2008
Natale arriva
e siamo pronti a far posto
A chi? Amici miei tutto il nostro camminare, il vegliare, l’ascoltare la Parola così ben annunciata ci ha messo fame, ci ha aperto il cuore e la mente e fatto comprendere che Dio continua a spendersi, a mettersi a disposizione a voler dire a ognuno il suo amore e la sua predilezione.
Un bambino ci è stato dato, regalato e il suo sorriso entra nel cuore.
Ma noi non ce ne accorgiamo.
Siamo troppo presi a far festa, a badare alle nostre cose, a far beghe per gli interessi, a scoprire il dolore o a inventare il dolore...
Ma Tu ci sei, sempre, Signore, non ti stanchi mai, chiami da lontano (i magi) e da vicino (i pastori), ma sempre chi vuole cercare, chi si mette in cammino, chi non si stanca di uscire da se stesso e di dirsi presente a te e ai fratelli.
Tu sei la vita e noi abbiamo bisogno di te.
Quest’anno amici sembra tutto di corsa: viviamo le feste della Santa Famiglia a Carubbo e poi S. Antonio, S. Sebastiano e poi la settimana del nostro oratorio, di S. Giovanni Bosco con tutte le indicazioni per educare, tirar fuori il meglio da chi ci sta vicino, ma prima di tutto da noi stessi.
Saremo presi anche dal carnevale e subito dopo dalla quaresima.
Sembra tutto un accavallarsi, un rincorrersi.
È come se Dio, quest’anno ci dicesse: “Ho fretta di donarmi, di morire per te, di ricordarti ancora una volta che ti voglio tanto bene che do la mia vita per te, per tutti gli uomini”.
E noi?
Ci accorgiamo di questa fretta di amare?
Vogliamo rispondere adeguatamente a questa passione che Dio ha per ogni figlio suo?
Proviamoci fratelli, non stanchiamoci di mettere a disposizione di Dio il cuore e la mente perché le nostre giornate siano trasformate dalla sua presenza d’amore.
Auguri a tutti di nuovo.
Buon Anno insieme
Angelo prete
Un bambino ci è stato dato, regalato e il suo sorriso entra nel cuore.
Ma noi non ce ne accorgiamo.
Siamo troppo presi a far festa, a badare alle nostre cose, a far beghe per gli interessi, a scoprire il dolore o a inventare il dolore...
Ma Tu ci sei, sempre, Signore, non ti stanchi mai, chiami da lontano (i magi) e da vicino (i pastori), ma sempre chi vuole cercare, chi si mette in cammino, chi non si stanca di uscire da se stesso e di dirsi presente a te e ai fratelli.
Tu sei la vita e noi abbiamo bisogno di te.
Quest’anno amici sembra tutto di corsa: viviamo le feste della Santa Famiglia a Carubbo e poi S. Antonio, S. Sebastiano e poi la settimana del nostro oratorio, di S. Giovanni Bosco con tutte le indicazioni per educare, tirar fuori il meglio da chi ci sta vicino, ma prima di tutto da noi stessi.
Saremo presi anche dal carnevale e subito dopo dalla quaresima.
Sembra tutto un accavallarsi, un rincorrersi.
È come se Dio, quest’anno ci dicesse: “Ho fretta di donarmi, di morire per te, di ricordarti ancora una volta che ti voglio tanto bene che do la mia vita per te, per tutti gli uomini”.
E noi?
Ci accorgiamo di questa fretta di amare?
Vogliamo rispondere adeguatamente a questa passione che Dio ha per ogni figlio suo?
Proviamoci fratelli, non stanchiamoci di mettere a disposizione di Dio il cuore e la mente perché le nostre giornate siano trasformate dalla sua presenza d’amore.
Auguri a tutti di nuovo.
Buon Anno insieme
Angelo prete
QUARESIMA - Tempo di rinnovamento e di conversione
Dopo la festa dell’oratorio, della comunità in ricerca e in cammino nell’educazione e nel tentativo lodevole di dare spazio ai più giovani sensibilizzandoli e rendendoli parteci- pi attivamente alla vita della comunità, comincia il tempo di preparazione alla Pasqua,
che è il centro della vita liturgica di ogni comunità.
È dalla Pasqua che tutto parte. È dalla Pasqua che cominciamo ad essere comunità di credenti. Cristo morto e risorto ci fa nuove creature, ci chiama a testimoniarlo ai fratelli, ci dona lo Spirito perché lo comunichiamo a quelli che incontriamo.
Amici tante volte mi chiedo come mai siamo sempre in ritardo nel vivere da battezzati, ce ne dimentichiamo spesso, mettiamo all’ultimo posto il credere? Come mai ci preoccupiamo di riempire di significato il nostro bagaglio di cristiani solo quando ne siamo espressamente richiesti? Chissà perché non si ha mai tempo per andare alla catechesi, all’adora- zione degli adulti, alla messa della domenica. I genitori, in particolare, ci arrivano solo quando sono obbligati da un sacramento (tante volte nemmeno a quello), oppure quando i loro bambini insistono e li coinvolgono, per fortuna ci sono i bimbi....
Quanti dubbi e quante domande mi vengono in mente...
- Perché abbiamo perso il desiderio di approfondire e di dare risposte nostre, sentite, personali?
- Perché abbiamo paura di prendere in mano le redini della nostra vita e di comunicare quello che sostiene?
- Perché ci accontentiamo di fare “qualcosina”, il minimo indispensabile per poter dire ogni tanto: “Ci credo! Ci sono! Sono cristiano!”; e non abbiamo la forza di prendere decisamente in mano la nostra quotidianità e inserirci veramente la fede e la forza dirompente dell’incontro con Gesù che muore e risorge per ognuno di noi?
- Perché? ...
Abbiamo bisogno di prendere sul serio questo periodo che comincia, di intraprendere un cammino serio di formazione, di approfondimento, di preghiera per essere credenti veri e capaci di comunicarlo in ogni circostanza della nostra vita.
L’occasione è qui... in questi quaranta giorni che precedono la Pasqua:
- Utilizzate il libretto della famiglia... Lo avete ricevuto? Se non ancora, potete trovarlo in chiesa... non buttatelo via!! Usiamolo insieme, soprattutto insistete nel momento in cui siete tutti riuniti!
- Venite agli incontri che don Ezio Bolis terrà nella parrocchiale sul tema delle Virtù. (per le date e l’orario consultate il calendario che vi abbiamo fatto pervenire all’inizio dell’anno pastorale).
- Viviamo le via Crucis in chiesa, nelle vie del paese e in oratorio preparata dai nostri ragazzi di terza media.
- Troviamoci all’Adorazione del giovedì sera, incontreremo faccia a faccia il Signore e impareremo da Lui a vivere oggi da credenti.
Forza amici miei, non perdiamo questo tempo prezioso e mettiamoci in cammino tutti insieme. Ci conto!
Buona quaresima.
Angelo prete
che è il centro della vita liturgica di ogni comunità.
