2010
VICARIATO Brembilla-Zogno
FESTA SAN GIOVANNI BOSCO dal 23 al 31 gennaio 2010
Tema: LA VOCAZIONE
Tutti gli incontri vengono animati dal centro vocazionale
(seminaristi, preti, religiosi, diaconi...)
Sabato 23.01.2010 ore 18.00 S.Messa per tutte le società sportive (si richiede la divisa!, a Zogno)
Domenica 24.01.2010 ore 18.30 Incontro giovani (a Zogno)
Lunedì 25.01.2010 ore 17.45 Incontro Ado (a Zogno)
Martedì 26.01.2010 ore 20.30 Incontro catechisti e genitori (a Zogno)
Giovedì 28.01.2010 ore 20.45 Film a Brembilla
Venerdì 29.01.2010 ore 19.00 Pizzata e grande gioco per i ragazzi delle medie (a Zogno)
Domenica 31.01.2010 ore 15.00 Animazione e giochi per i ragazzi delle elementari (a Zogno)
Il programma dettagliato verrà comunicato più avanti previa locandina.
(seminaristi, preti, religiosi, diaconi...)
Sabato 23.01.2010 ore 18.00 S.Messa per tutte le società sportive (si richiede la divisa!, a Zogno)
Domenica 24.01.2010 ore 18.30 Incontro giovani (a Zogno)
Lunedì 25.01.2010 ore 17.45 Incontro Ado (a Zogno)
Martedì 26.01.2010 ore 20.30 Incontro catechisti e genitori (a Zogno)
Giovedì 28.01.2010 ore 20.45 Film a Brembilla
Venerdì 29.01.2010 ore 19.00 Pizzata e grande gioco per i ragazzi delle medie (a Zogno)
Domenica 31.01.2010 ore 15.00 Animazione e giochi per i ragazzi delle elementari (a Zogno)
Il programma dettagliato verrà comunicato più avanti previa locandina.
PREGHIERA, GIOCO E RIFLESSIONE PER UNA BUONA PALESTRA DI VITA
Ritiro spirituale ragazzi di prima media
Per la classe 1a media primo ritiro d’Avvento, per la prima volta, con tre catechiste per loro nuove. Com’è andata ? Queste le impressioni da parte di noi adulti; le loro, i ragazzi, le avranno raccontate a casa, insieme alla splendida esuberanza che hanno nel minimizzare o ingigantire : il “tantissimo” pregare, il “pochissimo” dormire, ecc. ecc. Se il progetto di catechesi per l’iniziazione cristiana prevede intorno ai 6/7 anni di seguire l’itinerario GRATITUDINE, dai 7/8 quello sul PERDONO, dagli 8/9 sull’INCONTRO, noi partiamo dai 9/12 anni, dagli argomenti PROPOSTA, CONDIVISIONE, COLLABORAZIONE. Attraverso le offerte umane e specifiche di ogni realtà comunitaria cristiana, nel caso del ritiro, tutti l’hanno accolto con favore, essendo anche una novità molto attesa. Ma col tempo, dovranno saperla declinare con la persona e il messaggio di Gesù, che ogni giorno ci fa delle PROPOSTE. Benissimo che molti di loro hanno saputo destreggiarsi tra gli altri inevitabili impegni del sabato pomeriggio e della domenica mattina; privilegiando però l’opportunità del ritiro e dando un valore preciso alla loro scelta. Scopriranno, cammin facendo, che il mettersi in gioco, pur nella fatica e nel disagio (mancava la mamma a sistemare gli abiti e gli accessori, il letto non è stato soffice e comodo, il momento serale della preghiera ha messo a dura prova la resistenza di tutti...) in concreto li rafforza e li irrobustisce in tutti i sensi: quello fisico e corporale e quello mentale e spirituale. Riguardo la CONDIVISIONE e la COLLABORAZIONE, quale miglior “palestra di vita” di un ritiro? Gruppi combinati a caso, catechiste abbinate al gruppo per estrazione, novità nelle novità riguardo il modo di “lavorare”, seguendo tracce anomale e anche fantasiose, libere di essere elaborate in base alla direzione più consona ai ragazzi. Premettendo che dietro c’è stato comunque un lavoro non indifferente di ricerca e preparazione, orchestrato alla perfezione da Don Samu, utilizzando sia materiale nuovo che materiale già collaudato e opportunamente adattato ai ragazzi di questa precisa classe. Gli obiettivi erano i più diversi, ma il più importante, sotto sotto, è portarli a maturare la capacità relazionale con l’assunzione di un ruolo proprio, passando dalla appartenenza passiva a quella attiva. Socializzando in ambienti diversi da quelli soliti, imparano ad uscire dal loro egocentrismo per stabilire rapporti di collaborazione. Il sostegno della preghiera, tema sul quale si è lavorato nei gruppi, è risultato importante; i primi approcci al gesto della Adorazione Eucaristica, seguiti dalla recita della compieta serale, hanno sollevato risposte inedite e inaspettate nelle loro riflessioni scritte. Auguriamoci che il lavoro di tutti, Don, catechiste e genitori, consenta di preparare nei nostri ragazzi un terreno fertile perfettamente arato, nel quale il Seminatore per eccellenza, che il suo lavoro lo sa fare molto bene, avrà la gioia di affondare le sue radici. Noi contadini, attacchiamo fiduciosi il nostro carro ad una stella... e riceveremo Luce piena ai nostri passi !!!
Fulvia, Katia, Mariangela e Vanna
Fulvia, Katia, Mariangela e Vanna
FACCIA A FACCIA CON GESÙ: DIO IL PITTORE, NOI LA TELA
Ritiro spirituale ragazzi di seconda media
Lo scorso anno i ragazzi si sono impegnati (a volte anche con fatica) ad accogliere il sacramento della Cresima. Con questo ritiro, il don, i catechisti e i ragazzi, hanno cercato di dare corpo e identità al percorso che li aspetta nell’impegno del “dopo - Cresima”, certi che questo sacramento non sia stato un traguardo, ma una linea di partenza. I ragazzi si stanno “trasformando” con evidenti e profondi cambiamenti fisici, intellettivi, spirituali, che loro stessi percepiscono come elementi di crescita. Crescere significa cambiare gradualmente, prendersi le prime responsabilità, imparare a collaborare, condividere, entrare in contatto con altri che riconoscono “altri da sé” e con se stessi. Il filo rosso che vuole accompagnare i ragazzi durante questo anno catechistico è quello dell’artista, cioè il percepire la propria vita come se fosse un’opera d’arte per capire chi veramente guida il pennello che dipinge la loro tela e cosa veramente ne dà colore e senso. Infatti il don aveva inizialmente imbastito il ritiro basandosi sull’immagine della Trasfigurazione; ma dopo aver proposto il percorso agli amici di prima media, tutto focalizzato sulla preghiera, ha ritenuto importante di proporlo anche a noi, motivato dal presupposto che specialmente attraverso la preghiera si può “conoscere se stessi”...ma come??? Semplice! Mettendoci “faccia a faccia” con Gesù, con quel Gesù che ha un volto come il mio e una storia come la mia. Anche Lui stesso ha sperimentato la gioia e il dolore, la stanchezza e il riposo, l’amicizia e la solitudine, la riconoscenza e l’ ingratitudine, la fedeltà e il tradimento, la verità e l’inganno, il sorriso e il pianto. Don Samuele ci ha presentato il brano evangelico della Trasfigurazione supportato da una stupenda icona. Un’icona non è semplicemente un’opera d’ arte, ma è essa stessa orazione per chi la scrive e strumento per pregare per chi la legge. Meditando sull’immagine e il passo del Vangelo siamo entrati così nel vivo del ritiro! “Gesù, insegnaci a pregare!!” Gesù insegnava ai suoi a pregare pregando!!! Quale migliore insegnamento?! Cartelloni, colori, voglia di stare insieme, fantasia e impegno (anche se non facile per tutti), sorretti e stimolati dai catechisti, i ragazzi si sono trasformati in veri artisti! Ed ora spazio ai loro lavori! LA PREGHIERA È... “un dialogo con cui si entra in contatto con Dio”; perché, quando, dove, come, con chi, per chi, per quanto tempo? “Preghiamo perché crediamo in Dio, perché ci sostenga, per lodarlo e adorarlo, per stare meglio, per fare le nostre richieste, perché è Gesù che ci ha detto di pregare e ci insegna come, perché anche Lui come noi è Figlio di Dio!” “La preghiera è sapere stare solo con il Signore, chiamare Dio come “Padre”, è abbandonarci a Lui con fiducia”. “La preghiera è come un elicottero che atterra dove c’ è più bisogno”. “È come un’ aquila che vola sempre in alto verso Dio quando è detta con il cuore...”. Come dobbiamo pregare per poterci “trasfigurare?” “Trasfigurare significa cambiare volto, trasformarci interiormente, cambiare il nostro cuore, saper vivere bene le nostre emozioni e sentimenti”. “Ci trasfiguriamo pregando spesso e con il cuore, concentrandoci con buona volontà, cercando di essere molto umili, cioè non sentirci superiori agli altri, essere consapevoli di quello che si è e accettare i nostri difetti; pregando in silenzio assoluto, sia fuori che dentro, cioè non pensare ad altro”. “Ho disegnato una persona che è andata sul monte e sta imparando a pregare perché vivo anch’io e prego, ma solo certe volte.” “La tela, per me, siamo io e gli altri, le altre persone che mi vogliono bene e che mi aiutano sempre”. La tela descrive tutti i momenti più importanti della nostra vita, della nostra crescita, i momenti in cui sentiamo Dio veramente vicino. Una tela che inizialmente non significava niente ma poi, con l’aiuto dei genitori, degli amici e di Dio, diventa un capolavoro. È bello vedere il passaggio che compie una piccola bimba immatura che non conosce ancora la vita di Gesù e il significato della propria vita per arrivare ad essere una ragazza adolescente che inizia ad ascoltare e capire la Parola del Signore imparando a stare con gli altri, a volere bene a tutti, anche alle persone “nemiche”. Amare è una cosa importante che ho imparato da Gesù. I colori che vorrei usare sono quelli dell’arcobaleno perché mi danno serenità e felicità.” COMPLIMENTI!!! Il don e noi catechisti ci siamo stupiti della “SAPIENZA” che i nostri ragazzi hanno saputo esprimere. Ci hanno meravigliati con le loro riflessioni e ci viene da pensare: può essere che a volte li sottovalutiamo? Può essere che il Signore si serva dei “piccoli per far capire qualcosa ai grandi”?
P.S.: CI SCUSIAMO CON I RAGAZZI.
Ci siamo accorti di avere dato poco spazio al vostro desiderio di stare in piccoli gruppi a parlare, condividere idee, esperienze... vi promettiamo che al prossimo ritiro il don proporrà qualcosa di “speciale” per la serata. Grazie a tutti e in modo particolare alle mamme che silenziosamente hanno lavorato per noi.
Angioletta, Anna, Elena, Franca, Leo, Michele
P.S.: CI SCUSIAMO CON I RAGAZZI.
Ci siamo accorti di avere dato poco spazio al vostro desiderio di stare in piccoli gruppi a parlare, condividere idee, esperienze... vi promettiamo che al prossimo ritiro il don proporrà qualcosa di “speciale” per la serata. Grazie a tutti e in modo particolare alle mamme che silenziosamente hanno lavorato per noi.
Angioletta, Anna, Elena, Franca, Leo, Michele
IMPEGNO, PAZIENZA, ATTENZIONE, ASCOLTO, UMILTÀ...
Ritiro spirituale ragazzi di terza media
Col desiderio di imparare a vivere la bellezza della preghiera ci siamo messi in cammino in questo ritiro di Avvento. Quella preghiera che ci mette in contatto con il Padre, che ci fa dialogare con Lui, che ci fa ascoltare la sua Parola e che ci è necessaria per affidarci a Lui. Bellissimo!... ma che fatica! Ci vogliono impegno, pazienza, attenzione, ascolto, umiltà, interesse, tempo da dedicare, rinuncia alle distrazioni, tutte qualità che amalgamate tra loro danno al risultato un gusto speciale, un gusto che non si esaurisce ma che sempre si scopre diverso...proprio come la preghiera! Nell’Adorazione Eucaristica possiamo pregare Gesù faccia a faccia e Lui imprime il suo volto su di noi, nel nostro cuore. Guardando l’Eucarestia lasciamoci innamorare di Gesù, ascoltiamo il nostro cuore che cambia, che gioisce o si rattrista, ma che comunque riscopre la speranza. Perché preghiamo? Come preghiamo? La preghiera ci cambia? Come potremmo spiegare agli altri la bellezza e l’importanza della preghiera? Queste le domande che hanno aiutato i ragazzi a riflettere sul loro modo di dialogare con Dio. È bello e gratificante vedere con quanta immediatezza e spontaneità mettono nero su bianco le loro riflessioni. Con il volto sul foglio, in un silenzio quasi irreale ciascuno di loro, nessuno escluso, riflette con se stesso e i loro pensieri escono a riempire quei fogli che poi il don leggerà con cura e attenzione. La domenica a Messa i nostri ragazzi, prossimi alla Professione di Fede, hanno offerto a Dio dubbi, difficoltà, paure e impegni per affrontare il loro cammino. Le catechiste augurano loro un percorso in crescita, ricco e profondo!
