell'iniziativa di Dio! Ogni settimana ci sarà la preparazione comunitaria a livello di gruppo e circa una volta al mese si metteranno a confronto i diversi gruppi per scambiarsi l'esperienza fatta e per una eventuale verifica. La catechesi diventa così un fatto incarnato e un evento di grazia che vivifica tutte le scelte della nostra vita personale e comunitaria.
5. In questa visione comunitaria di fede, in cui nessuno tace e tutti ascoltano, finalmente maturerà la nostra esperienza cristiana che ci renderà capaci di essere gli uni per gli altri, in tutti i problemi quale autentica promozione umana.
d. g.
Mons. Giulio Oggioni ha preso possesso della diocesi
Lunedì, 25 luglio, presso la Sala Capitolare del Capitolo della Cattedrale di Bergamo, S.E. Mons. Giulio Oggioni ha preso possesso della Diocesi di Bergamo per tramite del procuratore, il rev.mo Mons. Severo Bortolotti. In quell'occasione, Mons. Oggioni ha eletto suo delegato ad «omnia» lo stesso Mons. Severo Bortolotti e ha confermato «ad tempus» tutte le cariche diocesane. Ha pure designato come segretario particolare il Sac. Don Giovanni Carzaniga. La presa di possesso è un atto giuridico molto semplice: consiste nella presentazione al Capitolo della Cattedrale, convocato in riunione straordinaria, della Bolla Pontificia di nomina del nuovo vescovo. La bolla venne riconosciuta autentica dal Cancelliere della Curia, in veste di notaio ecclesiastico. Da lunedì 25 luglio Mons. Giulio Oggioni è quindi vescovo di Bergamo con tutti i diritti che gli competono per il governo pastorale della Diocesi. Si dovrà ricordare il suo nome tutte le volte che la sacra liturgia lo richiede, tanto nella recita della Liturgia delle Ore come nella celebrazione della S. Messa. Il nuovo vescovo è entrato in Diocesi il 28 agosto. Mons. Severo Bortolotti, quale delegato «ad omnia», ha nel frattempo regolato tutto quanto attiene il governo pastorale ordinario della Diocesi. Questa decisione da parte di Mons. Oggioni di nominare un delegato «ad omnia» anzichè un vicario generale, sta ad indicare che per la nomina del Vicario Generale, che fa una cosa sola col vescovo tanto da avere potere ordinario, desidera prima conoscere in luogo il clero, i fedeli e le esigenze della Diocesi. Superfluo dire che clero e fedeli sono desiderosi di incontrarsi e di conoscere il nuovo Pastore per manifestare il tributo d'omaggio e l'assicurazione della loro piena collaborazione nel lavoro pastorale della Diocesi.
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CATECHESI E ASSISTENZA
i due particolari impegni della Parrocchia per l'anno 77-78
Settembre e Ottobre: due mesi intensi di preparazione dei Catechisti alla Catechesi. L'8/9/77: incontro Sacerdoti-Religiose In questo incontro si è prospettato per l'anno entrante 77/78 un duplice impegno pastorale per la nostra parrocchia: Catechesi e assistenza!
Senza dimenticare altri aspetti di colossale importanza per la vita della nostra comunità, come ad es. Scuola e lavoro, si è ritenuto di dover dare la precedenza o meglio la preferenza ai due aspetti indicati perchè ci coinvolgono come diretti e insostituibili responsabili. Per ambedue gli impegni si esige il «Volontariato», per cui si fa appello a tutta la popolazione affinchè ciascuno si esprima nella misura in cui intende impegnare la propria presenza personale, non delegata, a questo scopo.
