2002
IN ORATORIO
RIPRENDIAMO IL CAMMINO CON SLANCIO E NUOVI ENTUSIASMI

“L’epifania ogni festa porta via”. E così anche noi, smontati gli alberi natalizi e sistemate le statuette del presepio, riprendiamo il cammino con slancio e nuovi entusiasmi. Anche durante l’avvento, periodo di preparazione al Natale, non sono mancati impegni e iniziative per aiutare i ragazzi a vivere intensamente il mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio. Il tema che ci ha accompagnato è stato quello propostoci dalla diocesi e cioè: Il dono della creazione. L’obiettivo era quello di cogliere la gratuità di Dio a partire da tutto ciò che ci circonda, dal creato e dalla natura, per giungere a scoprire il regalo più bello che è Gesù, il dono di Dio, che Maria ha portato nel grembo per nove mesi e che ha offerto a ogni uomo. I diversi gruppi di catechismo hanno potuto approfondire questo tema del dono attraverso i ritiri settimanali e la celebrazione eucaristica del venerdì pomeriggio nel salone dell’oratorio. I ragazzi delle elementari dovevano approfondire questo argomento a casa, aiutati dai genitori, con un lavoro che rappresentava la terra e la natura; i ragazzi delle medie invece, avevano l’impegno di trovarsi insieme una volta alla settimana in oratorio, per pregare, riflettere e “giocare” attorno al tema dell’amicizia, perché come ben sappiamo chi trova un amico trova un dono prezioso. Quest’anno- si sono distinti per impegno e per entusiasmo i ragazzi di prima media, mentre la partecipazione di quelli di seconda e terza media si è fatta un po’ desiderare! (bisognerà recuperare in quaresima...) Per i preadolescenti il ritiro di Avvento si è svolto a Frerola un sabato pomeriggio e una domenica. I ragazzi di seconda media si sono contraddistinti per la partecipazione, che è stata più scarsa di quelli di prima media nonostante siano in cammino per il sacramento della cresima; per nulla soddisfacente è stata la risposta dei ragazzi di terza: solo quattro iscrizioni... di conseguenza il ritiro è stato annullato. Per quanto riguarda queste iniziative vorrei sottolineare due cose: la prima è l’importanza di questi momenti e di queste iniziative che fanno parte in modo pieno del cammino di catechesi; quindi vanno prese sul serio e non certamente sotto gamba come qualcuno ha fatto. Ho notato, infatti, troppa superficialità a chi ho chiesto del perché non partecipasse... Forse non ci rendiamo conto che dietro a queste iniziative ci sono tante persone (catechisti, alcuni genitori, don...) che lavorano, che spendono tempo e cuore, energie e buona volontà gratuitamente per pensare, programmare e “inventare” attività che aiutino i ragazzi a crescere e a fare delle buone esperienze... forse viene poco considerato il lavoro e l’impegno degli altri a favore dei ragazzi. La seconda che tengo a sottolineare è che se un ragazzo non può partecipare i genitori lo facciano sapere al don o al catechista, cogliendo anche l’occasione di informarsi riguardo l’iniziativa che si sta organizzando. E anche questo un modo, cari genitori, per sentirvi vicini con la vostra presenza e il vostro interesse, e soprattutto per mostra.; re che quello che stiamo facendo deve stare a cuore a voi prima di tutto. Gli adolescenti, invece, hanno vissuto l'Avvento aiutati da un piccolo diario contenente preghiere e riflessioni sul tema dell’amicizia. Il giorno dell’Immacolata, hanno vissuto il loro momento di ritiro. Durante l’avvento non è mancata l’attenzione verso i più poveri. E così quest’anno abbiamo raccolto l’iniziativa di rinunciare a un regalo di santa Lucia per dare il nostro contributo ai missionari per comprare il latte ai bambini poveri. E inoltre è stata molto gradita l’animazione dei ragazzi delle medie il giorno di santa Lucia presso gli ospiti della casa di riposo. Concludo con una riflessione di una ragazza di seconda media che ha partecipato al ritiro di Frerola. ...il lavoro che abbiamo fatto era attorno al tema della conoscenza di noi stessi e dello scoprire i nostri pregi e i nostri difetti; abbiamo così disegnato il volto di un nostro compagno e di lui abbiamo messo in evidenza i suoi difetti comportamentali e i suoi pregi e su questo abbiamo riflettuto. Poi la domenica mattina abbiamo disegnato il volto di Gesù e dopo aver letto alcuni brani scelti dal Vangelo che parlavano di Lui, abbiamo messo in evidenza le sue caratteristiche, la sua semplicità, le sue attenzioni per i poveri e per i deboli, la considerazione per tutta la gente, il rispetto della libertà di scelta e abbiamo concluso scoprendo che Gesù è un vero amico da seguire.
QUARESIMA
Se in Avvento abbiamo affrontato il tema del dono, in Quaresima rifletteremo attorno al perdono, quel dono più grande che Dio regala ai suoi figli quando, dopo essersi allontanati da Lui, tornano a casa con il cuore pentito.
ECCO IL CALENDARIO DELLE INIZIATIVE:
mercoledì 13 febbraio 2002
- ore 14.30 confessioni ragazzi 1ª e 2ª media
- ore 16.15 Messa con imposizione delle Ceneri per i ragazzi
- ore 18.00 confessioni ragazzi 3“ media e adolescenti
venerdì 15 febbraio 2002
- ore 14.30 confessione ragazzi 3ª e 5ª elementare
- ore 16.15 Santa Messa nel salone con il Missionario
sabato 16 febbraio 2002
- ore 10.00 confessioni ragazzi 4ª elementare
lunedì 18 febbraio 2002
- ore 20.30 incontro per i genitori di 5ª elementare e la 1ª media
- ore 20.30 incontro per i genitori di lª e 2ª elementare
martedì 19 febbraio 2002
- ore 20.30 formazione permanente per tutti i catechisti del vicariato
venerdì 22 febbraio 2002
- ore 14.15 ritiro ragazzi di 2ª elementare;
- ore 16.15 Santa Messa nel salone
sabato 23 - domenica 24 febbraio
- ore 17.30 partenza per ritiro a Frerola ragazzi 2ª media
- ore 17.00 domenica rientro previsto
lunedì 25 febbraio 2002
- ore 20.30 incontro per i genitori di 3ª e 4ª elementare
- ore 20.30 incontro per i genitori di 2ª e 3ª media
martedì 26 febbraio 2002
- ore 20.30 formazione permanente per tutti i catechisti del vicariato
venerdì 1 marzo 2002
- ore 14.15 ritiro ragazzi di 3ª elementare
- ore 16.15 Santa Messa nel salone
domenica 3 marzo 2002
- ore 21.00 incontro di preghiera per giovani
martedì 5 marzo 2002
- ore 20.30 formazione permanente per tutti i catechisti del vicariato
venerdì 8 marzo 2002
- ore 14.15 ritiro ragazzi di 5ª elementare
- ore 16.15 Santa Messa nel salone
sabato 9 - domenica 10 marzo
- ore 17.30 partenza per ritiro a Frerola ragazzi la 1ª media
- ore 17.00 domenica rientro previsto
lunedì 11 marzo 2002
- ore 20.30 incontro per i genitori di 5ª elementare e la 1ª media
- ore 20.30 incontro per i genitori di lª e 2ª elementare
martedì 12 marzo 2002
- ore 20.30 formazione permanente per i catechisti del vicariato
sabato 16 - domenica 17 marzo
- ore 17.30 partenza per ritiro a Frerola ragazzi 3ª media
- ore 17.00 domenica rientro previsto
venerdì 15 marzo 2002:
- ore 16.15 Santa Messa nel salone
lunedì 18 marzo 2002
- ore 20.30 incontro per i genitori di 3ª e 4ª elementare
- ore 20.30 incontro per i genitori di 2ª e 3ª media
martedì 19 marzo 2002
- ore 20.30 formazione permanente per i catechisti del vicariato
venerdì 22 marzo 2002
- ore 14.30 confessione ragazzi 3ª e 5ª elementare
- ore 16.15 Santa Messa nel salone
sabato 23 marzo 2002
- ore 9.30 ritiro ragazzi 4ª elementare con le confessioni
mercoledì 27 marzo 2002
- ore 14.30 confessioni ragazzi 1ª e 2ª media
- ore 18.00 confessioni ragazzi 3ª media e adolescenti
giovedì 28 marzo 2002
- ore 9.30-12.00 ritiro ragazzi 3ª elementare
- ore 16.30 santa messa per i ragazzi
venerdì 29 marzo 2002
- adorazione classe per classe
- ore 12.00 adorazione 3ª media, adolescenti e giovani
LA CONFESSIONE IN CRISI
Viviamo in un tempo di grandi cambiamenti e la cosa può sere vissuta bene o male Anche all’interno della nostra feci sono delle profonde mutazioni. Per esempio la contesine sembra vivere una crisi irrimediabile e proprio della crisi della confessione e del malessere che provoca nei fede-soprattutto tra i giovani, vorremmo discuterne insieme con loro durante la quaresima. Per capire e interpretare senza miopie e strabismi. Non possiamo credere che il nostro cristianesimo non trovi il modo di rivitalizzare il sacramento della confessione, ci ritroveremo in oratorio per la catechesi dei giovani quando? vi aspetto per decidere insieme!!!
don Paolo Piccinini
QUARESIMA
Se in Avvento abbiamo affrontato il tema del dono, in Quaresima rifletteremo attorno al perdono, quel dono più grande che Dio regala ai suoi figli quando, dopo essersi allontanati da Lui, tornano a casa con il cuore pentito.