Albertina, Anna, Ernestina, Mariateresa, Wanda, Sr. Alix |
ASSISI 3-4-5 GENNAIO 2mila10
Giorni intensi di preghiera, di divertimento e di lunghe camminate... Grazie di cuore!!! X noi ragazzi è stata un’esperienza indimenticabile!!
QUATTRO GIORNI INDIMENTICABILI...
La rinomata vita comune in oratorio è ormai diventata da diversi anni un momento cruciale, un passaggio obbligato, un punto di riferimento per l’intero gruppoADO... Per chi ancora fosse all’oscuro di questa fantastica esperienza ecco una breve e generale presentazione: si tratta fondamentalmente di una manciata di giorni, inseriti a cavallo tra le festività natalizie e la fine dell’anno, estremamente intensi e travolgenti che coinvolgono un compagnia di adolescenti sempre più numerosa e affiatata. Anche a fine 2009 si è presentata a 50 ragazzi l’opportunità di divertirsi, riflettere e condividere insieme un emozionante programma costellato da proposte sempre nuove e mai scontate: un fuoriporta a Milano per scoprire le differenze e le difficoltà della vita di persone non vedenti, una giornata sulla neve in valle, sul monte Avaro, per affiancarsi agli amici in una faticosa ciaspolata o per darsi allo sci di fondo e, per ultimo, un’entusiasmante spostamento in quel di Bormio, in concomitanza con la coppa del mondo di sci, per godersi qualche pista innevata e un meritato relax nelle accoglienti terme. Eppure, oltre a queste “gite”comunitarie, è stato possibile analizzare alcuni momenti della nostra quotidianità, confrontandoli con gli incontri di Gesù descritti nel vangelo di Matteo, cercando di comprendere, attraverso una riflessione di gruppo, il tipo di dialogo che instauriamo col prossimo e le dinamiche dei nostri rapporti sociali, anche all’interno di comunità online. Inoltre, come ogni anno, non poteva mancare l’adorazione notturna che ha richiesto l’impegno di ogni singolo partecipante per prendersi un momento di riflessione durante la notte, per aprirsi ad un dialogo spirituale con se stesso, con la propria interiorità, in solitudine. Ora, dopo questa sintesi, riviviamo insieme, al presente, questa VITA COMUNE 2009. L’inizio di un’avventura porta sempre con sé tanta speranza sui volti, tanta voglia di mettersi in gioco e di prodigarsi (per dovere di cronaca, non per tutti) e quel pizzico di sana pazzia giovanile. Il ritrovo è previsto per le 10 della mattina del 27 dicembre, per permettere ai dormiglioni e ai ritardatari di partecipare attivamente alla preparazione dei posti letto e all’allestimento di un angolo di preghiera. Così, dopo qualche difficoltà logistica sulla sistemazione dei locali, tutti presenti alla messa parrocchiale delle 11 per prepararsi al meglio ai momenti successivi: ma non c’è tempo da perdere, un pasto frugale e pronti via alla volta di Milano per affrontare il “Dialogo nel buio”. Il titolo “Dialogo nel buio” potrebbe non sembrare troppo rassicurante, ma siamo in buone mani, siamo infatti affidati a guide non vedenti che ci scortano passo passo in un percorso al chiuso, completamente al buio, dove sono ricostruiti ambienti di vita quotidiana da percepire non più attraverso la vista, ma con tatto, olfatto, udito e, perché no, gusto. Insomma, abbiamo cercato di orientarci in un finto parco, su una barca, in una casa, in strada e in un bar (consumazione al buio compresa). Il sollievo di ritornare alla luce è notevole, ma finalmente, ora, arricchiti da questa esperienza, possiamo calarci nella realtà complicata dei non vedenti. Prima di ritornare a casa è d’obbligo una breve tappa dedicata allo shopping e allo svago nei dintorni del Duomo, così da rientrare soddisfatti in oratorio per godersi la cena. Purtroppo le energie in corpo sono ancora troppe, così qualche buontempone decide, di spontanea iniziativa, di accorciare il sonno al resto della comitiva allietando la nottata con un certo baccano, tanto che, alla mattina, a muso lungo e con profonde occhiaie la sveglia sembra quasi un sollievo. Nuovo giorno, nuova avventura, si parte per il Monte Avaro, ma la neve impedisce al bus di affrontare gli ultimi tornanti: niente paura, si continua a piedi, ci si riscalda per indossare le ciaspole e gli sci di fondo. Il “gruppo ciaspole” si inerpica per i pendii, tentando di raggiungere una sperduta baita con l’obiettivo di bere un tè nella neve fusa (a dir la verità, dopo disperati tentativi, ci siamo arresi); mentre gli appassionati dello sci di fondo si godono qualche capitombolo in neve fresca. Il ritrovo è per tutti al rifugio per il pranzo: ci aspetta una trafila in finita di antipasti, primi, secondi e dolce che ci intrattiene fino alle 3 del pomeriggio. A pancia piena prendiamo la via del ritorno e, giunti in oratorio, ci si sistema per dedicarsi ai lavori di gruppo applicandosi al Vangelo di Matteo. Come conclusione ci ritroviamo per una revisione comune, per saggiare i prodotti delle nostre menti già abbastanza provate dalle fatiche accumulate: nonostante tutto le conclusioni raggiunte sono state apprezzabili e condivisibili. A seguire cena, e prima di darsi alla pazza gioia serale ci aspettano le temute pulizie della cucina, dei bagni, degli spogliatoi. Prima di coricarsi è doveroso ringraziare con un momento di preghiera (qui riceviamo la brutta notizia che la sveglia per andare a Bormio è predisposta per le 6). Così, all’alba, si riparte praticamente insonni in direzione Bormio, dove ci aspetta un sole splendente. Ce n’è davvero per tutti i gusti in questa località, c’è chi ritenta lo sci di fondo, c’è chi finalmente può indossare gli sci da discesa tentando di emulare i “colleghi” della coppa del mondo. Invece, I più sfaticati e i reduci della “notte bianca” si recano in massa nel bar più vicino per riprendersi con un buon caffè e solamente nel pomeriggio si opta per andare alle terme: chi potrebbe resistere all’immersione in acqua fumante a 35 gradi con temperatura esterna prossima allo zero??? Relax impressionante e pace dei sensi assicurata (chiedere al Feno). La giornata è ancora tutta da vivere, ci aspetta una gustosa pizzata sulla via del ritorno, poi si arriva in oratorio appena in tempo per concludere i preparativi per l’adorazione notturna. Così ci alterniamo silenziosamente nella riflessione solitaria svegliati “dolcemente” dal richiamo delle “sentinelle”che ci annunciano l’approssimarsi del nostro turno. Ultimata la preghiera, come ombre nella quiete della notte, ritorniamo ai nostri giacigli allietati dalla consapevolezza che la sveglia ci attende alle 10. All’ora prestabilita tutti in piedi per ripristinare l’ordine nei locali dell’oratorio. Si comincia a provare quel sentimento misto di nostalgia di casa e di voglia di continuare a stare insieme: la convivenza è ormai agli sgoccioli, giusto il tempo di rassettare le ultime cianfrusaglie disperse nei vari ambienti,di consumare l’ultimo pranzo comune e di posare, stanchi morti, per la foto di gruppo (a proposito ci scusiamo con coloro che, essendosi allontanati prima, non figurano nell’istantanea). Ed ecco che, alla spicciolata, il fantastico gruppo composto da 50 incontenibili ragazzi, da una quindicina di coraggiosi animatori e dall’instancabile don Samu, si dissolve lentamente nel pomeriggio del 30 dicembre giusto per riposare in vista dell’ultimo dell’anno. Sperando di aver reso con massimo realismo tutti (o gran parte) degli indimenticabili passaggi di queste quattro intense giornate, non resta che ringraziare ogni singolo partecipante (ragazzi,animatori, don Samu, fra Cecilio Maria...) per la gioia, per lo spirito di gruppo, per la continuità, per la generosità dimostrate in un lasso di tempo così ridotto ma altrettanto unico e piacevole. Grazie a tutti e arrivederci alla Toscana 2010, esattamente da lunedì 12 a domenica 18 luglio!!!
Riki
Riki
APPUNTAMENTI DA NON PERDERE...
CARNEVALE - FEBBRAIO 2mila10
Domenica 14 Sfilata di Carnevale
Trampolieri e Mangiafuoco guideranno la sfilata
Ritrovo ore 13.30 piazzale mercato.
Arrivo in Oratorio con tante buone frittelle
Lunedì 15 Carnevale per i piccoli in Oratorio
Gonfiabili e animazione dalle 14.30 alle 17.00
Per i ragazzi delle medie e adolescenti
in Oratorio ore 19.30 pizzata in maschera
a seguire karaoke e animazione
Martedì 16 Adolescenti e giovani
Giornata sulla Neve a Foppolo... pattinaggio, sci, piscina.
Rientro per cena!!!
IN PREPARAZIONE ALLA S. PASQUA...
Venerdì 26 marzo ore 20.30 in Chiesa Parrocchiale
La Passione di Gesù - Recital parrocchiale di San Giovanni Bianco
Domenica 28 marzo ore 19.00 in Oratorio
Cena ebraica - rivolta ai giovani e agli adulti
CARNEVALE - FEBBRAIO 2mila10
Domenica 14 Sfilata di Carnevale
Trampolieri e Mangiafuoco guideranno la sfilata
Ritrovo ore 13.30 piazzale mercato.
Arrivo in Oratorio con tante buone frittelle
Lunedì 15 Carnevale per i piccoli in Oratorio
Gonfiabili e animazione dalle 14.30 alle 17.00
Per i ragazzi delle medie e adolescenti
in Oratorio ore 19.30 pizzata in maschera
a seguire karaoke e animazione
Martedì 16 Adolescenti e giovani
Giornata sulla Neve a Foppolo... pattinaggio, sci, piscina.
Rientro per cena!!!
IN PREPARAZIONE ALLA S. PASQUA...
Venerdì 26 marzo ore 20.30 in Chiesa Parrocchiale
La Passione di Gesù - Recital parrocchiale di San Giovanni Bianco
Domenica 28 marzo ore 19.00 in Oratorio
Cena ebraica - rivolta ai giovani e agli adulti
SALA COSTUMI
Da tre anni nei camerini del Cinema dell’Oratorio si è aperta una sala costumi dove varie famiglie con i propri figli possono noleggiare i costumi per le sfilate di carnevale e non solo. Vogliamo ringraziare: Tutti quei genitori che hanno portato costumi in disuso, perché diventati piccoli ai loro figli; Un negozio di Zogno che ci ha dato la possibilità di ritirare dei costumi e accessori a prezzo di costo. Ci sono poi persone che dedicano tutti gli anni tempo per confezionare gratuitamente costumi nuovi, maschere in gomma piuma veramente meravigliose. Questa disponibilità rende la sala sempre più ricca anno dopo anno. Quest’anno sono stato raccolti con il noleggio, € 365,00 che sono serviti e serviranno per acquistare stoffe e per la lavanderia per gli abiti che non si possono lavare a casa. Infine un grazie particolare a tutti per la collaborazione a riportare i costumi lavati e ben tenuti.
Grazie a tutti
Da tre anni nei camerini del Cinema dell’Oratorio si è aperta una sala costumi dove varie famiglie con i propri figli possono noleggiare i costumi per le sfilate di carnevale e non solo. Vogliamo ringraziare: Tutti quei genitori che hanno portato costumi in disuso, perché diventati piccoli ai loro figli; Un negozio di Zogno che ci ha dato la possibilità di ritirare dei costumi e accessori a prezzo di costo. Ci sono poi persone che dedicano tutti gli anni tempo per confezionare gratuitamente costumi nuovi, maschere in gomma piuma veramente meravigliose. Questa disponibilità rende la sala sempre più ricca anno dopo anno. Quest’anno sono stato raccolti con il noleggio, € 365,00 che sono serviti e serviranno per acquistare stoffe e per la lavanderia per gli abiti che non si possono lavare a casa. Infine un grazie particolare a tutti per la collaborazione a riportare i costumi lavati e ben tenuti.