È dalla Pasqua che tutto parte. È dalla Pasqua che cominciamo ad essere comunità di credenti. Cristo morto e risorto ci fa nuove creature, ci chiama a testimoniarlo ai fratelli, ci dona lo Spirito perché lo comunichiamo a quelli che incontriamo.
Amici tante volte mi chiedo come mai siamo sempre in ritardo nel vivere da battezzati, ce ne dimentichiamo spesso, mettiamo all’ultimo posto il credere? Come mai ci preoccupiamo di riempire di significato il nostro bagaglio di cristiani solo quando ne siamo espressamente richiesti? Chissà perché non si ha mai tempo per andare alla catechesi, all’adora- zione degli adulti, alla messa della domenica. I genitori, in particolare, ci arrivano solo quando sono obbligati da un sacramento (tante volte nemmeno a quello), oppure quando i loro bambini insistono e li coinvolgono, per fortuna ci sono i bimbi....
Quanti dubbi e quante domande mi vengono in mente...
- Perché abbiamo perso il desiderio di approfondire e di dare risposte nostre, sentite, personali?
- Perché abbiamo paura di prendere in mano le redini della nostra vita e di comunicare quello che sostiene?
- Perché ci accontentiamo di fare “qualcosina”, il minimo indispensabile per poter dire ogni tanto: “Ci credo! Ci sono! Sono cristiano!”; e non abbiamo la forza di prendere decisamente in mano la nostra quotidianità e inserirci veramente la fede e la forza dirompente dell’incontro con Gesù che muore e risorge per ognuno di noi?
- Perché? ...
Abbiamo bisogno di prendere sul serio questo periodo che comincia, di intraprendere un cammino serio di formazione, di approfondimento, di preghiera per essere credenti veri e capaci di comunicarlo in ogni circostanza della nostra vita.
L’occasione è qui... in questi quaranta giorni che precedono la Pasqua:
- Utilizzate il libretto della famiglia... Lo avete ricevuto? Se non ancora, potete trovarlo in chiesa... non buttatelo via!! Usiamolo insieme, soprattutto insistete nel momento in cui siete tutti riuniti!
- Venite agli incontri che don Ezio Bolis terrà nella parrocchiale sul tema delle Virtù. (per le date e l’orario consultate il calendario che vi abbiamo fatto pervenire all’inizio dell’anno pastorale).
- Viviamo le via Crucis in chiesa, nelle vie del paese e in oratorio preparata dai nostri ragazzi di terza media.
- Troviamoci all’Adorazione del giovedì sera, incontreremo faccia a faccia il Signore e impareremo da Lui a vivere oggi da credenti.
Forza amici miei, non perdiamo questo tempo prezioso e mettiamoci in cammino tutti insieme. Ci conto!
Buona quaresima.
Angelo prete
Per diventare grandi occorre gratuità e gioia
“Ma sai che è bravo don Ezio Bolis, è un relatore davvero in gamba... spiega molto ... bene le virtù...”!!!!
...“Ora che ho la radio parrocchiale qui a casa... mi sembra di essere lì con voi,
è bello ascoltare e pregare insieme...”!!!
Questo mi son sentito dire spesso in questi giorni. Altri mi chiedono se la catechesi del lunedì è registrata, perché non hanno potuto partecipare e sentono che gli manca.
Scoprire che c’è parecchia gente che trova il tempo per lasciarsi mettere in discussione sul positivo, sulle virtù e non sulla critica continua, non sul catastrofismo che dilaga in ogni telegiornale mi fa riflettere e mi fa accorgere che stanno cambiando le nostre quaresime, i nostri cammini.
Mi sento di dire a tutti che quello che conta è l’amore di Dio: è questo che deve riempire la nostra giornata e l’amore è gioia, incontro, passione, dono, gratuità, servizio, impegno gioioso.
Le mamme fanno fatica per i loro figli, ma lo fanno con gioia, contente della “contentezza”, dispiaciute se i loro doni non vengono accolti e non fanno diventare grandi... I papà si impegnano perché la gioia traspaia al volto dei loro cari e sempre mettono a disposizione tempo e se stessi perché tutto si legga nella gioia. Dio, nostro Padre e Madre, si dona in continuazione e non si accontenta di darci briciole, ma tutto se stesso.
E io che faccio?
Dove mi trovo su questa strada?
Sto imparando che l’unica strada che serve, da sempre, è quella della gratuità?
Gesù ci indica il cammino e quella delle virtù è la strada percorribile per la perfezione della vita aiutati dall’esempio e dalla grazia di Cristo sapendo che persone come noi l’hanno già percorsa con l’aiuto del Signore: i Santi.
Vogliamo vivere intensamente la Pasqua del Signore.
Dopo le riflessioni ricevute, i cammini della “Strada della Croce” in Chiesa e per le strade del nostro paese siamo aiutati a mettere al centro il Cristo Salvezza per noi e per tutti gli uomini.
La Pasqua sia l’immergerci nella salvezza di Cristo, nel dono della sua Vita per noi, nell’accettazione del suo stesso stile di vita che è l’amore regalato continua- mente e insistentemente a tutti.
Buona Pasqua amici miei da me e da tutti i sacerdoti della comunità.
Angelo prete
...“Ora che ho la radio parrocchiale qui a casa... mi sembra di essere lì con voi,
è bello ascoltare e pregare insieme...”!!!
Questo mi son sentito dire spesso in questi giorni. Altri mi chiedono se la catechesi del lunedì è registrata, perché non hanno potuto partecipare e sentono che gli manca.
Scoprire che c’è parecchia gente che trova il tempo per lasciarsi mettere in discussione sul positivo, sulle virtù e non sulla critica continua, non sul catastrofismo che dilaga in ogni telegiornale mi fa riflettere e mi fa accorgere che stanno cambiando le nostre quaresime, i nostri cammini.
Mi sento di dire a tutti che quello che conta è l’amore di Dio: è questo che deve riempire la nostra giornata e l’amore è gioia, incontro, passione, dono, gratuità, servizio, impegno gioioso.
Le mamme fanno fatica per i loro figli, ma lo fanno con gioia, contente della “contentezza”, dispiaciute se i loro doni non vengono accolti e non fanno diventare grandi... I papà si impegnano perché la gioia traspaia al volto dei loro cari e sempre mettono a disposizione tempo e se stessi perché tutto si legga nella gioia. Dio, nostro Padre e Madre, si dona in continuazione e non si accontenta di darci briciole, ma tutto se stesso.
E io che faccio?
Dove mi trovo su questa strada?
Sto imparando che l’unica strada che serve, da sempre, è quella della gratuità?
Gesù ci indica il cammino e quella delle virtù è la strada percorribile per la perfezione della vita aiutati dall’esempio e dalla grazia di Cristo sapendo che persone come noi l’hanno già percorsa con l’aiuto del Signore: i Santi.
Vogliamo vivere intensamente la Pasqua del Signore.
Dopo le riflessioni ricevute, i cammini della “Strada della Croce” in Chiesa e per le strade del nostro paese siamo aiutati a mettere al centro il Cristo Salvezza per noi e per tutti gli uomini.