1° Catechesi
Ci si decide subito per una tre-sere (: 12, 13, 14/9/77). Lo scopo è di promuovere l'incontro tra quanti accettano questo impegno che richiede innanzitutto una autentica testimonianza di vita cristiana e poi lo studio dei documenti sulla catechesi che sono fondamentali e in fine la disponibilità per tutti gli incontri tra catechisti e, coi genitori per un lavoro ininterrotto di gruppo e di confronto coi gruppi al fine di realizzare finalmente una solida preparazione comunitaria della catechesi. Si rimanda la catechesi dei ragazzi ai primi di novembre perchè prima di tutto la catechesi dobbiamo farcela tra di noi. I testi da adottarsi sono i soliti della C.E.I. In particolare s'è deciso di valorizzare il catechismo dei bambini per i novelli sposi e per la preparazione delle famiglie al Battesimo dei loro figli.
2° Assistenza
La Parrocchia gestisce in proprio l'Opera pia Caritas in cui vengono a trovarsi, oltre gli anziani quale Ricovero, anche una ventina di ex degenti del Neuropsichiatrico di Bergamo originari tuttavia di Zogno e della Valbrembana. Si è creata cosi la necessità di un centro psico-sociale che il consorzio zonale deve gestire a modo di albergo diurno a cui possano far ricorso i tanti bisognosi di assistenza sotto questo specifico aspetto. Intanto, per necessità di organizzazione, questo servizio vallare può iniziare nel salone del Ricovero ma in vista di una urgente sistemazione propria. La Commissione Assistenza agli anziani a Domicilio del Comune ha sfornato finalmente la scheda sociosanitaria che dovrebbe essere adottata da tutti i paesi del Consorzio Sanitario della Valle Brembana. Col nuovo anno dovrebbe diventare un fatto compiuto l'assistenza tanto attesa e sostenuta finora con tanto impegno e sacrificio dalla decrepita S.V. Occorre anche qui subito del volontariato giovane. Si indiranno allo scopo dei corsi di preparazione a livello comunale, forse anche zonale e provinciale. Anche questa è autentica catechesi. Cristo, nel giudizio universale, riterrà fatto o negaro a sè quanto abbiamo fatto o negato ai bisognosi.
d. g.
Senza dimenticare altri aspetti di colossale importanza per la vita della nostra comunità, come ad es. Scuola e lavoro, si è ritenuto di dover dare la precedenza o meglio la preferenza ai due aspetti indicati perchè ci coinvolgono come diretti e insostituibili responsabili. Per ambedue gli impegni si esige il «Volontariato», per cui si fa appello a tutta la popolazione affinchè ciascuno si esprima nella misura in cui intende impegnare la propria presenza personale, non delegata, a questo scopo.
1° Catechesi
Ci si decide subito per una tre-sere (: 12, 13, 14/9/77). Lo scopo è di promuovere l'incontro tra quanti accettano questo impegno che richiede innanzitutto una autentica testimonianza di vita cristiana e poi lo studio dei documenti sulla catechesi che sono fondamentali e in fine la disponibilità per tutti gli incontri tra catechisti e, coi genitori per un lavoro ininterrotto di gruppo e di confronto coi gruppi al fine di realizzare finalmente una solida preparazione comunitaria della catechesi. Si rimanda la catechesi dei ragazzi ai primi di novembre perchè prima di tutto la catechesi dobbiamo farcela tra di noi. I testi da adottarsi sono i soliti della C.E.I. In particolare s'è deciso di valorizzare il catechismo dei bambini per i novelli sposi e per la preparazione delle famiglie al Battesimo dei loro figli.
2° Assistenza
La Parrocchia gestisce in proprio l'Opera pia Caritas in cui vengono a trovarsi, oltre gli anziani quale Ricovero, anche una ventina di ex degenti del Neuropsichiatrico di Bergamo originari tuttavia di Zogno e della Valbrembana. Si è creata cosi la necessità di un centro psico-sociale che il consorzio zonale deve gestire a modo di albergo diurno a cui possano far ricorso i tanti bisognosi di assistenza sotto questo specifico aspetto. Intanto, per necessità di organizzazione, questo servizio vallare può iniziare nel salone del Ricovero ma in vista di una urgente sistemazione propria. La Commissione Assistenza agli anziani a Domicilio del Comune ha sfornato finalmente la scheda sociosanitaria che dovrebbe essere adottata da tutti i paesi del Consorzio Sanitario della Valle Brembana. Col nuovo anno dovrebbe diventare un fatto compiuto l'assistenza tanto attesa e sostenuta finora con tanto impegno e sacrificio dalla decrepita S.V. Occorre anche qui subito del volontariato giovane. Si indiranno allo scopo dei corsi di preparazione a livello comunale, forse anche zonale e provinciale. Anche questa è autentica catechesi. Cristo, nel giudizio universale, riterrà fatto o negaro a sè quanto abbiamo fatto o negato ai bisognosi.
d. g.