Grazie a tutti
PELLEGRINAGGIO
Il pellegrinaggio è un’abitudine dei fedeli che lasciano i loro luoghi per mettersi in viaggio verso altre terre. Di luogo in luogo il pellegrino ricorda e rivive esperienze vissute da Gesù o da persone sante, che percorrendo cammini seppur diversi, hanno trovato la salvezza e compiuto percorsi di conversione. Si lascia ciò che si ha di sicuro e conosciuto, per andare verso tappe nuove e tutte da scoprire. Il pellegrinaggio che viviamo ogni anno con i ragazzi delle medie, non ci porta verso mete lontane ma percorriamo strade conosciute e vicine che, però, non ci impediscono di ricordare e di rivivere momenti della Passione di Gesù Cristo, anche in luoghi a noi familiari. Il pellegrinaggio in sé, al di là della meta, è molto di più di un semplice viaggio, è un itinerario verso le proprie radici cristiane. La strada del pellegrino non è una semplice strada ma è la scia della sua vita che ha come meta un incontro, Gesù. Da tre anni, il pellegrinaggio di Quaresima è un appuntamento tradizionale verso luoghi particolari del nostro paese. Quest’ anno abbiamo varcato i “confini” raggiungendo la Chiesa parrocchiale di Stabello; malgrado la pioggia che stava incalzando, siamo partiti comunque dall’oratorio nel pomeriggio con destinazione “passerella”. Poco dopo aver imboccato il sentiero che porta a Stabello ci siamo fermati alla prima meta: un prato pianeggiante in riva al fiume, con tavola imbandita con un grosso pane e un calice di vino oltre a panche e sedie disposte ai lati, un catino, una brocca con dell’acqua... e subito alla memoria compare una bellissima scena. Dopo aver distribuito il pane ad ognuno, don Samu ha lavato i piedi ad alcuni discepoli, mentre la pioggia continuava a scendere... È stato proprio il caso di dire “non solo i piedi Signore, ma anche le mani e il capo”. Ripresa la mulattiera in salita, siamo arrivati così alla seconda tappa, alla chiesina del cimitero di Stabello. Ai ragazzi sono stati consegnati due pezzetti di legno, uno lungo, uno corto ed uno spago... ed ecco la croce! Per la quaresima (e anche oltre), ognuno di noi ha scelto un impegno dentro il proprio cuore, e pregato perché potesse essere mantenuto, con l’aiuto del Signore. Ci siamo poi incamminati, portando la nostra croce (costruita alla bellemeglio e in fretta, ma da alcuni poi ripresa e sistemata con cura...). Nella terza tappa la scena si è presentata con un grosso catino: forse non era più per lavare i piedi dei fratelli, sembrava più per lavarsi le mani... no, non è Gesù, è Pilato!: “Ed io me ne lavo le mani!!!”. Facile lavarsene le mani, non mettersi in gioco! È stata questa la riflessione che don Samu ci ha invitatati a fare, per tutte quelle volte (tante) che non siamo capaci di fare spazio a Gesù nella nostra giornata, nella nostra preghiera, nei nostri gesti e pensieri, nei nostri cuori... non ci viene chiesto di rinunciare allo studio, allo svago, allo sport, alle nostre passioni... ma di includere sempre fra queste nostre relazioni quello che la Parola ci insegna, ci suggerisce, ci esorta a fare per il nostro bene e per chi ci sta attorno... Ed infine raggiungiamo la parrocchiale di Stabello, piacevolmente “in attesa” della nostra “invasione”... Un momento di adorazione eucaristica, faticosamente vissuto da molti, incapaci di raccoglimento e di silenzio. Il pomeriggio è stato così dedicato “all’andare” verso la preghiera, la riflessione e la meditazione, l’incontro con Gesù; per terminare con la piacevole cena al sacco in oratorio, colorata e profumata di panini e arance e dal nostro desiderio di condividere insieme esperienze di vita cristiana. Alcuni non sono potuti venire per impegni sportivi o di studio, ma siamo stati comunque più di un centinaio! Il numero non giustifica il fatto che in alcuni ragazzi, la fatica nel mantenere l’attenzione alla preghiera o al canto, soprattutto mentre ci si spostava, ha recato a coloro che si sforzavano di vivere con impegno questi momenti, grave disturbo. Chiediamo più responsabilità! Grazie. In serata, le riflessioni di noi adulti, don e catechisti, ci hanno portato a considerare l’esperienza anche da altri punti di vista e ci piace condividere con voi questa visione: i preparativi della traccia scritta, del percorso, degli oggetti coreografici usati per rendere visivamente concreti certi passaggi, la scelta di canti e testi appropriati, l’organizzazione pratica del tutto, ha coinvolto appassionatamente tantissime persone. In primis la famiglia che abita al di là della passerella, che ci ha dato ospitalità nel proprio terreno, dispiaciuti ma incuranti come noi della pioggia, coinvolti più di noi nello svolgimento dei gesti della lavanda dei piedi. E poi grazie a Piero che ha preparato tutti i bastoncini per formare le croci; a chi ha prestato e predisposto le tovaglie, il pane fresco, i fiori, i cestini e i canestri; a chi ha reso aperta e ospitale la chiesa anche in un pomeriggio piovoso (Don Luciano e il Sig. Vitali); a chi ha creduto utile e fattibile un’uscita che non è stata una gita, ma un pezzo di cammino condiviso con coloro ai quali vogliamo bene. Se siamo colpevoli di aver elargito alcuni rimproveri e rimbrotti, siamo qui a dirci anche riconoscenti ai nostri soddisfacenti!
I catechisti
I catechisti
ESSERE CHI-AMATI PER CHI-AMARE
Benvenuti nel nostro spazio!!! Le tre classi delle medie hanno vissuto la preparazione alla Quaresima con l’abituale ritiro. L’impostazione che don Samu ha voluto dare ai ritiri, vista l’esperienza avuta in Avvento, è stata nel confermare la scelta di un tema comune per tutte le classi, ma poi adattato sapientemente dai catechisti, rispettando la maturità spirituale dei ragazzi per ogni corrispondente fascia di età. Evidenziato il tema, la ricerca si è spostata verso la scelta di particolari brani biblici. Obiettivo principale di don Samu è quello di avvicinare i ragazzi alla Sacra Scrittura in modo semplice, istintivo e graduale, stimolandoli a cercare nel testo biblico il significato simbolico più profondo e di fronte ad esso interrogarsi, dubitare, domandare, interpretare e perché no, riconoscersi nei gesti, nei sentimenti e nelle azioni di Gesù. Ricordiamo, però, che la lettura personale della Bibbia non è mai facile, sia per i ragazzi che per gli adulti. Attualmente è anche per noi catechiste una sfida, un’abitudine che va conquistata giorno dopo giorno, rendendosela familiare, cercando di vedere ogni brano biblico come una lettera indirizzata personalmente a ciascuno di noi e confidenzialmente... stiamo crescendo anche noi con i nostri ragazzi. I fatti biblici ci interpellano, diventano per noi un punto di riferimento, che ci aiuta a leggere la nostra piccola storia quotidiana come «storia sacra», perché è lì che Dio ci chiama. Ed ecco il tema dei ritiri: VOCAZIONE: SCOPRIRE DI ESSERE CHI-AMATI... Dio chiama perché ama, perché il suo invito è in vista di un compito da svolgere, una missione da realizzare per la gioia di tanti. E sai perché Dio chiama? Perché Dio ha bisogno di te perché tu sia un suo testimone! Dio ha voluto avere bisogno di Abramo, Giacobbe, Mosè, Samuele, Isaia, Geremia, Giona, Maria, Giuseppe, gli Apostoli, Zaccheo, Natanaele, Nicodemo... Ha affidato loro un compito ed essi hanno obbedito e così facendo hanno realizzato la loro vocazione. MA, COME CONOSCERE LA VOLONTÀ DI DIO, LA SUA CHI-AMATA? Ecco i consigli di Don Samuele:
• Condizione essenziale il coltivare la vita interiore, curare un clima di preghiera e di vita di grazia (cioè di amicizia con Gesù, evitando il peccato) e anche un po’ di silenzio.
• Essere vigilanti, ragazzi con gli occhi aperti, perché il Signore parla, chiama, ma occorre essere desti e attenti per saper distinguere quella voce dalle altre.
• La chiamata di Dio passa attraverso la tua vita, il tuo cuore e le persone che incontri sul tuo cammino.
• Pensarti in quel genere di vita che ti dà più gioia!
• Di qui l’importanza di una guida che ti conosca e quindi sappia aiutarti in questa ricerca.
• Essere generosi con Dio, non giocare sempre al ribasso, ma puntare in alto.
• Avere a cuore le necessità della Chiesa: queste possono diventare ragione di una scelta in un campo o nell’altro (nella famiglia o nell’ oratorio, a scuola, nello sport).
ED ORA VIA AI LAVORI:
Ogni gruppo di ragazzi, seguiti da un catechista, si è avvicinato ad un differente brano biblico trattante un personaggio nella cui storia c’è stata una vocazione. A questo punto entra in gioco la nostra capacità di essere educatori, cioè di stimolare i ragazzi a “tirar-fuori” ciò che li ha colpiti maggiormente del passaggio biblico e fargli dire il perché. Fare ciò non è mai molto semplice, il gruppo ”nuovo”, (perché composto a sorte), lavora come mai ti saresti immaginato, a volte meglio e a volte peggio, purtroppo; questo vuol dire che neppure noi catechisti dobbiamo mai ritenere di essere arrivati ad un traguardo, ma cresciamo e ci rinnoviamo insieme ai ragazzi. E quando pensi che un particolare li colpisce sicuramente, tutto d’un tratto qualcuno di loro nota un altro aspetto, e lo attualizza al meglio: “Certo, come quando noi...”; ciò accende negli altri la voglia di voler sostenere la propria tesi, spesso discordante con quella del resto del gruppo. Durante questo confronto si evidenzia la maturità di un ragazzo rispetto ad un altro. Occhio! Non vuol dire che colui che sta in silenzio sia il “bambino” del gruppo, ma al contrario, spesso è colui che sa stupirti più di tutti gli altri, perché ha già imparato ad osservare e poi esporre un’idea ragionata. Purtroppo, non è mai tutto così facile, cioè che ogni testa riesca a dire la sua... e in molti casi accade che i ragazzi banalizzino il brano: “E bhè, è ovvio... allora anche io sono capace a...” Quindi bisogna saper far notare subito il lato morale della stupidaggine appena detta, senza lasciar passare oltre la cosa. Dall’incontro di queste osservazioni personali diverse, si riesce sempre e comunque a trovare l’input per dare forma e colore elle idee prodotte, mai scontate e mai ridotte a conclusioni affrettate. In concreto, abbiamo lavorato sulla pronta e pura disponibilità di Maria; sul cammino di fede di Nicodemo che cerca Gesù nel segreto della notte e capisce di aver di fronte una persona speciale per la sua vita; sull’arrabbiatura di Giona con Dio e la sua conversione; sulla chiamata dei primi quattro discepoli (“Vi farò pescatori di uomini”) e quella di Zaccheo pronto a lasciare tutto; sulla primordiale chiamata del profeta Abramo; sulla meno nota chiamata a Natanaele con le sue acrobatiche vicende... E abbiamo scoperto che la Bibbia non ci mette quasi mai sotto gli occhi, quali modelli della fede, persone perfette e senza difetti; ma proprio personaggi che, dopo aver commesso gravi colpe, hanno gridato a Dio nel profondo. I ragazzi, inoltre, hanno cercato di capire le emozioni che si possono provare durante una vocazione: prima che questa avvenga sentiamo un bisogno, un vuoto dentro, da dover necessariamente riempire per poter essere soddisfatti; poi paura che ci venga chiesto qualcosa di troppo grande rispetto a quello che siamo e possiamo dare, a Dio e agli altri; ma poi ancora, piena soddisfazione che ci rende colmi di gioia perché a quel punto abbiamo veramente capito ciò che ci può rendere felici: ECCO LA MIA VOCAZIONE! Attenzione! Non è detto che avere una vocazione voglia dire necessariamente indossare dei vestiti ecclesiastici, ma conoscere e realizzare al meglio il progetto che Dio Padre ha per ciascuno di noi! Per esempio alcuni, con maturità di pensiero sorprendente, hanno voluto approfondire il sacramento del Matrimonio, con le sue regole d’amore che non contemplano mai l’egoismo, pena la separazione e la “distruzione della coppia pensata da Dio” (parole loro!) con conseguente dolore e sofferenze per i figli... Questi nostri ragazzi riflettono molto le situazioni famigliari e ovviamente la delicatezza e il rispetto nel trattare le loro emozioni è scontata da parte nostra... ma rendiamoci conto che tocca a noi adulti “lavorare” perché abbiano esempi di vita sempre dignitosi e sereni, per quanto possibile, che trasmettano loro il senso vero della VOCAZIONE: con il coniuge, con i famigliari, con gli anziani e gli ammalati di casa, con i vicini, con gli stranieri ed emarginati, ecc. ecc.
don Samuele Novali e catechiste/i gruppo medie
• Condizione essenziale il coltivare la vita interiore, curare un clima di preghiera e di vita di grazia (cioè di amicizia con Gesù, evitando il peccato) e anche un po’ di silenzio.
• Essere vigilanti, ragazzi con gli occhi aperti, perché il Signore parla, chiama, ma occorre essere desti e attenti per saper distinguere quella voce dalle altre.
• La chiamata di Dio passa attraverso la tua vita, il tuo cuore e le persone che incontri sul tuo cammino.
• Pensarti in quel genere di vita che ti dà più gioia!
• Di qui l’importanza di una guida che ti conosca e quindi sappia aiutarti in questa ricerca.