ECCO IL CALENDARIO DELLE INIZIATIVE:
mercoledì 13 febbraio 2002
- ore 14.30 confessioni ragazzi 1ª e 2ª media
- ore 16.15 Messa con imposizione delle Ceneri per i ragazzi
- ore 18.00 confessioni ragazzi 3“ media e adolescenti
venerdì 15 febbraio 2002
- ore 14.30 confessione ragazzi 3ª e 5ª elementare
- ore 16.15 Santa Messa nel salone con il Missionario
sabato 16 febbraio 2002
- ore 10.00 confessioni ragazzi 4ª elementare
lunedì 18 febbraio 2002
- ore 20.30 incontro per i genitori di 5ª elementare e la 1ª media
- ore 20.30 incontro per i genitori di lª e 2ª elementare
martedì 19 febbraio 2002
- ore 20.30 formazione permanente per tutti i catechisti del vicariato
venerdì 22 febbraio 2002
- ore 14.15 ritiro ragazzi di 2ª elementare;
- ore 16.15 Santa Messa nel salone
sabato 23 - domenica 24 febbraio
- ore 17.30 partenza per ritiro a Frerola ragazzi 2ª media
- ore 17.00 domenica rientro previsto
lunedì 25 febbraio 2002
- ore 20.30 incontro per i genitori di 3ª e 4ª elementare
- ore 20.30 incontro per i genitori di 2ª e 3ª media
martedì 26 febbraio 2002
- ore 20.30 formazione permanente per tutti i catechisti del vicariato
venerdì 1 marzo 2002
- ore 14.15 ritiro ragazzi di 3ª elementare
- ore 16.15 Santa Messa nel salone
domenica 3 marzo 2002
- ore 21.00 incontro di preghiera per giovani
martedì 5 marzo 2002
- ore 20.30 formazione permanente per tutti i catechisti del vicariato
venerdì 8 marzo 2002
- ore 14.15 ritiro ragazzi di 5ª elementare
- ore 16.15 Santa Messa nel salone
sabato 9 - domenica 10 marzo
- ore 17.30 partenza per ritiro a Frerola ragazzi la 1ª media
- ore 17.00 domenica rientro previsto
lunedì 11 marzo 2002
- ore 20.30 incontro per i genitori di 5ª elementare e la 1ª media
- ore 20.30 incontro per i genitori di lª e 2ª elementare
martedì 12 marzo 2002
- ore 20.30 formazione permanente per i catechisti del vicariato
sabato 16 - domenica 17 marzo
- ore 17.30 partenza per ritiro a Frerola ragazzi 3ª media
- ore 17.00 domenica rientro previsto
venerdì 15 marzo 2002:
- ore 16.15 Santa Messa nel salone
lunedì 18 marzo 2002
- ore 20.30 incontro per i genitori di 3ª e 4ª elementare
- ore 20.30 incontro per i genitori di 2ª e 3ª media
martedì 19 marzo 2002
- ore 20.30 formazione permanente per i catechisti del vicariato
venerdì 22 marzo 2002
- ore 14.30 confessione ragazzi 3ª e 5ª elementare
- ore 16.15 Santa Messa nel salone
sabato 23 marzo 2002
- ore 9.30 ritiro ragazzi 4ª elementare con le confessioni
mercoledì 27 marzo 2002
- ore 14.30 confessioni ragazzi 1ª e 2ª media
- ore 18.00 confessioni ragazzi 3ª media e adolescenti
giovedì 28 marzo 2002
- ore 9.30-12.00 ritiro ragazzi 3ª elementare
- ore 16.30 santa messa per i ragazzi
venerdì 29 marzo 2002
- adorazione classe per classe
- ore 12.00 adorazione 3ª media, adolescenti e giovani
LA CONFESSIONE IN CRISI
Viviamo in un tempo di grandi cambiamenti e la cosa può sere vissuta bene o male Anche all’interno della nostra feci sono delle profonde mutazioni. Per esempio la contesine sembra vivere una crisi irrimediabile e proprio della crisi della confessione e del malessere che provoca nei fede-soprattutto tra i giovani, vorremmo discuterne insieme con loro durante la quaresima. Per capire e interpretare senza miopie e strabismi. Non possiamo credere che il nostro cristianesimo non trovi il modo di rivitalizzare il sacramento della confessione, ci ritroveremo in oratorio per la catechesi dei giovani quando? vi aspetto per decidere insieme!!!
don Paolo Piccinini
VICARIATO BREMBILLA – ZOGNO
Commissione vicariale giovanile - Settimana di San Giovanni Bosco
HAI UN MOMENTO DIO?
C’è ancora posto per Dio oggi?
PROGRAMMA
Domenica 27 gennaio’:
per i ragazzi di seconda e terza media di tutto il vicariato:
gemellaggio con l'oratorio di Trescore Balneario.
visita agli affreschi del Lotto, Messa con i ragazzi di Trescore,
pranzo ospiti nelle famiglie e nel pomeriggio giochi all’Oratorio.
(iscrizioni presso la propria parrocchia)
Lunedì 28 gennaio ere 20.30:
per i genitori dei ragazzi delle medie e degli adolescenti incontro presso l’Oratorio di Zogno
Come parlare di Dio ai nostri ragazzi
relatore: don Michelangelo Finazzi, educatore del Seminario di Bergamo
Mercoledì 30 gennaio ore 20.30:
per i ragazzi di terza media e adolescenti di tutto il vicariato incontro presso l’Oratorio di Zogno
C’è ancora posto per Dio?
Giovedì 31 gennaio ore 20.30: per i ragazzi, adolescenti e giovani di tutto il vicariato
SANTA MESSA IN ONORE DI SAN GIOVANNI BOSCO presso il salone dell'Oratorio di Zogno
presiede l’Eucarestia: don Cristiano Pedrini, educatore del Seminario di Bergamo
Domenica 3 febbraio
ore 11.00 Santa Messa con tutti i ragazzi
celebrazione di metà anno di catechismo ore 14.30 Giochi per tutti i ragazzi in Oratorio
C’è ancora posto per Dio oggi?
PROGRAMMA
Domenica 27 gennaio’:
per i ragazzi di seconda e terza media di tutto il vicariato:
gemellaggio con l'oratorio di Trescore Balneario.
visita agli affreschi del Lotto, Messa con i ragazzi di Trescore,
pranzo ospiti nelle famiglie e nel pomeriggio giochi all’Oratorio.
(iscrizioni presso la propria parrocchia)
Lunedì 28 gennaio ere 20.30:
per i genitori dei ragazzi delle medie e degli adolescenti incontro presso l’Oratorio di Zogno
Come parlare di Dio ai nostri ragazzi
relatore: don Michelangelo Finazzi, educatore del Seminario di Bergamo
Mercoledì 30 gennaio ore 20.30:
per i ragazzi di terza media e adolescenti di tutto il vicariato incontro presso l’Oratorio di Zogno
C’è ancora posto per Dio?
Giovedì 31 gennaio ore 20.30: per i ragazzi, adolescenti e giovani di tutto il vicariato
SANTA MESSA IN ONORE DI SAN GIOVANNI BOSCO presso il salone dell'Oratorio di Zogno
presiede l’Eucarestia: don Cristiano Pedrini, educatore del Seminario di Bergamo
Domenica 3 febbraio
ore 11.00 Santa Messa con tutti i ragazzi
celebrazione di metà anno di catechismo ore 14.30 Giochi per tutti i ragazzi in Oratorio
EDUCATORI
Sulle orme di don Bosco…

Nella settimana dedicata a don Bosco sul tema: “Hai un momento Dio?", abbiamo chiesi : a don Michelangelo Finazzi, educatore del nostro Seminario, di aiutare i genitori a trovare anche oggi la“maniera” di parlare di Dio ai propri ragazzi. Ne è scaturito un incontro e un scambio interessante, che ha appassionato parecchio i genitori presenti. Riportiamo qui sotto la traccia dell’incontro
METODO PREVENTIVO
Don Bosco è famoso per il suo “metodo preventivo”. Cosa si intende? Innanzitutto non è da confondere con la preservazione da ogni contagio col male, con la paura di ogni esperienza, con l’iperprotettività. Ma al contrario, si tratta invece di far gustare il bene, fornire un buon bagaglio di valori, dare le armi per affrontare ogni battaglia, dotare di uno sguardo critico verso la realtà.
PILASTRI FONDAMENTALI
1. Amorevolezza,
accogliere il ragazzo per quello che è (ricordiamoci che nostro figlio non è la clonazione di noi stessi o dei nostri desideri); /farlo sentire amato: dobbiamo trovare le occasione per mostrare il nostro amore e non dare tutto per scontato;
sospendere il giudizio immediato del comportamento, per verificarne le motivazioni. Evitare l’impulsività nelle nostre reazioni quando i nostri figli commettono qualcosa, ma trovare il tempo per capire e comprendere perché ha fatto certe cose; /presenza - prossimità - perdita di tempo: non si può educare uno senza stargli vicino e senza perdere tempo per lui; tanta fiducia e tanto ottimismo e tanta speranza.
2. Ragionevolezza
ponderare ogni intervento educativo (tempi, modalità, ecc.);
costruire sintonia con le altre figure educative: sentire, ascoltare e creare legami con altre voci educative, cioè l’oratorio, la scuola, la società e il gruppo sportivo che frequenta per ottenere un punto di vista globale e per andare tutti dalla stessa parte; / far ragionare con pazienza il ragazzo sui suoi sbagli e sui suoi progressi:
perché l’emotività non la faccia da padrona
per non scendere a rivendicazioni e risentimenti “alla pari”.
Un esempio sui castighi:
- Non punire mai se non dopo aver esaurito tutti gli altri mezzi.
- Procurare di scegliere nelle correzioni fi momento favorevole.
- Togliete ogni idea che possa far crederi che si operi per passione.
- Regolatevi in modo da lasciar la speranza al colpevole che possa essere peri: nato.
3. Religione
É una questione sostanziale e non appendice dell’educazione. Il perno attorno a cui gira tutto il resta: guai se manca il riferimento a Dio. E calcolate che don Bosco diceva questo in un tempo molto più difficile del nostro, in una società dove dominava povertà, disoccupazione, delinquenza e miseria. Eppure don Bosco trova solo nel riferimento a Dio la forza e il coraggio per andare avanti e amare i suoi ragazzi, in particolar modo quelli più difficili.
Don Bosco dice che la fede produce le virtù morali che formano da una parie l’educatore sapiente e dall’altra "il buon cristiano, il buon cittadino, l’abitatore del cielo”. Concretamente: frequenza ai sacramenti, catechesi, imitazione di Mara Santissima e dei santi.
Ricordate che l’educazione è cosa del cuore, e che solo Dio ne è il padrone, e noi non potremo cosa alcuna se Dio ce ne insegna l’arte e non ce ne mette in mano le chiavi”.
Fede e fiducia in Dio sempre: è Dio che fa crescere “i suoi” figli; non ci lascia soli...
Anzitutto comunicazione di un’esperienza - parole misurate: bisogna trovare il coraggio di raccontare le proprie difficoltà e le proprie conquiste.
Dovere o piacere? Testimoniare un Dio simpatico, misericordioso e contento di stare con gli uomini!
Accompagnare il momento della crisi: non tutto il male vien per nuocere. La crisi è segno che uno sta cercando e sta camminando. Solo chi mai in questione non va mai in crisi.
Non banalizzare i dubbi dei nostri figli e non drammatizzare quando “minacciano” di abbandonare tutto quello che hanno imparato e fino adesso seguito.
Condivisione equilibrata della propria esperienza.
METODO PREVENTIVO
Don Bosco è famoso per il suo “metodo preventivo”. Cosa si intende? Innanzitutto non è da confondere con la preservazione da ogni contagio col male, con la paura di ogni esperienza, con l’iperprotettività. Ma al contrario, si tratta invece di far gustare il bene, fornire un buon bagaglio di valori, dare le armi per affrontare ogni battaglia, dotare di uno sguardo critico verso la realtà.
PILASTRI FONDAMENTALI
1. Amorevolezza,
accogliere il ragazzo per quello che è (ricordiamoci che nostro figlio non è la clonazione di noi stessi o dei nostri desideri); /farlo sentire amato: dobbiamo trovare le occasione per mostrare il nostro amore e non dare tutto per scontato;
sospendere il giudizio immediato del comportamento, per verificarne le motivazioni. Evitare l’impulsività nelle nostre reazioni quando i nostri figli commettono qualcosa, ma trovare il tempo per capire e comprendere perché ha fatto certe cose; /presenza - prossimità - perdita di tempo: non si può educare uno senza stargli vicino e senza perdere tempo per lui; tanta fiducia e tanto ottimismo e tanta speranza.
2. Ragionevolezza
ponderare ogni intervento educativo (tempi, modalità, ecc.);
costruire sintonia con le altre figure educative: sentire, ascoltare e creare legami con altre voci educative, cioè l’oratorio, la scuola, la società e il gruppo sportivo che frequenta per ottenere un punto di vista globale e per andare tutti dalla stessa parte; / far ragionare con pazienza il ragazzo sui suoi sbagli e sui suoi progressi:
perché l’emotività non la faccia da padrona
per non scendere a rivendicazioni e risentimenti “alla pari”.
Un esempio sui castighi:
- Non punire mai se non dopo aver esaurito tutti gli altri mezzi.
- Procurare di scegliere nelle correzioni fi momento favorevole.
- Togliete ogni idea che possa far crederi che si operi per passione.
- Regolatevi in modo da lasciar la speranza al colpevole che possa essere peri: nato.
