Cinema Trieste - Zogno
RIAPERTURA DEL CINEMA TRIESTE
Zogno Notizie febbraio 1975
Sabato 14 dicembre con l'esibizione del Coro Incas, in occasione della celebrazione del 25° anno di attività del coro locale Fior di Monte, ha ripreso a funzionare il Cinema-Teatro Trieste, rimasto chiuso dal 1° giugno per lavori di restauro. L'edificio, che non veniva restaurato dal 1952, necessitava di alcune modifiche richieste dai moderni criteri di sicurezza oltreché di ammodernamenti resi necessari dall'evolversi delle tecniche acustiche e di proiezione; sono state anche apportate alcune modifiche di carattere puramente estetico. All'esterno la facciata è stata ripristinata in muratura, inoltre sono state praticate alcune aperture ad arco formanti un piccolo porticato antistante l'atrio. Sul retro la pericolosa scala che portava alla cabina di proiezione è stata sostituita da un'altra, assai più sicura, che raggiunge anche la nuova porta di sicurezza della galleria. Le modifiche interne sono più notevoli. L'atrio ha cambiato parzialmente forma e le scale che portano in galleria da due sono state ridotte ad una per dare spazio al porticato ed ai servizi igienici che sono stati raddoppiati. Le pareti della sala sono state rivestite di moquette per attutire gli echi, il soffitto ridipinto ed il pavimento in legno sostituito da uno in piastrelle; si sono anche installati dei ventilatori per rinnovare l'aria e le poltrone sono state sostituite e ridotte di numero per lasciare maggior spazio. La funzione, che una sala di questo tipo svolgerà nel paese, sarà appunto quella di presentare films e spettacoli teatrali a cui possano assistere gruppi familiari per passare qualche ora di svago; inoltre si potranno tenere conferenze e riunioni di vario genere: sarà, insomma, un luogo di svago e di incontro.
A.S.
A.S.
IL CINEMA: “SALA DELLA COMUNITÁ” – PER UNA CRESCITA CRISTIANA
Zogno Notizie aprile - maggio 1983
Alcuni mesi fa è uscito un documento della Commissione Episcopale sulle finalità delle sale cinematografiche, ciò ci dà uno spunto per una duplice riflessione.
1) Una presenza qualificata della “sala della comunità”, così infatti viene definito il cosidetto cinema parrocchiale perchè diventi sempre luogo d’incontro e di dialogo, spazio di cultura e di impegno per la nostro comunità.
È in questo senso che ci si è impegnati con la settimana di S. Francesco con gli incontri della Quaresima per i giovani, per i momenti ricreativi fatti e che si faranno.
È necessario una riflessione, una programmazione d’iniziative, sia teatrali sia musicali e culturali che offrano stimoli alla partecipazione di quello spirito comunitario che è premessa indispensabile al dialogo e all’apertura anche a coloro che vivono ai margini della realtà ecclesiale.
L’oratorio inizia nei mesi di aprile-maggio al venerdì incontri musicali di giovani della valle (e di Zogno in particolare) e teatrali in dialetto bergamasco.
2) E il cinema che fine fa?
Quest’anno essendo poche le persone disponibili ad assumersi la fatica e l’impegno della conduzione pratica del cinema, si è fatta la scelta di mantenere almeno il film per i ragazzi del pomeriggio, prima una sola visione, ora due per dare la possibilità ai ragazzi di un sano divertimento (occorre però una maggior collaborazione da parte delle famiglie). È doveroso ringraziare qui gli operatori del cinema, le persone di assistenza alla sala e le mamme e i papà che dopo gli spettacoli puliscono il cinema, per il loro impegno disinteressato. Per un funzionamento ottimale del cinema sia a livello pratico che di programmazione siamo in cerca di collaboratori (specie qualche papà che si offra come operatore) perchè il cinema possa ritrovare una sua presenza incisiva fra di noi.
Don Vittorio Bonati
1) Una presenza qualificata della “sala della comunità”, così infatti viene definito il cosidetto cinema parrocchiale perchè diventi sempre luogo d’incontro e di dialogo, spazio di cultura e di impegno per la nostro comunità.
È in questo senso che ci si è impegnati con la settimana di S. Francesco con gli incontri della Quaresima per i giovani, per i momenti ricreativi fatti e che si faranno.
È necessario una riflessione, una programmazione d’iniziative, sia teatrali sia musicali e culturali che offrano stimoli alla partecipazione di quello spirito comunitario che è premessa indispensabile al dialogo e all’apertura anche a coloro che vivono ai margini della realtà ecclesiale.