• Essere generosi con Dio, non giocare sempre al ribasso, ma puntare in alto.
• Avere a cuore le necessità della Chiesa: queste possono diventare ragione di una scelta in un campo o nell’altro (nella famiglia o nell’ oratorio, a scuola, nello sport).
ED ORA VIA AI LAVORI:
Ogni gruppo di ragazzi, seguiti da un catechista, si è avvicinato ad un differente brano biblico trattante un personaggio nella cui storia c’è stata una vocazione. A questo punto entra in gioco la nostra capacità di essere educatori, cioè di stimolare i ragazzi a “tirar-fuori” ciò che li ha colpiti maggiormente del passaggio biblico e fargli dire il perché. Fare ciò non è mai molto semplice, il gruppo ”nuovo”, (perché composto a sorte), lavora come mai ti saresti immaginato, a volte meglio e a volte peggio, purtroppo; questo vuol dire che neppure noi catechisti dobbiamo mai ritenere di essere arrivati ad un traguardo, ma cresciamo e ci rinnoviamo insieme ai ragazzi. E quando pensi che un particolare li colpisce sicuramente, tutto d’un tratto qualcuno di loro nota un altro aspetto, e lo attualizza al meglio: “Certo, come quando noi...”; ciò accende negli altri la voglia di voler sostenere la propria tesi, spesso discordante con quella del resto del gruppo. Durante questo confronto si evidenzia la maturità di un ragazzo rispetto ad un altro. Occhio! Non vuol dire che colui che sta in silenzio sia il “bambino” del gruppo, ma al contrario, spesso è colui che sa stupirti più di tutti gli altri, perché ha già imparato ad osservare e poi esporre un’idea ragionata. Purtroppo, non è mai tutto così facile, cioè che ogni testa riesca a dire la sua... e in molti casi accade che i ragazzi banalizzino il brano: “E bhè, è ovvio... allora anche io sono capace a...” Quindi bisogna saper far notare subito il lato morale della stupidaggine appena detta, senza lasciar passare oltre la cosa. Dall’incontro di queste osservazioni personali diverse, si riesce sempre e comunque a trovare l’input per dare forma e colore elle idee prodotte, mai scontate e mai ridotte a conclusioni affrettate. In concreto, abbiamo lavorato sulla pronta e pura disponibilità di Maria; sul cammino di fede di Nicodemo che cerca Gesù nel segreto della notte e capisce di aver di fronte una persona speciale per la sua vita; sull’arrabbiatura di Giona con Dio e la sua conversione; sulla chiamata dei primi quattro discepoli (“Vi farò pescatori di uomini”) e quella di Zaccheo pronto a lasciare tutto; sulla primordiale chiamata del profeta Abramo; sulla meno nota chiamata a Natanaele con le sue acrobatiche vicende... E abbiamo scoperto che la Bibbia non ci mette quasi mai sotto gli occhi, quali modelli della fede, persone perfette e senza difetti; ma proprio personaggi che, dopo aver commesso gravi colpe, hanno gridato a Dio nel profondo. I ragazzi, inoltre, hanno cercato di capire le emozioni che si possono provare durante una vocazione: prima che questa avvenga sentiamo un bisogno, un vuoto dentro, da dover necessariamente riempire per poter essere soddisfatti; poi paura che ci venga chiesto qualcosa di troppo grande rispetto a quello che siamo e possiamo dare, a Dio e agli altri; ma poi ancora, piena soddisfazione che ci rende colmi di gioia perché a quel punto abbiamo veramente capito ciò che ci può rendere felici: ECCO LA MIA VOCAZIONE! Attenzione! Non è detto che avere una vocazione voglia dire necessariamente indossare dei vestiti ecclesiastici, ma conoscere e realizzare al meglio il progetto che Dio Padre ha per ciascuno di noi! Per esempio alcuni, con maturità di pensiero sorprendente, hanno voluto approfondire il sacramento del Matrimonio, con le sue regole d’amore che non contemplano mai l’egoismo, pena la separazione e la “distruzione della coppia pensata da Dio” (parole loro!) con conseguente dolore e sofferenze per i figli... Questi nostri ragazzi riflettono molto le situazioni famigliari e ovviamente la delicatezza e il rispetto nel trattare le loro emozioni è scontata da parte nostra... ma rendiamoci conto che tocca a noi adulti “lavorare” perché abbiano esempi di vita sempre dignitosi e sereni, per quanto possibile, che trasmettano loro il senso vero della VOCAZIONE: con il coniuge, con i famigliari, con gli anziani e gli ammalati di casa, con i vicini, con gli stranieri ed emarginati, ecc. ecc.
don Samuele Novali e catechiste/i gruppo medie
13-14 marzo Frerola. “Grazie Signore per questo ritiro, trascorso in allegria, ricco di preghiera e momenti di riflessione sulla nostra vocazione. Dall’esperienza di Giona, di Samuele e di altri personaggi biblici, abbiamo scoperto che di fronte alla chiamata di Dio, anche loro hanno avuto dubbi, paure e perplessità, ma hanno saputo trovare il coraggio per rispondere di sì. Così, anche noi, dobbiamo avere la fiducia per vivere con impegno e perseveranza le scelte di ogni giorno. In questo modo realizziamo la nostra vocazione. Ringraziamo don Samu per i suoi consigli sulla chiamata; gli adolescenti per i loro mitici giochi del sabato sera; le catechiste/i e le mamme che con generosità e disponibilità hanno reso questi ritiri un esperienza stupenda”.
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L’ORATORIO TI PROPONE
TOSCANA VITA COMUNE 12-18 LUGLIO
Dalla 3ª media compresa alla 4ª superiore
CRE
dal 14 giugno all’8 luglio
CRE ASILO
dal 14 giugno al 23 luglio
PROPOSTE PER I GIOVANI DI 18 ANNI
SICILIA 16-21 agosto
nei campi confiscati alla mafia
PROPOSTE PER I GIOVANI DAI 19 ANNI (ENTRO IL 15/04)
TOSCANA vita comune 12-18 luglio
BOSE 1-2 maggio
CUBA 28 luglio/16 agosto
ROMANIA 12 – 26 agosto
TOSCANA VITA COMUNE 12-18 LUGLIO
Dalla 3ª media compresa alla 4ª superiore
CRE
dal 14 giugno all’8 luglio
CRE ASILO
dal 14 giugno al 23 luglio
PROPOSTE PER I GIOVANI DI 18 ANNI
SICILIA 16-21 agosto
nei campi confiscati alla mafia
PROPOSTE PER I GIOVANI DAI 19 ANNI (ENTRO IL 15/04)
TOSCANA vita comune 12-18 luglio
BOSE 1-2 maggio
CUBA 28 luglio/16 agosto
ROMANIA 12 – 26 agosto
SOTTOSOPRA
COME IN CIELO COSÌ IN TERRA
Carissimi genitori , anche quest’anno inizia l’avventura CRE 2mila10!!... Come ogni anno ribadisco l’importanza di far vivere questa esperienza ai nostri ragazzi come protagonisti del CRE! Mi pare scontato dire che senza i nostri ragazzi con il loro sorriso e la loro creatività, non può esserci nessuna festa!!! (Mi permetto di suggerire che se qualcuno vive disagi economici, non è motivo di stare chiusi un mese in casa!!!
Le porte al CRE sono aperte a tutti!!!). Contattatemi direttamente. Vi aspetto!!!
don Samuele Novali
Le porte al CRE sono aperte a tutti!!!). Contattatemi direttamente. Vi aspetto!!!
don Samuele Novali
LA NOSTRA FESTA SIETE VOI... IL RITORNO
Sembrava un sogno ed invece si è rivelata una stupenda realtà e senza dubbio un grande successo! Dopo un anno di attesa è tornata, in occasione della festa della mamma, la grande serata animata dai più piccoli e dedicata alla famiglia. Sabato 8 maggio 2010, dopo quasi due mesi di prove, si sono esibiti in canti e danze un folto gruppo di bambini e ragazzi tra i 4 e i 14 anni. Sotto la sapiente guida delle “maestre” di canto e danza, questi piccoli talenti hanno infatti dato vita a 12 emozionanti canzoni, tratte dallo Zecchino d’Oro, che proprio grazie alla bravura e alla passione dimostrata dei bambini si sono trasformate in fantastiche favole interpretate con maestria. La serata ha permesso anche a noi “grandi” di ritornare piccini e rivedere così il mondo con gli occhi sognanti dei bambini; ed ecco che il risultato è stata una serata davvero magica! Si Magica! Perché la magia sta nella bellezza di ritrovarsi per una sera insieme come una famiglia, mamma, papà, nonni e fratellini per vivere in serenità un momento di pace e di gioia, lontano dalla frenesia del quotidiano! In questo clima di gioia e di festa non si sono voluti dimenticare i tanti angeli che in questi anni hanno accompagnato, con la loro dolce presenza la vita dei nostri ragazzi, quegli angeli che purtroppo ora non sono più con noi, ma che vivono ancora dentro di noi ogni giorno. La serata infatti è stata dedicata a loro e in particolare alla nostra amica Barbara, nel ricordo della quale le associazioni AVIS e AIDO con il contributo di Gruppo Alpini-Zogno e Parrocchia S. Lorenzo m. hanno costituito un premio “solidarietà”; durante la serata è stata presentata anche l’opera d’arte ideata e creata dal maestro Franco Travi nel ricordo dolce e intenso di Barbara; sarà proprio tale opera a costituire il premio. Al temine di questa bellissima esperienza ringraziamo tutti coloro che hanno ancora una volta reso possibile questa serata grazie all’impegno e alla passione. Ringraziamo le mamme che si sono rese disponibili per seguire il coro e i solisti e quelle che hanno preparato i costumi di scena; ringraziamo gli adolescenti e i giovani che hanno seguito la danza, la regia tecnica e che hanno presentato la serata con entusiasmo. Infine, ringraziando tutti i bambini che con la loro gioia incontenibile hanno reso magica questa festa, vi salutiamo e vi diamo appuntamento all’anno prossimo!
IN ORATORIO: TORNEO DI CALCETTO
Il 2° Trofeo dell’amicizia,torneo di calcio a 5, svoltosi dal 24 maggio al 13 giugno ed organizzato da Edoardo Zanchi e Francesco Pellegrini, con la collaborazione di alcuni adolescenti dell’Oratorio, ha visto la partecipazione di 9 squadre. Formazioni che si sono date gran battaglia all’insegna però della correttezza e del fair play, fatta eccezione in alcune situazioni come nella finale tra Cartecnic Mozzo, composto da giovani di Brembilla, e Zani Viaggi, gruppo di Zogno, che ha visto l’espulsione di un giocatore per parte per il troppo nervosismo per la posta in palio. Vincitore del torneo è stata quindi la squadra del Cartecnic Mozzo vittoriosa per 3-1. Nella finale di consolazione vittoria di Casa Baggins per 6-2 su una delle nostre due formazioni al via del torneo, vale a dire Flynet allenata da Francesco Pellegrini. L’altro team di casa era Mobili Novali che vedeva al via anche Don Samuele, realizzatore anche di un goal in una partita del girone eliminatorio. Purtroppo la squadra non ha raggiunto le semifinali per un soffio, eliminata proprio da Flynet. Non possiamo dimenticare la premiazione del miglior portiere Giovanni Gervasoni (Zani Viaggi) e del miglior giocatore in assoluto del torneo Lahbib Filali (Cartecnic Mozzo). Il torneo è stato entusiasmante anche se purtroppo dobbiamo sottolineare la mancanza di un pubblico numeroso. Speriamo in futuro di riuscire ad appassionare più persone, per far loro trascorrere delle serate primaverili all’insegna del divertimento e dello svago. Alla prossima edizione.
Francesco
Francesco
TORNEO DI PALLAVOLO
Anche quest’anno il torneo di pallavolo svoltosi dal 20 maggio all’11 giugno ed organizzato dai giovani dell’Oratorio, con la collaborazione di alcuni adolescenti, ha visto la partecipazione di ben 16 squadre. Il torneo è da anni visto come una buona occasione per incontrarsi tra amici e divertirsi augurandoci una continuità nei prossimi anni.