Natale
Dio si è fatto nostro fratello!
Il poeta Radindranath Tagore ha scritto: «Il sorriso di un bimbo è il segno che Dio non è ancora stanco degli uomini»!
Col Natale noi celebriamo il grande avvenimento di Dio che si è fatto bambino per sorriderei, per manifestarci cioè da fratello la sua compiacenza per noi in maniera avvincente anche per l'uomo più triste del mondo.
Natale è Dio che torna sempre a sorriderei nei nostri bambini per garantirei che lui non è mai stanco di noi anche se noi purtroppo a volte siamo tanto, disamorati di lui!
Così è sempre Natale nel mondo quando si concretizza in noi !'impegno di promuovere pienamente la vita perchè l'appuntamento fedele di Dio con l'uomo sia sempre anche l'appuntamento dell'uomo con Dio!
Perchè ogni bimbo possa sorridere, perchè ogni bimbo abbia un papà e una mamma che sorridono, perchè tutti gli uomini si ritrovino fratelli in Dio che si è fatto bambino per sorriderei: Buon Natale!
Il poeta Radindranath Tagore ha scritto: «Il sorriso di un bimbo è il segno che Dio non è ancora stanco degli uomini»!
Col Natale noi celebriamo il grande avvenimento di Dio che si è fatto bambino per sorriderei, per manifestarci cioè da fratello la sua compiacenza per noi in maniera avvincente anche per l'uomo più triste del mondo.
Natale è Dio che torna sempre a sorriderei nei nostri bambini per garantirei che lui non è mai stanco di noi anche se noi purtroppo a volte siamo tanto, disamorati di lui!
Così è sempre Natale nel mondo quando si concretizza in noi !'impegno di promuovere pienamente la vita perchè l'appuntamento fedele di Dio con l'uomo sia sempre anche l'appuntamento dell'uomo con Dio!
Perchè ogni bimbo possa sorridere, perchè ogni bimbo abbia un papà e una mamma che sorridono, perchè tutti gli uomini si ritrovino fratelli in Dio che si è fatto bambino per sorriderei: Buon Natale!
Importante messaggio dei Vescovi
sulla Catechesi
Il quinto sinodo dei Vescovi si è concluso il 29/10/77 con un messaggio dei Padri al popolo di Dio. Eccone una traccia per noi.
• Il mondo, i giovani e la catechesi (Realismo di fronte alla presente situazione) Mutamenti Radicali del Mondo Contemporaneo ...
- Fra tanti conflitti ideologici e i contrasti dei sistemi, si fa strada una nuova ricerca di Dio, si scorgono nuovi segni di inquietitudine del divino nel cuore dell'uomo e nello stesso tempo si intravede un nuovo senso dei valori umani, specie circa la dignità della persona...
- Ogni opera educativa deve prendere l'avvio dalle aspirazioni dei giovani alla creatività, alla giustizia, alla libertà e alla verità, come pure dal loro desiderio di corresponsabilità nella vita ecclesiale e civile e dalla loro propensione all'amore di Dio e del prossimo.
- Difficoltà della catechesi; si riscontra ovunque una molteplicità di iniziative catechetiche, tanto che nei prossimi anni la catechesi sarà in tutto il mondo il terreno naturale e più fruttuoso per il rinnovamento dell'intera comunità ecclesiale. Tuttavia i padri hanno preso in considerazione le difficoltà che la catechesi oggi incontra ... In molte nazioni la catechesi non può essere esercitata con libertà ... Nessun potere al mondo ha il diritto di impedire alla persona umana la ricerca ... e la libera e aperta professione della verità. La Chiesa quando difende il diritto alla catechesi propugna la libertà fondamentale dell'uomo.