La Pasqua sia l’immergerci nella salvezza di Cristo, nel dono della sua Vita per noi, nell’accettazione del suo stesso stile di vita che è l’amore regalato continua- mente e insistentemente a tutti.
Buona Pasqua amici miei da me e da tutti i sacerdoti della comunità.
Angelo prete
Celebrare significa rivivere
Celebrata la Pasqua ci introduciamo in un clima di festa che non ci lascia più... I nostri ragazzi sono condotti alla celebrazione dei sacramenti della salvezza del perdono, della gioia dell’incontro, del bene continuamente condiviso, del DIO CHE SI FA SEMPRE VICINO E DONO.
Quello che conta, per tutti, è superare l’abitudine con il cuore, la passione, i volti riconosciuti, il perdono ritrovato e ridonato a tutti.
Incontrandomi con i genitori serpeggia il dubbio che non siano pronti, che si sia fatto un buco nell’acqua, che occorra lavorare di più e meglio per far comprendere l’importanza del sacramento. I genitori dimenticano che anche gli adulti hanno bisogno di rientrare spesso in se stessi e accorgersi del dono, riscoprirlo per viverlo al meglio.
È una fatica crescere, certo, ma è una gioia immensa accompagnare la crescita, mettersi accanto e vedere fiorire le scelte di impegno, di generosità e di servizio.
Qualcuno, a questo punto, smette di leggere (mi sembra di vederti amico mio) e si domanda: “Ma don Angelo dove vive? A Zogno io non ho mai visto nulla di simile. È una fatica boia far catechismo, vivere la messa e portare i bimbi e i ragazzi e gli ado a viverla... con gli adulti, poi, non è molto diverso. Come fa a parlare di gioia, di partecipazione e di crescita?...”.
Amici miei se manca la fiducia nel Signore abbiamo sbagliato tutto. Se crediamo di essere noi a far crescere, maturare, diventare grandi ci sbagliamo di grosso. A noi il compito di seminare... poi è Lui che fa crescere. E la gioia viene dal sapere che Dio non smette mai di mettersi nelle nostre mani anche se sono mani sporche, macchiate di terra e di peccato, incapaci di reggere l’impegno: ma Lui continua a fidarsi, perché vuole arrivare a tutti.
Non smettiamo di fidarci della sua grazia sovrabbondante e cerchiamo di offri- re un esempio di ricerca e di generosità ai nostri piccoli impegnandoci ad essere piccoli anche noi.
Troviamo il tempo per celebrare, per partecipare, per pregare insieme: Lui ci farà comprendere qual è la strada migliore per vivere la comunità.
AUGURI
Angelo prete
Quello che conta, per tutti, è superare l’abitudine con il cuore, la passione, i volti riconosciuti, il perdono ritrovato e ridonato a tutti.
Incontrandomi con i genitori serpeggia il dubbio che non siano pronti, che si sia fatto un buco nell’acqua, che occorra lavorare di più e meglio per far comprendere l’importanza del sacramento. I genitori dimenticano che anche gli adulti hanno bisogno di rientrare spesso in se stessi e accorgersi del dono, riscoprirlo per viverlo al meglio.
È una fatica crescere, certo, ma è una gioia immensa accompagnare la crescita, mettersi accanto e vedere fiorire le scelte di impegno, di generosità e di servizio.
Qualcuno, a questo punto, smette di leggere (mi sembra di vederti amico mio) e si domanda: “Ma don Angelo dove vive? A Zogno io non ho mai visto nulla di simile. È una fatica boia far catechismo, vivere la messa e portare i bimbi e i ragazzi e gli ado a viverla... con gli adulti, poi, non è molto diverso. Come fa a parlare di gioia, di partecipazione e di crescita?...”.
Amici miei se manca la fiducia nel Signore abbiamo sbagliato tutto. Se crediamo di essere noi a far crescere, maturare, diventare grandi ci sbagliamo di grosso. A noi il compito di seminare... poi è Lui che fa crescere. E la gioia viene dal sapere che Dio non smette mai di mettersi nelle nostre mani anche se sono mani sporche, macchiate di terra e di peccato, incapaci di reggere l’impegno: ma Lui continua a fidarsi, perché vuole arrivare a tutti.
Non smettiamo di fidarci della sua grazia sovrabbondante e cerchiamo di offri- re un esempio di ricerca e di generosità ai nostri piccoli impegnandoci ad essere piccoli anche noi.
Troviamo il tempo per celebrare, per partecipare, per pregare insieme: Lui ci farà comprendere qual è la strada migliore per vivere la comunità.
AUGURI
Angelo prete
Il mese di maggio ci conduce a Maria
Il mese di maggio ci conduce, insieme a Maria, la Madre di Gesù e la Madre di tutti noi, ai sacramenti dell’iniziazione cristiana.
Madre di tutti, ti chiediamo di accompagnare i nostri ragazzi che stanno per ricevere i sacramenti, conducili per mano a questi grandi momenti della loro vita cristiana. Fa che con il tuo aiuto siano sempre pronti ad accogliere Gesù, il Figlio tuo; fa capire loro il bene che il Signore continuamente cerca di semina- re nei loro cuori, rendili partecipi della Sua gioia: “Io sono qui, sono in mezzo a voi”, ci dice sempre. Rendili capaci di imparare, ringraziare e vivere l’incontro con Lui.
Aiuta i loro genitori, fa in modo che capiscano quanto è importante per i figli la loro presenza, il loro esserci è testimoniare che questi grandi passi sono voluti, scelti, desiderati e non obbligati...
Madre nostra, fa che tutti noi possiamo essere Chiesa unita, pronti ad accogliere ogni fratello, attenti a chi soffre, a chi ha bisogno di conforto. Fa che nell’abbraccio dell’altro, troviamo quello del Padre Misericordioso, sempre... Amen
Carissimi, ho voluto iniziare il mio articolo con una preghiera rivolta alla mamma di Gesù, perché il mese di Maggio è dedicato a lei: vi ricordo la S. Messa e la recita del rosario nelle varie chiesine; cercate di partecipare, di trovare il tempo per condividere insieme questi momenti importanti.
La Madre di Gesù... penso sia testimone esemplare per tutti noi, ma in particolar modo per i ragazzi che in questo mese riceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana... la sua totale dedizione al volere di Dio, la sua fiducia, il donarsi completamente, la sua maternità... far nascere un Figlio, quel Figlio che vedrà soffrire e poi morire... ci portino sempre a scoprire ogni giorno la bellezza dell’essere e del vivere cristiano.
Scoprire la presenza del Signore, accoglierla nei nostri cuori... È la gioia che auguro a tutti voi!!
Viviamo insieme questi momenti “forti” e facciamo capire ai ragazzi che ci siamo, che noi siamo lì per loro, li sosteniamo e li aiutiamo e a nostra volta ci aiutiamo a solidificare sempre di più questa comunità che ogni tanto tenta di “creparsi” ... non scoraggiamoci, aiutiamoci l’un con l’altro. Facciamo in modo che il tempo della Pasqua ci ritrovi tutti insieme a partecipare all’incontro con Dio.