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MOMENTI PREZIOSI
Alla fine dell’anno pastorale, è nostra bella abitudine prenderci una giornata nella quale si possa condividere il cammino fatto e sfruttare l’opportunità per conoscerci sempre meglio. Su una cosa eravamo d’accordo, la data... 2 giugno. La decisione di dove andare è venuta dopo averci ragionato sopra non poco ed avere analizzato proposte a dir poco “coraggiose”, come quella di andare a Roma in una giornata, vedere la mostra di Caravaggio, celebrare sulla tomba di Papa Giovanni e tornare... in serata... Credo che il nostro don non si renda conto che il suo gruppo catechisti non è proprio nell’età dell’adolescenza... pronti a zampettare per la città eterna da mattino a sera, dietro a lui che va avanti per conto suo... e nemmeno ti aspetta... tutto questo nella giornata della Festa della Repubblica!! Preferisco non pensarci e parlare della meta scelta: S. Girolamo di Somasca, frazione di Vercurago (LC). Mi rendo conto che dal primo itinerario al secondo, praticamente ci sta dentro tutta l’Italia, ma qualcuno deve aver fatto riflettere il nostro capo-comitiva che forse era meglio così. Scherzi a parte, per noi che abbiamo partecipato, il bilancio è stato più che positivo ed ora cercherò di spiegarne il perché. Eravamo in nove, pochi, ma convinti. Partenza dall’Oratorio, con calma, dopo le nove in una splendida e calda giornata di sole e arrivo a destinazione poco dopo le 10. Subito ci siamo resi conto che l’esperienza sarebbe stata davvero speciale. Ad attenderci la “Via delle Cappelle”, una morbida salita dove, da un lato cappelle contenenti statue a grandezza naturale e paesaggi ricostruiti, raccontavano la vita del Santo; dall’altra il lago rifletteva il paesaggio circostante pieno di luci e colori. È d’obbligo a questo punto, fare alcuni accenni sulla vita di S. Girolamo: Nobile veneziano nato nel 1486, dopo un’avventurosa giovinezza, decide nel 1531 di abbandonare tutto e, pur rimanendo laico, dedicarsi ad una missione tutta particolare: condividere la vita con i poveri e fare comunità con gli orfani. La sua esperienza spirituale matura all’interno della riforma cattolica attraverso il movimento del Divino Amore, e vicino a personaggi di rilievo come Gaetano da Thiene (fondatore dei teatini), il cardinale Gian Pietro Carafa (poi papa Paolo IV) Come membro del Divino Amore Girolamo diventa abile organizzatore delle opere di carità in Venezia (l’Ospedale degli Incurabili di Venezia, la bottega degli orfani a S. Rocco). La sua fama in questo campo lo porterà per le città della Lombardia e del Veneto, chiamato dai vescovi ad ordinare le opere di carità delle loro diocesi. Attorno a Girolamo si crea un grande alone di collaboratori, ed alcuni di essi decidono di condividere il suo stile di vita. Nasce così la Compagnia dei servi dei poveri, ora chiamati Padri Somaschi. Girolamo muore a Somasca (Lecco) l’8 febbraio 1537 dopo aver contratto la peste dai malati che curava durante una terribile epidemia che aveva colpito la Valle di S. Martino. Fu il suo estremo atto d’amore, capace di dare la vita secondo il comando di Gesù. Torniamo alla nostra “Via delle Cappelle” a metà della quale, si trova la Scala Santa, formata da 101 scalini che molti pellegrini salgono, a volte anche in ginocchio, pregando e ricercando pace interiore. Anche noi abbiamo voluto vivere questa esperienza: partiti tutti insieme, ognuno ha poi gestito personalmente questo intenso momento di preghiera. Ciascuno ha preso il suo ritmo, c’è anche chi ha fatto davvero fatica e c’è chi è stato pronto a soccorrere l’affaticato... Anche questa è preghiera! Arrivati in cima e ricomposto il gruppo, siamo risaliti fino alla Rocca detta dell’Innominato, dove si gode di uno splendido panorama, in cui spiccano il blu del lago, le montagne verdi e paesi che si allungano e si snodano lungo le sponde di quel “ramo del lago di Como” reso tanto famoso dal Manzoni. Ecco, proprio lì, abbiamo vissuto il nostro momento di preghiera insieme, aiutati da don Samuele a far riecheggiare nel cuore due pagine di Vangelo Mt 25,1-13 Mt 5,14-15: -la lampada che deve brillare sopra il moggio- e - la parabola delle dieci vergini. Al termine, di nuovo giù, attraverso un sentiero a gomiti e a giravolte in mezzo al verde del bosco, per raggiungere il ristorante. Dopo la pausa pranzo, resa volutamente lunga e piacevole, nel pomeriggio ci siamo recati nella bianca Basilica di S. Girolamo, posta in alto,che domina con la sua imponenza il paese e nella quale abbiamo celebrato la S. Messa. Ormai si era fatta l’ora di rientrare, ma nessuno di noi aveva voglia di venire via: il sole caldo e il vento leggero, ci hanno tenuto compagnia sulla scalinata della Basilica, dove ci eravamo seduti per godere di quel particolare momento. Sulla strada del ritorno, un’ultima tappa per la merenda e poi i saluti. Certo, non avremo visto “il Caravaggio”, ma l’esperienza vissuta è da conservare nel cuore come un ricordo veramente speciale. Alla prossima!
Graziella
Graziella
A PROPOSITO DEL PROGETTO ADOTTA UN NONNO...
Il 21 maggio scorso si è concluso il percorso di quest’anno, che ha visto una decina dei nostri ospiti incontrare i ragazzi di seconda media dell'oratorio di Zogno attraverso una modalità nuova rispetto a quella delle edizioni passate: IL GIOCO. Come vi avevamo già accennato infatti, gli incontri fra i nostri protagonisti in realtà sono stati dei veri e propri allenamenti sportivi: i ragazzi hanno insegnato ai nonni come giocare a bowling con la consolle Wii sul grande schermo della sala animazione mentre i nonni hanno riscoperto il vecchio gioco della petanca sul campo da bocce allestito per l'occasione in sala ludica e, con nostro grande stupore, hanno fatto appassionare i ragazzi al punto che questi preferivano giocare a bocce piuttosto che a videogiochi...Così, di settimana in settimana, attraverso il gioco, tra risate e momenti commoventi (per i successi sportivi dei nonni!) i nostri protagonisti si sono conosciuti e si sono “amalgamati” fino a formare quattro vere e proprie squadre in vista del torneo finale. Il grande giorno, alla presenza di don Angelo, don Samuele e del nostro direttore sig. Carminati Fausto, i ragazzi si sono presentati con la “divisa “ appositamente disegnata da loro anche per i nostri nonni e si sono cimentati in un appassionante gara che si è presto trasformata in un grande momento di gioia e di condivisione e alla fine nessuno, nonostante ovviamente una squadra abbia vinto il torneo (le formidabili Saette), si è aspettato la classica premiazione e, in effetti, in questa avventura tutti, per le loro abilità, sono stati vincitori!!! Da Casa Monsignor Speranza auguriamo buona estate a tutti!
Le animatrici Valentina, Grazia e Anastasia
Le animatrici Valentina, Grazia e Anastasia
SAGRA DI SAN LORENZO 2mila10
CRE: DIVERTIMENTO ASSICURATO PER TUTTI
Eccoci di nuovo qui. Dopo un inverno più lungo ed uggioso della media, finalmente ampi raggi di sole squarciano il cielo perennemente nuvoloso; ricomincia così una stagione estiva tutta da godere. Accantonati i libri di scuola, come si possono trascorrere le calde giornate estive? Al CRE, naturalmente!!! Ogni anno e in ogni paese, il Centro Ricreativo Estivo offre la possibilità di incontrarsi quotidianamente con i propri amici, ampliare le proprie conoscenze, giocare ed aumentare il proprio bagaglio di esperienze. In oratorio, a Zogno, c’è spazio per tutti: dai bambini dai tre anni in su, nel CRE Pinocchio, agli adolescenti fino ai 15 anni, che vivono nella spensieratezza gli ultimi anni di CRE prima di poter diventare aiuto animatori. Ogni giorno, prima e dopo ogni attività, ci si raccoglie tutti insieme per qualche minuto di riflessione e successivamente si riscaldano anime e corpi con qualche balletto intervallato da qualche bans (canzoni ballate mimando gesti). I più piccini godono del privilegio di una piscina tutta loro, della quale usufruiscono sotto la stretta sorveglianza delle mamme-animatrici per trovare refrigerio nelle giornate torride; nel loro spazio giochi, creano piccoli lavori manuali, intonano canti e improvvisano bans; per i bambini frequentanti le scuole elementari, la giornata si divide in due momenti principali: quello in cui dipingono, tagliano e creano, e quello in cui si svolgono i tornei tra le varie squadre, intervallati dalla pausa merenda. I ragazzi dalla prima media in su svolgono attività più avventurose ed allettanti, come canottaggio, gita a cavallo, biciclettata con bagno ristoratore, dipinti a murales, arrampicata, lezioni di arti marziali con istruttore ed infine gita in montagna con tanto di pernottamento nel rifugio. Naturalmente, oltre al dilettevole c’ è anche l’ utile: difatti i ragazzi hanno svolto la raccolta viveri per il centro interparrocchiale di primo ascolto di Zogno, raggiungendo la quota di 9 tonnellate; hanno rallegrato gli anziani della Casa monsignor Giuseppe Speranza di Zogno; hanno fraternizzato con i ragazzi disabili del CSE, hanno raccolto e venduto libri usati. Anche gli aiuto animatori sono molto importanti nel meccanismo del CRE: oltre che a sostenere le mamme-animatrici nel loro incarico di supervisori, fungono da intermediari tra il mondo degli adulti e quello dei ragazzi, ponderano giochi accattivanti per i tornei e cercano di instaurare un’atmosfera di allegria e spensieratezza tra i bambini; in più, sviluppano un forte senso di responsabilità, avendo tanti bambini che dipendono esclusivamente da loro. Ebbene sì, al CRE il divertimento è assicurato per tutti, ed è il miglior modo per trascorrere le afose giornate della stagione più calda!
Ilaria Cortinovis |
LA NOSTRA MERAVIGLIOSA ESPERIENZA AL CRE PINOCCHIO
Eccoci qui, il CRE è ormai finito da un bel po’ di giorni. Questo mese è passato velocemente. È stata una bellissima esperienza, e per noi, forse, ancora di più. Quando il Don ci ha chiesto di “prendere” l’asilo eravamo un po’ timorose, perché è tutto diverso. Sei in un altro spazio, ci sono altre gite e il nostro comportamento doveva essere molto diverso, poichè i bambini dell’asilo richiedono mille attenzioni. Ma abbiamo accettato, perchè potevamo stare insieme, e sapevamo che grazie a questo avremmo affrontato meglio ogni difficoltà. La collaborazione con le mamme è stata da subito molto bella, e già dal primo giorno abbiamo visto che il nostro era un bel gruppo. Ma ovviamente il nostro primo pensiero erano i bambini. Eravamo completamente circondate da loro, ma eravamo contente. I bimbi richiedevano sempre la nostra presenza, per giocare con loro, per le coccole, per andare sull’altalena... Noi eravamo sempre pronte, anche se questo ci richiedeva fatica. Ma vedere le loro facce contente era una soddisfazione veramente grande! Anche nel momento di fare i lavoretti siamo sempre state molto attente e attive, divertendoci pure. Passavano i giorni, e finalmente arrivò la prima gita. È stata per i bimbi una gita semplice, alla scoperta della natura, ma ad ogni modo è stata divertente e i bimbi hanno imparato come disegnare con i colori dei fiori e del prato. Poi sono arrivate le gite in piscina, anche queste molto belle, anche se i bimbi che partecipavano erano pochi. Piano piano il brutto tempo se n’è andato e così abbiamo potuto sperimentare anche la nostra piscina. I bambini erano sempre entusiasti di entrare, anche perchè l’acqua era calda, abbiamo avuto modo di divertirci molto giocando, facendo molti tuffi e facendo le foto. Col passare del tempo la collaborazione con le mamme si è trasformata in una vera e propria amicizia e speriamo possa rimanere tale. Ci siamo divertiti molto anche facendo imparare ai bambini il balletto per la festa finale, notando come alcuni di loro avevano appreso subito. Ci sono stati anche dei litigi e dei pianti, ma sono bambini, ed è normale litigare per un giocattolo, o le altalene. Ora che il CRE è finito vogliamo fare un po’ di ringraziamenti: prima di tutto ringraziamo Don Samu per averci preparato a questa meravigliosa esperienza, Don Angelo per la sua quotidiana presenza e per le splendide foto. Ringraziamo tutte le mamme, Milena, Patrizia, Anna, Agnese, Marzia, Francesca, la nonna Franca, per l’aiuto e la collaborazione. Un ringraziamento particolare a Livia, per tutto il lavoro e il tempo utilizzato per preparare al meglio tutto il cre e per la sua grande disponibilità. Ma infine ringraziamo tanto i bambini, perchè senza di loro il Cre Pinocchio non sarebbe esistito. Sono indimenticabili. Grazie!!!