L’oratorio inizia nei mesi di aprile-maggio al venerdì incontri musicali di giovani della valle (e di Zogno in particolare) e teatrali in dialetto bergamasco.
2) E il cinema che fine fa?
Quest’anno essendo poche le persone disponibili ad assumersi la fatica e l’impegno della conduzione pratica del cinema, si è fatta la scelta di mantenere almeno il film per i ragazzi del pomeriggio, prima una sola visione, ora due per dare la possibilità ai ragazzi di un sano divertimento (occorre però una maggior collaborazione da parte delle famiglie). È doveroso ringraziare qui gli operatori del cinema, le persone di assistenza alla sala e le mamme e i papà che dopo gli spettacoli puliscono il cinema, per il loro impegno disinteressato. Per un funzionamento ottimale del cinema sia a livello pratico che di programmazione siamo in cerca di collaboratori (specie qualche papà che si offra come operatore) perchè il cinema possa ritrovare una sua presenza incisiva fra di noi.
Don Vittorio Bonati
ULTIMATI I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE
Zogno Notizie aprile - maggio 1993
Come è già stato riferito, sono ultimati anche i lavori di ristrutturazione del cinema-teatro. Il locale, che ha capienza di 250 posti, funziona ogni fine settimana come cinema, ma può essere utilizzato anche come sala per concerti, recital e manifestazioni varie.
La gestione del cinema, come quella del salone-incontri, è affidata a persone che fanno riferimento al C.d.O. e al direttore dell'Oratorio, che coordina l'attività dell’Oratorio stesso.
Susanna
La gestione del cinema, come quella del salone-incontri, è affidata a persone che fanno riferimento al C.d.O. e al direttore dell'Oratorio, che coordina l'attività dell’Oratorio stesso.
Susanna
Un po’ di storia e un grazie speciale
RINNOVATO L’INTERNO DEL CINEMA TRIESTE
Zogno Notizie gennaio 2003
Il Cinema Trieste è stato recentemente rinnovato con la messa in opera di nuove e confortevoli poltroncine che accolgono il pubblico in occasione delle normali programmazioni cinematografiche e delle sempre numerose manifestazioni civili e religiose, mettendo in mostra un ambiente piacevolmente gradevole e accogliente. Non va infatti dimenticato che dalla sua costruzione il Cinema Trieste è stato il punto di riferimento per tutta la comunità in occasione di diverse manifestazioni: dalle esibizioni della Banda ai concerti del Coro Fior di Monte, dalle serate canore “La nostra festa siete voi” ai “Recital” dei giovani dell’Oratorio, dalla Festa comunale dello Sport a quella della Scuola Media a conclusione dell’anno scolastico, dai film della normale programmazione e all’ormai decennale Rassegna di Film di qualità, agli incontri culturali (ricordiamo nel recente passato le serate su Bortolo Belotti e Pietro Ruggeri); e l’elenco potrebbe continuare. Partendo da queste semplici premesse dobbiamo forse ammettere che non è stata ancora messa sufficientemente in risalto l’intuizione di don Servalli che nel 1934 dava inizio alla costruzione di quello che oggi, con modifiche, rifacimenti e aggiunte anche di notevole entità, è l’attuale Oratorio. Come ha sottolineato don Giulio su queste pagine nel n.5/1992, l’impegno fu gravoso sia dal punto di vista economico (£. 258.816,05 del tempo corrispondenti a oltre 450 milioni delle vecchie lire), che per i numerosi problemi pratici che don Servalli si trovò ad affrontare personalmente e ai quali accenneremo successivamente. Una curiosità: l’oratorio di Zogno, di cui il cinema era parte integrante, non è nato con questo nome. Infatti il frontespizio di una grande cartelletta (cm.50.5x35.3) dell’Impresa Angelo Gherardi & Figli di S. Pellegrino contenente 8 disegni tecnici del futuro cinema/ oratorio, recita: “Progetto per Costruzione Ricreatorio in Zogno”, e il termine “ricreatorio” lo troviamo su ciascuna delle tavole. Ma in data 27/VI/34 don Servalli scriveva di suo pugno uno dei numerosi cartoncini (almeno 18 dal 27/6/34 al 11/11/35) all’Ing. De Beni, responsabile della costruzione: “Favorisca fare sostituire sul labbro superiore dei fogli qui uniti l’intestazione Ricreatorio con quest’altra Oratorio”. Non sappiamo il perché di questo cambiamento ma possiamo senz’altro affermare che l’Oratorio e quindi il Cinema, ha avuto in questo giorno la sua denominazione ufficiale. Sempre dai cartoncini scritti da don Servalli all’Ing. De Beni si desume come le