- La catechesi mancherebbe di efficacia di fronte alle attuali trasformazioni se non trasmettesse il messaggio che le è affidato con i mezzi espressivi degli uomini del nostro tempo.
- Esigenze di rinnovamento: ... La ripetizione abitudinaria che respinge ogni cambiamento e l'improvvisazione sconsiderata che affronta i problemi con leggerezza sono pericolose ...
• Parole, memoria e testimonianza.
- Il mistero di Cristo e il centro della catechesi. ... Nucleo centrale della catechesi deve essere pertanto il Cristo, vero Dio e vero Uomo, la sua opera salvifica compiuta nella incarnazione, vita, morte e risurrezione ... Tutta la storia della salvezza confluisce nel Cristo. In conformità e quanto è stato detto nell'esortazione apostolica «Evangeli Nuntiandi», il sinodo ricorda i seguenti aspetti: la catechesi è parola - la catechesi è memoria - la catechesi è testimonianza:
- La catechesi come parola.
È uno degli aspetti primari della missione della Chiesa. Essa infatti parla, annuncia, insegna, comunica: cose tutte che esprimono un'unica azione, quella cioè della conoscenza nello Spirito del mistero di Dio salvatore:
«Questa è la vita eterna: che conoscano te l'unico vero Dio e colui che hai mandato, Gesù Cristo» ... Per questo motivo, modello di ogni catechesi è il catecumenato battesimale, che è formazione specifica mediante la quale l'adulto, convertito alla fede, è portato fino alla confessione della fede battesimale durante la veglia pasquale ...
Non ogni insegnamento anche religioso è per se stesso catechesi ecclesiale. Al contrario anche un discorso occasionale che raggiunga l'uomo nella sua situazione concreta e lo orienti al Cristo può avere carattere catecumenale ..
- La catechesi come memoria
È un altro aspetto primario dell'azione della Chiesa: essa ricorda, commemora, celebra il sacrificio in memoria del Signore Gesù, realizza l'anamnesi (memoria).
In realtà, la parola e l'azione della comunità ecclesiale hanno la loro forza solo in quanto sono la parola e l'azione che manifestano oggi che Gesù è il Signore e uniscono a lui. La catechesi in tal modo è congiunta con tutta l'azione sacramentale e liturgica.
La catechesi è manifestazione, per il nostro tempo, del mistero nascosto dai secoli in Dio. Perciò il primo linguaggio usato dalla catechesi è un'introduzione autentica alla -lectio divina", cioè alla lettura della Bibbia ... Le Sacre Scritture rendono possibile a tutti i cristiani di parlare un linguaggio comune. È normale che durante il periodo di formazione alcune sentenze bibliche ... e alcune formule liturgiche che le contengono in maniera chiarissima, e altre preghiere comuni, siano apprese a memoria. Il cristiano assimila pure quelle espressioni della fede elaborate dalla viva riflessione dei cristiani lungo i secoli che furono raccolte nei simboli e nei principali documenti della Chiesa ..
In fine la catechesi è «trasmissione dei documenti della fede» ...
- La catechesi non può separarsi dall'impegno vitale: «Non coloro che dicono Signore, Signore» ... Questo impegno può assumere molteplici forme individuali o collettive. Secondo una formula tradizionale esso è «sequela Christi».
…È necessario affermare senza equivoci che esistono leggi e principi morali da esporre nella catechesi, e che la morale evangelica possiede un'indole specifica che supera di molto le sole esigenze dell'etica naturale. Infatti la legge di Cristo, cioè la legge dell'amore, è impressa nei nostri cuori per opera dello Spirito Santo che ci è stato dato (Rom. 5,5: Gv. 31,34).