Ci conto
Angelo prete
Madre di tutti, ti chiediamo di accompagnare i nostri ragazzi che stanno per ricevere i sacramenti, conducili per mano a questi grandi momenti della loro vita cristiana. Fa che con il tuo aiuto siano sempre pronti ad accogliere Gesù, il Figlio tuo; fa capire loro il bene che il Signore continuamente cerca di semina- re nei loro cuori, rendili partecipi della Sua gioia: “Io sono qui, sono in mezzo a voi”, ci dice sempre. Rendili capaci di imparare, ringraziare e vivere l’incontro con Lui.
Aiuta i loro genitori, fa in modo che capiscano quanto è importante per i figli la loro presenza, il loro esserci è testimoniare che questi grandi passi sono voluti, scelti, desiderati e non obbligati...
Madre nostra, fa che tutti noi possiamo essere Chiesa unita, pronti ad accogliere ogni fratello, attenti a chi soffre, a chi ha bisogno di conforto. Fa che nell’abbraccio dell’altro, troviamo quello del Padre Misericordioso, sempre... Amen
Carissimi, ho voluto iniziare il mio articolo con una preghiera rivolta alla mamma di Gesù, perché il mese di Maggio è dedicato a lei: vi ricordo la S. Messa e la recita del rosario nelle varie chiesine; cercate di partecipare, di trovare il tempo per condividere insieme questi momenti importanti.
La Madre di Gesù... penso sia testimone esemplare per tutti noi, ma in particolar modo per i ragazzi che in questo mese riceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana... la sua totale dedizione al volere di Dio, la sua fiducia, il donarsi completamente, la sua maternità... far nascere un Figlio, quel Figlio che vedrà soffrire e poi morire... ci portino sempre a scoprire ogni giorno la bellezza dell’essere e del vivere cristiano.
Scoprire la presenza del Signore, accoglierla nei nostri cuori... È la gioia che auguro a tutti voi!!
Viviamo insieme questi momenti “forti” e facciamo capire ai ragazzi che ci siamo, che noi siamo lì per loro, li sosteniamo e li aiutiamo e a nostra volta ci aiutiamo a solidificare sempre di più questa comunità che ogni tanto tenta di “creparsi” ... non scoraggiamoci, aiutiamoci l’un con l’altro. Facciamo in modo che il tempo della Pasqua ci ritrovi tutti insieme a partecipare all’incontro con Dio.
Ci conto
Angelo prete
“La messe è molta, ma gli operai sono pochi...
pregate il padrone della messe perché mandi operai per la sua vigna...”
Gesù, dice ai suoi discepoli che la Chiesa è una vigna e il padrone è Lui, il quale manda gli operai a lavorare. È interessato che vi lavorino e che la messe sia raccolta...
... mi piace iniziare il mio dialogo con voi con questa frase del Vangelo, perché il mese di giugno è periodo di resoconti, di raccolti. L’anno pastorale è al termine, è ora di raccogliere ciò che si è seminato. È tempo di valutazioni e si fanno i conti di ciò che è nato e cresciuto. Bene, poco bene o male che sia ogni frutto raccolto, a mio parere, non è mai da scartare o eliminare definitivamente. Ogni frutto, ha il diritto di essere considerato parte integrante del gruppo, perché unito agli altri fa’ crescere e fortificare la Comunità cristiana.
E per questo ringrazio tutti coloro che contribuiscono a rendere viva e partecipe la nostra Comunità:
- grazie ai catechisti, che si sono prodigati instancabilmente per i nostri ragazzi;
- grazie ai genitori, che hanno trovato tempo per gli incontri, i ritiri e le occasioni offerte per approfondire e vivere il loro cammino di catechesi;
- grazie ai volontari, perché il loro lavoro prezioso e costante, continui sempre;
- grazie ai sacerdoti tutti che continuano a vivere l’annuncio in mezzo a noi.
Grazie, Signore per tutte queste persone che sanno mettersi a disposizione del tuo Amore, ti chiediamo che tante altre capiscano e abbiano voglia di vi- vere per te e per il prossimo. Dona a loro il desiderio di essere semi per la tua Vigna, fa’ che vengano accolti con calore e aiutali a comprendere che attraverso il loro impegno la nostra Chiesa si fortifica e si solidifica sempre più.
L’occasione giusta per lanciarsi è l’imminente arrivo del CRE, periodo di divertimento, gioco, gite, ma anche momento di preghiera e di lavoro per i no- stri ragazzi, che, insieme agli animatori, agli aiuto animatori e alle mamme formano una grande famiglia e realizzano questo grande progetto dando sempre il meglio di sé.
Ricordiamoci che, non vi è comunità, se non c’è unione... non si può produrre frutto se non si crede a ciò che ci viene donato... tutti sappiamo di es- sere semi: impariamo a lasciarci cullare nelle mani di Dio Padre.
Auguri
Angelo prete
... mi piace iniziare il mio dialogo con voi con questa frase del Vangelo, perché il mese di giugno è periodo di resoconti, di raccolti. L’anno pastorale è al termine, è ora di raccogliere ciò che si è seminato. È tempo di valutazioni e si fanno i conti di ciò che è nato e cresciuto. Bene, poco bene o male che sia ogni frutto raccolto, a mio parere, non è mai da scartare o eliminare definitivamente. Ogni frutto, ha il diritto di essere considerato parte integrante del gruppo, perché unito agli altri fa’ crescere e fortificare la Comunità cristiana.
E per questo ringrazio tutti coloro che contribuiscono a rendere viva e partecipe la nostra Comunità:
- grazie ai catechisti, che si sono prodigati instancabilmente per i nostri ragazzi;
- grazie ai genitori, che hanno trovato tempo per gli incontri, i ritiri e le occasioni offerte per approfondire e vivere il loro cammino di catechesi;
- grazie ai volontari, perché il loro lavoro prezioso e costante, continui sempre;
- grazie ai sacerdoti tutti che continuano a vivere l’annuncio in mezzo a noi.
Grazie, Signore per tutte queste persone che sanno mettersi a disposizione del tuo Amore, ti chiediamo che tante altre capiscano e abbiano voglia di vi- vere per te e per il prossimo. Dona a loro il desiderio di essere semi per la tua Vigna, fa’ che vengano accolti con calore e aiutali a comprendere che attraverso il loro impegno la nostra Chiesa si fortifica e si solidifica sempre più.
L’occasione giusta per lanciarsi è l’imminente arrivo del CRE, periodo di divertimento, gioco, gite, ma anche momento di preghiera e di lavoro per i no- stri ragazzi, che, insieme agli animatori, agli aiuto animatori e alle mamme formano una grande famiglia e realizzano questo grande progetto dando sempre il meglio di sé.
Ricordiamoci che, non vi è comunità, se non c’è unione... non si può produrre frutto se non si crede a ciò che ci viene donato... tutti sappiamo di es- sere semi: impariamo a lasciarci cullare nelle mani di Dio Padre.