preoccupazioni per il costruendo oratorio e particolarmente per il cinema che costituiva la parte edilizia preponderante, fossero sempre presenti nei pensieri del prevosto: dalla preoccupazione per un sollecito inizio dei lavori (05/07/34) a quella dovuta al fatto che l’edificio interessasse un’area compresa in zona di rispetto del cimitero (07/07/34); da quella sul decreto di agibilità (08/08/34) a quelle sui calcoli delle travi, sul dazio dei materiali e sull’impianto di illuminazione di riserva (29/01/35); a quella per la relazione da presentare in Prefettura per “il mio oratorio” (15/05/35). Don Servalli sa anche esprimere all’ Ing. De Beni il dovuto ringraziamento per l’impegno profuso nelle varie fasi della costruzione (05/08 ma soprattutto 11/11/35) e si rammarica vivamente per la preannunciata assenza dell’ingegnere all’ inaugurazione tenuta il 10 agosto 1935 alla presenza delle autorità civili, del Vescovo Mons. Bernareggi Coadiutore, del Vescovo di Bergamo Mons. Marelli e di tutta la popolazione unita attorno al suo prevosto per festeggiarne anche il 25° di ordinazione (cartoncino 3/8/35). Altri personaggi di Zogno si sono impegnati per la costruzione del cinema/oratorio: da quanti, come ricorda don Giulio nel citato articolo, hanno prestato la loro opera gratuitamente trasportando sabbia e pietre dal Brembo, a don Paolo Colombi, Segretario della Commissione di vigilanza sui lavori, che fa notare all’Ing. De Beni l’elevata cifra di onorari esposta dallo stesso, invitandolo a Zogno “in un giorno di Sua comodità, per alcuni schiarimenti” (lettera 20/09/35); al Rag. Pietro Carissimi, al quale don Servalli rimette “la somma di cui ad intercorsa intesa col Sig. Carlo Trezzi” destinata all’Ing. De Beni (lettera 11/11/35) e che il giorno stesso il Rag. Carissimi provveder ad inviare a destinazione (la somma indicata a saldo è di £. 2.650, inviata con assegno N. 0073331/S della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde). Quando viene inaugurato, il cineteatro dell’Oratorio è il primo impianto sonoro della valle, l’attrezzatura teatrale è fornita di scenografie ad alto livello e illuminata da sistemi all’avanguardia; anche il riscaldamento con termosifoni a vapore alimentati da una caldaia a carbone fornisce un comfort eccezionale per quei tempi. Una curiosità: con i restauri del 1954, viene inaugurato il cinema scopestereofonico magnetico con la proiezione del film “La Tunica”. All’ epoca solo il San Marco di Bergamo aveva in funzione un impianto simile. L’attuale complesso Cinema/Oratorio/Palestra è una realtà di cui dobbiamo essere giustamente fieri: non dimentichiamo però che gli edifici sono fatti per servire le persone: siamo quindi noi tutti, con la nostra presenza e il nostro impegno nelle diverse attività che ci sentiamo di portare avanti, a doverne fare, giorno dopo giorno, un centro di crescita umana e cristiana per il bene di tutta la comunità. Ed ora un ringraziamento davvero speciale per Vittorio Sonzogni che da oltre 40 anni è “l’anima” del Cinema Trieste. Ha infatti iniziato a “frequentare” il cinema all’età di 12 anni, al seguito del fratello maggiore Giovanni e dell’ operatore Lazzaroni Vittorio Pacesco (primo proiezionista e in “attività” per oltre vent’ anni). Da allora insieme ad altri amici (Rinaldi Giuseppe, Sonzogni Giampiero, Zanchi Giampiero, Pesenti Franco, Lazzaroni Francesco, Sonzogni Giovanni, solo per citarne alcuni e con la certezza di dimenticarne altri) ha svolto la sua attività di volontariato senza interruzione, testimone delle quattro ristrutturazioni (1954,1974,1986 e 2002) che ci offrono il cinema nel suo stato attuale con i suoi comodi 247 posti a sedere e di tutte le manifestazioni che in esso si sono svolte e di cui Vittorio ha una memoria vivissima. E questo suo pluridecennale impegno a favore del cinema Trieste gli è stato ufficialmente riconosciuto il 22 ottobre u.s. con la consegna a Milano di una medaglia d’oro da parte dell’AGIS ANEC Lombarda. Anche noi diciamo il nostro sincero GRAZIE a Vittorio per la disponibilità e la competenza con cui ha seguito, segue e sicuramente per molti anni ancora seguirà il cinema: capita, a volte, di non vederlo all’entrata ma stiamo certi che lui è presente (in sala proiezioni, dietro le quinte o da qualsiasi altra parte) per permettere a tutti noi di passare una serata sicura e piacevole nel nostro cinema.