3. Religione
É una questione sostanziale e non appendice dell’educazione. Il perno attorno a cui gira tutto il resta: guai se manca il riferimento a Dio. E calcolate che don Bosco diceva questo in un tempo molto più difficile del nostro, in una società dove dominava povertà, disoccupazione, delinquenza e miseria. Eppure don Bosco trova solo nel riferimento a Dio la forza e il coraggio per andare avanti e amare i suoi ragazzi, in particolar modo quelli più difficili.
Don Bosco dice che la fede produce le virtù morali che formano da una parie l’educatore sapiente e dall’altra "il buon cristiano, il buon cittadino, l’abitatore del cielo”. Concretamente: frequenza ai sacramenti, catechesi, imitazione di Mara Santissima e dei santi.
Ricordate che l’educazione è cosa del cuore, e che solo Dio ne è il padrone, e noi non potremo cosa alcuna se Dio ce ne insegna l’arte e non ce ne mette in mano le chiavi”.
Fede e fiducia in Dio sempre: è Dio che fa crescere “i suoi” figli; non ci lascia soli...
Anzitutto comunicazione di un’esperienza - parole misurate: bisogna trovare il coraggio di raccontare le proprie difficoltà e le proprie conquiste.
Dovere o piacere? Testimoniare un Dio simpatico, misericordioso e contento di stare con gli uomini!
Accompagnare il momento della crisi: non tutto il male vien per nuocere. La crisi è segno che uno sta cercando e sta camminando. Solo chi mai in questione non va mai in crisi.
Non banalizzare i dubbi dei nostri figli e non drammatizzare quando “minacciano” di abbandonare tutto quello che hanno imparato e fino adesso seguito.
Condivisione equilibrata della propria esperienza.
A metà novembre dello scorso anno i preadolescenti del Vicariato Brembilla - Zogno sono stati coinvolti in un incontro “vocazionale”, cioè un’occasione per riflettere insieme su come investire la vita per qualcosa che vale. E il lavoro è ruotato attorno al tema della “santità”: una vita vissuta alla grande! ! ! Ci siamo fatti aiutare da un pittore del ‘500, Lorenzo Lotto, e da un suo famoso affresco che “parla” ancora nella cappella della Villa Suardi a Trescore Balneario. E così dopo averlo studiato ci è nata l’idea e la voglia di andarlo a vedere “dal vivo e in diretta”, cosa che abbiamo fatto domenica 27 • gennaio 2002. Accanto a questo incontro con il pittore ne abbiamo aggiunto un altro: con i ragazzi di seconda e terza media di Trescore. E stata una bellissima cosa, tanto bella che chi non c’era si sta ancora “mangiando le dita”. Sentiamo il racconto di una ragazza e di un ragazzo che hanno partecipato a questa straordinaria domenica.
|
Gennaio. Sono uscita di casa ancora assonnata per ritrovarmi con gli altri delle compagnia e don Paolo al piazzale del mercato.
Ah già! Dimenticavo di spiegare che non sarebbe stata la solita gita; questa volta era in programma un incontro speciale: un gemellaggio con i ragazzi dell’oratorio di Trescore Balneario.
Appena arrivati abbiamo visitato la Cappella Suardi con i suoi grandiosi affreschi realizzati da Lorenzo Lotto che una giovane guida ha spiegato. Dopo di che abbiamo raggiunto l’oratorio dove ci è stato offerto il cappuccio e la brioches, che tutti hanno dimostrato di gradire molto.
Ore 11.00 Santa Messa cantata e... lunga, al termine siamo stati suddivisi a coppie fra le varie ed eroiche famiglie che si erano rese disponibili ad ospitarci: ho conosciuto così Consuelo e la sua famiglia che mi ha accolta molto calorosamente.
L’appuntamento del pomeriggio era per tutti in oratorio, dove fra giochi vari (pallavolo, pallamano, calcio), tutti si sono divertiti molto. Devo dire che questi non sono i giochi che adoro di più, ma in compagnia delle mie amiche sono diventati più invitanti e divertenti.
Ore 17,20 circa, abbiamo salutato i nuovi amici di Trescore e siamo partiti per il rientro a casa.
Durante un momento di silenzio mi sono ritrovata a pensare: “Ma è già finito?”. Proprio così, mi sono veramente divertita!
Daniela Donadoni (terza media)
…Partecipiamo alla S. Messa, appositamente preparata e curata per l’occasione e sentiamo particolarmente vicini questi ragazzi “del lago” a noi ragazzi “della montagna” anche grazie all'offertorio che ci fa partecipi della appassionante “cordata ” che dovrebbe significare il cammino della nostra crescita.
Dopo la Messa e i canti del coro e della “banda ” composti di soli bambini e ragazzi, in coppia, veniamo destinati a pranzare a casa di famiglie ospitanti che si sono offerte di accoglierci.
Il curato di Trescore, don Carlo, ci confida che le famiglie che ci volevano a pranzo erano molte ma molte di più; e addirittura ci volevano in tre o quattro per casa. Questa cosa ci lusinga e ci invoglia a farci vedere socievoli e riconoscenti verso tutti loro. I menù sono stati ovviamente diversi per tutti, ma tutti sicuramente dei più squisiti. Tante mamme si sono date da fare ai fornelli e tanti papà e figli ci hanno tenuto compagnia, veramente tutto molto bello.
Nel pomeriggio, alle 14,30 hanno avuto inizio i vari tornei all’oratorio con la partecipazione di tante squadre formate dai ragazzi del nostro vicariato e Trescore insieme o contro. Alla fine ha vinto la simpatia, l’allegria e la voglia di stare insieme grazie anche ad una giornata splendida e ad un thè caldo che ci ha dissetati e risanati.
Poco prima delle 17,00 ci siamo riuniti nella chiesetta dell’oratorio a dire una preghiera di ringraziamento per la bella e inedita giornata passata a Trescore.
Nel salutarci, c’è stato chi si è scambiato i numeri di cellulare e indirizzo e questo, secondo me, è il segno che tutto è andato a meraviglia e c’è il desiderio di risentirsi con questi nuovi amici.
Ricambieremo senz’altro la visita e l’invito a pranzo e speriamo che anche a loro rimanga un buon ricordo di Zogno e del nostro vicariato.
Giordano Mazzoleni (seconda media)
Ah già! Dimenticavo di spiegare che non sarebbe stata la solita gita; questa volta era in programma un incontro speciale: un gemellaggio con i ragazzi dell’oratorio di Trescore Balneario.
Appena arrivati abbiamo visitato la Cappella Suardi con i suoi grandiosi affreschi realizzati da Lorenzo Lotto che una giovane guida ha spiegato. Dopo di che abbiamo raggiunto l’oratorio dove ci è stato offerto il cappuccio e la brioches, che tutti hanno dimostrato di gradire molto.
Ore 11.00 Santa Messa cantata e... lunga, al termine siamo stati suddivisi a coppie fra le varie ed eroiche famiglie che si erano rese disponibili ad ospitarci: ho conosciuto così Consuelo e la sua famiglia che mi ha accolta molto calorosamente.
L’appuntamento del pomeriggio era per tutti in oratorio, dove fra giochi vari (pallavolo, pallamano, calcio), tutti si sono divertiti molto. Devo dire che questi non sono i giochi che adoro di più, ma in compagnia delle mie amiche sono diventati più invitanti e divertenti.
Ore 17,20 circa, abbiamo salutato i nuovi amici di Trescore e siamo partiti per il rientro a casa.
Durante un momento di silenzio mi sono ritrovata a pensare: “Ma è già finito?”. Proprio così, mi sono veramente divertita!
Daniela Donadoni (terza media)
…Partecipiamo alla S. Messa, appositamente preparata e curata per l’occasione e sentiamo particolarmente vicini questi ragazzi “del lago” a noi ragazzi “della montagna” anche grazie all'offertorio che ci fa partecipi della appassionante “cordata ” che dovrebbe significare il cammino della nostra crescita.
Dopo la Messa e i canti del coro e della “banda ” composti di soli bambini e ragazzi, in coppia, veniamo destinati a pranzare a casa di famiglie ospitanti che si sono offerte di accoglierci.
Il curato di Trescore, don Carlo, ci confida che le famiglie che ci volevano a pranzo erano molte ma molte di più; e addirittura ci volevano in tre o quattro per casa. Questa cosa ci lusinga e ci invoglia a farci vedere socievoli e riconoscenti verso tutti loro. I menù sono stati ovviamente diversi per tutti, ma tutti sicuramente dei più squisiti. Tante mamme si sono date da fare ai fornelli e tanti papà e figli ci hanno tenuto compagnia, veramente tutto molto bello.
Nel pomeriggio, alle 14,30 hanno avuto inizio i vari tornei all’oratorio con la partecipazione di tante squadre formate dai ragazzi del nostro vicariato e Trescore insieme o contro. Alla fine ha vinto la simpatia, l’allegria e la voglia di stare insieme grazie anche ad una giornata splendida e ad un thè caldo che ci ha dissetati e risanati.
Poco prima delle 17,00 ci siamo riuniti nella chiesetta dell’oratorio a dire una preghiera di ringraziamento per la bella e inedita giornata passata a Trescore.
Nel salutarci, c’è stato chi si è scambiato i numeri di cellulare e indirizzo e questo, secondo me, è il segno che tutto è andato a meraviglia e c’è il desiderio di risentirsi con questi nuovi amici.
Ricambieremo senz’altro la visita e l’invito a pranzo e speriamo che anche a loro rimanga un buon ricordo di Zogno e del nostro vicariato.
Giordano Mazzoleni (seconda media)
INSEIEM PER”,
3° Trofeo Claudia Ghisalberti
Lo scorso 5 gennaio, grazie alla collaborazione tra la Football Five Zogno e l’Oratorio, si è svolta la terza edizione del torneo di calcio a cinque giocatori denominato “Insieme per...” anche quest’anno dedicato alla memoria di Claudia Ghisalberti. Hanno partecipato a questo evento, disputato presso la palestra dell’Oratorio, oltre alla squadra organizzatrice, le formazioni dell’ Atalanta Master 35 (ormai veterana di questo torneo essendo alla terza partecipazione) e, positiva novità di quest’anno, la Pro Bergamo, una squadra che disputa il campionato di serie C di calcio femminile. L’ambito trofeo se lo è aggiudicato la formazione dell’Atalanta battendo in finale, per il terzo anno consecutivo, la Football Five. Un particolare riconoscimento alla formazione della Pro Bergamo che, pur classificandosi al terzo posto, ha “lottato” in entrambi gli incontri disputati, dimostrando molta grinta unita ad una buona tecnica collettiva ed individuale; a dimostrazione di questo, infatti, il premio di miglior giocatore del torneo è andato a Erika Ghisalberti. Anche quest’anno l’intero ricavato della manifestazione, che non dimentichiamo ha come scopo primario il raccogliere fondi da devolvere in beneficenza, è andato all’Associazione Oncologica Bergamasca. Questo ente, diretto e voluto dal primario del reparto di Oncologia medica dell’Ospedale di Bergamo, prof. Roberto Labianca, ha come obiettivo primario il miglioramento della degenza dei malati di tumore in ospedale. Durante la manifestazione è intervenuto un medico di questa associazione a spiegare come sia fondamentale la loro opera per i pazienti affetti da questo male, purtroppo sempre numerosi nella nostra provincia. È stata ripetuta anche l’asta delle maglie offerte dai calciatori di serie A, a questa edizione hanno aderito anche, con l’offerta della loro maglia e con la presenza personale a questo momento del torneo, i campioni di ciclismo Belli e Manzoni. Tramite queste pagine vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la buona riuscita di questo evento: gli sponsor, l’Oratorio di Zogno ed un ringraziamento particolare a Don Paolo, 1’ Amministrazione Comunale, le squadre partecipanti con i loro dirigenti, Marco Zanchi, coloro che hanno preparato e venduto le torte, tutti coloro che hanno lavorato “nell’ombra”. A questi ringraziamenti, dando l’appuntamento al prossimo anno con “Insieme per...”, aggiungerei l’augurio di una sempre maggiore adesione a questo tipo di iniziative con la consapevolezza che, prima o poi, tutti noi perdiamo qualcuno di caro ma, cedere al rimpianto, è un modo per accettare la rovina. Invece, vivere per coloro che perdiamo, fare della nostra esistenza un omaggio a loro, è un vero atto d’amore, PUNICO che ci sia concesso.
