2024
“E partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme”
Avanzi di un pasto interrotto appena incominciato. Una sedia rovesciata per terra con sopra un tovagliolo accartocciato, la tovaglia spiegazzata, le candele spente, i piatti, le posate, i bicchieri: tutto abbandonato in fretta sul tavolo. La porta è aperta e lascia vedere uno splendido cielo stellato, palpitante, vivo. La notte è chiara come il giorno e questo giorno sembra non finire mai. Colui che brilla proprio per la sua assenza dà senso alla sua scomparsa e al ritorno in tutta fretta dei suoi discepoli a Gerusalemme. Ricomincia il viaggio, questa volta non per fuggire ma per annunciare che Gesù è vivo e rimane con noi. Dopo aver scoperto Gesù sul loro cammino, i discepoli si fanno a loro volta compagni di viaggio di altri, perché la gioia si moltiplichi. “Andate dunque: in tutte le nazioni fate discepoli... Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”.
Carissimi tutti,
in questi giorni di quaresima, più volte, entrando nelle nostre chiese, abbiamo guardato, contemplato e cercato di scorgere il volto del Crocifisso, dietro quel velo che nascondeva, in parte, quel corpo morente a cui siamo abituati... purtroppo. A qualcuno può anche aver dato fastidio, (speriamo), anche perché la presunzione di
sapere, di conoscere, di dare per scontato, o di non lasciarsi provocare per mettersi in discussione, la fa un po’ da padrone nella nostra vita.
E non basta una quaresima per togliere quel velo... per riconoscerlo... serve una vita intera. Ma ciò che conta è mettersi in cammino, ogni giorno, per scoprire quel volto e riconoscere che il Crocifisso Risorto cammina con noi, scegliendo di starci a fianco e di condividere ogni nostro passo fatto di morte e di vita, di peccato e di Grazia, di fragilità e tenerezza.
“Cosa c’è al cuore della nostra fede?” Al cuore della fede ci sta una persona: Gesù, il volto dell’amore di Dio “venuto a cercare ciò che era perduto”. E quel volto meraviglioso del Vivente, perché “Cristo è davvero Risorto”, lo possiamo riconoscere nella preghiera personale e comunitaria; nell’avere il coraggio di tenere in mano ogni giorno la sua Parola; nell’essere attenti agli altri; nel pretendere di meno, senza avanzare privilegi o giustificazioni inutili; nel capire chi sbaglia; nel giudicare di meno e nell’apprezzare di più; nella comprensione
di chi è chiamato a prendere delle decisioni che non possono accontentare tutti, ma che obbligano a metterci la faccia.
Questo è lo stile di Gesù e deve diventare il nostro stile di vita.
Il centro della fede è credere di essere amati per quello che siamo. Questa è la forma per vivere nella gioia, nella fiducia, diventando come Gesù dono per tutti.
E allora che tu possa fare la stessa esperienza dei due discepoli di Emmaus: camminare, lasciarti raggiungere, confidare a Lui le tue delusioni e da Lui lasciarti riscaldare il cuore. Che tu possa invitarlo a fermarti da te: “Rimani con noi, perché si fa sera...”.
Che tu possa riconoscerlo non nei segni eclatanti, ma nel semplice gesto dello spezzare il pane.
Che tu possa abbandonare la tavola delle tue convinzioni e dei tuoi pregiudizi per portare a tutti la strabiliante notizia che il Signore è vivo.
Che tu possa urlare al mondo: “Abbiamo visto il Signore!”.
Che tu possa essere un discepolo pasquale!
Buona, serena e Santa Pasqua
Don Mauro
Carissimi tutti,
in questi giorni di quaresima, più volte, entrando nelle nostre chiese, abbiamo guardato, contemplato e cercato di scorgere il volto del Crocifisso, dietro quel velo che nascondeva, in parte, quel corpo morente a cui siamo abituati... purtroppo. A qualcuno può anche aver dato fastidio, (speriamo), anche perché la presunzione di
sapere, di conoscere, di dare per scontato, o di non lasciarsi provocare per mettersi in discussione, la fa un po’ da padrone nella nostra vita.
E non basta una quaresima per togliere quel velo... per riconoscerlo... serve una vita intera. Ma ciò che conta è mettersi in cammino, ogni giorno, per scoprire quel volto e riconoscere che il Crocifisso Risorto cammina con noi, scegliendo di starci a fianco e di condividere ogni nostro passo fatto di morte e di vita, di peccato e di Grazia, di fragilità e tenerezza.
“Cosa c’è al cuore della nostra fede?” Al cuore della fede ci sta una persona: Gesù, il volto dell’amore di Dio “venuto a cercare ciò che era perduto”. E quel volto meraviglioso del Vivente, perché “Cristo è davvero Risorto”, lo possiamo riconoscere nella preghiera personale e comunitaria; nell’avere il coraggio di tenere in mano ogni giorno la sua Parola; nell’essere attenti agli altri; nel pretendere di meno, senza avanzare privilegi o giustificazioni inutili; nel capire chi sbaglia; nel giudicare di meno e nell’apprezzare di più; nella comprensione
di chi è chiamato a prendere delle decisioni che non possono accontentare tutti, ma che obbligano a metterci la faccia.
Questo è lo stile di Gesù e deve diventare il nostro stile di vita.
Il centro della fede è credere di essere amati per quello che siamo. Questa è la forma per vivere nella gioia, nella fiducia, diventando come Gesù dono per tutti.