Auguri
Angelo prete
I Cristiani...
gente che nasce dall’acqua
Immersi nella morte di Cristo per risorgere con Lui a vita nuova..., così Paolo parla del battesimo, inizio della nostra vita sacramentale di figli dell’Altissimo. Siamo tutti come gli Ebrei che passano illesi attraverso due muraglie di acqua del Mar Rosso e del fiume Giordano quando sono in prossimità della terra promessa... Abbiamo a che fare con un Dio che si impegna a farci passare illesi attraverso l’acqua della paura e della difficoltà, ad attraversare il deserto donandoci l’acqua che sgorga dalla roccia (e quella roccia comprenderemo poi, è Cristo, acqua viva che zampilla per la vita eterna).
Gesù quando dialoga con Nicodemo sottolinea che bisogna “rinascere da acqua e da Spirito per essere vivi e stare con Lui”...; non si accontenta di essere presente allo sposalizio a Cana, ma trasforma l’acqua in vino per la gioia di tutti... e ci ricorda che la gioia è Lui, che è Lui il vino nuovo che dona sapienza e gioia e vita nuova.
Alla Samaritana chiede da bere e assicura di essere Lui l’acqua nuova, credere in Lui significa trovare le risposte a tutte le domande di senso.
Nella liturgia l’uso dell’acqua è continuo proprio per ricordarci le nostre origini e il senso che ci viene regalato dall’incontro con il Cristo. Entrando in Chiesa ci facciamo il segno di croce con l’acqua benedetta, con quella benediciamo il corpo dei fratelli defunti, quando inauguriamo qualcosa benediciamo con l’acqua. All’interno di questo bollettino c’è un articolo che invita a dar senso al dono dell’acqua come mezzo di sussistenza; io punto di più sulla preziosità cristiana: dall’acqua si nasce da figli di Dio e si assorbe lo stile dei figli. Se quell’acqua che il nostro parroco ci ha versato sul capo il giorno del battesimo significa immergerci nella morte di Gesù e ricevere la sua stessa vita, tutto questo non deve e non può fermarsi a quel giorno, ma deve essere vissuto quotidianamente insieme con gli appartenenti alla comunità dei battezzati: questi sono i cristiani.
Dobbiamo imparare a chiederci dove l’abbiamo lasciato il nostro battesimo, se ce ne ricordiamo ogni tanto, se ci aiuta ad essere nuovi e a impegnarci ad assomigliare a Cristo.
Questo è essere Chiesa di Cristo.
Facciamo che l’acqua benedetta ci ricordi sempre la nostra origine e ci aiuti a vivere da redenti.
Auguri
Angelo prete
Gesù quando dialoga con Nicodemo sottolinea che bisogna “rinascere da acqua e da Spirito per essere vivi e stare con Lui”...; non si accontenta di essere presente allo sposalizio a Cana, ma trasforma l’acqua in vino per la gioia di tutti... e ci ricorda che la gioia è Lui, che è Lui il vino nuovo che dona sapienza e gioia e vita nuova.
Alla Samaritana chiede da bere e assicura di essere Lui l’acqua nuova, credere in Lui significa trovare le risposte a tutte le domande di senso.
Nella liturgia l’uso dell’acqua è continuo proprio per ricordarci le nostre origini e il senso che ci viene regalato dall’incontro con il Cristo. Entrando in Chiesa ci facciamo il segno di croce con l’acqua benedetta, con quella benediciamo il corpo dei fratelli defunti, quando inauguriamo qualcosa benediciamo con l’acqua. All’interno di questo bollettino c’è un articolo che invita a dar senso al dono dell’acqua come mezzo di sussistenza; io punto di più sulla preziosità cristiana: dall’acqua si nasce da figli di Dio e si assorbe lo stile dei figli. Se quell’acqua che il nostro parroco ci ha versato sul capo il giorno del battesimo significa immergerci nella morte di Gesù e ricevere la sua stessa vita, tutto questo non deve e non può fermarsi a quel giorno, ma deve essere vissuto quotidianamente insieme con gli appartenenti alla comunità dei battezzati: questi sono i cristiani.
Dobbiamo imparare a chiederci dove l’abbiamo lasciato il nostro battesimo, se ce ne ricordiamo ogni tanto, se ci aiuta ad essere nuovi e a impegnarci ad assomigliare a Cristo.
Questo è essere Chiesa di Cristo.
Facciamo che l’acqua benedetta ci ricordi sempre la nostra origine e ci aiuti a vivere da redenti.
Auguri
Angelo prete
S. Lorenzo ci chiama tutti
A vivere la nostra fede insieme, ci dice che siamo comunità viva, che conta trovare per tutti un unico riferimento, non crederci unici depositari dell’ortodossia e della tradizione, ma parte di un grande popolo in cammino. Carissimi cristiani di Zogno, anche quest’anno ci prepariamo alla festa del nostro Patrono.
Qual è lo Spirito che ci accomuna? Abbiamo la convinzione di aver lavorato insieme? Siamo disponibili, ogni giorno all’azione dello Spirito?
C’è gente che ha capito che lo stile della comunità è quello del servizio, del mettersi a disposizione, del trovare tempo e spazio per aiutare chi è nel bisogno? Oppure continua a esistere tra noi quel senso dell’inutilità a donare, la convinzione che tanto nulla cambia e mai si migliorerà e quindi vale la pena, solo e sempre, per ognuno, badare a se stessi e fare i propri interessi?
Siamo una comunità in cammino che ha saputo mettere al centro la ricerca di quello che il Signore vuole, sempre rivolta verso il bene, tutti uniti nell’accogliere la parola per farla fruttare e farla incontrare ai fratelli?
Avvicinandoci alla festa del Patrono queste sono le domande che mi pongo e che vi trasmetto attraverso il nostro notiziario. Mi accorgo che lo stile delle celebrazioni per il Patrono, da qualche anno, è diventato quasi solo mangereccio: ci si trova insieme all’oratorio tutte le sere a divertirci, a mangiare insieme. È positivo anche questo (a parte il troppo caos o la scelta di musiche che non aiutano o addirittura impediscono il dialogo). Ma poi?
Manca del tutto la liturgia, la preghiera, la celebrazione comunitaria del sacramento della penitenza ecc... Si giunge al giorno della festa quasi impreparati pronti a vivere la Messa insieme e la processione quasi come un’abitudine, una tradizione che fonda l’appartenenza alla Parrocchia e dice l’esserci per un attimo... Dobbiamo pensare un po’ tutti insieme come comunicare ed alimentare la nostra fede e a dare spazio al Signore in mezzo a noi.
Ringraziamo il Signore che ci invia questi pensieri, che ci fa riflettere.
Carissimi il giorno di San Lorenzo siete invitati tutti a partecipare alla Santa Messa per festeggiare insieme il venticinquesimo di Padre Sergio, suor Lucia e suor Vincenziana Propersi che ne celebra sessanta. Sono cristiani di Zogno che tornano tra noi per dire grazie al Signore della chiamata ricevuta in questa comunità e donata ad altre comunità. Essi ci ricordano che anche noi siamo cristiani ed abbiamo lo stesso compito, oggi.