GRAZIE Vittorio.
b.
GRAZIE Vittorio.
b.
A PROPOSITO DEL CINEMA TRIESTE
Zogno Notizie giugno 2010
L’ultimo intervento realizzato al Cinema Trieste era stato nel 2003 con la messa in opera di nuove poltroncine per accogliere più confortevolmente il pubblico in occasione delle normali programmazioni cinematografiche e delle sempre numerose manifestazioni civili e religiose oltre che per il necessario adeguamento alle nuove norme di messa in sicurezza dell’impianto¹. L’occasione di parlare del cinema ci è data dalla prossima installazione, a settembre, di un nuovo impianto digitale 3D che, sicuramente, non potrà che valorizzare al massimo la normale programmazione annuale e la Rassegna di Film di qualità giunta ormai alla diciassettesima edizione. Anche le diverse manifestazioni che vengono accolte in sala potranno valorizzare i loro interventi con l’utilizzo del nuovo impianto digitale, dalle esibizioni della Banda ai concerti del Coro Fior di Monte, dalle serate canore “La nostra festa siete voi” ai “Recital” dei giovani dell’Oratorio, agli incontri culturali (ricordiamo la recente presentazione del volume sui 100 anni della Manifattura di Zogno); e l’elenco potrebbe continuare. Partendo da queste semplici premesse dobbiamo ammettere che l’intuizione di don Servalli (parroco dal 1927 al 1941), che nel 1934 dava inizio alla costruzione di quello che oggi, con modifiche, rifacimenti e aggiunte anche di notevole entità, è l’attuale Oratorio, si è rivelata davvero vincente: e il cinema era parte integrante, se non la preponderante dal punto di vista edilizio, del nuovo progetto che, negli anni a venire, avrebbe radicalmente cambiato il modo di incontrarsi degli zognesi. Per quanti anni l’oratorio e il cinema sono stati praticamente l’unico punto di incontro oltre che sotto l’aspetto religioso, anche per quello ludico e culturale? Per quanti anni i ragazzi e i giovani hanno avuto come unica possibilità di incontro, di svago e di crescita personale e comunitaria solo l’oratorio? E anche oggi, quanti ragazzi, quanti giovani, quante persone e quanti gruppi hanno l’oratorio come punto di riferimento e possono svolgervi le loro attività o hanno la loro sede grazie all’oratorio? Vale la pena ricordare, in relazione al prossimo qualificante intervento, che il Cinema Trieste, dal giorno della sua inaugurazione (10 agosto 1935), è stato il primo impianto sonoro della valle fornito di scenografie ad alto livello, illuminato da sistemi all’avanguardia e riscaldato con termosifoni a vapore alimentati da una caldaia a carbone: un mix di comfort eccezionale per quei tempi, unico e impensabile in una struttura religiosa. E che la costruzione del nuovo complesso sia stata un impegno assolutamente gravoso oltre che dal punto di vista finanziario anche da quello dei problemi pratici che don Servalli si trovava ad affrontare e che richiedevano una immediata soluzione, è evidenziato dai numerosi scritti lasciati dallo stesso parroco e ricordati nell’articolo citato e dalle ricerche svolte da don Giulio². Altri personaggi di Zogno si sono impegnati per la costruzione del cinema/oratorio: da quanti, uomini, donne e ragazzi, come ricorda don Giulio, hanno prestato la loro opera gratuitamente trasportando sabbia e pietre dal Brembo, a don Paolo Colombi, Segretario della Commissione di vigilanza sui lavori, al Rag. Pietro Carissimi, che, d’intesa col Sig. Carlo Trezzi, farà da tramite con l’Ing. De Beni (responsabile del progetto) per il saldo dei lavori. Inaugurato, come detto, il 10 agosto 1935 in occasione dei festeggiamenti per il 25° di sacerdozio di don Servalli, il cineteatro dell’Oratorio entrerà regolarmente in funzione il 31 agosto con la rappresentazione di un film su San Giovanni Bosco, al quale l’oratorio era dedicato. Una curiosità: con i restauri del 1954, quando era parroco don Giuseppe Speranza, viene inaugurato il cinema scope stereofonico magnetico con la proiezione del film “La Tunica”. All’epoca solo il San Marco di Bergamo aveva in funzione un impianto simile. L’attuale complesso Cinema/Oratorio a cui dobbiamo aggiungere la più recente Palestra è una realtà di cui dobbiamo essere giustamente fieri; non dimentichiamo però che gli edifici sono fatti per servire le persone: siamo quindi noi tutti, con la nostra presenza e il nostro impegno nelle diverse attività