Il Presidente della Football Five
Stefano Sesti
Il Presidente della Football Five
Stefano Sesti
VITA DELLA COMUNITÁ
Il 31 gennaio, festa di San Giovanni Bosco, in Oratorio alla sera alle 20.30 c’è stata una particolare celebrazione per onorare colui che per la gioventù è stato un punto cardine nella Chiesa e con lui si è dato vita agli “Oratori”. Anche il nostro, infatti, è dedicato a lui e allora Don Paolo ha invitato Don Cristiano a presiedere a questa Messa che rientrava nella stessa tematica di “Hai un momento Dio?” per lasciare un segno nel cuore dei partecipanti in prevalenza ragazzi e giovani. Don Cristiano, che è... presso il nostro Seminario di Bergamo, ha tenuto una omelia “originale” ma ben mirata e attraverso gesti e battute che hanno avuto il pregio di carpire la massima attenzione di tutti i fedeli, è riuscito a far capire che ognuno di noi deve tendere all’essenziale di ogni cosa , senza lasciarsi sopraffare dal superfluo, dalle cose inutili, dalla paura e ad essere sempre “se stessi” in modo che tutta la nostra vita sia si svolga in un diritto contatto con Dio!
Anche durante la quaresima i ragazzi del catechismo sono stati invitati a partecipare ad una celebrazione eucaristica del venerdì pomeriggio alle ore 16,30 nel salone dell’Oratorio, in preparazione alla Pasqua e la Messa della prima settimana di quaresima è stata presieduta da Don Massimo un sacerdote bergamasco, compagno di studi di Don Paolo nel nostro Seminario, che è missionario in Bolivia. Durante l’Avvento i nostri ragazzi sono stati invitati a rinunciare ad un proprio dono, devolvendo il relativo costo in un’iniziativa chiamata “UN EURO DI LATTE” a favore dei bambini boliviani in difficoltà., e durante questa celebrazione Don Paolo ha consegnato a nome di tutta la componente più giovane della nostra comunità, il ricavato di questa iniziativa. Don Massimo durante la sua omelia ha spiegato le grandi difficoltà in cui vive questo popolo che è uno fra i più poveri della terra e poi ha raccontato una “Favola” la cui morale era questa: Nella vita per essere vincitori non servono le cose grandi “straordinarie”, ma le cose più semplici sono le più autentiche e sono sempre le più gradite a Dio.
don Paolo Piccinini
don Paolo Piccinini
I RAGAZZI DI PRIMA MEDIA
IN RITIRO A FREROLA
I giorni 9 e 10 marzo scorsi, noi e i nostri compagni di prima media, insieme a don Paolo, alle catechiste e ad alcuni animatori, ci siamo recati a Frerola per il nostro secondo ritiro in preparazione alla Cresima. Appena arrivati alla casa parrocchiale che ci ha ospitato ci siamo subito sentiti a nostro agio: prima abbiamo imparato i canti nuovi per la Messa della domenica, poi dopo una riflessione sulla storia di Barabba e del Buon Ladrone, il Don ci ha diviso in sei gruppi per farci riflettere su alcune domande riguardanti il tema della schiavitù. “Quali sono le schiavitù più forti nella nostra vita?” Per schiavitù volevamo individuare quelle relative al nostro “io”, alle “cose” alle quali siamo più attaccati o che vorremmo avere in più, gli istinti, gli impulsi, la paura del giudizio degli altri: tutte cose che ci condizionano rendendoci schiavi. È stata l’occasione per confrontarci e sentire le nostre opinioni in proposito... così è arrivata l’ora di cena: un momento gioioso per ridere e scherzare in allegria! Dopo avere riordinato la sala da pranzo ci siamo ancora riuniti in salone per i giochi che sono stati molto divertenti!! Quando siamo andati nelle nostre camere abbiamo fatto molta fatica ad addormentarci! Abbiamo ancora riso e scherzato e finalmente, a notte inoltrata, ci siamo addormentati. La mattina seguente, dopo avere fatto colazione, ci siamo recati a piedi alla chiesa di Pagliaro, dove abbiamo continuato il nostro lavoro sulle schiavitù e abbiamo fatto un momento di preghiera molto bello e intenso. Queste ore passate a Pagliaro sono state veramente belle, anche perché abbiamo riflettuto aiutati da alcuni affreschi del ‘400 molto emozionanti e toccanti! Durante il tragitto per recarci là e poi per tornare alla casa di Frerola, abbiamo portato a turno una croce su cui vi erano appesi molti foglietti colorati dove avevamo scritto “la schiavitù” che più ci pesava e della quale abbiamo chiesto al Signore di liberarci! Appena arrivati abbiamo trovato un buonissimo pranzo preparato dalle mamme di alcuni di noi che in mattinata erano giunte a Frerola per farci una sorpresa. Nel pomeriggio una partita di palla campo ha preceduto la messa di chiusura alla quale hanno partecipato anche i nostri genitori. Al termine, siamo tornati a casa felici per la giornata trascorsa ma un po’ tristi perché era g:_ tutto finito! È stata proprio una bella esperienza perché ci ha fatto vivere il vero significato dell’amicizia: insieme è tutto più bello!! Grazie Don, da parte nostra e di tutti i nostri compagni!!
Simonetta e Andrea
Simonetta e Andrea
TUTTI AL C.R.E. 2002
DIRE, FARE, BACIARE, LETTERA, TESTAMENTO
Mentre questo notiziario è in stampa sta partendo all’Oratorio di Zogno il Centro Ricreativo Estivo che ha per tema: DIRE, FARE, BACIARE, LETTERA, TESTAMENTO che vuole sottolineare una dimensione fondamentale del vivere: LA COMUNICAZIONE. Anche il nostro Oratorio è pronto a trascorrere ben quattro settimane insieme ai suoi bambini e ragazzi, ai giovani animatori, agli adulti che si prodigano per collaborare là dove serve una mano, per una esperienza irrepetibile: STARE INSIEME NELLA GIOIA. L’Oratorio diventa come una grande casa dove si gioca, si prega, si mangia, si piange, si ride, si discute, si lavora: un’esperienza che si pone come meta educativa quella di imparare a fare comunità. Mettere al centro del nuovo CRE la comunicazione significa mettere al centro i nostri ragazzi, con le loro difficoltà di comunicare, ma anche con l’incredibile inventiva di andare oltre il linguaggio comune. Invitiamo allora tutta la nostra comunità parrocchiale ad accompagnare i nostri ragazzi in questo cammino sorreggendoli anche con la preghiera perché da questa bella esperienza piovano sull’intero nostro paese benedizioni e frutti copiosi per tutti. Noi diamo il via a questa nuova avventura e poi nel prossimo notiziario vi renderemo partecipi di tutti i nostri lavori.
don Paolo Piccinini
don Paolo Piccinini
LA NOSTRA FESTA SIETE VOI 13ª edizione

La sera di sabato 11 maggio Zogno risuonava delle voci di tantissimi bambini che hanno voluto festeggiare le loro mamme e le loro nonne presentando le canzoni dello Zecchino d’oro e lo hanno fatto con tanto entusiasmo e con tanto impegno. Il coro ben nutrito ha accompagnato tutte le canzoni con indiscussa bravura e i solisti hanno cercato tutti di dare il meglio di loro stessi, interpretando con grazia e con passione i vari motivi. Per gli organizzatori non ci sono stati vincitori o vinti perché il loro obiettivo è stato poter far cantare tutti coloro che lo desideravano e aiutarli a realizzare una piacevole esecuzione, però la gara ha voluto definire i primi tre classificati ed allora una giuria ha così giudicato:
1° classificato RESPIRIAMO LA CITTÀ (Michela Bosio, Ilaria Castiglioni e Alessandro Tiraboschi)
2° classificato BONGO DIRETTORE DI BANDA (Sara Guidi, Sabrina Mazzoleni e Giulia Milesi)
3° classificato PIOVE (Nicola Prando e Marco Ghisalberti)
Bravissime sono state pure quelle sei ragazze della scuola media che hanno presentato tre canzoni di musica leggera, fuori concorso; ha emozionato moltissimo la bella voce di Anna Vitali. Durante la manifestazione ai canti si sono alternati alcuni balletti preparati molto bene dall’insegnante Rossana Minelli con le sue giovani allieve e che hanno creato colore rendendo ancor più bella l’intera serata. Complimenti vivissime a tutte le ragazze che hanno danzato con tanta eleganza e bravura. Spesso quando si parla di una serata come questa si commentano gli interpreti si sottolinea la bravura dell’uno e dell’altro, ma ci si scorda di soffermarci almeno per sottolineare e poi ringraziare il lavoro di chi sta dietro le quinte e allora ci piace menzionare Chiara Zuccali, Wanda Salvi, Vanna Foresti e Suor Nives che hanno dedicato molto del loro tempo per preparare i mini-cantanti, ma anche Giorgio Pesenti che da tanti anni lavora sempre con tanta disponibilità per la buona riuscita di tutte le iniziative proposte dal nostro oratorio. Anche in questo caso ha lavorato per le scenografie e poi ancora in regia come tecnico del suono e delle luci. L’11 maggio già dalle prime ore del mattino Giorgio era sul palco a predisporre microfoni, a indirizzare gli spots delle luci a seguire le prove nel pomeriggio e tutto questo con quella semplice disponibilità che sempre puramente gratuita ma che noi sentiamo il dovere di ricambiare con un grande GRAZIE!
1° classificato RESPIRIAMO LA CITTÀ (Michela Bosio, Ilaria Castiglioni e Alessandro Tiraboschi)
2° classificato BONGO DIRETTORE DI BANDA (Sara Guidi, Sabrina Mazzoleni e Giulia Milesi)
3° classificato PIOVE (Nicola Prando e Marco Ghisalberti)
Bravissime sono state pure quelle sei ragazze della scuola media che hanno presentato tre canzoni di musica leggera, fuori concorso; ha emozionato moltissimo la bella voce di Anna Vitali. Durante la manifestazione ai canti si sono alternati alcuni balletti preparati molto bene dall’insegnante Rossana Minelli con le sue giovani allieve e che hanno creato colore rendendo ancor più bella l’intera serata. Complimenti vivissime a tutte le ragazze che hanno danzato con tanta eleganza e bravura. Spesso quando si parla di una serata come questa si commentano gli interpreti si sottolinea la bravura dell’uno e dell’altro, ma ci si scorda di soffermarci almeno per sottolineare e poi ringraziare il lavoro di chi sta dietro le quinte e allora ci piace menzionare Chiara Zuccali, Wanda Salvi, Vanna Foresti e Suor Nives che hanno dedicato molto del loro tempo per preparare i mini-cantanti, ma anche Giorgio Pesenti che da tanti anni lavora sempre con tanta disponibilità per la buona riuscita di tutte le iniziative proposte dal nostro oratorio. Anche in questo caso ha lavorato per le scenografie e poi ancora in regia come tecnico del suono e delle luci. L’11 maggio già dalle prime ore del mattino Giorgio era sul palco a predisporre microfoni, a indirizzare gli spots delle luci a seguire le prove nel pomeriggio e tutto questo con quella semplice disponibilità che sempre puramente gratuita ma che noi sentiamo il dovere di ricambiare con un grande GRAZIE!