Auguri a tutti
Angelo prete
Qual è lo Spirito che ci accomuna? Abbiamo la convinzione di aver lavorato insieme? Siamo disponibili, ogni giorno all’azione dello Spirito?
C’è gente che ha capito che lo stile della comunità è quello del servizio, del mettersi a disposizione, del trovare tempo e spazio per aiutare chi è nel bisogno? Oppure continua a esistere tra noi quel senso dell’inutilità a donare, la convinzione che tanto nulla cambia e mai si migliorerà e quindi vale la pena, solo e sempre, per ognuno, badare a se stessi e fare i propri interessi?
Siamo una comunità in cammino che ha saputo mettere al centro la ricerca di quello che il Signore vuole, sempre rivolta verso il bene, tutti uniti nell’accogliere la parola per farla fruttare e farla incontrare ai fratelli?
Avvicinandoci alla festa del Patrono queste sono le domande che mi pongo e che vi trasmetto attraverso il nostro notiziario. Mi accorgo che lo stile delle celebrazioni per il Patrono, da qualche anno, è diventato quasi solo mangereccio: ci si trova insieme all’oratorio tutte le sere a divertirci, a mangiare insieme. È positivo anche questo (a parte il troppo caos o la scelta di musiche che non aiutano o addirittura impediscono il dialogo). Ma poi?
Manca del tutto la liturgia, la preghiera, la celebrazione comunitaria del sacramento della penitenza ecc... Si giunge al giorno della festa quasi impreparati pronti a vivere la Messa insieme e la processione quasi come un’abitudine, una tradizione che fonda l’appartenenza alla Parrocchia e dice l’esserci per un attimo... Dobbiamo pensare un po’ tutti insieme come comunicare ed alimentare la nostra fede e a dare spazio al Signore in mezzo a noi.
Ringraziamo il Signore che ci invia questi pensieri, che ci fa riflettere.
Carissimi il giorno di San Lorenzo siete invitati tutti a partecipare alla Santa Messa per festeggiare insieme il venticinquesimo di Padre Sergio, suor Lucia e suor Vincenziana Propersi che ne celebra sessanta. Sono cristiani di Zogno che tornano tra noi per dire grazie al Signore della chiamata ricevuta in questa comunità e donata ad altre comunità. Essi ci ricordano che anche noi siamo cristiani ed abbiamo lo stesso compito, oggi.
Auguri a tutti
Angelo prete
Siate umili lavoratori della vigna del Signore
Carissimi, in occasione del nuovo anno pastorale voglio augurare a tutti un buon cammino, sereno e costruttivo, che porti frutto nella luce e nella speranza di Cristo l’unico vero nostro maestro.
A voi comunità rivolgo un appello: siate partecipi all’amore del Padre, avvicinatevi a Lui senza alcun timore. Lui ci accoglie per quello che siamo, con le nostre difficoltà e le nostre paure. Se avete dei dubbi, delle perplessità, fatevi avanti, insieme possiamo riuscire a capire e a rispondere a tante domande lasciate lì, magari, chissà da quanto tempo. Per tutti, due sono le occasioni per incontrarci, discutere tra noi e pregare: la prima è al lunedì pomeriggio alle ore 15,00 in oratorio, con la Catechesi, mentre la seconda è al venerdì sera in Chiesa parrocchiale, alle ore 20,30 con l’Adorazione Eucaristica. Naturalmente non scordiamoci gli altri incontri, potete trovare tutti gli appuntamenti sfogliando il nuovo calendario che avrete certamente ricevuto (per chi non lo avesse ricevuto, rivolgersi in Oratorio o in Sagrestia).
A voi miei compagni di viaggio, auguro un buon cammino nella vostra comunità, spero che il trovarsi insieme ogni settimana sia un modo per fortificare il nostro umile lavoro con la gente a noi affidata. Noi siamo pastori di anime e come ogni buon pastore si chiede ad ognuno di noi di essere sempre pronti e presenti ad ogni domanda di soccorso e aiuto. Fa o Signore che siamo fedeli dispensatori di te per tutti.
A voi catechisti che avete appena ricevuto il mandato, insieme agli educatori scout, chiedo attenzione e unità. Il mandato non sia solo un “pezzo di carta”, ma sia un cammino di ricerca e approfondimento: nell’anno dedicato a S. Paolo abbiate la sua passione per la Parola e per l’annuncio continuo del suo Amore.
Siate umili lavoratori della vigna del Signore, dedicate ogni sforzo, inventiva e creatività per far giungere il messaggio a quelli che vi ascoltano. Non si può pensare di fare catechesi senza l’impegno serio e profondo della meditazione, della preghiera, della progettazione e della programmazione annuale. Anche per voi le occasioni non mancano, vi ricordo gli incontri di formazione del martedì sera tenuti da don Samuele, i ritiri per voi e con i ragazzi, le catechesi di Avvento e di Quaresima in Chiesa Parrocchiale... e tante altre che troverete nel calendario. Siate “gruppo” unito, perché i vostri ragazzi possano sempre contare su di voi!!
A voi genitori primi educatori alla vita cristiana dei vostri figli, siate coscienti dell’importanza del ruolo che il Padre vi ha donato. Nel battesimo dei vostri figli vi siete impegnati ad educarli nella fede in Cristo... sappiate che la fede è di grande aiuto per vivere gioiosamente la vita di famiglia, ma la famiglia è la realtà più determinante per trasmettere la fede. Abituatevi a parlare di Dio ai vostri figli fin dai primi mesi di vita, ogni mamma sa benissimo che il bimbo percepisce e assimila con facilità i rumori, la musica e le parole che gli vengono proposte ed è per questo che, forse, non è difficile parlare di fede ad una persona disponibile e capace di imparare tutte le funzioni e le dimensioni della vita. Non rimandate il discorso religioso ad un’età più matura e non demandate ad altre persone questo compito. Pronunciato da voi il nome del Padre e del Figlio e del- lo Spirito Santo, pregare insieme alla mattina e alla sera, ringraziare per il cibo quotidiano, andare a Messa tutti insieme.... è il modo più gioioso per dire che la vita è il dono più prezioso da condividere.
I vostri impegni nel nuovo anno pastorale sono tanti, mi raccomando non mancate, non lasciate che la stanchezza!!, la cucina!!, la non voglia!!, o la telenovela!! prevalgano sugli incontri con la Parola di Gesù Cristo. Ci conto e vi aspetto!!
A voi gruppi che lavorate in oratorio e in parrocchia, vi invito a continuare nella vostra opera e ad essere sempre pronti ad accogliere coloro che vogliono unirsi a noi. Il vostro “lavoro” è prezioso, arricchitelo sempre di più nella preghiera e nell’ascolto della Parola di Dio. Non dimenticate mai che l’unione e l’aiuto vicendevole sono i segni specifici della Comunità Cristiana. Insieme formiamo una grande famiglia e insieme possiamo vivere e annunciare il Regno del Signore.