che ci sentiamo di portare avanti a doverne fare, giorno dopo giorno, un centro di crescita umana e cristiana per il bene di tutta la comunità. Sempre a proposito del cinema e delle persone che nel corso del tempo si sono impegnate senza risparmio di energie, un grazie particolare va a Vittorio Sonzogni che da quasi 50 anni è “l’anima” del Cinema Trieste. Ha infatti iniziato a “frequentare” il cinema all’età di 12 anni, al seguito del fratello maggiore Giovanni e dell’operatore Lazzaroni Vittorio “Pacesco” (primo proiezionista e in “attività” per oltre vent’anni); da allora insieme ad altri amici (Rinaldi Giuseppe, Sonzogni Giampiero, Zanchi Giampiero, Pesenti Franco, Lazzaroni Francesco, Sonzogni Giovanni, solo per citarne alcuni e con la certezza di dimenticarne altri) ha svolto la sua attività di volontariato senza interruzione, testimone di tutte le ristrutturazioni che ci offrono il cinema nel suo stato attuale con i suoi comodi 247 posti a sedere e di tutte le manifestazioni che in esso si sono svolte e di cui Vittorio ha una memoria vivissima. E questo suo pluridecennale impegno a favore del cinema Trieste gli è stato ufficialmente riconosciuto il 22 ottobre 2002 con la consegna a Milano di una medaglia d’oro da parte dell’AGIS ANEC Lombarda in occasione del Premio Fedeltà al Cinema. Dopo settantacinque anni di vita, l’attività del nostro cineteatro continua ….
Bruno M.
(I dettagli del nuovo impianto digitale e i motivi di questa scelta, saranno presentati nel prossimo numero da d. Samuele)
1 b., Un po’ di storia e un grazie speciale. Rinnovato l’interno del Cinema Trieste, in Zogno Notizie, A. 94, N. 1, Gennaio 2003, pp. 14-15.
2 Gabanelli don Giulio, L’Oratorio Maschile di Zogno, in Zogno Notizie, A. 82°, N. 5/1992, pp. 14-23.
Bruno M.
(I dettagli del nuovo impianto digitale e i motivi di questa scelta, saranno presentati nel prossimo numero da d. Samuele)
1 b., Un po’ di storia e un grazie speciale. Rinnovato l’interno del Cinema Trieste, in Zogno Notizie, A. 94, N. 1, Gennaio 2003, pp. 14-15.
2 Gabanelli don Giulio, L’Oratorio Maschile di Zogno, in Zogno Notizie, A. 82°, N. 5/1992, pp. 14-23.
CINEMA TRIESTE... PERCHÉ IN DIGITALE E IN 3D?
Zogno Notizie marzo 2011
“Il cinema racchiude in sé molte arti; così come ha caratteristiche proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica.”
(AKIRA KUROSAWA)
Tutto questo è il cinema, un luogo di aggregazione finalizzato all’apprendimento alle diverse forme d’arte moderna, nonché uno dei più grandi fenomeni culturali noto anche come SETTIMA ARTE. Perché la parrocchia e l’oratorio hanno voluto rinnovare il cinema parrocchiale dove vanno i nostri figli e i nostri nipoti in un’avverinistica sala cinematografica digitale e in 3D? Perché si è voluto investire in un’attività cinematografica quando in questi tempi bisognerebbe guardare altrove? Queste sono domande che sorgono spontanee e che molti di noi si sono posti. La risposta è molto semplice: fra i tanti compiti, la parrocchia deve anche saper istruire, dare cultura, bellezza e guardare al futuro, al mondo globalizzato. E poi, non da ultimo, perché il cinema parrocchiale è un’altra occasione per tanti ragazzi e famiglie di un paese, di vivere la propria comunità. Una decisione studiata quindi, non un colpo di testa di don Samuele o don Angelo, ma una scelta valutata attentamente attraverso la possibilità di percepire contributi a fondo perduto per valorizzare la nostra comunità anche in ambito culturale. Fin dall’apertura il nostro cinema, che risale al lontano 1935, è sempre stato all’avanguardia: prima con l’impianto del colore, poi con quello del suono per poi oggi arrivare con quello della visione; una decisione che non riguarda solo l’oggi ma anche il domani digitale. Dobbiamo infatti essere orgogliosi di questa scelta in quanto Zogno è la quarta sala cinematografica bergamasca ad avere questo tipo di impianto dopo Albino, Leffe e il cinema Conca Verde in città; quindi attualmente una sala innovativa che sta dando i suoi primi frutti. Il tutto esaurito è già stato fatto per ben tre volte dall’inizio dell’anno: l’apprezzamento dell’ottima visione e dell’alta qualità ci permette quindi di attirare non solo le comunità vallari ma anche i paesi della bassa Ma cosa è cambiato rispetto alla vecchia proiezione? Cosa è diventato il nostro cinema?
