NATIVITÀ DI MARIA VERGINE
in Foppa (via Donatori di Sangue)
L’8 settembre è la sagra della Foppa, antico centro storico di Zogno all’uscita del paese verso S.Pellegrino. La chiesa della Natività di Maria Vergine, costituisce, col suo porticato sull’antica strada Priula un’autentica porta che immetteva in paese di accesso anche al castello attraverso la fortificazione del Turket. Questo santuario, antico in ogni suo particolare, rivela accuratezza e grazia sia pure nella sua austera sobrietà e compostezza. Il porticato, a pianta rettangolare, s’innalza su quattro archi paralleli poggianti su otto capitelli a mensola in pietra grigio topo locale, culminante nella volta a crociera con un affresco. I contorni della porta principale e delle due finestre laterali sono in arenaria sormontate da un fregio con la scritta: “Nativitas est hodie”. Da notare le artistiche inferriate che racchiudono le finestre. La navata, ariosa e bene illuminata, è a pianta rettangolare coperta da voltino a quattro vele con due strombature di raccordo alla volta per dare luce con le finestre aperte sull’interno. Il presbiterio, a cui si accede con cinque gradini in pietra locale, é a pianta quadrata e si collega a mezzo apertura ad arco alla navata ed è coperto da voltino piano sorretto da sette eleganti mensoloni. L’altare è addossato alla parete con ancona, affiancata da colonne, che accoglie sotto il vetro un affresco ’400 raffigurante la Beata Vergine che allatta il Bambino mentre viene incoronata da due angeli. Ai lati dell’altare, in due tempietti a muro, vengono custodite le SS. Reliquie e nel palliotto dell’altare viene raffigurata la natività della Vergine in un bassorilievo in legno, probabile opera dei nostri Marina. Sulle pareti del presbiterio, in eleganti cornici di stucco, ci sono le tele a olio con le immagini di S. Carlo Borromeo e di S.Lorenzo Martire datate 1756, mentre sulle pareti della navata, a mattina, c’è la tela di S. Michele Arcangelo in atto di uccidere il drago; a mezzodì, sopra la porta principale d’ingresso, c’è la tela della Beata Vergine che protegge i suoi fedeli, a sera troviamo la tela del Padre eterno in atto di creare la Vergine con ai lati, in cornice dorata, la natività di Maria Vergine e la deposizione. Sulle pareti della navata si intravedono ancora i segni della presenza della cantoria e del pulpito scomparsi da tempo. Dal presbiterio, a mattino, c’è l’ingresso al campanile e a sera l’ingresso alla sagrestia ridotta in forma irregolare quindi mortificata dal passaggio della strada provinciale. Vi sono custoditi mobili antichi, come il bancone scolpito, probabilmente dal nostro Giovanni Negri, e siglato “ANT-FUR” per ricordare l’offerente che potrebbe essere Antonio Furietti (nato nel 1653 e morto nel 1742). In sagrestia si conservano vari arredi sacri: calice d’argento sbalzato a volute e graffito, turibolo con navicella, degli ex voto e paramenti necessari per la celebrazione della S. Messa. La posizione dell’Oratorio è strettamente collegata all’evoluzione della viabilità di Zogno e della Valbrembana, prima al passaggio della strada Priula sotto il porticato, e poi al passaggio della strada Regia che gli Austriaci, nel 1819, hanno trasferito a nord addossandola alla sagrestia e alla chiesa stessa, strada che venne di seguito allargata e sopraelevata con gravissimi danni per quel nostro monumento costretto a ricevere tutta l’infiltrazione della acque che non trovano più il loro scarico naturale, per cui si infiltrano nella chiesa. Con la speranza di poter indurre le autorità responsabili a rimediare alle cause di questi danni subiti ormai da troppo tempo, nel 1999, ci siamo rivolti alla Fondation Pègase che ha lo scopo del ricupero e della salvezza dei monumenti abbandonati al degrado. La Fondation Pégase a sua volta ha coinvolto le scuole locali di Zogno dalle elementari alle superiori che sono intervenute a studiare, accuratamente il monumento in tutti i suoi particolari concludendo il lavoro svolto con una interessante pubblicazione del “Museo della Valle Editore” nell’anno 2000. Purtroppo il monumento da salvare è stato poi dimenticato e abbandonato al suo degrado come se nulla fosse avvenuto. Non rimane che tentare altri espedienti più efficaci se vogliamo salvare questo monumento così importante per la sua storia e per la comunità di Zogno. Le campane della Chiesetta requisite in tempo di guerra nel 1940, erano della ditta Monzini, mentre le presenti sono della ditta Daciano Colbachini di Padova 1953.
Eccone la descrizione:
- SOL, di peso kg. 62 - dedicata e Maria Bambina con la decorazione della Natività della Vergine e del Crocifisso.
- LA#, di peso kg. 47 - dedicata ancora a Maria Bambina e con la decorazione l’Annunziata e il Crocifisso.
- SI, di peso kg. 36 - dedicata sempre a Maria Bambina e con la decorazione, la Madonna.
Su tutte c’è la scritta “Ablatum tempore belli A.D. - XCMXL -”.
La festa si celebra
l'8 settembre
Eccone la descrizione:
- SOL, di peso kg. 62 - dedicata e Maria Bambina con la decorazione della Natività della Vergine e del Crocifisso.
- LA#, di peso kg. 47 - dedicata ancora a Maria Bambina e con la decorazione l’Annunziata e il Crocifisso.
- SI, di peso kg. 36 - dedicata sempre a Maria Bambina e con la decorazione, la Madonna.
Su tutte c’è la scritta “Ablatum tempore belli A.D. - XCMXL -”.
La festa si celebra
l'8 settembre