FESTA DELLA COMUNITÁ
Sagra di San Lorenzo 2002
Giovedì 1 Agosto ore 20.30 S. Messa in Oratorio
ore 21.00 Concerto Coro "Fior di Monte'
Venerdì 2 Agosto ore 20.30 Ballo liscio con “FANTASY”
Sabato 3 Agosto ore 21.00 Ballo latino-americano con “ANTONIO CASTRO”
Domenica 4 Agosto INIZIO TORNEO BEACH VOLLEY ore 12.00 Pranzo dell'Anziano (su prenotazione)
ore 20.30 CORRIDA DI SAN LORENZO ore 21.00 Ballo liscio con "FRANCO E MARA"
Lunedì 5 Agosto SERATA TELETHON
ore 21.00 Musica country con i COLOUR SOUND
Martedì 6 Agosto ore 21.00 CANTAFESTIVAL
Mercoledì 7 Agosto ore 21.00 Disco Music con dj
Giovedì 8 Agosto ore 21.00 Serata sportiva
Venerdì 9 Agosto ore 21.00
ore 22.00 Ballo liscio con "MAURIZIO" Spettacolo pirotecnico
Sabato 10 Agosto ore 21.00 Ballo liscio con "OPRANDI"
ore 22.00 TOMBOLA di SAN LORENZO
Domenica 11 Agosto FINALE TORNEO BEACH VOLLEY
ore 21.00 Ballo liscio
ore 21.00 Concerto Coro "Fior di Monte'
Venerdì 2 Agosto ore 20.30 Ballo liscio con “FANTASY”
Sabato 3 Agosto ore 21.00 Ballo latino-americano con “ANTONIO CASTRO”
Domenica 4 Agosto INIZIO TORNEO BEACH VOLLEY ore 12.00 Pranzo dell'Anziano (su prenotazione)
ore 20.30 CORRIDA DI SAN LORENZO ore 21.00 Ballo liscio con "FRANCO E MARA"
Lunedì 5 Agosto SERATA TELETHON
ore 21.00 Musica country con i COLOUR SOUND
Martedì 6 Agosto ore 21.00 CANTAFESTIVAL
Mercoledì 7 Agosto ore 21.00 Disco Music con dj
Giovedì 8 Agosto ore 21.00 Serata sportiva
Venerdì 9 Agosto ore 21.00
ore 22.00 Ballo liscio con "MAURIZIO" Spettacolo pirotecnico
Sabato 10 Agosto ore 21.00 Ballo liscio con "OPRANDI"
ore 22.00 TOMBOLA di SAN LORENZO
Domenica 11 Agosto FINALE TORNEO BEACH VOLLEY
ore 21.00 Ballo liscio
IL CRE È UNA GRANDE FESTA
Un’aria carica di festa intorno all’Oratorio che per un mese diventa la casa dei giovani

Davvero il CRE è una grande festa! Basta passare vicino all’Oratorio durante il periodo estivo per respirare un’aria carica di festa, gioia e tanta allegria. Centinaia di ragazzi (quest’anno 380 iscritti!) invadono vocianti i cortili dell’Oratorio che per un mese diventa a tutti gli effetti la loro casa dove si mangia, si gioca, si prega, si lavora, si piange, si ride, si dorme, si veglia...: è un’esperienza irripetibile che si pone come obiettivo e meta quella di insegnare ai ragazzi come fare comunità, come stare e vivere insieme, come creare relazioni buone e di amicizia. Quest’anno stiamo insistendo in particolare sulla comunicazione. Noi viviamo, infatti, di comunicazione; comunichiamo con tutto: parole, gesti, sguardi, esprèssioni, canto, musica... Abbiamo un estremo bisogno di scambiare quello che portiamo dentro per far nascere tra di noi una comunità amica, per stringere tra di noi un rapporto vero e sincero. E se ci pensiamo bene è proprio mentre si impara a fare qualcosa insieme che ci diverte insieme, che si scopre la possibilità di essere amici anche con chi non si conosceva prima: il fare è l’occasione per andare oltre le “solite amicizie”. Dobbiamo farci tutti un regalo attraverso questo CRE: comprendere noi adulti in prima istanza e far passare come messaggio fondamentale ai nostri ragazzi che non c’è confine all’amicizia, come non c’è confine per la comunicazione. Perché è vero che con qualcuno ci si capisce meglio e con altri di meno, ma la possibilità di scambiare una parola, un’idea, una mano, un piacere con tutti è il segno povero che ci indica che tutti condividono la stessa vocazione, quella di diventare fratelli e sorelle per essere un’unica comunità. Se vivremo così, non solo il CRE, ma tutta la vita diventerà una grande festa!!!
don Paolo Piccinini
don Paolo Piccinini
Accoglienza
Tutti i giorni alle 14.00 ci ritroviamo insieme in palestra per una preghiera e un canto d’inizio del nostro stare insieme. Questa breve ma profonda preghiera sarebbe il cuore di tutto il nostro C.R.E. in cui si assapora la gioia di essere amici ringraziando il Signore di averci fatto dono di questa significativa esperienza. Quanti lo capiscono? Forse pochi, ma non dobbiamo disperare: l’importante è seminare. Il primo giorno di questo C.R.E. 2002 ci siamo tutti radunati in chiesa per vivere una singolare celebrazione eucaristica che dava il via a questa vita estiva d’oratorio, all’insegna della pace e della comunicazione e tutti abbiamo compreso che l’uomo ha il bisogno di comunicare con quel Qualcuno che dall’origine del mondo parla al cuore dell’uomo per comunicare con lui ed ora questo Qualcuno vuole comunicare proprio con noi. Urge “mettersi in sintonia e saper fare silenzio” per ascoltarlo.
Tutti i giorni alle 14.00 ci ritroviamo insieme in palestra per una preghiera e un canto d’inizio del nostro stare insieme. Questa breve ma profonda preghiera sarebbe il cuore di tutto il nostro C.R.E. in cui si assapora la gioia di essere amici ringraziando il Signore di averci fatto dono di questa significativa esperienza. Quanti lo capiscono? Forse pochi, ma non dobbiamo disperare: l’importante è seminare. Il primo giorno di questo C.R.E. 2002 ci siamo tutti radunati in chiesa per vivere una singolare celebrazione eucaristica che dava il via a questa vita estiva d’oratorio, all’insegna della pace e della comunicazione e tutti abbiamo compreso che l’uomo ha il bisogno di comunicare con quel Qualcuno che dall’origine del mondo parla al cuore dell’uomo per comunicare con lui ed ora questo Qualcuno vuole comunicare proprio con noi. Urge “mettersi in sintonia e saper fare silenzio” per ascoltarlo.

Danze
Dopo la preghiera ecco il magico momento delle danze. Quest’anno hanno tutte un ritmo realmente esplosivo: twist, rock, dance, Ci funky, metal, samba, ska, folk: è impossibile non essere travolti dal clima festoso di queste danze! Ci sono Chiara, Loredana, Laura che cercano di insegnare tutti i passi e i movimenti. Sono veramente brave: complimenti.
Dopo la preghiera ecco il magico momento delle danze. Quest’anno hanno tutte un ritmo realmente esplosivo: twist, rock, dance, Ci funky, metal, samba, ska, folk: è impossibile non essere travolti dal clima festoso di queste danze! Ci sono Chiara, Loredana, Laura che cercano di insegnare tutti i passi e i movimenti. Sono veramente brave: complimenti.
Dopo la danza iniziano gli ateliers secondo i vari gruppi. Ma quali gruppi? Ecco ve li presentiamo:
Il MEGA CRE della SCUOLA MATERNA
Se qualcuno all’inizio del C.R.E. aveva dei dubbi sul tempo bastava si affacciasse al nostro oratorio per respirare un aria del tutto rassicurante: una marea di teste gialle facevano pensare ad un grande sole e se poi questo qualcuno chiedeva: “Che gruppo siete?” la risposta era ancor più rassicurante: “Siamo il gruppo ARCOBALENO”. Si, il nostro gruppo lo possiamo proprio definire “mega", perché conta la bellezza di sessantotto vispi bambini che hanno partecipato a questo C.R.E. con gioia, entusiasmo, grinta e tanta voglia di divertirsi. Già l'idea dell’arcobaleno sprigiona gioia, se poi sommiamo sessantotto sorrisi, centotrentasei occhi scrutatori, centotrentasei piedi sempre in movimento e sessantotto lingue in continua competitività per gridare la loro contentezza, il totale non può che dare allegria all’ennesima potenza. Cosa abbiamo fatto in questi meravigliosi giorni? Ma cosa non abbiamo fatto replicano le animatrici che alla sera rincasavano distrutte? Il bambino vive di scoperte, di voglia di sperimentare attività nuove dove si possa confrontare con i coetanei ed è sempre alla ricerca spasmodica di attività motoria. Abbiamo realizzato simpatiche cor-nicette, variopinti disegni, segnalibri, corone, civette appendi chiavi, bracciali di pasta, bottiglie festose e a forma di animali, clown e la bocca della verità. Un sincero grazie a don Paolo che ci ha dato l’opportunità di vivere un mese diverso dal solito nostro vivere, ma soprattutto un MEGA grazie a don Angelo che ci ha fatto un dono speciale: una favolosa piscina dove noi a pesciolini ci siamo divertiti al come pure le nostre animatrici la scusa di fungere da "bagnine” si sono divertite più di noi.
I bambini della scuola materna
Il MEGA CRE della SCUOLA MATERNA
Se qualcuno all’inizio del C.R.E. aveva dei dubbi sul tempo bastava si affacciasse al nostro oratorio per respirare un aria del tutto rassicurante: una marea di teste gialle facevano pensare ad un grande sole e se poi questo qualcuno chiedeva: “Che gruppo siete?” la risposta era ancor più rassicurante: “Siamo il gruppo ARCOBALENO”. Si, il nostro gruppo lo possiamo proprio definire “mega", perché conta la bellezza di sessantotto vispi bambini che hanno partecipato a questo C.R.E. con gioia, entusiasmo, grinta e tanta voglia di divertirsi. Già l'idea dell’arcobaleno sprigiona gioia, se poi sommiamo sessantotto sorrisi, centotrentasei occhi scrutatori, centotrentasei piedi sempre in movimento e sessantotto lingue in continua competitività per gridare la loro contentezza, il totale non può che dare allegria all’ennesima potenza. Cosa abbiamo fatto in questi meravigliosi giorni? Ma cosa non abbiamo fatto replicano le animatrici che alla sera rincasavano distrutte? Il bambino vive di scoperte, di voglia di sperimentare attività nuove dove si possa confrontare con i coetanei ed è sempre alla ricerca spasmodica di attività motoria. Abbiamo realizzato simpatiche cor-nicette, variopinti disegni, segnalibri, corone, civette appendi chiavi, bracciali di pasta, bottiglie festose e a forma di animali, clown e la bocca della verità. Un sincero grazie a don Paolo che ci ha dato l’opportunità di vivere un mese diverso dal solito nostro vivere, ma soprattutto un MEGA grazie a don Angelo che ci ha fatto un dono speciale: una favolosa piscina dove noi a pesciolini ci siamo divertiti al come pure le nostre animatrici la scusa di fungere da "bagnine” si sono divertite più di noi.
I bambini della scuola materna
Le gite
Le gite sono state diverse, con una media di due per settimana, tutte belle, tutte all’insegna dell’amicizia, dello stare insieme divertendosi, dell’ammirare il creato per lodare il suo Creatore. Riportiamo alcune cronache.