1 - un cinema DIGITALE: per la proiezione e la distribuzione vengono utilizzate delle tecnologie elettroniche digitali. I film che utilizzano questo metodo non si servono della classica pellicola di poliestere per registrare il flusso audiovisivo, bensì di telecamere che codificano il segnale audiovisivo analogico in un insieme discreto di dati (digitalizzazione). Le immagini quindi appaiono molto più nitide.
2 - un cinema TRIDIMENSIONALE (noto anche come cinema 3D): è un tipo di proiezione cinematografica che grazie ad alcune specifiche tecniche di ripresa, fornisce una visione stereoscopica delle immagini. Per la corretta fruizione sono necessari accorgimenti tecnici sia per la proiezione (servono apparati aggiuntivi ai normali proiettori, e talvolta schermi appositi) , che per la visione (occhiali). Attualmente la proiezione stereoscopica viene applicata in prevalenza a film d’animazione, o film d’azione dove è più grande la necessità dell’“effetto speciale”, per il coinvolgimento sensoriale del pubblico.
E cosa può diventare in futuro?
L’investimento voluto oggi non è fine se stesso, ma è la partenza per la trasmissione di eventi speciali, concerti, partite di calcio e tutto quello che riguarda il live..... Sì, perché grazie a questa tecnologia, nel futuro globalizzato potremo acquistare degli eventi, dei concerti o delle partite di calcio trasmesse in tutto il mondo (che verranno proposti solo in digitale) e proiettarli direttamente a schermo gigante. Questo darebbe la possibilità a moltissimi giovani di poter partecipare ad eventi che per la loro distanza non potrebbero mai viverlo fisicamente. E non è finita.... Non solo il nostro cinema è una delle prime sale ad avere ottima visione, suono e colore ma potrà vantare anche di avere prezzi più bassi rispetto alla sale cinematografiche private! L’11 febbraio 2011 il governo ha stabilito che dal primo luglio 2011 al 31 dicembre 2013 “è istituito per l’accesso alle sale cinematografiche, ad esclusione di quelle delle comunità ecclesiali o religiose, un contributo speciale a carico dello spettatore pari ad un euro, da versare all’entrata del bilancio dello Stato”. È stato dato quindi il via libera delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato ad un emendamento del governo che farà scattare l’aumento. (fonte www.ecodibergamo.it)
Un cinema parrocchiale bello, innovativo ed economico
Questa voglia di guardare al domani è stata concretizzata dalla continua presenza dello staff cinematografico che silenziosamente tutti i venerdì, sabato e domenica si presenta per proiettare, organizzare e studiare in mondo digitale. Uno staff composto da volontari... uno staff che ha tenuto il cinema Trieste ancora in vita nonostante anni di difficoltà. Vogliamo quindi insieme a don Samuele e don Angelo dire il nostro forte grazie a Vittorio, Angelo, Selina, Romano, Valentina, Susanna, Riccardo... per non aver ceduto in tutti questi anni, ma soprattutto per la loro passione e la gratuità che mettono in questo prezioso servizio alla nostra comunità.