Questa dottrina morale è soltanto individuale, ma deve presentare anche la dimensione sociale del messaggio evangelico. Uno dei compiti fondamentali della odierna catechesi consiste nel suscitare e stimolare nuove forme d'impegno soprattutto nel campo della giustizia ...
• Realtà inscindibili: perchè ogni forma di catechesi si realizzi nella sua integrità è necessario che siano indissolubilmente unite:
- la conoscenza della parola di Dio.
- la celebrazione della fede nei sacramenti,
- la confessione della fede nella vita quotidiana.
Perciò la pedagogia della fede possiede un'indole particolare: incontro con la persona di Cristo, conversione del cuore, esperienza dello spirito nella comunione ecclesiale.
• La Catechesi è opera di tutti nella Chiesa.
Luogo naturale della catechesi è la comunità cristiana: Famiglia, Parrocchia, Piccole Comunità Ecclesiali, Associazioni, Gruppi. Il Vescovo è il primo catechista. Uniti a lui, ciascuno secondo le proprie funzioni, tutti insieme siamo corresponsabili nel ministero catechetico che deve formare al dialogo aperto, all'ecumenismo e deve affrontare la situazione di pluralismo culturale con animo "forte nella fede".
La catechesi è sempre missionaria, spinge cioè a preoccuparsi di tutti gli uomini nel pieno rispetto favorendo le vocazioni e stimolando a una autentica testimonianza cristiana di fronte ad essi ... impegnandosi all'edificazione della comunità ecclesiale.
• Il mondo, i giovani e la catechesi (Realismo di fronte alla presente situazione) Mutamenti Radicali del Mondo Contemporaneo ...
- Fra tanti conflitti ideologici e i contrasti dei sistemi, si fa strada una nuova ricerca di Dio, si scorgono nuovi segni di inquietitudine del divino nel cuore dell'uomo e nello stesso tempo si intravede un nuovo senso dei valori umani, specie circa la dignità della persona...
- Ogni opera educativa deve prendere l'avvio dalle aspirazioni dei giovani alla creatività, alla giustizia, alla libertà e alla verità, come pure dal loro desiderio di corresponsabilità nella vita ecclesiale e civile e dalla loro propensione all'amore di Dio e del prossimo.
- Difficoltà della catechesi; si riscontra ovunque una molteplicità di iniziative catechetiche, tanto che nei prossimi anni la catechesi sarà in tutto il mondo il terreno naturale e più fruttuoso per il rinnovamento dell'intera comunità ecclesiale. Tuttavia i padri hanno preso in considerazione le difficoltà che la catechesi oggi incontra ... In molte nazioni la catechesi non può essere esercitata con libertà ... Nessun potere al mondo ha il diritto di impedire alla persona umana la ricerca ... e la libera e aperta professione della verità. La Chiesa quando difende il diritto alla catechesi propugna la libertà fondamentale dell'uomo.
- La catechesi mancherebbe di efficacia di fronte alle attuali trasformazioni se non trasmettesse il messaggio che le è affidato con i mezzi espressivi degli uomini del nostro tempo.
- Esigenze di rinnovamento: ... La ripetizione abitudinaria che respinge ogni cambiamento e l'improvvisazione sconsiderata che affronta i problemi con leggerezza sono pericolose ...
• Parole, memoria e testimonianza.
- Il mistero di Cristo e il centro della catechesi. ... Nucleo centrale della catechesi deve essere pertanto il Cristo, vero Dio e vero Uomo, la sua opera salvifica compiuta nella incarnazione, vita, morte e risurrezione ... Tutta la storia della salvezza confluisce nel Cristo. In conformità e quanto è stato detto nell'esortazione apostolica «Evangeli Nuntiandi», il sinodo ricorda i seguenti aspetti: la catechesi è parola - la catechesi è memoria - la catechesi è testimonianza:
- La catechesi come parola.