GITA Al FOPPI
Il giorno 26 giugno siamo partiti dal nostro Oratorio per recarci in gita nei Foppi. Appena partiti pareva una passeggiata da mente, ma poi ci siamo resi conto che il tragitto era lungo e S. Antonio sembrava sempre più lontano, persino irraggiungibile. Finalmente dopo tanto camminare eccoci a S. .Antonio e lì ci siamo riposati e abbiamo pregato insieme. Più tardi siamo ripartiti e abbiamo camminato per altri 30 minuti raggiungendo finalmente la meta: i Foppi! Ci siamo sistemati sul prato e abbiamo mangiato al sacco. Dopo pranzo ci hanno dato un po’ di libertà e tutti insieme abbiamo giocato al gioco dei contrabbandieri. Dopo il gioco, la merenda e siamo poi rincamminati verso casa. Durante il ritorno ci sembrava che tutto era più leggero: gli zaini, la strada che, guarda caso, era tutta in discesa. Ridendo e scherzando siamo ritornati a Zogno contenti di aver passato una splendida giornata con i nostri amici più cari.
Mattia e Marina Zambelli
MISSIONE COMPIUTA
Martedì, 2 luglio. Tutti pronti per andare in alta montagna: scarponi, zaini, calzettoni da montanaro verace, qualcuno azzarda anche un paio di guanti ed una berretta. Destinazione: laghetti di Ponteranica. Destino vuole però che il tempo ci sia avverso: nuvoloni e nebbie fitte coprono tutte le vette intorno a Zogno; e se piove a Zogno, ai laghetti di Ponteranica minimo c’è una tempesta degna di Mesner. Niente panico. Il nostro curato Don Paolo, che tra parentesi a Mesner ci assomiglia anche un po’, ha un’idea geniale: dopo la ventitreesima telefonata della mamma preoccupata che chiede se in gita si vada o meno, Don Paolo azzarda ed esclama: “La gita s’ha da fare!”. Nuova destinazione: Santuario di Altino, in valle Seriana. Ore 8.45. Tutti sui pullman e via per la valle Seriana: il viaggio è comodo se non fosse per i continui commenti di Don Paolo che tormenta tutti noi con racconti fantastici sui suoi luoghi nativi verso cui ci stiamo dirigendo. Altino si trova infatti vicino Pradalunga, paese che ha dato i natali al nostro curato. Ore 10.00: arrivo a Vallalta dove c’è il sentiero per il Santuario. Inizia l’ascesa. Il sentiero non è dei migliori e cominciano a sentirsi i primi mugugni: il sentiero è in salita, “quando arriviamo?”, “Quanto manca?”, “era meglio l’anno scorso”, “si stava meglio quando si stava peggio”, “non ci sono più le mezze stagioni”, ecc. Le lamentele arrivano soprattutto da quelli che, credendo che Aitino sia una deliziosa località turistica sul lago di Iseo, si sono attrezzati con splendide ciabattine rosa e zaini dal peso sovraumano contenenti 6 lattine di tè freddo, 3 bottiglie da un litro e mezzo di acqua (una gassata, una liscia ed una leggermente gassata), 6 panini e 3 pizzette. Cominciano le prime defezioni: adolescenti che ululano la loro disapprovazione; bambini con doppio zaino in spalla, quasi sempre quello della compagna più carina che tengono per mano; animatori che al posto dello zaino si trovano in groppa bambine da 20 chili. E Don Paolo? Don Paolo è in testa. Tira il gruppo e faticosamente cerca di spiegare ai venti ragazzi di quarta elementare che lo circondano come manchi poco al Santuario: “Dieci minuti e siamo arrivati”. Sembra il Grande Puffo alle prese con Quattrocchi. Il sentiero finisce, inizia la strada asfaltata: una, due, tre curve ed ecco lì, davanti a noi, il Santuario in tutta la sua bellezza. Sembra una visione. In lontananza scorgiamo però anche un piccolo puntino giallo: ci avviciniamo e scopriamo che è un bambino di quattro anni con in testa un cappello giallo. È uno dei bambini dell’asilo che sdegnosamente ci apostrofa con “Ma quanto ci avete messo?!”. L’asilo e la prima elementare sono già infatti sul posto: ci sono arrivati con il pullman. Altino si può raggiungere comodamente anche con una bella strada asfaltata. Non fa nulla: siamo arrivati e questo è quello che importa. Nessuno sembra poi più ricordarsi della fatica e dei mugugni: tutti cominciano a correre ed a giocare. Dall’alto del suo comando Don Paolo può felicemente esclamare: “Missione compiuta”.
Mario
Le gite sono state diverse, con una media di due per settimana, tutte belle, tutte all’insegna dell’amicizia, dello stare insieme divertendosi, dell’ammirare il creato per lodare il suo Creatore. Riportiamo alcune cronache.
GITA Al FOPPI
Il giorno 26 giugno siamo partiti dal nostro Oratorio per recarci in gita nei Foppi. Appena partiti pareva una passeggiata da mente, ma poi ci siamo resi conto che il tragitto era lungo e S. Antonio sembrava sempre più lontano, persino irraggiungibile. Finalmente dopo tanto camminare eccoci a S. .Antonio e lì ci siamo riposati e abbiamo pregato insieme. Più tardi siamo ripartiti e abbiamo camminato per altri 30 minuti raggiungendo finalmente la meta: i Foppi! Ci siamo sistemati sul prato e abbiamo mangiato al sacco. Dopo pranzo ci hanno dato un po’ di libertà e tutti insieme abbiamo giocato al gioco dei contrabbandieri. Dopo il gioco, la merenda e siamo poi rincamminati verso casa. Durante il ritorno ci sembrava che tutto era più leggero: gli zaini, la strada che, guarda caso, era tutta in discesa. Ridendo e scherzando siamo ritornati a Zogno contenti di aver passato una splendida giornata con i nostri amici più cari.
Mattia e Marina Zambelli
MISSIONE COMPIUTA
Martedì, 2 luglio. Tutti pronti per andare in alta montagna: scarponi, zaini, calzettoni da montanaro verace, qualcuno azzarda anche un paio di guanti ed una berretta. Destinazione: laghetti di Ponteranica. Destino vuole però che il tempo ci sia avverso: nuvoloni e nebbie fitte coprono tutte le vette intorno a Zogno; e se piove a Zogno, ai laghetti di Ponteranica minimo c’è una tempesta degna di Mesner. Niente panico. Il nostro curato Don Paolo, che tra parentesi a Mesner ci assomiglia anche un po’, ha un’idea geniale: dopo la ventitreesima telefonata della mamma preoccupata che chiede se in gita si vada o meno, Don Paolo azzarda ed esclama: “La gita s’ha da fare!”. Nuova destinazione: Santuario di Altino, in valle Seriana. Ore 8.45. Tutti sui pullman e via per la valle Seriana: il viaggio è comodo se non fosse per i continui commenti di Don Paolo che tormenta tutti noi con racconti fantastici sui suoi luoghi nativi verso cui ci stiamo dirigendo. Altino si trova infatti vicino Pradalunga, paese che ha dato i natali al nostro curato. Ore 10.00: arrivo a Vallalta dove c’è il sentiero per il Santuario. Inizia l’ascesa. Il sentiero non è dei migliori e cominciano a sentirsi i primi mugugni: il sentiero è in salita, “quando arriviamo?”, “Quanto manca?”, “era meglio l’anno scorso”, “si stava meglio quando si stava peggio”, “non ci sono più le mezze stagioni”, ecc. Le lamentele arrivano soprattutto da quelli che, credendo che Aitino sia una deliziosa località turistica sul lago di Iseo, si sono attrezzati con splendide ciabattine rosa e zaini dal peso sovraumano contenenti 6 lattine di tè freddo, 3 bottiglie da un litro e mezzo di acqua (una gassata, una liscia ed una leggermente gassata), 6 panini e 3 pizzette. Cominciano le prime defezioni: adolescenti che ululano la loro disapprovazione; bambini con doppio zaino in spalla, quasi sempre quello della compagna più carina che tengono per mano; animatori che al posto dello zaino si trovano in groppa bambine da 20 chili. E Don Paolo? Don Paolo è in testa. Tira il gruppo e faticosamente cerca di spiegare ai venti ragazzi di quarta elementare che lo circondano come manchi poco al Santuario: “Dieci minuti e siamo arrivati”. Sembra il Grande Puffo alle prese con Quattrocchi. Il sentiero finisce, inizia la strada asfaltata: una, due, tre curve ed ecco lì, davanti a noi, il Santuario in tutta la sua bellezza. Sembra una visione. In lontananza scorgiamo però anche un piccolo puntino giallo: ci avviciniamo e scopriamo che è un bambino di quattro anni con in testa un cappello giallo. È uno dei bambini dell’asilo che sdegnosamente ci apostrofa con “Ma quanto ci avete messo?!”. L’asilo e la prima elementare sono già infatti sul posto: ci sono arrivati con il pullman. Altino si può raggiungere comodamente anche con una bella strada asfaltata. Non fa nulla: siamo arrivati e questo è quello che importa. Nessuno sembra poi più ricordarsi della fatica e dei mugugni: tutti cominciano a correre ed a giocare. Dall’alto del suo comando Don Paolo può felicemente esclamare: “Missione compiuta”.
Mario
LA PAROLA AGLI ANIMATORI
LE CIVETTE - Federica, Silvia e Paola
Il tema è azzeccato perché è importante imparare a comunicare rimanendo in sintonia.
L’USIGNOLO Anna, Ernestina e Giuliana
Le varie forme di comunicazione (parole,lettere, disegni, musica,giochi) sono state utilizzate dal nostro gruppo in ogni momento di attività e tra i bambini il tema della Pace e dello stare insieme è emerso spesso, specie dopo piccole discussioni.
I LEPROTTI - Sara e Marta
II tema del C.R.E di quest’anno è uno degli obiettivi più importanti.
I CERBIATTI - Simona:
I bambini hanno accolto con gioia questo tema perché lo hanno sentito attuale e vivo in loro.
PICCOLI ORSI - Laura
II tema è bello e complesso, ma con buona volontà siamo riusciti a far filtrare il messaggio e speriamo di raccogliere i frutti.
MONTAGNA DI ARMONIA Ornella e Carmen
Il tema della comunicazione è molto interessante considerando che al giorno d’oggi fra i ragazzi c’è molta competizione e poco affiatamento nel gioco e nei rapporti interpersonali. Ci si parla poco, ci si saluta con difficoltà e si collabora ancor meno, pertanto mi auguro che il tema sia uno sprone per far si che i nostri ragazzi incomincino veramente a “vivere insieme”.
PAESE TUTTO NUOVO Giovanni, Eleonora
La pace è sicuramente un argomento valido anche se è necessario che i bambini sappiano conoscerla più concretamente e con più cognizione di causa; è infantile ripetere “Pace, pace” quando poi i bambini non sanno rispettarsi, sono sempre più prepotenti ed egoisti. Bisogna che imparino che il concetto “PACE” vuol dire per prima cosa: Rispetto!
PICCOLE NOTE - Carola
Molto importante è la comunicazione che si instaura tra V animatore e i propri ragazzi e poi tra gli stessi ragazzi. E importante comprendere le esigenze di ciascuno in ogni attività dagli ateliers ai tornei e alle gite per poter dire di incominciare a vivere questa esperienza in pace con gli altri. a escludere nessun compagno. È indispensabile che tutti comunichino e trasmettano agli altri messaggi di pace e di armonia dimenticando le differenze e aiutandosi nelle difficoltà.
I RE - Matteo
II tema dell’amicizia è bello, ma quanto è difficile da ottenere da alcuni ragazzi!