Consiglio degli affari economici parrocchiale
(AKIRA KUROSAWA)
Tutto questo è il cinema, un luogo di aggregazione finalizzato all’apprendimento alle diverse forme d’arte moderna, nonché uno dei più grandi fenomeni culturali noto anche come SETTIMA ARTE. Perché la parrocchia e l’oratorio hanno voluto rinnovare il cinema parrocchiale dove vanno i nostri figli e i nostri nipoti in un’avverinistica sala cinematografica digitale e in 3D? Perché si è voluto investire in un’attività cinematografica quando in questi tempi bisognerebbe guardare altrove? Queste sono domande che sorgono spontanee e che molti di noi si sono posti. La risposta è molto semplice: fra i tanti compiti, la parrocchia deve anche saper istruire, dare cultura, bellezza e guardare al futuro, al mondo globalizzato. E poi, non da ultimo, perché il cinema parrocchiale è un’altra occasione per tanti ragazzi e famiglie di un paese, di vivere la propria comunità. Una decisione studiata quindi, non un colpo di testa di don Samuele o don Angelo, ma una scelta valutata attentamente attraverso la possibilità di percepire contributi a fondo perduto per valorizzare la nostra comunità anche in ambito culturale. Fin dall’apertura il nostro cinema, che risale al lontano 1935, è sempre stato all’avanguardia: prima con l’impianto del colore, poi con quello del suono per poi oggi arrivare con quello della visione; una decisione che non riguarda solo l’oggi ma anche il domani digitale. Dobbiamo infatti essere orgogliosi di questa scelta in quanto Zogno è la quarta sala cinematografica bergamasca ad avere questo tipo di impianto dopo Albino, Leffe e il cinema Conca Verde in città; quindi attualmente una sala innovativa che sta dando i suoi primi frutti. Il tutto esaurito è già stato fatto per ben tre volte dall’inizio dell’anno: l’apprezzamento dell’ottima visione e dell’alta qualità ci permette quindi di attirare non solo le comunità vallari ma anche i paesi della bassa Ma cosa è cambiato rispetto alla vecchia proiezione? Cosa è diventato il nostro cinema?
1 - un cinema DIGITALE: per la proiezione e la distribuzione vengono utilizzate delle tecnologie elettroniche digitali. I film che utilizzano questo metodo non si servono della classica pellicola di poliestere per registrare il flusso audiovisivo, bensì di telecamere che codificano il segnale audiovisivo analogico in un insieme discreto di dati (digitalizzazione). Le immagini quindi appaiono molto più nitide.
2 - un cinema TRIDIMENSIONALE (noto anche come cinema 3D): è un tipo di proiezione cinematografica che grazie ad alcune specifiche tecniche di ripresa, fornisce una visione stereoscopica delle immagini. Per la corretta fruizione sono necessari accorgimenti tecnici sia per la proiezione (servono apparati aggiuntivi ai normali proiettori, e talvolta schermi appositi) , che per la visione (occhiali). Attualmente la proiezione stereoscopica viene applicata in prevalenza a film d’animazione, o film d’azione dove è più grande la necessità dell’“effetto speciale”, per il coinvolgimento sensoriale del pubblico.
E cosa può diventare in futuro?
L’investimento voluto oggi non è fine se stesso, ma è la partenza per la trasmissione di eventi speciali, concerti, partite di calcio e tutto quello che riguarda il live..... Sì, perché grazie a questa tecnologia, nel futuro globalizzato potremo acquistare degli eventi, dei concerti o delle partite di calcio trasmesse in tutto il mondo (che verranno proposti solo in digitale) e proiettarli direttamente a schermo gigante. Questo darebbe la possibilità a moltissimi giovani di poter partecipare ad eventi che per la loro distanza non potrebbero mai viverlo fisicamente. E non è finita.... Non solo il nostro cinema è una delle prime sale ad avere ottima visione, suono e colore ma potrà vantare anche di avere prezzi più bassi rispetto alla sale cinematografiche private! L’11 febbraio 2011 il governo ha stabilito che dal primo luglio 2011 al 31 dicembre 2013 “è istituito per l’accesso alle sale cinematografiche, ad esclusione di quelle delle comunità ecclesiali o religiose, un contributo speciale a carico dello spettatore pari ad un euro, da versare all’entrata del bilancio dello Stato”. È stato dato quindi il via libera delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato ad un emendamento del governo che farà scattare l’aumento. (fonte www.ecodibergamo.it)
Un cinema parrocchiale bello, innovativo ed economico
Questa voglia di guardare al domani è stata concretizzata dalla continua presenza dello staff cinematografico che silenziosamente tutti i venerdì, sabato e domenica si presenta per proiettare, organizzare e studiare in mondo digitale. Uno staff composto da volontari... uno staff che ha tenuto il cinema Trieste ancora in vita nonostante anni di difficoltà. Vogliamo quindi insieme a don Samuele e don Angelo dire il nostro forte grazie a Vittorio, Angelo, Selina, Romano, Valentina, Susanna, Riccardo... per non aver ceduto in tutti questi anni, ma soprattutto per la loro passione e la gratuità che mettono in questo prezioso servizio alla nostra comunità.
