CHIESA DI SANTA MARIA
Convento clausura
La Superiora Giuseppa Dell’Oro, il 13 ottobre 1882, descrive l’architettura della Chiesa di S. Maria nell’imminenza della visita pastorale di Mons. Gaetano Camillo Guindani, vescovo di Bergamo, del 28 ottobre 1882 in Zogno. «...Non si conosce in quale epoca questa Chiesa sia stata eretta. Gli storici... affermano che è antichissima e fino al 1400, e oltre servì da parrocchiale di Zogno fino a quando, nel 1482, fu ceduta ai Serviti avendo i parrocchiani eretta un’altra chiesa parrocchiale. Ora la chiesa è di assoluta proprietà del Monastero. La struttura interna della chiesa fu ridotta a questo stile moderno nel 1820 (su progetto dell’arch. Francesco Lucchini). Essa ha tre cappelle al lato destro e tre al lato sinistro e queste sono divise da due pilastri portanti tre archi volanti ai quali è appoggiato anche il volto della navata principale. In cima alla navata principale avvi la cappella maggiore, che è alquanto angusta e dietro a questa, il coro delle religiose. La struttura esterna della Chiesa si presenta ancora col gusto del Seicento». Quindi la Chiesa di S. Maria ha subito pure essa la sorte della nostra parrocchiale di S. Lorenzo e di tante altre chiese ridotte insensatamente, dal loro stile originale, allo stucchevole stile neoclassico secondo la moda del tempo. Dell’antica chiesa rimane soltanto la parete esterna dell’antico coro trasformato all’interno come aula di preghiera riservato esclusivamente alle religiose. La struttura esterna dell’antico coro, con le sue solide pietre scheggiate ad ambi i lati, offre l’idea di un’antica torre trecentesca incorporata nel complesso del monastero, ma ben visibile per chi sale lungo la via XI febbraio, olim “Via delle Monache” ciò fa supporre che la data scolpita a lato della croce sulla lapide esposta sopra l’architrave della porta laterale a sud della chiesa, 1325, sia autenticamente la data dell’anno in cui venne edificata la chiesa medesima, anche se i dubbi suscitati da Bortolo Belotti per un verso e da Mario Tagliabue per l’altro verso, cioè per il primo troppo recente e per l’altro troppo antica rispetto all’età dell’edificio, lasciano spazio per ulteriori ricerche storiche.
IL CAMPANILE
È stato eretto dai Padri Serviti col nuovo convento nel 1495 su autorizzazione del Vescovo Lorenzo Gabrieli, il 25 aprile 1495. Più tardi vi posero due campane, vendute poi a Milano in seguito alla soppressione napoleonica del 1812: la maggiore fusa nel 1567, di 30 pesi, la minore di 16 pesi fusa nel 1621. L’attuale concerto venne installato nel 1982 in sostituzione del precedente concerto, fuso nel 1953, dalla ditta Colbachini dopo la spogliazione bellica, e donato alle suore del Convento di Montello. Il precedente concerto era in MI acuto: - MI, di peso kg. 100, Fa#, di peso kg.72; Sol#, di peso kg. 50. La prima campana era dedicata all’Annunciata; la seconda alla B. V. di Lourdes; la terza al Crocifisso. Le campane sono state fuse dalla ditta Daciano Colbachini - Padova. Il nuovo concerto invece è in DO#
- La campana maggiore in DO#, di peso kg. 171, si chiama S. Maria; venne fusa dalla ditta Barigozzi di Milano in seguito alla requisizione bellica; porta la scritta: Quod Bellum Abstulit, 25 settembre 1942 - Maria in Pacem restituit, 29 luglio 1954; è adornata dalle immagini della Madonna della pace, del Crocifisso, di S. Giovanni Bosco e del Card. Gregorio Barbarigo. - La mediana si chiama S. Giuseppe, di peso kg. 119, in RE#; porta lo stemma del fonditore con le iniziali maiuscole C. M. E. e la data 1817, reca l’immagine di S. Giuseppe, del Crocifisso, di S. Elisabetta, di S. Antonio Abate, di S. Giovanni Battista e della Madonna. - La piccola, in MI#, si chiama S. Bernardo, di peso kg. 84 e porta lo stemma del fonditore con le iniziali maiuscole C. M. E e la data 1817 ed è ornata con le medesime immagini della campana media detta S. Giuseppe. Queste tre campane, in seguito alla demolizione del campanile del soppresso Monastero di S. Giuseppe in città, nella Borgata di S. Alessandro in Colonna, che fu delle Terziarie Francescane, come le nostre di Zogno, attualmente di proprietà dei Preti del S. Cuore, dopo la demolizione del campanile, giacevano a ridosso di un portone d’uscita secondaria sbarrato costrette al silenzio. Sembravano tre suorine di clausura sfuggite alla soppressione, che attendevano superstiti nella speranza che qualcuno venisse a liberarle. Avvenne così che il 2 febbraio 1982, festa della Presentazione di Nostro Signore e della Candelora, giunse a Zogno il nuovo Vicario Generale della Curia di Bergamo, Mons. Antonio Locatelli, fratello di una delle nostre suore, Elisabetta, a chiudere il 250° di fondazione della Clausura di Zogno e a collaudare il concerto delle vecchie campane di S. Giuseppe in città riposte sul nostro campanile di S. Maria.