I CIAMBELLANI - Alice e Chiara
I temi del C.R.E la pace e la comunicazione sono fondamentali per una qualsiasi relazione tra i ragazzi e nel rapporto con i loro animatori. Senza questi valori non esiste alcuna funzione educativa.
I PRINCIPI - Fabio e Leo
E un tema importante e innovativo soprattutto in considerazione delle numerose guerre tra le nazioni del mondo come per esempio U.S.A e AFGHANISTAN scaturite proprio da molte incomprensioni.
I SAGGI - Leo
Per il momento la mia impressione sul tema di questo C.R.E è buona perché sentendo anche le impressioni dei ragazzi sembra che siano riusciti a coinvolgersi incentivati anche dal fatto che si è creato un piccolo laboratorio teatrale nel quale sono stati impegnati.
ADOLESCENTI Roby, Francesco, Mario e Don Paolo
II tema era difficile, ma gli adolescenti hanno capito abbastanza bene il messaggio.
Il tema è azzeccato perché è importante imparare a comunicare rimanendo in sintonia.
L’USIGNOLO Anna, Ernestina e Giuliana
Le varie forme di comunicazione (parole,lettere, disegni, musica,giochi) sono state utilizzate dal nostro gruppo in ogni momento di attività e tra i bambini il tema della Pace e dello stare insieme è emerso spesso, specie dopo piccole discussioni.
I LEPROTTI - Sara e Marta
II tema del C.R.E di quest’anno è uno degli obiettivi più importanti.
I CERBIATTI - Simona:
I bambini hanno accolto con gioia questo tema perché lo hanno sentito attuale e vivo in loro.
PICCOLI ORSI - Laura
II tema è bello e complesso, ma con buona volontà siamo riusciti a far filtrare il messaggio e speriamo di raccogliere i frutti.
MONTAGNA DI ARMONIA Ornella e Carmen
Il tema della comunicazione è molto interessante considerando che al giorno d’oggi fra i ragazzi c’è molta competizione e poco affiatamento nel gioco e nei rapporti interpersonali. Ci si parla poco, ci si saluta con difficoltà e si collabora ancor meno, pertanto mi auguro che il tema sia uno sprone per far si che i nostri ragazzi incomincino veramente a “vivere insieme”.
PAESE TUTTO NUOVO Giovanni, Eleonora
La pace è sicuramente un argomento valido anche se è necessario che i bambini sappiano conoscerla più concretamente e con più cognizione di causa; è infantile ripetere “Pace, pace” quando poi i bambini non sanno rispettarsi, sono sempre più prepotenti ed egoisti. Bisogna che imparino che il concetto “PACE” vuol dire per prima cosa: Rispetto!
PICCOLE NOTE - Carola
Molto importante è la comunicazione che si instaura tra V animatore e i propri ragazzi e poi tra gli stessi ragazzi. E importante comprendere le esigenze di ciascuno in ogni attività dagli ateliers ai tornei e alle gite per poter dire di incominciare a vivere questa esperienza in pace con gli altri. a escludere nessun compagno. È indispensabile che tutti comunichino e trasmettano agli altri messaggi di pace e di armonia dimenticando le differenze e aiutandosi nelle difficoltà.
I RE - Matteo
II tema dell’amicizia è bello, ma quanto è difficile da ottenere da alcuni ragazzi!
I CIAMBELLANI - Alice e Chiara
I temi del C.R.E la pace e la comunicazione sono fondamentali per una qualsiasi relazione tra i ragazzi e nel rapporto con i loro animatori. Senza questi valori non esiste alcuna funzione educativa.
I PRINCIPI - Fabio e Leo
E un tema importante e innovativo soprattutto in considerazione delle numerose guerre tra le nazioni del mondo come per esempio U.S.A e AFGHANISTAN scaturite proprio da molte incomprensioni.
I SAGGI - Leo
Per il momento la mia impressione sul tema di questo C.R.E è buona perché sentendo anche le impressioni dei ragazzi sembra che siano riusciti a coinvolgersi incentivati anche dal fatto che si è creato un piccolo laboratorio teatrale nel quale sono stati impegnati.
ADOLESCENTI Roby, Francesco, Mario e Don Paolo
II tema era difficile, ma gli adolescenti hanno capito abbastanza bene il messaggio.
IL GIOCO
Uno degli scopi del C.R.E è quello di coinvolgere nel gioco tutti i ragazzi, stimolando la fantasia, in avventure sempre diverse. Spesso ci troviamo con ragazzi pigri anche nel gioco, che preferiscono restare seduti a guardare piuttosto che gettarsi nella mischia e talvolta scelgono di non giocare proprio perché non sanno perdere e allora preferiscono non rischiare. Gli animatori si sono dati da fare proprio per promuovere un gioco che sia comunicazione e nel preoccuparsi di comunicare in modo chiaro le regole, hanno fatto in modo di far sentire i ragazzi liberi di muoversi e di prendere iniziative. NEL GIOCO OGNI BRAVO ANIMATORE può decifrare ciò che ogni ragazzo vuole comunicare anche involontariamente: potranno interpretare i loro stati d’animo, la loro voglia di spaccare il mondo, il senso di isolamento di tanti, la voglia di sentirsi protagonisti di altri e tantissime altre cose. Avere giocato insieme è un’esperienza indimenticabile e affrontare col giusto spirito la penitenza che aspetta chi ha perso è segno di grande maturità e per questo ecco alla fine di ogni gioco: DIRE FARE BACIARE LETTERA O TESTAMENTO?
CRE ADOLESCENTI
Abbiamo volutamente dedicato un ampio servizio con foto ai ragazzi di questa fascia d’età che come si sa, è la più difficile, ma anche la più bella e la più promettente. Sfatiamo le continue asserzioni che i giovani sono tutti vuoti, sono tutti strani, fanno cose senza senso, rimpiangendo il tempo passato. Chiediamoci piuttosto: noi cosa facciamo per loro? Siamo solo capaci di puntare il dito su di loro o siamo capaci di entrare in dialogo, di aiutarli, di comprenderli e a volte anche di sfidarli per poter comunicare con loro. Il nostro Papa Giovanni Paolo II continua a nutrire grande fiducia verso gli adolescenti e verso i giovani e ci insegna ad apprezzare il bello che ciascuno di loro ci offre. Non giudichiamoli dal loro frasario, dai loro comportamenti a volte ribelli, dal loro modo di andare sempre controcorrente, dai loro look a volte sconvolgenti, ma sappiamo andar oltre e leggere ciò che hanno dentro e allora forse avremo tutti da arricchirci. Li ho guardati a lungo durante questo C.R.E li ho apprezzati e mi hanno insegnato molto. Non è facile per loro collocarsi in un grande C.R.E dove tutto sembra creato a dimensione di ragazzi giovanissimi (parlo di quelli della scuola elementare e delle prime classi della scuola media) e farsi spazio senza sentirsi in disagio, ma cogliendo la felicità e la semplicità dei piccoli per immergersi nel gioco, negli ateliers, nei discorsi, nelle gite con una maturità superiore e trovare così la propria e giusta identità.
Suor Nives
Suor Nives
GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÚ – Toronto 2002
“Voi siete il sale della terra
voi siete la luce del mondo”
Ricordi. Immagini, volti, sguardi, sorrisi ed emozioni inesprimibili. Il cuore in subbuglio, la gioia esplode in noi, non riusciamo a contenerla. Giorni che ci hanno cambiato, inspiegabilmente, sorprendentemente. Giorni indimenticabili, che imo rivivere, che ritroviamo intatti nello sguardo dei nostri “compagni di viaggio”, Doni, doni dell’Amore di Dio.
Lunedì 22 luglio, ore 1,15. È notte, tutto è calma, silenzio e pace nel piccolo paesello, solo dieci temerari sfidano il buio e il sonno, sono di fronte all’oratorio, nei loro occhi c’è l’attesa dell’ignoto; Silvia, Diego, Laura, Eleonora, Claudio, Marco, Chiara, Marta, Maria Pia e don Paolo, sì ci siamo tutti. L’avventura inizia. La meta: Toronto e la Giornata Mondiale della Gioventù. Partiamo con i nostri zaini e le nostre va-lige stracariche sperando di aver preso tutto il necessario; a Bergamo incontriamo il gruppo di giovani di alcune parrocchie della diocesi che condivideranno con noi questo viaggio. Le prossime tappe saranno Malpensa, Amsterdam, Detroit e finalmente Toronto, per un totale di circa diciotto ore complessive di viaggio fra pullman e aerei. A Toronto siamo accolti in una scuola Cattolica situata in uno dei quartieri residenziali della città, nei quali la presenza di italiani è molto forte. Accanto ad essa c’è una chiesa, la Trasfiguration of Our Lord Church, che sarà il nostro luogo di incontro per tutta la settimana. Inizia la nostra vita da “canadesi”, è martedì mattina e grazie alla gratificante dormita (3\4 ore) siamo tutti svegli e arzilli come dei bradipi, ma nulla potrà demoralizzarci, neppure le ore di colonna per “scalare” la CN Tower, la più alta torre della città, dalla cui sommità si assiste ad uno spettacolo indescrivibile e, oserei dire, lungamente sospirato. Non dimentichiamoci le coda per guadagnarsi la prima cena (che si rivelerà anche l’ultima, lungamente invidiata e sognata i successivi otto giorni, quando, di fronte a zuppe molto sospette lo stomaco, la vista e l’olfatto si rifiuteranno di collaborare, ovvero di trangugiare quella poltiglia informe! !) e il ritorno compressati nei mezzi pubblici. Tutto questo non è riuscito a cancellare l’entusiasmo di noi giovani provenienti da tutto il mondo; il clima di Toronto è stato riscaldato dai mille sorrisi, dalle mille voci festanti che esplodevano per le strade, sulle metropolitane e coinvolgevano anche gli abitanti del posto che ci salutavano pieni di gioia. Per una settimana la città è stata invasa da un fiume colorato di gente, accorsa con lo stesso entusiasmo da tutto il mondo; e noi eravamo lì in mezzo a pregare, a testimoniare ad alta voce la nostra fede, la nostra voglia di vivere, la nostra speranza in un mondo costruito da noi, in un mondo in cui ancora il messaggio di Cristo è vivo e attuale. Questo il clima indescrivibile. Dovevate essere lì pure voi per capire! Ogni istante trascorso insieme è stato caratterizzato dalla gioia della condivisione e penso che questa sia la vera fede e la vera testimonianza di noi giovani a tutto il mondo; in quei giorni la consapevolezza che si può vivere ogni istante della propria vita Cristianamente è stata fortissima, lì sicuramente era molto più facile, siamo consapevoli che nelle nostre comunità è molto più difficile, ma siamo anche convinti che nessuno potrà toglierci la speranza e la forza di quest’incontro. Le giornate sono trascorse veloci fra momenti di preghiera e le celebrazioni eucaristiche di cui ci siamo sentiti i veri artefici. Come dimenticare la Via Crucis del venerdì sera, durante la quale abbiamo potuto toccare la croce delle giornate della gioventù; ma ad animare le nostre giornate sono stati anche i balli e i canti intonati dalla mitica Pia, che con il suo carisma ha coinvolto, o forse sarebbe meglio dire ha travolto, non solo tutti noi, ma anche tantissimi giovani incontrati per le strade e sulla metropolitana (oltre ad un povero autista che ci ha sopportato in una nostra “trasferta” per ben due ore, e che dopo il supplizio si è guadagnato sicuramente un posto in paradiso e una medaglia al valore). Naturalmente le emozioni più grandi sono state quelle della Veglia e della messa nel grande parco di Downsview; grazie alle rinomate doti di corridore del nostro caro don Paolo, supportato naturalmente da Diego, i nostri eroi a seguito di una levataccia assai traumatica (alle 4,30 del mattino), si sono cuccati i posti migliori esattamente sotto il palco, infischiandosene dei pass, dimostrandosi analfabeti e completamente ignoranti di fronte alle ripetute sollecitazioni (in inglese) per rientrare nei posti a noi assegnati. Abbiamo così potuto vivere momenti indimenticabili. Il Papa ha rivolto a noi il suo saluto e il suo ammonimento: “Solo Gesù è il vero Maestro, solo Gesù presenta un messaggio che non muta, ma che risponde alle attese più profonde del cuore dell’uomo, perchè lui solo sa quello che c’è in ogni uomo. Oggi Egli vi chiama ad essere sale e luce del mondo, a scegliere la bontà, a vivere la giustizia, a diventare strumenti d’amore e di pace. La sua chiamata ha sempre richiesto una scelta tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre, tra la vita e al morte. Lo stesso invito è rivolto a voi qui. Fidatevi di Cristo, perché Egli si fida di voi. Sono parole difficili da capire e soprattutto da vivere coerentemente, ma noi siamo convinti di farcela, il Papa ci ha detto più volte che ha fiducia in noi, e allora come possiamo deludere questo sentimento così vero e così difficile da provare e trattenere in sè!!? Con la messa della domenica, preceduta da un violento acquazzone, che si è dissolto in un cielo meravigliosamente limpido con l’arrivo del Papa, si è conclusa la 17a Giornata Mondiale della Gioventù; l’augurio con il quale siamo tornati alle nostre case ci è stato rivolto ancora da quell’uomo vecchio ma dal cuore giovane: “Anche una fiamma leggera che s’inarca solleva il pesante coperchio della notte. Quanta più luce potete fare voi tutti insieme, se vi stringete uniti nella comunione della Chiesa. Voi siete la nostra speranza, i giovani sono la nostra speranza. Non lasciate che questa muoia! Scommettete la vostra vita su di essa!”. Ed ora siamo qui nella nostra comunità di Zogno e l’augurio che ci è stato rivolto lo vogliamo portare a tutti voi, rafforzati da quest’esperienza indimenticabile, dalle amicizie fatte e dal’Amore vivo di Cristo crocifisso.