Cristina, Eleonora e Michela
Cristina, Eleonora e Michela
CORSI DÌ LINGUA STRANIERA INGLESE - TEDESCO – FRANCESE - SPAGNOLO
Vari livelli
Venerdì 24 settembre alle ore 20.30 nell’aula 5 dell’Oratorio si terranno degli incontri informativi test d’ingresso, per corsi di lingua per adulti tenuti da insegnati italiani e madrelingua qualificati
Vari livelli
Venerdì 24 settembre alle ore 20.30 nell’aula 5 dell’Oratorio si terranno degli incontri informativi test d’ingresso, per corsi di lingua per adulti tenuti da insegnati italiani e madrelingua qualificati
LA PREGHIERA CHE HA DATO INIZIO AL NOSTRO CRE
Sottosopra. Eccoci di nuovo insieme: il Signore Gesù ci regala un CRE nel quale scopriremo la bellezza dello stare insieme tra amici. La prima cosa che Gesù ci insegna è che i veri amici sono disposti ad accoglierci sempre: piccoli o grandi che siamo, brillanti o meno... un po’ come le stelle in cielo! C’è posto per tutti!! Dal vangelo secondo Luca (5,1-11) Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando Gesù ebbe finito di parlare, disse a Simone: “Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca”. Simone rispose: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”... CIAO!!! ... mi avete sentito...?!! Ciao!! Sapete amici!, per questo mese di CRE ho acquistato una bellissima barca! Cosa? Una barca? Ma guarda che al CRE servono i palloni da calcio, da pallavolo... non una barca!! Lo dici tu che sei uno con la testa fra le nuvole e come sempre un ragazzo con il naso e la testa all’insù, senza avere i piedi per terra! Ma dove vivi? Ma figurati se sono così in aria! Se non è così accetta questa sfida... per tutta l’estate piedi per terra!; ma attenzione, da quest’anno è tutto sottosopra! Sì, hai capito bene, tutto sottosopra!; impara a camminare non solo con i piedi ma anche con gli occhi, impara non solo a vedere con gli occhi ma a saper guardare con gli occhi del cuore... insomma te l’avevo detto: è tutto sottosopra, terra e cielo e mi raccomando piedi un po’ per terra e un po’ in cielo ... Ma dal CRE hai tante aspettative? Sì, di aspettative ne ho molte!!! E poi ho fatto una mega scoperta: ci sono tantissimi ragazzi di età e storie diverse... fantastico! E poi... un posto per tutti e la voglia di stare insieme!!! ...Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: “Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore”. Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone... Avete sentito parlare ancora di Simon Pietro!?! Se ne parla nella Bibbia, quello che ha avuto a che fare con gli amici di Gesù (discepoli) e perché no anche con tante reti da pesca! Un giorno Simon Pietro torna da una notte di lavoro e non aveva pescato nulla, povero uomo!... chissà, si sarà sentito un fallito! Ma poi è bastato che incontrasse Gesù che... gettate le reti in mare fece con gli altri discepoli una pesca abbondantissima! Addirittura le reti si rompevano. Al CRE è così!!! Tantissimi bambini, tantissimi pesci... noi bimbi che siamo i protagonisti e poi i nostri animatori, insieme, in una rete da pesca non ci stiamo e (detto fra noi) come legare la nostra vivacità e creatività in una rete?... E che forti gli animatori!! Scherzano, giocano con noi... ma soprattutto stanno sempre con noi e sanno aiutarci quando siamo un po’ giù di tono! Oggi... la prima grande partita di calcio del CRE... importante momento per la nostra squadra... come al solito ho fatto paura! Tutto questo, perché volevo fare di testa mia e poi perché “tanto non sono capace” di giocare a calcio, “sono lo zimbello della squadra”... “è inutile che giochi”... e.... Stop! Amico... questo non è da dire! Ognuno di noi è importante, non può permettersi di non esserci! Sapete, in una imbarcazione (Simon Pietro lo sa bene) ognuno ha il suo compito e se uno dorme (e quindi non piglia pesci) non riesce ad andare tanto lontano!; e come dice Gesù non prendi più il largo! Così è per noi! Su questa barca, che è la Chiesa, il nostro oratorio, ci siamo tutti! A guidare con la bussola in mano ci sono io, il don; alle vele gli animatori e per collaborare con le reti alla mano ci siete voi: i fantastici ragazzi del CRE! ...Gesù disse a Simone: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini” E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. Simon Pietro crede a Dio e si fida sulla Sua Parola! Anche noi siamo chiamati a fare la stessa cosa, ma per fidarci di Dio, dobbiamo saperci fidare di coloro che ci pone accanto. Insomma, questo tempo di CRE, non è certo il tempo degli egoisti, ma di quei bambini, ragazzi, animatori GENEROSISSIMI che non badano al tempo speso per gli altri, ma che fanno tutto per PASSIONE e perché ci CREDONO! Allora carissimi ragazzi rimbocchiamoci le maniche, apriamo le porte di questo nuovo CRE e viviamo questo tempo, come tempo di gioco, di divertimento, di preghiera, di aggregazione, di collaborazione... Ciao! Buona avventura a tutti!
don Samuele Novali
don Samuele Novali
CARISSIMO PINOCCHIO...
Quest’anno l’avventura della Toscana per i nostri ado è stata davvero UNA BELLISSIMA FAVOLA! Ebbene sì! Partiamo con il dire che abbiamo avuto il record delle presenze ... 55 ragazzi, tanti animatori (quelli “di una certa età”... e le nuove leve), il don e due cuochi fantastici venuti da lontano!... una compagnia di 70 persone. Filo conduttore la favola di Pinocchio che ha aiutato i nostri ado a riscoprirsi un po’ come artisti e persone in crescita nell’avventuroso mondo della Vita. Forse però è meglio lasciare la parola direttamente a loro, i veri protagonisti, i ragazzi che con semplicità, durante la settimana, hanno in più occasioni espresso le proprie emozioni e i ringraziamenti. “Ringrazio Pinocchio, questo burattino speciale, perché mi ha fatto capire quanto è importante la semplicità e come è impegnativo crescere uscendo dal paese dei balocchi per diventare grandi”.
Ele
“In questa settimana trascorsa con il gruppo ado mi sono reso conto dell’importanza di stare insieme nella felicità e soprattutto nella semplicità che ci rende unici e divertenti. Vorrei ringraziare in primo luogo ovviamente il don che mi ha dato l’opportunità di vivere questa esperienza di gioco, ma anche di preghiera; non avrei mai pensato che la riflessione e il pregare insieme, potesse lasciare in me un ricordo ed un’emozione così profonda che penso rimarrà sempre nel mio cuore”.
Fido
“In questa Toscana ho imparato ad apprezzare le piccole cose; dalla favola di Pinocchio ho imparato ad apprezzare non solo i miei pregi ma ho potuto comprendere i miei difetti e i miei errori. Ringrazio il Signore per aver creato ognuno di noi rendendoci speciali e unici, vere e proprie opere d’Arte”.
Pelle
“Io voglio ringraziare i ragazzi più grandi di quarta superiore, perché mi hanno subito accolto superando le differenze d’età e facendomi sentire uno di loro. Ringrazio infine il Signore perché con la confessione ho potuto affrontare le mie mancanze chiamandole per nome”.
Zane
“Da questa vita comune ho scoperto moltissimi lati di me stesso che fino ad ora non avevo mai mostrato neppure ai miei amici . Voglio poi rendere grazie al Signore per avermi messo accanto tutte queste persone che mi vogliono bene. Questa sera al falò so già che scapperà qualche lacrima, segno del nostro “aver cuore” con semplicità”.
Mirko
“Anche quest’anno abbiamo concluso l’esperienza Toscana con un grande falò; dopo una settimana di gioia, condivisione, gioco, difficoltà e spazzettone... ci siamo trovati per i ringraziamenti. Per qualcuno di noi questa è la prima esperienza di vita comune, mentre qualcun altro non è mancato a nessun appuntamento, ma ciò che veramente conta è che ognuno si sia sentito parte di questo fantastico gruppo. Sappiamo che tutto questo però non sarebbe stato possibile se molte persone non avessero deciso di regalare il proprio tempo a noi. La disponibilità gratuita degli animatori, il colloquio personale con il don, la preghiera, i lavori di gruppo ... piccole attenzioni con un grande significato: noi non siamo qui come semplici vacanzieri ma c’è qualcuno che crede in noi come persone uniche che diventeranno senz’altro grandi artisti! Un grazie particolare agli animatori “di sempre”, a quelli “alle prime armi”, ai mitici cuochi che nella loro tenerezza e semplicità hanno sgobbato tutti i giorni per prepararci succulenti prelibatezze!, a don Samu e a tutti Noi”.
Fusto e Francy
E dopo queste emozioni un ringraziamento: “Grazie Signore per avermi fatto felice nel modo più semplice”.
Silvia
Una preghiera: “Signore ti ringrazio per questa settimana vissuta insieme con il mio oratorio. Per me lo stare insieme tutti i giorni con degli amici è normale e ci sono abituato perché sono in seminario. Signore ti voglio inoltre ringraziare per una cosa che mi ha molto stupito: mi sono infatti reso conto che tanti ragazzi sono molto profondi e sensibili; durante i momenti di riflessione e preghiera sanno infatti condividere bellissime preghiere. In seminario io sono più facilitato poiché vengo seguito da tanti educatori, invece fuori spesso ti devi arrangiare da solo e questo non è facile. Ascoltando le preghiere dei miei compagni ho capito che loro hanno fatto preghiere più “sudate” delle mie. Per questo dobbiamo ringraziare il don Samu che sta facendo un ottimo lavoro come educatore e guida. Signore fa che non gli manchi mai la voglia e l’entusiasmo di compiere il Tuo volere”.
Marco
Ed infine un invito ...di cuore! “Un invito a tutto il gruppo nell’impegnarsi a frequentare ogni settimana il gruppo ado con grande passione e credendo in questo grande gruppo, perché più volte noi abbiamo detto che siamo troppo una bella famiglia quando stiamo insieme, come dice il don, nella semplicità”.
Bea
Concludiamo solamente con l’augurio di trovarci ancora più numerosi...il prossimo anno!
Gli animatori
Toscana 2mila10
Ele
“In questa settimana trascorsa con il gruppo ado mi sono reso conto dell’importanza di stare insieme nella felicità e soprattutto nella semplicità che ci rende unici e divertenti. Vorrei ringraziare in primo luogo ovviamente il don che mi ha dato l’opportunità di vivere questa esperienza di gioco, ma anche di preghiera; non avrei mai pensato che la riflessione e il pregare insieme, potesse lasciare in me un ricordo ed un’emozione così profonda che penso rimarrà sempre nel mio cuore”.
Fido
“In questa Toscana ho imparato ad apprezzare le piccole cose; dalla favola di Pinocchio ho imparato ad apprezzare non solo i miei pregi ma ho potuto comprendere i miei difetti e i miei errori. Ringrazio il Signore per aver creato ognuno di noi rendendoci speciali e unici, vere e proprie opere d’Arte”.
Pelle
“Io voglio ringraziare i ragazzi più grandi di quarta superiore, perché mi hanno subito accolto superando le differenze d’età e facendomi sentire uno di loro. Ringrazio infine il Signore perché con la confessione ho potuto affrontare le mie mancanze chiamandole per nome”.
Zane
“Da questa vita comune ho scoperto moltissimi lati di me stesso che fino ad ora non avevo mai mostrato neppure ai miei amici . Voglio poi rendere grazie al Signore per avermi messo accanto tutte queste persone che mi vogliono bene. Questa sera al falò so già che scapperà qualche lacrima, segno del nostro “aver cuore” con semplicità”.
Mirko
“Anche quest’anno abbiamo concluso l’esperienza Toscana con un grande falò; dopo una settimana di gioia, condivisione, gioco, difficoltà e spazzettone... ci siamo trovati per i ringraziamenti. Per qualcuno di noi questa è la prima esperienza di vita comune, mentre qualcun altro non è mancato a nessun appuntamento, ma ciò che veramente conta è che ognuno si sia sentito parte di questo fantastico gruppo. Sappiamo che tutto questo però non sarebbe stato possibile se molte persone non avessero deciso di regalare il proprio tempo a noi. La disponibilità gratuita degli animatori, il colloquio personale con il don, la preghiera, i lavori di gruppo ... piccole attenzioni con un grande significato: noi non siamo qui come semplici vacanzieri ma c’è qualcuno che crede in noi come persone uniche che diventeranno senz’altro grandi artisti! Un grazie particolare agli animatori “di sempre”, a quelli “alle prime armi”, ai mitici cuochi che nella loro tenerezza e semplicità hanno sgobbato tutti i giorni per prepararci succulenti prelibatezze!, a don Samu e a tutti Noi”.
Fusto e Francy
E dopo queste emozioni un ringraziamento: “Grazie Signore per avermi fatto felice nel modo più semplice”.
Silvia
Una preghiera: “Signore ti ringrazio per questa settimana vissuta insieme con il mio oratorio. Per me lo stare insieme tutti i giorni con degli amici è normale e ci sono abituato perché sono in seminario. Signore ti voglio inoltre ringraziare per una cosa che mi ha molto stupito: mi sono infatti reso conto che tanti ragazzi sono molto profondi e sensibili; durante i momenti di riflessione e preghiera sanno infatti condividere bellissime preghiere. In seminario io sono più facilitato poiché vengo seguito da tanti educatori, invece fuori spesso ti devi arrangiare da solo e questo non è facile. Ascoltando le preghiere dei miei compagni ho capito che loro hanno fatto preghiere più “sudate” delle mie. Per questo dobbiamo ringraziare il don Samu che sta facendo un ottimo lavoro come educatore e guida. Signore fa che non gli manchi mai la voglia e l’entusiasmo di compiere il Tuo volere”.