A voi tutti che leggete il mio articolo e che non vi siete rispecchiati nei gruppi nominati, vi invito ad unirvi a noi, alla Comunità Cristiana che vi aspetta e vi accoglie a braccia aperte per camminare insieme sulla strada di Dio e del suo Amore.
Buon anno pastorale a tutti e che il Signore vi benedica. Amen
Auguri a tutti
Angelo prete
A voi comunità rivolgo un appello: siate partecipi all’amore del Padre, avvicinatevi a Lui senza alcun timore. Lui ci accoglie per quello che siamo, con le nostre difficoltà e le nostre paure. Se avete dei dubbi, delle perplessità, fatevi avanti, insieme possiamo riuscire a capire e a rispondere a tante domande lasciate lì, magari, chissà da quanto tempo. Per tutti, due sono le occasioni per incontrarci, discutere tra noi e pregare: la prima è al lunedì pomeriggio alle ore 15,00 in oratorio, con la Catechesi, mentre la seconda è al venerdì sera in Chiesa parrocchiale, alle ore 20,30 con l’Adorazione Eucaristica. Naturalmente non scordiamoci gli altri incontri, potete trovare tutti gli appuntamenti sfogliando il nuovo calendario che avrete certamente ricevuto (per chi non lo avesse ricevuto, rivolgersi in Oratorio o in Sagrestia).
A voi miei compagni di viaggio, auguro un buon cammino nella vostra comunità, spero che il trovarsi insieme ogni settimana sia un modo per fortificare il nostro umile lavoro con la gente a noi affidata. Noi siamo pastori di anime e come ogni buon pastore si chiede ad ognuno di noi di essere sempre pronti e presenti ad ogni domanda di soccorso e aiuto. Fa o Signore che siamo fedeli dispensatori di te per tutti.
A voi catechisti che avete appena ricevuto il mandato, insieme agli educatori scout, chiedo attenzione e unità. Il mandato non sia solo un “pezzo di carta”, ma sia un cammino di ricerca e approfondimento: nell’anno dedicato a S. Paolo abbiate la sua passione per la Parola e per l’annuncio continuo del suo Amore.
Siate umili lavoratori della vigna del Signore, dedicate ogni sforzo, inventiva e creatività per far giungere il messaggio a quelli che vi ascoltano. Non si può pensare di fare catechesi senza l’impegno serio e profondo della meditazione, della preghiera, della progettazione e della programmazione annuale. Anche per voi le occasioni non mancano, vi ricordo gli incontri di formazione del martedì sera tenuti da don Samuele, i ritiri per voi e con i ragazzi, le catechesi di Avvento e di Quaresima in Chiesa Parrocchiale... e tante altre che troverete nel calendario. Siate “gruppo” unito, perché i vostri ragazzi possano sempre contare su di voi!!
A voi genitori primi educatori alla vita cristiana dei vostri figli, siate coscienti dell’importanza del ruolo che il Padre vi ha donato. Nel battesimo dei vostri figli vi siete impegnati ad educarli nella fede in Cristo... sappiate che la fede è di grande aiuto per vivere gioiosamente la vita di famiglia, ma la famiglia è la realtà più determinante per trasmettere la fede. Abituatevi a parlare di Dio ai vostri figli fin dai primi mesi di vita, ogni mamma sa benissimo che il bimbo percepisce e assimila con facilità i rumori, la musica e le parole che gli vengono proposte ed è per questo che, forse, non è difficile parlare di fede ad una persona disponibile e capace di imparare tutte le funzioni e le dimensioni della vita. Non rimandate il discorso religioso ad un’età più matura e non demandate ad altre persone questo compito. Pronunciato da voi il nome del Padre e del Figlio e del- lo Spirito Santo, pregare insieme alla mattina e alla sera, ringraziare per il cibo quotidiano, andare a Messa tutti insieme.... è il modo più gioioso per dire che la vita è il dono più prezioso da condividere.
I vostri impegni nel nuovo anno pastorale sono tanti, mi raccomando non mancate, non lasciate che la stanchezza!!, la cucina!!, la non voglia!!, o la telenovela!! prevalgano sugli incontri con la Parola di Gesù Cristo. Ci conto e vi aspetto!!
A voi gruppi che lavorate in oratorio e in parrocchia, vi invito a continuare nella vostra opera e ad essere sempre pronti ad accogliere coloro che vogliono unirsi a noi. Il vostro “lavoro” è prezioso, arricchitelo sempre di più nella preghiera e nell’ascolto della Parola di Dio. Non dimenticate mai che l’unione e l’aiuto vicendevole sono i segni specifici della Comunità Cristiana. Insieme formiamo una grande famiglia e insieme possiamo vivere e annunciare il Regno del Signore.
A voi tutti che leggete il mio articolo e che non vi siete rispecchiati nei gruppi nominati, vi invito ad unirvi a noi, alla Comunità Cristiana che vi aspetta e vi accoglie a braccia aperte per camminare insieme sulla strada di Dio e del suo Amore.
Buon anno pastorale a tutti e che il Signore vi benedica. Amen
Auguri a tutti
Angelo prete
Novembre: si entra nel vivo del discorso:
dove sei tu cristiano?
Il mese in cui ricordiamo i nostri fratelli che ci hanno preceduto nella fede e dormono il sonno della pace, il mese in cui ci impegniamo a portare fiori al cimitero e forse ci accontentiamo di questo gesto che è qualcosa, ma se non è accompagnato da memoria e voglia di metterci la nostra parte, di scegliere e di vivere ciò che abbiamo imparato, rischia di non aver alcun significato, di rimanere slegato dalla vita...
È il mese della memoria. Ma cosa vuol dire fare memoria?
Amici, ditemi voi, come si fa in questi tempi, a dire ai nostri ragazzi e giovani, co- sì abituati a non badare alla vita, ad accontentarsi delle cose, come si fa ad aiutar- li a vedere al di là delle cose, ad andare oltre l’abitudine, ad approfondire il senso dello stare con, del vivere insieme, del comunicare quello che viene dal cuore... Bisogna tornare alla ricerca.. bisogna tornare all’essenziale, a quello che conta sempre, non fermandoci solo a quello che è del momento, che è di moda, che va adesso...
È il mese dell’essenziale, della vita e della morte, del guardare negli occhi i nostri papà, mamme, figli, nipoti, parenti e domandarci dove andiamo? Dove stiamo andando con le nostre scelte?
Cosa è essenziale alla vita?
Cosa è essenziale alla fede? E alla fede cristiana?
Come possiamo dire il cristianesimo a chi ne ha una percezione superficiale e frammentaria?
Da questo dipende tutto.
Se ho colto l’amore che Dio mi rivolge, se da Lui ho attinto la forza per accettare i miei limiti, divento capace di amare sul serio e la vita diventa luce. Il resto non importa.
Che io realizzi i miei sogni, che io riesca nei miei progetti, che io abbia una vita più o meno felice diventa, paradossalmente, dopo.
L’essenziale è amare, lasciarsi amare. Saremo giudicati sull’amore o, forse, sul desiderio di amare.