È uno degli aspetti primari della missione della Chiesa. Essa infatti parla, annuncia, insegna, comunica: cose tutte che esprimono un'unica azione, quella cioè della conoscenza nello Spirito del mistero di Dio salvatore:
«Questa è la vita eterna: che conoscano te l'unico vero Dio e colui che hai mandato, Gesù Cristo» ... Per questo motivo, modello di ogni catechesi è il catecumenato battesimale, che è formazione specifica mediante la quale l'adulto, convertito alla fede, è portato fino alla confessione della fede battesimale durante la veglia pasquale ...
Non ogni insegnamento anche religioso è per se stesso catechesi ecclesiale. Al contrario anche un discorso occasionale che raggiunga l'uomo nella sua situazione concreta e lo orienti al Cristo può avere carattere catecumenale ..
- La catechesi come memoria
È un altro aspetto primario dell'azione della Chiesa: essa ricorda, commemora, celebra il sacrificio in memoria del Signore Gesù, realizza l'anamnesi (memoria).
In realtà, la parola e l'azione della comunità ecclesiale hanno la loro forza solo in quanto sono la parola e l'azione che manifestano oggi che Gesù è il Signore e uniscono a lui. La catechesi in tal modo è congiunta con tutta l'azione sacramentale e liturgica.
La catechesi è manifestazione, per il nostro tempo, del mistero nascosto dai secoli in Dio. Perciò il primo linguaggio usato dalla catechesi è un'introduzione autentica alla -lectio divina", cioè alla lettura della Bibbia ... Le Sacre Scritture rendono possibile a tutti i cristiani di parlare un linguaggio comune. È normale che durante il periodo di formazione alcune sentenze bibliche ... e alcune formule liturgiche che le contengono in maniera chiarissima, e altre preghiere comuni, siano apprese a memoria. Il cristiano assimila pure quelle espressioni della fede elaborate dalla viva riflessione dei cristiani lungo i secoli che furono raccolte nei simboli e nei principali documenti della Chiesa ..
In fine la catechesi è «trasmissione dei documenti della fede» ...
- La catechesi non può separarsi dall'impegno vitale: «Non coloro che dicono Signore, Signore» ... Questo impegno può assumere molteplici forme individuali o collettive. Secondo una formula tradizionale esso è «sequela Christi».
…È necessario affermare senza equivoci che esistono leggi e principi morali da esporre nella catechesi, e che la morale evangelica possiede un'indole specifica che supera di molto le sole esigenze dell'etica naturale. Infatti la legge di Cristo, cioè la legge dell'amore, è impressa nei nostri cuori per opera dello Spirito Santo che ci è stato dato (Rom. 5,5: Gv. 31,34).
Questa dottrina morale è soltanto individuale, ma deve presentare anche la dimensione sociale del messaggio evangelico. Uno dei compiti fondamentali della odierna catechesi consiste nel suscitare e stimolare nuove forme d'impegno soprattutto nel campo della giustizia ...
• Realtà inscindibili: perchè ogni forma di catechesi si realizzi nella sua integrità è necessario che siano indissolubilmente unite:
- la conoscenza della parola di Dio.
- la celebrazione della fede nei sacramenti,
- la confessione della fede nella vita quotidiana.
Perciò la pedagogia della fede possiede un'indole particolare: incontro con la persona di Cristo, conversione del cuore, esperienza dello spirito nella comunione ecclesiale.
• La Catechesi è opera di tutti nella Chiesa.
Luogo naturale della catechesi è la comunità cristiana: Famiglia, Parrocchia, Piccole Comunità Ecclesiali, Associazioni, Gruppi. Il Vescovo è il primo catechista. Uniti a lui, ciascuno secondo le proprie funzioni, tutti insieme siamo corresponsabili nel ministero catechetico che deve formare al dialogo aperto, all'ecumenismo e deve affrontare la situazione di pluralismo culturale con animo "forte nella fede".
La catechesi è sempre missionaria, spinge cioè a preoccuparsi di tutti gli uomini nel pieno rispetto favorendo le vocazioni e stimolando a una autentica testimonianza cristiana di fronte ad essi ... impegnandosi all'edificazione della comunità ecclesiale.