Si festeggia il giorno 25 marzo (Annunciazione del Signore)
e il 4 ottobre festa di S. Francesco d'Assisi
IL CAMPANILE
È stato eretto dai Padri Serviti col nuovo convento nel 1495 su autorizzazione del Vescovo Lorenzo Gabrieli, il 25 aprile 1495. Più tardi vi posero due campane, vendute poi a Milano in seguito alla soppressione napoleonica del 1812: la maggiore fusa nel 1567, di 30 pesi, la minore di 16 pesi fusa nel 1621. L’attuale concerto venne installato nel 1982 in sostituzione del precedente concerto, fuso nel 1953, dalla ditta Colbachini dopo la spogliazione bellica, e donato alle suore del Convento di Montello. Il precedente concerto era in MI acuto: - MI, di peso kg. 100, Fa#, di peso kg.72; Sol#, di peso kg. 50. La prima campana era dedicata all’Annunciata; la seconda alla B. V. di Lourdes; la terza al Crocifisso. Le campane sono state fuse dalla ditta Daciano Colbachini - Padova. Il nuovo concerto invece è in DO#
- La campana maggiore in DO#, di peso kg. 171, si chiama S. Maria; venne fusa dalla ditta Barigozzi di Milano in seguito alla requisizione bellica; porta la scritta: Quod Bellum Abstulit, 25 settembre 1942 - Maria in Pacem restituit, 29 luglio 1954; è adornata dalle immagini della Madonna della pace, del Crocifisso, di S. Giovanni Bosco e del Card. Gregorio Barbarigo. - La mediana si chiama S. Giuseppe, di peso kg. 119, in RE#; porta lo stemma del fonditore con le iniziali maiuscole C. M. E. e la data 1817, reca l’immagine di S. Giuseppe, del Crocifisso, di S. Elisabetta, di S. Antonio Abate, di S. Giovanni Battista e della Madonna. - La piccola, in MI#, si chiama S. Bernardo, di peso kg. 84 e porta lo stemma del fonditore con le iniziali maiuscole C. M. E e la data 1817 ed è ornata con le medesime immagini della campana media detta S. Giuseppe. Queste tre campane, in seguito alla demolizione del campanile del soppresso Monastero di S. Giuseppe in città, nella Borgata di S. Alessandro in Colonna, che fu delle Terziarie Francescane, come le nostre di Zogno, attualmente di proprietà dei Preti del S. Cuore, dopo la demolizione del campanile, giacevano a ridosso di un portone d’uscita secondaria sbarrato costrette al silenzio. Sembravano tre suorine di clausura sfuggite alla soppressione, che attendevano superstiti nella speranza che qualcuno venisse a liberarle. Avvenne così che il 2 febbraio 1982, festa della Presentazione di Nostro Signore e della Candelora, giunse a Zogno il nuovo Vicario Generale della Curia di Bergamo, Mons. Antonio Locatelli, fratello di una delle nostre suore, Elisabetta, a chiudere il 250° di fondazione della Clausura di Zogno e a collaudare il concerto delle vecchie campane di S. Giuseppe in città riposte sul nostro campanile di S. Maria.
Si festeggia il giorno 25 marzo (Annunciazione del Signore)
e il 4 ottobre festa di S. Francesco d'Assisi