Dico questo ora che la vita ha segnato le mie convinzioni, pensando alle troppe persone che ho incontrato e che vorrebbero amare e non riescono, che sono segnati da mille ferite sanguinanti per cui la normalità è l’utopia assoluta.
A questi fratelli, gli ultimi, gli sconfitti, i poveri di cuore, Gesù promette la pienezza del cuore.
Da questo dipende il resto: i piani pastorali, le strutture, i carismi, i ministeri, l’etica, la politica, le scelte, le norme che concretizzano l’amore (la legge), il vivere vivendo il futuro (i profeti), i ruoli, la Chiesa, la missione, le congregazioni, le strutture. Tutto dopo.
Se prima e dentro non c’è l’amore, rendiamo assente Dio.
Auguri
Angelo prete
È il mese della memoria. Ma cosa vuol dire fare memoria?
Amici, ditemi voi, come si fa in questi tempi, a dire ai nostri ragazzi e giovani, co- sì abituati a non badare alla vita, ad accontentarsi delle cose, come si fa ad aiutar- li a vedere al di là delle cose, ad andare oltre l’abitudine, ad approfondire il senso dello stare con, del vivere insieme, del comunicare quello che viene dal cuore... Bisogna tornare alla ricerca.. bisogna tornare all’essenziale, a quello che conta sempre, non fermandoci solo a quello che è del momento, che è di moda, che va adesso...
È il mese dell’essenziale, della vita e della morte, del guardare negli occhi i nostri papà, mamme, figli, nipoti, parenti e domandarci dove andiamo? Dove stiamo andando con le nostre scelte?
Cosa è essenziale alla vita?
Cosa è essenziale alla fede? E alla fede cristiana?
Come possiamo dire il cristianesimo a chi ne ha una percezione superficiale e frammentaria?
Da questo dipende tutto.
Se ho colto l’amore che Dio mi rivolge, se da Lui ho attinto la forza per accettare i miei limiti, divento capace di amare sul serio e la vita diventa luce. Il resto non importa.
Che io realizzi i miei sogni, che io riesca nei miei progetti, che io abbia una vita più o meno felice diventa, paradossalmente, dopo.
L’essenziale è amare, lasciarsi amare. Saremo giudicati sull’amore o, forse, sul desiderio di amare.
Dico questo ora che la vita ha segnato le mie convinzioni, pensando alle troppe persone che ho incontrato e che vorrebbero amare e non riescono, che sono segnati da mille ferite sanguinanti per cui la normalità è l’utopia assoluta.
A questi fratelli, gli ultimi, gli sconfitti, i poveri di cuore, Gesù promette la pienezza del cuore.
Da questo dipende il resto: i piani pastorali, le strutture, i carismi, i ministeri, l’etica, la politica, le scelte, le norme che concretizzano l’amore (la legge), il vivere vivendo il futuro (i profeti), i ruoli, la Chiesa, la missione, le congregazioni, le strutture. Tutto dopo.
Se prima e dentro non c’è l’amore, rendiamo assente Dio.
Auguri
Angelo prete
Forza, amici, in cammino...
È Natale
Che bello il Signore non si è ancora stancato di noi, ci vuole dire, di nuovo, ancora il suo amore, donare la sua vita, illuminare la nostra ricerca, indirizzare il nostro cammino. E anche se noi ci siamo barcamenati troppo spesso tra il dire e il non realizzare, tra le cose più importanti dimenticando le persone, adesso siamo obbligati a riconoscere che Dio mette sempre al centro l’uomo, la persona. L’annuncio è strabiliante, chiarissimo,
tanto che ci lascia... indifferenti!
L’abbiamo sentito tante di quelle volte che ci abbiamo fatto il callo, non ci badiamo più e siamo tentati di rincorrere il surrogato del Natale, le fiabe, la storia dell’albero, le renne con il babbo natale, le lucine e la neve... Ci lasciamo volentieri sviare allontanare dal... Natale.
E allora, in cammino.
E che cosa dobbiamo fare per prepararci al Natale di Gesù e non a quello della televisione e del mondo? Dobbiamo aprire il nostro cuore, metterci in ascolto, riconoscere le Parole, per ascoltare la PAROLA DEL PADRE VESTITA DI CARNE che è GESÙ!
Dobbiamo imparare da Maria, la donna dell’ascolto, della preghiera, del silenzio, della disponibilità, dell’accoglienza, da Giuseppe, l’uomo giusto, che mette Dio al primo posto, che si mette a disposizione pur non comprendendo la volontà del Padre riferitagli da Gabriele, dai Pastori semplici e umili e disponibili, in cammino...
Impariamo a metterci in cammino con quello che siamo permettendo a Lui di cambiare il nostro cuore e di non pretendere che sia Lui a convertirsi, ma noi e le nostre abitudini alla chiusura.
Utilizziamo gli strumenti che la diocesi ci mette a disposizione: spero siano arrivati in tutte le famiglie i libretti della preghiera quotidiana: serviamocene tutti, sono un piccolo segno perché ogni famiglia diventi il presepe giusto per- ché il Signore nasca in ognuno.
Per chi non l’avesse ricevuto e per chi lo desiderasse troverà il libretto in chiesa. Forza che il cammino è breve e il cuore nostro è ancora troppo pieno di cose e Gesù rischia di non trovare posto.
Auguri
Angelo prete
tanto che ci lascia... indifferenti!
L’abbiamo sentito tante di quelle volte che ci abbiamo fatto il callo, non ci badiamo più e siamo tentati di rincorrere il surrogato del Natale, le fiabe, la storia dell’albero, le renne con il babbo natale, le lucine e la neve... Ci lasciamo volentieri sviare allontanare dal... Natale.
E allora, in cammino.
E che cosa dobbiamo fare per prepararci al Natale di Gesù e non a quello della televisione e del mondo? Dobbiamo aprire il nostro cuore, metterci in ascolto, riconoscere le Parole, per ascoltare la PAROLA DEL PADRE VESTITA DI CARNE che è GESÙ!
Dobbiamo imparare da Maria, la donna dell’ascolto, della preghiera, del silenzio, della disponibilità, dell’accoglienza, da Giuseppe, l’uomo giusto, che mette Dio al primo posto, che si mette a disposizione pur non comprendendo la volontà del Padre riferitagli da Gabriele, dai Pastori semplici e umili e disponibili, in cammino...
Impariamo a metterci in cammino con quello che siamo permettendo a Lui di cambiare il nostro cuore e di non pretendere che sia Lui a convertirsi, ma noi e le nostre abitudini alla chiusura.
Utilizziamo gli strumenti che la diocesi ci mette a disposizione: spero siano arrivati in tutte le famiglie i libretti della preghiera quotidiana: serviamocene tutti, sono un piccolo segno perché ogni famiglia diventi il presepe giusto per- ché il Signore nasca in ognuno.
Per chi non l’avesse ricevuto e per chi lo desiderasse troverà il libretto in chiesa. Forza che il cammino è breve e il cuore nostro è ancora troppo pieno di cose e Gesù rischia di non trovare posto.
Auguri
Angelo prete