E allora che tu possa fare la stessa esperienza dei due discepoli di Emmaus: camminare, lasciarti raggiungere, confidare a Lui le tue delusioni e da Lui lasciarti riscaldare il cuore. Che tu possa invitarlo a fermarti da te: “Rimani con noi, perché si fa sera...”.
Che tu possa riconoscerlo non nei segni eclatanti, ma nel semplice gesto dello spezzare il pane.
Che tu possa abbandonare la tavola delle tue convinzioni e dei tuoi pregiudizi per portare a tutti la strabiliante notizia che il Signore è vivo.
Che tu possa urlare al mondo: “Abbiamo visto il Signore!”.
Che tu possa essere un discepolo pasquale!
Buona, serena e Santa Pasqua
Don Mauro
AUGURI NATALIZI
“È possibile ricominciare sempre, perché c’è una vita nuova che Dio è capace di far ripartire in noi al di là di tutti i nostri fallimenti. Anche dalle macerie del nostro cuore Dio può costruire un’opera d’arte, anche dai frammenti rovinosi della nostra umanità Dio prepara una storia nuova. Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento! La nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma nasce dall’aver incontrato una Persona: Gesù, Bambino nato a Betlemme, Dio con noi; nasce dal sapere che con Lui non siamo mai soli. È questa la nostra certa Speranza”.
Condivido con voi, carissimi tutti, questi semplici pensieri che accompagnano quotidianamente la mia vita e... spero anche la vostra. Ecco i miei auguri per questo Santo Natale e per il nuovo anno santo del Giubileo. Pensando ai sacerdoti che stanno condividendo il loro cammino di fede e di servizio con noi, visitando col pensiero e col cuore le vostre storie, le vostre case con quanto di bello e buono c’è, le famiglie che vivranno queste feste con un po’ di malinconia e amarezza, vi affido tutti nelle mani di questo Bambino, nostro Speranza e chiedo per tutti e per ciascuno il dono di uno sguardo pieno di vita, di stupore e di tanta umanità.
Buon Natale
Il vostro parroco Don Mauro
Condivido con voi, carissimi tutti, questi semplici pensieri che accompagnano quotidianamente la mia vita e... spero anche la vostra. Ecco i miei auguri per questo Santo Natale e per il nuovo anno santo del Giubileo. Pensando ai sacerdoti che stanno condividendo il loro cammino di fede e di servizio con noi, visitando col pensiero e col cuore le vostre storie, le vostre case con quanto di bello e buono c’è, le famiglie che vivranno queste feste con un po’ di malinconia e amarezza, vi affido tutti nelle mani di questo Bambino, nostro Speranza e chiedo per tutti e per ciascuno il dono di uno sguardo pieno di vita, di stupore e di tanta umanità.
Buon Natale
Il vostro parroco Don Mauro
C’È UN MURO DA RICOSTRUIRE
Qualche volta mi capita che alcuni fermandomi per strada o fuori di chiesa mi domandino che ne è o ne sarà del muro crollato il 7 novembre 2023 (più di un anno). Posso assicurarvi che la situazione l’abbiamo presa in mano subito e con le persone competenti, i professionisti, e con il consiglio degli affari economici della parrocchia, in quanto l’immobile della RSA è parrocchiale. Ci siamo affrettati a preparare tutta la documentazione necessaria e a proporre un progetto da sottoporre al parere e al giudizio alla Soprintendenza. Proprio pochi giorni fa, la risposta del Ministero della cultura è stata quella di una integrazione del progetto che avevamo presentato, una integrazione che richiederà altro tempo e sicuramente un aumentano delle spese per riedificare la parte che è ceduta. Appena avrò tutta la documentazione pronta con i dovuti permessi sarà mia premura presentarli al- l’amministrazione comunale e a tutta la comunità con i relativi costi, che mi spaventano un po’. Ma ci affideremo anche questa volta alla Provvidenza e alla sensibilità che tanti di voi hanno nei confronti della nostra casa di riposo.
Don Mauro |
CHIESA DI SPINO AL BREMBO
Sono già passi tre anni dal mio arrivo nelle nostre belle comunità e una delle prime urgenze che mi sono state presentate era ed è la situazione della chiesa dedicata a S. Alessandro in Spino. Dopo aver proceduto ad accatastare la chiesa ora è giunto davvero il tempo di intervenire. La “macchina” di supervisioni, progetti, rilievi è partita. È sotto gli occhi di tutti la situazione precaria del campanile, tan- to che da mesi una campana non possiamo più farla suonare, anche il tetto ha bisogno di una riqualificazione, poi le facciate e il coro e l’altare maggiore. Insomma ci aspetta un intervento non facile. Il consiglio affari economici ha affidato tutto il lavoro di progettazione al geom. Gabriele Berlendis, all’ing. Marco Astori e all’architetto Elisabetta Bertocchi. Urge ora preparare bene quanto serve per poi mandarlo in Soprintendenza per avere il pacet. Sarà mio compito presentare tutto alla comunità nella consapevolezza che la nostra comunità di Ambria e Spino dovrà affrontate anche delle scelte non facili perché “tutto non possiamo tenere”, cerchiamo di mantenere ciò che serve per la pastorale e per l’evangelizzazione della comunità, il resto... Ma avremo modo di parlarne e di confrontarci. Fin d’ora ci auguriamo che tutto possa svolgersi nel migliore dei modi. Ne sono certo!
Don Mauro
Don Mauro