Marco
Ed infine un invito ...di cuore! “Un invito a tutto il gruppo nell’impegnarsi a frequentare ogni settimana il gruppo ado con grande passione e credendo in questo grande gruppo, perché più volte noi abbiamo detto che siamo troppo una bella famiglia quando stiamo insieme, come dice il don, nella semplicità”.
Bea
Concludiamo solamente con l’augurio di trovarci ancora più numerosi...il prossimo anno!
Gli animatori
Toscana 2mila10
VENERDÌ 3 SETTEMBRE ORE 21.30 CONCERTO NEL CAMPO DELL’ORATORIO
Servizio Bar e Pizzeria
Vendita dei biglietti in oratorio oppure contattare direttamente i numeri
333-4946123 - 349-6124004
Servizio Bar e Pizzeria
Vendita dei biglietti in oratorio oppure contattare direttamente i numeri
333-4946123 - 349-6124004
NON SOLO UN CONCERTO...
Ma l’inizio di un grande progetto promosso dal nostro Oratorio
Se diciamo ZERO ASSOLUTO la prima cosa che ci viene in mente sono le urla, le mani alzate i manifesti e i cori che venerdì 3 settembre hanno scaldato il nostro oratorio che nonostante la fredda serata non ha frenato gli animi di migliaia di giovani accorsi da tutto il nord Italia. «Hanno voluto esserci per cantare a squarciagola canzoni che non sono altro che un concentrato di ricordi, vissuti autobiografici, “discorsi che ti cambiano la vita” – raccontano Matteo Maffucci e Thomas De Gasperi - noi raccontiamo la realtà e le sue difficoltà, il bello e il brutto, la vita vissuta, il sogno che attrae e la realtà che delude... ma quello che sta nel mezzo è la cosa più affascinante...». Musica e parole per un pubblico giovane. Canzoni melodiche da disco d’oro che parlano d’amore, fanno sognare e ballare. Molti i pezzi presentati, da “L’infinito è dietro lei” a quelle che hanno fatto la storia del duo romano “Per Dimenticare”. Chi sarebbe stato pronto a «cambiare vita, casa, a fare la spesa e fare i conti a fine mese, ad avere un figlio.... e affrontare suocera, cognato, nipoti, parenti» era proprio Matteo che come racconta e canta invita il pubblico a ballare e inneggiando i single fa tanti auguri agli sposati. La serata è proseguita con molti brani tra cui: “Per dimenticare”, “Tu come stai”, “Meglio così”, “Appena Prima di partire”. Ma il tripudio dei cori è arrivato con: “Svegliarsi la Mattina” presentato a Sanremo e con “Semplicemente” una canzone “semplice” e allo stesso momento fantastica. Ma gli ZERO ASSOLUTO non sono solo musica e concerti e il nostro ORATORIO non ha invitato il duo romano solo per una serata fine a se stessa. ZERO ASSOLUTO LIVE ha decretato l’inizio di un grande progetto dove l’Oratorio di Zogno sarà il capofila di una serie di iniziative legate alla sicurezza stradale. Sì, perché Thomas e Matteo sono testimonial della Fondazione ANIA; una Fondazione Onlus costituita dalle Compagnie di Assicurazione nel 2004 con il solo scopo di contribuire alla riduzione del numero e della gravità degli incidenti. «Il nostro messaggio - ha detto Matteo Maffucci alle migliaia di giovani presenti alla conferenza stampa organizzata il 25 agosto all’ORIO CENTER di Orio al Serio - è che ci si può divertire senza rischiare la propria vita o quella altrui. Il 30% di incidenti avviene per disattenzione: mandando un sms, parlando al telefono senza auricolare, dopo aver bevuto tre birre. Durante il nostro tour italiano urliamo insieme a voi fan: “LA RIVOLUZIONE È L’ATTENZIONE”. Speriamo che ci si ricordi di questo slogan e se ne parli con gli amici». Thomas De Gasperi ha aggiunto: «Non vogliamo proporre discorsi noiosi ai ragazzi, vogliamo rivolgerci a loro in modo diverso, facendo notare che dietro le 168 persone morte non sono solo persone morte, ma rappresentano figli, madri, fratelli. La scena di un incidente con un bimbo steso a terra è un’immagine che non dimenticherò mai più». La conferenza stampa organizzata dall’oratorio non solo ha visto protagonisti gli Zero Assoluto e don Samuele, ma varie istituzioni che hanno creduto immediatamente all’idea e al progetto che si porterà avanti. Basti pensare che è stata la prima conferenza stampa che il centro commerciale ORIOCENTER ha ospitato e che il presidente della stessa struttura, Giancarlo Bassi, ha presenziato alla conferenza stampa facendo gli onori di casa. A seguire sono intervenuti Mino Carrara, giornalista de L’ECO di BERGAMO, Ezio Remussi assessore alle politiche giovanili della Comunità MONTANA - Valle Brembana, Dott. Gianfranco Ceci vice sindaco del COMUNE di BERGAMO e assessore alle Infrastrutture, mobilità e trasporti di Bergamo, Domenico Belloni assessore alle politiche sociali della PROVINCIA di BERGAMO e Don Francesco Bigatti vice direttore del CENTRO DIOCESANO per la PASTORALE SOCIALE. Un progetto quindi importante che vedrà come parte attiva i giovani della nostra parrocchia e non solo e dove l’unico slogan che aleggerà fra le varie istituzioni sarà: “LA RIVOLUZIONE È L’ATTENZIONE”.
Gruppo Giovani
Gruppo Giovani
DEL TUO SPIRITO, SIGNORE, È PIENA LA TERRA!
(Missioni giovani estate 2010)
Eccoci di nuovo qui, carissimi lettori Zognesi, anche quest’anno noi del gruppo giovani interparrocchiale abbiamo deciso di buttarci nelle “esperienze missionarie estive”, un appuntamento ormai fisso del nostro calendario. Questa volta i partecipanti alle diverse attività sono stati ben 25. 8 hanno svolto la loro missione a Cuba, nell’America centrale, 7 in Ciad nell’africa subsahariana e ben 10 sono stati in Romania. Il lungo percorso di avvicinamento a queste esperienze ha avuto inizio nel maggio appena trascorso, con il nostro ciclo di incontri formativi, ognuno dei quali intitolati con una semplice domanda: “Perché partire?”, “Dove Andare?”, Come Andare?”. Durante le diverse serate abbiamo incontrato missionari che ci hanno offerto testimonianza della loro esperienza, abbiamo conosciuto più da vicino i luoghi e le persone che saremmo andati a incontrare nelle rispettive missioni e ci siamo interrogati sul perché sentivamo la necessità di vivere “proprio” un’esperienza missionaria. In realtà il lavoro nel nostro gruppo è iniziato fin da marzo; ognuno di noi ha cercato di attivarsi al fine di poter trovare i lavoretti più strani per potersi pagare il biglietto aereo e quant’altro. In meno di quattro mesi, tra preparazioni di casoncelli settimanali, vendite di panini durante la festa degli alpini a Bergamo, animazioni per Virgen del Cobre fatta dai padri Gesuiti (Padre Massimo e Padre Bartolo). Tanto per intenderci l’intronizzazione consisteva in una sorta di benedizione delle case in cui si portava come dono l’immagine della patrona dell’isola. In Ciad, più precisamente a Doba, Bodo e in capitale a N’jamena, Anna, Andrea, Valentina, Federica, Sara, Nicola e Giancarlo si sono improvvisati insegnamenti d’Inglese, di matematica,ecc., durante le mattinate, per un paio di orette, mentre per il resto hanno avuto la possibilità d’incontrare autorità del luogo (sindaco, missionari, segretario del vescovo, ecc...) con le quali hanno potuto approfondire la conoscenza del Ciad. Durante i pomeriggi hanno fatto animazione con i bambini di un oratorio salesiano adiacente la casa delle suore alcantarine in cui sono stati accolti. In Romania, presso la città di Onesti e il paese di Slanic Moldova, Claudio, Sara, Flavia, Paola, Giorgio, Francesca, Giuseppe, Michela, Serena e Adriana, hanno svolto l’attività di animazione per i bambini e hanno aiutato le suore del Sacro Cuore Redentore di Gesù nelle faccende domestiche del loro orfanotrofio. I nostri prodi missionari hanno inoltre partecipato a una marcia notturna di preghiera in compagnia dei giovani di Onesti. Cosa poter dire di fronte a tutto ciò? In queste esperienze il comune denominatore è stato sicuramente “l’incontro con l’altro”, infatti, durante i pochi giorni trascorsi in queste terre, abbiamo costruito relazioni, intessuto rapporti e ciò che di più grande e prezioso ci siamo portati a casa sono stati i nomi delle persone che hanno incrociato il nostro cammino. E un po’ di preghiera? Anche questa è stato il denominatore comune delle diverse esperienze, infatti il tempo delle esperienze missionarie è sempre anche il tempo dell’incontro con “l’Altro”. Quelli che noi definiamo “poveri”, ancora una volta ci hanno mostrato la loro ricca spiritualità, la loro enorme capacità di affidamento a Dio che tutto può e che tutto sa far superare se soltanto a lui si è capaci di affidarsi, cosa che troppo spesso noi siamo incapaci di fare. Ed ora che siamo tornati? Ovviamente l’imperativo è: continuare ad alimentare questi legami, continuare a sostenere le amicizie che abbiamo costruito, continuare a ricercare quell’Altro che i poveri ci hanno mostrato. Certo, sappiamo che questo non sarà facile, ci verrà richiesto tempo ed energie ma se ciò è il tesoro che ognuno di noi ha trovato non lo potremo davvero perdere. Concludendo i nostri racconti, vorremmo ringraziare tutti i missionari che ci hanno ospitati in tutti gli angoli del pianeta, se non ci fossero stati loro, il sogno di questi fantastici viaggi non si sarebbe di certo realizzato; vorremmo ringraziare però anche tutti coloro che nella nostra comunità di Zogno ci hanno sostenuto soprattutto con la preghiera e ci sono stati vicini. Ed ora prima di lasciarvi vi regaliamo alcune tra le frasi più belle che sono emerse dalle riflessioni dei giovani al loro rientro in Italia. Qui ho trovato l’essenzialità, quella povertà che rende liberi perché non è intellettuale, ma è dignitosa. È stato un capovolgimento del nostro mondo e tutto mi è entrato dentro prepotentemente... sono stato assorbito da tutto. Sento il forte desiderio di rivivere un esperienza del genere in un modo ancora più consapevole. Mi sembra di aver ritrovato me stessa...Questi “piccoli” hanno cambiato il modo con cui guardo il mondo.
Diego
Diego
PRENDI NOTA!!!
Mercoledì 6 ottobre ore 16.15 per tutti i ragazzi delle medie ritrovo in Oratorio
Venerdì 8 ottobre ore 14.30 per tutti i ragazzi delle elementari ritrovo in Oratorio
SABATO 9 OTTOBRE
Ore 17.15 Iscrizioni di catechismo con i propri genitori in Oratorio
Ore 18.00 Raduno dei ragazzi e delle famiglie attorno ad un FALÓ poi in cammino verso la Chiesa
Ore 18.30 S. Messa animata dal gruppo giovanissimi (5ª superiore) con il mandato dei catechisti, animatori,
animatori gruppo ado, catechisti corso fidanzati
DOMENICA 10 OTTOBRE
Ore 14.00 CASTAGNATA IN ORATORIO E ANIMAZIONE PER TUTTI I BIMBI
BAR ORATORIO
Il SABATO pomeriggio si proiettano tutte le partite dell’ATALANTA, anche quando giocherà di venerdì o di lunedì (anticipo-posticipo). Si proiettano gli anticipi-posticipi e domenicali delle seguenti squadre di serie A: INTER, MILAN, JUVENTUS. Qualora si verificasse la sovrapposizione delle tre squadre sopra citate si sceglierà di proiettare la migliore partita della giornata. Grazie!
Il Gruppo giovani
PER I RAGAZZI E I GENITORI DELLE ELEMENTARI
E DELLE MEDIE DURANTE IL TEMPO DELL’AVVENTO
RAGAZZI
SABATO 20 novembre H. 15.00 IN CHIESA PARROCCHIALE Veglia Battesimale 2ª EL.