don Paolo Piccinini
Lunedì 22 luglio, ore 1,15. È notte, tutto è calma, silenzio e pace nel piccolo paesello, solo dieci temerari sfidano il buio e il sonno, sono di fronte all’oratorio, nei loro occhi c’è l’attesa dell’ignoto; Silvia, Diego, Laura, Eleonora, Claudio, Marco, Chiara, Marta, Maria Pia e don Paolo, sì ci siamo tutti. L’avventura inizia. La meta: Toronto e la Giornata Mondiale della Gioventù. Partiamo con i nostri zaini e le nostre va-lige stracariche sperando di aver preso tutto il necessario; a Bergamo incontriamo il gruppo di giovani di alcune parrocchie della diocesi che condivideranno con noi questo viaggio. Le prossime tappe saranno Malpensa, Amsterdam, Detroit e finalmente Toronto, per un totale di circa diciotto ore complessive di viaggio fra pullman e aerei. A Toronto siamo accolti in una scuola Cattolica situata in uno dei quartieri residenziali della città, nei quali la presenza di italiani è molto forte. Accanto ad essa c’è una chiesa, la Trasfiguration of Our Lord Church, che sarà il nostro luogo di incontro per tutta la settimana. Inizia la nostra vita da “canadesi”, è martedì mattina e grazie alla gratificante dormita (3\4 ore) siamo tutti svegli e arzilli come dei bradipi, ma nulla potrà demoralizzarci, neppure le ore di colonna per “scalare” la CN Tower, la più alta torre della città, dalla cui sommità si assiste ad uno spettacolo indescrivibile e, oserei dire, lungamente sospirato. Non dimentichiamoci le coda per guadagnarsi la prima cena (che si rivelerà anche l’ultima, lungamente invidiata e sognata i successivi otto giorni, quando, di fronte a zuppe molto sospette lo stomaco, la vista e l’olfatto si rifiuteranno di collaborare, ovvero di trangugiare quella poltiglia informe! !) e il ritorno compressati nei mezzi pubblici. Tutto questo non è riuscito a cancellare l’entusiasmo di noi giovani provenienti da tutto il mondo; il clima di Toronto è stato riscaldato dai mille sorrisi, dalle mille voci festanti che esplodevano per le strade, sulle metropolitane e coinvolgevano anche gli abitanti del posto che ci salutavano pieni di gioia. Per una settimana la città è stata invasa da un fiume colorato di gente, accorsa con lo stesso entusiasmo da tutto il mondo; e noi eravamo lì in mezzo a pregare, a testimoniare ad alta voce la nostra fede, la nostra voglia di vivere, la nostra speranza in un mondo costruito da noi, in un mondo in cui ancora il messaggio di Cristo è vivo e attuale. Questo il clima indescrivibile. Dovevate essere lì pure voi per capire! Ogni istante trascorso insieme è stato caratterizzato dalla gioia della condivisione e penso che questa sia la vera fede e la vera testimonianza di noi giovani a tutto il mondo; in quei giorni la consapevolezza che si può vivere ogni istante della propria vita Cristianamente è stata fortissima, lì sicuramente era molto più facile, siamo consapevoli che nelle nostre comunità è molto più difficile, ma siamo anche convinti che nessuno potrà toglierci la speranza e la forza di quest’incontro. Le giornate sono trascorse veloci fra momenti di preghiera e le celebrazioni eucaristiche di cui ci siamo sentiti i veri artefici. Come dimenticare la Via Crucis del venerdì sera, durante la quale abbiamo potuto toccare la croce delle giornate della gioventù; ma ad animare le nostre giornate sono stati anche i balli e i canti intonati dalla mitica Pia, che con il suo carisma ha coinvolto, o forse sarebbe meglio dire ha travolto, non solo tutti noi, ma anche tantissimi giovani incontrati per le strade e sulla metropolitana (oltre ad un povero autista che ci ha sopportato in una nostra “trasferta” per ben due ore, e che dopo il supplizio si è guadagnato sicuramente un posto in paradiso e una medaglia al valore). Naturalmente le emozioni più grandi sono state quelle della Veglia e della messa nel grande parco di Downsview; grazie alle rinomate doti di corridore del nostro caro don Paolo, supportato naturalmente da Diego, i nostri eroi a seguito di una levataccia assai traumatica (alle 4,30 del mattino), si sono cuccati i posti migliori esattamente sotto il palco, infischiandosene dei pass, dimostrandosi analfabeti e completamente ignoranti di fronte alle ripetute sollecitazioni (in inglese) per rientrare nei posti a noi assegnati. Abbiamo così potuto vivere momenti indimenticabili. Il Papa ha rivolto a noi il suo saluto e il suo ammonimento: “Solo Gesù è il vero Maestro, solo Gesù presenta un messaggio che non muta, ma che risponde alle attese più profonde del cuore dell’uomo, perchè lui solo sa quello che c’è in ogni uomo. Oggi Egli vi chiama ad essere sale e luce del mondo, a scegliere la bontà, a vivere la giustizia, a diventare strumenti d’amore e di pace. La sua chiamata ha sempre richiesto una scelta tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre, tra la vita e al morte. Lo stesso invito è rivolto a voi qui. Fidatevi di Cristo, perché Egli si fida di voi. Sono parole difficili da capire e soprattutto da vivere coerentemente, ma noi siamo convinti di farcela, il Papa ci ha detto più volte che ha fiducia in noi, e allora come possiamo deludere questo sentimento così vero e così difficile da provare e trattenere in sè!!? Con la messa della domenica, preceduta da un violento acquazzone, che si è dissolto in un cielo meravigliosamente limpido con l’arrivo del Papa, si è conclusa la 17a Giornata Mondiale della Gioventù; l’augurio con il quale siamo tornati alle nostre case ci è stato rivolto ancora da quell’uomo vecchio ma dal cuore giovane: “Anche una fiamma leggera che s’inarca solleva il pesante coperchio della notte. Quanta più luce potete fare voi tutti insieme, se vi stringete uniti nella comunione della Chiesa. Voi siete la nostra speranza, i giovani sono la nostra speranza. Non lasciate che questa muoia! Scommettete la vostra vita su di essa!”. Ed ora siamo qui nella nostra comunità di Zogno e l’augurio che ci è stato rivolto lo vogliamo portare a tutti voi, rafforzati da quest’esperienza indimenticabile, dalle amicizie fatte e dal’Amore vivo di Cristo crocifisso.
don Paolo Piccinini
LA SAGRA DI SAN LORENZO
La sagra di San Lorenzo quest’anno è stata accompagnata spesso e volentieri da simili commenti: “Certo che un agosto così non si era mai visto!”, “Ma continua a piovere!”, “Che tempo!”. Queste esclamazioni le abbiamo sentite spesso, ma noi, imperterriti, abbiamo continuato a sfidare il tempo e possiamo dire che c’è andata proprio bene. Fin dal primo giorno l’Oratorio si è riempito di gente, magari più imbottita del solito , perché freddo faceva! Tra la pioggia e il vento non si capiva più se era estate o inverno; comunque in generale questa attesissima sagra è andata in porto.
LA PRIMA ELEMENTARE SI PRESENTA
Una delle attività principali della comunità parrocchiale è di aiutare i genitori nell’educazione alla fede e nella formazione cristiana dei loro figli, un’educazione che inizia fin dai primi anni della fanciullezza. Così accanto alla scuola, comincia il cammino di crescita alla sequela di Gesù per conoscerlo e imitarlo. Nell’ultima settimana di settembre ci siamo ritrovati per dare inizio al cammino di catechesi: come catechiste dobbiamo dire che i ragazzi di prima elementare si sono presentati con tanto entusiasmo nei confronti di un "mondo” quasi tutto nuovo. Anche per noi catechiste non è mancata la trepidazione e l’emozione del “primo giorno”, anche perché per alcune di noi è la prima volta che ci mettiamo all’opera in questo bellissimo cammino. Della cinquantina di ragazzi che ci sono stati affidati, abbiamo formato quattro gruppi: due che si incontrano al venerdì dalle 14.30 alle 15.30 con Anna, Ernestina, Wanda e Anna e due gruppi che si ritrovano al sabato con Sonia, Marco e Albertina. L’obiettivo che quest’anno vogliamo raggiungere lo possiamo racchiudere in una parola sola: la gratitudine. Il nostro lavoro e il nostro impegno è quello di aiutare i fanciulli a scoprire la presenza di Dio e soprattutto a conoscerlo come Padre che riempie la nostra vita di una infinità di doni: la vita, la famiglia, il mondo, la natura che circonda, gli amici con cui giocare, tante persone che ci vogliono bene... Tra tutti questi doni cerchiamo di guidare i fanciulli a scoprire che il regalo più grande è quello di suo Figlio, Gesù Cristo. Riconoscendo queste attenzioni da parte di Dio e da parte dei genitori il sentimento che deve nascere nei ragazzi è quello della gratitudine, della capacità di dire “grazie”, di accorgersi che loro possono stare bene perché sono circondati da un amore gratuito. Accanto a questo cammino di riconoscenza cerchiamo di insegnare loro le principali preghiere del cristiano per aiutarli adagio adagio a ringraziare Dio e invocare la sua presenza nella loro vita. Perché questi ragazzi possano crescere e maturare nella fede, noi catechiste riteniamo importante e fondamentale la presenza dei loro genitori che sono mi testimoni ed educatori. Per questo ricordiamo che una volta al mese ci ritroviamo con il parroco per approfondire la nostra coscienza cristiana, per ai ci a rispondere ai nostri dubbi e per dividere un po’ di più la nostra fede.
I catechisti |