VENERDÌ 26 novembre H. 14.30 IN ORATORIO RITIRO 3ª ELEMENTARE
VENERDÌ 3 dicembre H. 14.30 IN ORATORIO RITIRO 4ª ELEMENTARE
VENERDÌ 10 dicembre H. 14.30 IN ORATORIO RITIRO 5ª ELEMENTARE
SABATO 20 novembre H. 16.30 IN ORATORIO 1ª MEDIA
DOMENICA 21 novembre H. 16.30 IN ORATORIO 1ª MEDIA
SABATO 27 novembre H. 16.30 IN ORATORIO 2ª MEDIA
DOMENICA 28 novembre H. 16.30 IN ORATORIO 2ª MEDIA
SABATO 11 dicembre H. 16.30 IN ORATORIO 3ª MEDIA
DOMENICA 12 dicembre H. 16.30 IN ORATORIO 3ª MEDIA
GENITORI
ADORAZIONE EUCARISTICA IN CHIESA PARROCCHIALE ORE 20.30
MARTEDÌ 9 novembre, 7 dicembre
Mercoledì 6 ottobre ore 16.15 per tutti i ragazzi delle medie ritrovo in Oratorio
Venerdì 8 ottobre ore 14.30 per tutti i ragazzi delle elementari ritrovo in Oratorio
SABATO 9 OTTOBRE
Ore 17.15 Iscrizioni di catechismo con i propri genitori in Oratorio
Ore 18.00 Raduno dei ragazzi e delle famiglie attorno ad un FALÓ poi in cammino verso la Chiesa
Ore 18.30 S. Messa animata dal gruppo giovanissimi (5ª superiore) con il mandato dei catechisti, animatori,
animatori gruppo ado, catechisti corso fidanzati
DOMENICA 10 OTTOBRE
Ore 14.00 CASTAGNATA IN ORATORIO E ANIMAZIONE PER TUTTI I BIMBI
BAR ORATORIO
Il SABATO pomeriggio si proiettano tutte le partite dell’ATALANTA, anche quando giocherà di venerdì o di lunedì (anticipo-posticipo). Si proiettano gli anticipi-posticipi e domenicali delle seguenti squadre di serie A: INTER, MILAN, JUVENTUS. Qualora si verificasse la sovrapposizione delle tre squadre sopra citate si sceglierà di proiettare la migliore partita della giornata. Grazie!
Il Gruppo giovani
PER I RAGAZZI E I GENITORI DELLE ELEMENTARI
E DELLE MEDIE DURANTE IL TEMPO DELL’AVVENTO
RAGAZZI
SABATO 20 novembre H. 15.00 IN CHIESA PARROCCHIALE Veglia Battesimale 2ª EL.
VENERDÌ 26 novembre H. 14.30 IN ORATORIO RITIRO 3ª ELEMENTARE
VENERDÌ 3 dicembre H. 14.30 IN ORATORIO RITIRO 4ª ELEMENTARE
VENERDÌ 10 dicembre H. 14.30 IN ORATORIO RITIRO 5ª ELEMENTARE
SABATO 20 novembre H. 16.30 IN ORATORIO 1ª MEDIA
DOMENICA 21 novembre H. 16.30 IN ORATORIO 1ª MEDIA
SABATO 27 novembre H. 16.30 IN ORATORIO 2ª MEDIA
DOMENICA 28 novembre H. 16.30 IN ORATORIO 2ª MEDIA
SABATO 11 dicembre H. 16.30 IN ORATORIO 3ª MEDIA
DOMENICA 12 dicembre H. 16.30 IN ORATORIO 3ª MEDIA
GENITORI
ADORAZIONE EUCARISTICA IN CHIESA PARROCCHIALE ORE 20.30
MARTEDÌ 9 novembre, 7 dicembre
SABATO 9 OTTOBRE 2mila10
Santa messa inizio anno catechistico
PER GLI ADOLESCENTI DURANTE IL TEMPO DELL’AVVENTO
• Domenica 28 novembre h. 18.00 animazione S Messa in Chiesa Parrocchiale, con la presentazione alla comunità del cammino di AVVENTO.
• Domenica 05 dicembre h. 19.00 presentazione GMG 2mila11 con tutti gli Adolescenti e giovani della Valle, a San Giovanni Bianco.
• Domenica 12 dicembre h. 19.00 S. Messa in Chiesa Parrocchiale, in preparazione al Natale
• Sabato 18 e Domenica 19 dicembre ritiro a Somendenna.
PER I GIOVANI DURANTE IL TEMPO DELL’AVVENTO
• Domenica 14 e domenica 28 novembre Adorazione in Clausura
• Domenica 19 dicembre Adorazione in Clausura
Quest’estate la diocesi insieme a tutti gli oratori organizza uscita alla G.M.G. a MADRID (agosto) dalla terza superiore ai 35 anni compiuti!! (Informazioni dettagliate riguardo alle date e al programma a partire dai primi di dicembre)
• Domenica 28 novembre h. 18.00 animazione S Messa in Chiesa Parrocchiale, con la presentazione alla comunità del cammino di AVVENTO.
• Domenica 05 dicembre h. 19.00 presentazione GMG 2mila11 con tutti gli Adolescenti e giovani della Valle, a San Giovanni Bianco.
• Domenica 12 dicembre h. 19.00 S. Messa in Chiesa Parrocchiale, in preparazione al Natale
• Sabato 18 e Domenica 19 dicembre ritiro a Somendenna.
PER I GIOVANI DURANTE IL TEMPO DELL’AVVENTO
• Domenica 14 e domenica 28 novembre Adorazione in Clausura
• Domenica 19 dicembre Adorazione in Clausura
Quest’estate la diocesi insieme a tutti gli oratori organizza uscita alla G.M.G. a MADRID (agosto) dalla terza superiore ai 35 anni compiuti!! (Informazioni dettagliate riguardo alle date e al programma a partire dai primi di dicembre)
ESERCIZI SPIRITUALI CATECHISTI
Penso proprio che sia opinione condivisa da tutte, che i due giorni di pioggia all’inizio del nostro ritiro spirituale ad Erba (17-18-19 settembre), siano stati provvidenziali; e alla fine vi spiegherò il perché! Il nostro “autista di fiducia” ci ha portate tutte tredici, più Don Samu, attraverso la Brianza alla frazione Crevenna di Erba, su per le pendici del monte presso l’Eremo San Salvatore, sede spirituale dell’Istituto secolare Cristo Re, acquisito per farne centro di formazione religiosa e preghiera per i propri membri ma non solo; e da dove si gode un panorama bellissimo del lago di Pusiano. Un luogo di pace e riservatezza assolute, pensato e arredato per far sì che ognuno ritrovi sé stesso: ma così com’è stato pensato da sempre da Dio Padre, riconoscendo il germe d’amore che Lui ha seminato nel suo cuore, e questo dopo aver maturato riflessioni, condivisioni di esperienze, preghiere, richieste, conforto e sostegno... . Alle ore 17,00 del venerdì già eravamo pronte per la lettura e la meditazione della liturgia domenicale. Lo Spirito Santo che abbiamo invocato ci ha soccorso e aiutato non poco a interpretare e comprendere (con molta fatica, dubbi e perplessità) il Vangelo di Luca 16,1-13. È seguita la recita dei vespri nella chiesa antica annessa al monastero, adiacente ad un chiostro incantevole; quindi la cena e alle 21,00 l’esposizione Eucaristica. Siamo rimaste di fronte al Signore con le nostre umane debolezze: i dubbi emersi dalla lettura della pagina evangelica, la stanchezza fisica e la sonnolenza, la difficoltà a stare ferme sulla sedia, la fatica di stare concentrate sull’ostensorio con lo sguardo e con il pensiero; la vergogna di mettere a nudo le nostre necessità... Ma Lui era comunque lì, nonostante tutto. La compieta delle 23,00 ci ha congedate da Lui per portarci nelle nostre camerette di dimensioni ridottissime ed essenziali, preziose per farci gustare il senso delle proporzioni e riappropriarci di uno spazio che nelle nostre case, così spaziose ma affollate (scusate famiglia! ) ci manca... Dopo la colazione del sabato mattina e la recita delle lodi, Don Samu ha invitato per noi Don Lorenzo Flori, giovane biblista della diocesi, che ci ha portate a considerare l’elemento violenza, affiorante spesso in tantissimi libri della Bibbia fin dalla Genesi e persino in molti Salmi. Un Dio dell’antico testamento che “promette e mantiene” vendette e piaghe inaudite, che oggi ci fanno inorridire (Caino, il diluvio universale, le piaghe d’Egitto, la strage degli innocenti, ecc.) Viste però alla luce del sistema giuridico dell’epoca, sono tutte comprensibili. (Dio, nel percorso di salvezza promesso all’uomo, ha permesso la violenza legittimata dal rispetto che Egli ha della libertà che offre alle sue creature). In sintesi, la violenza, oggi come allora, abita dentro ognuno di noi, c’è sempre stata e sempre ci sarà... Il comando biblico ci esorta a riconoscerla per dominarla; quindi pensando al nostro vissuto quotidiano sono emerse diverse forme di violenza che mettiamo in atto e alle quali potremmo, e dovremmo, una volta riconosciute, porre rimedio e non più perpetrare. Don Lorenzo nel pomeriggio si è reso disponibile per le confessioni o la condivisione delle riflessioni emerse dalle “prese di coscienza”, esplose durante i silenzi e raccoglimenti personali. Nella messa delle 18,00 Don Samu ha fatto riferimento alle tante “rivelazioni personali” che lo Spirito Santo ha suscitato in noi per le nostre piccole conversioni quotidiane, sorrette dalle nostre preghiere e condivisioni fraterne. Alle 21,00 dopo cena ha esposto di nuovo l’Eucarestia e tutte, più consapevoli e più docili al silenzio e alla immobilità, siamo rimaste a farGli compagnia. La mattina della domenica un sole splendido ci ha fatto capire che il luogo, anche fuori, è meraviglioso e accogliente come un abbraccio... divino! Subito al lavoro dopo le lodi del mattino guidate da Don Roberto Falcone, reduce da un periodo di vita eremitica in Toscana. Chi meglio di lui per spiegarci che il raccoglimento interiore permette di trovare dentro ciascuno il regno di Dio ed è la condizione ideale per sperimentare la presenza del Signore. Uscire dalla “quotidianità” e metterci in ascolto è quello che abbiamo cercato di fare (libere dalle incombenze domestiche, dai pensieri pratici, dai richiami e dalle richieste di mariti e figli)... . Il silenzio è fondamentale per lasciare scaturire da ogni nostra decisione importante, con la preghiera a Dio, il nostro migliore atteggiamento, la nostra lettura più feconda degli avvenimenti. Coltivare la vita interiore non deve rivelarsi una serie di fughe episodiche, ma deve abituarci a domandarci sempre quale è la volontà del Signore, di fronte ad ogni situazione, disgrazia, sofferenza, gioia, realtà quotidiana... . Inoltre, questo ci purifica da false immagini, falsi obiettivi, ridando il giusto posto a Dio. Combattimento, fatica, battaglia con il maligno, che nonostante non sia più nominato esiste ancora, c’è sempre e lavora!... Noi siamo creati a immagine e somiglianza di Dio e la figura del maligno dall’inizio dell’umanità ci tallona, ci tenta, ci toglie la serenità; la tentazione spesso è quella di scappare, o lasciar perdere, invece si deve resistere, con la perseveranza nella preghiera e nell’umiltà, coltivando il dono della fede. Un minimo di regola nelle nostre giornate, un tempo anche piccolo ma solo per Dio, abbandonati e dipendenti completamente da Lui... e “sia fatta la Tua volontà”. Una piccola antologia di testi inerenti il silenzio è un dono che ci aiuterà nei giorni seguenti a cercare questo nostro “spazio” anche a casa, anche dentro la settimana di lavoro e di faccende alle quali non ci potremo sottrarre... La messa delle ore 11,00 è particolarmente sentita e commovente, sia per i riferimenti dell’omelia di don Roberto, sia per le parole di incoraggiamento di Don Samu che concelebra. Il dopo pranzo ci ha viste tutte in completa ammirazione del paesaggio che incornicia la struttura che ci ha ospitate: il prato attorno curatissimo, gli ombreggiati porticati, il chiostro, la freschezza e la delicatezza di cespugli e fiori pur nella sobrietà del luogo, l’essenzialità di ogni pietra, di ogni muretto, dei colori e dei materiali fusi nella natura... . Ecco perché invece, la pioggia iniziale, ci ha un pochino precluso queste bellezze, “costringendoci” a concentrarci principalmente sul nostro obiettivo: la capacità di comunicazione e di relazione è proporzionale alla capacità di silenzio e di solitudine. L’essenziale non è ciò che diciamo ma ciò che Dio dice a noi e attraverso di noi, per poter, nella gioia e nella libertà, raggiungere il fratello, chiunque lui sia. Questo ritiro ci ha ricordato l’episodio del Vangelo nel quale Gesù portò gli apostoli sul monte, li avvolse nella nube e si trasfigurò davanti ai loro occhi: così ha fatto con noi dandoci l’opportunità di stare due giorni in intimità con Lui. Ciò è servito a noi per iniziare l’anno catechistico con maggiore fermezza e consapevolezza e il desiderio di rincontrare al più presto i ragazzi. Gesù lo si può incontrare, non sappiamo il luogo e l’ora. Sappiamo che chi rischia di non presentarsi all’appuntamento siamo solo noi! Cercheremo di trasmettere ai ragazzi il desiderio di un incontro, quello vero, che cambia la vita! Buon lavoro e buon cammino a tutti!
I catechisti
I catechisti
NELLA NOSTRA COMUNITÀ CRISTIANA
Si presentano i ragazzi di 2ª e 3ª elementare, e il gruppo adolescenti
Si presentano i ragazzi di 2ª e 3ª elementare, e il gruppo adolescenti