Consiglio degli affari economici parrocchiale
CINEMA DIGITALE: le sale abbassano la saracinesca
Zogno Notizie Interparrocchiale agosto - settembre 2014
Sedici strutture smetteranno le proiezioni, altre 14 dipendono dai fondi della Regione. In Val Brembana sopravvive soltanto Zogno
Sono sedici le sale cine-matografiche della Bergamasca che smetteranno di proiettare film. Altre quattordici risultano in bilico, perché aspettano di sapere a settembre dalla Regione Lombardia se arriveranno i fondi necessari per convertirsi al digi-tale. Sono pochissimi ormai i film distribuiti in modo tradizionale, su pellicola: le piccole sale che non sono riuscite ad aggiornare le apparecchiature non potranno più proporre i nuovi film in uscita. Da qui a chiudere il passo è breve. Molto breve. Intere aree della Bergamasca rimarranno sguarnite di cinema. Le sale che non hanno fatto domanda per il Bando Regionale, e che quindi non prevedono a breve i lavori necessari per rimanere aperte, sono: Osio Sopra, Caprino, Brembilla, Gazzaniga, Mariano di Dalmine, Oltre il Colle, Paratico, Pradalunga, Ranica, Sarnico, Suisio, Villa d’Adda, Villongo, oltre alle sale cittadine del Seminarino, di Santa Caterina e del quartiere San Paolo. In tutta la Valle Brembana rimarrà attivo solo il cinema di Zogno, verso il lago d’Iseo chiudono sia Villongo sia Paratico sia Sarnico, e anche in pianura rimangono ampie aree non servite. Le sale della comunità, gestite dalle parrocchie, sono ormai pressoché l’unica alternativa alle grandi multisale. Non funzionano solo come cinema, ma come teatri, centri di aggregazione, di concerti, di feste. «Il cinema, però, è quello che le tiene vive - spiega Pierluigi Majer, responsabile amministrativo di Sas (servizio assistenza sale cinematografiche) Bergamo -, i film sono la cosa più immediata da proporre, non richiedono chissà quale organizzazione e consentono di rimanere aperti più giorni alla settimana». I costi per la digitalizzazione non sono trascurabili: circa 50mila euro, più Iva. Per questo si fa affidamento ai bandi regionali: solitamente la formula prevede che il 30 per cento del costo sia coperto dalle sale e che il 70 per cento sia a carico della Regione, in parte (il 25 per cento) a fondo perduto e il resto sotto forma di mutuo a tasso zero. Ma la spesa rimane considerevole per una piccola comunità. In momenti in cui le famiglie versano in gravi difficoltà economiche, le parrocchie possono considerare non prioritario spendere soldi per il cinema. «Da settembre dell’anno scorso abbiamo lavorato per fare capire le motivazioni per cui è giusto compiere questo investimento. Voglio sottolineare che le sale non chiudono a cuor leggero o perché siano stufe, ma perché si tratta di un passaggio oneroso. Non escludo che, con l’inizio della prossima stagione cinematografica quando ci si renderà veramente conto di cosa vuole dire rimanere senza cinema e salteranno tutte le attività culturali come i cinefórum o quelle didattiche con i ragazzi delle scuole, possa esserci un’ulteriore mobilitazione», spiega Majer. Il digitale non costituisce solo l’ennesima «tassa da pagare», ma anche un’opportunità concreta. Questo perché permette di proiettare comodamente - con tutta la qualità del cinema - non solo film, ma anche grandi eventi, dalla Giornata mondiale gioventù all’ultimo concerto degli U2, dalle Opere dalla Scala di Milano ai balletti del Bolshoi. «Ad esempio, ad Albino, Clusone e Almé è stata proiettata la cerimonia di Canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e le sale erano strapiene», racconta Majer. Concludiamo con una nota positiva: circa trenta cinema bergamaschi sono riusciti a digitalizzarsi, altri due (Villa di Serio e Torre Boldone) lo saranno a breve. A Redona e a Casazza, ad esempio, sono state lanciate raccolte fondi dai responsabili delle sale, che hanno coinvolto i cittadini.
Marina Marzulli
da l’Eco di Bergamo di giovedì 12 giugno 2014
Sono sedici le sale cine-matografiche della Bergamasca che smetteranno di proiettare film. Altre quattordici risultano in bilico, perché aspettano di sapere a settembre dalla Regione Lombardia se arriveranno i fondi necessari per convertirsi al digi-tale. Sono pochissimi ormai i film distribuiti in modo tradizionale, su pellicola: le piccole sale che non sono riuscite ad aggiornare le apparecchiature non potranno più proporre i nuovi film in uscita. Da qui a chiudere il passo è breve. Molto breve. Intere aree della Bergamasca rimarranno sguarnite di cinema. Le sale che non hanno fatto domanda per il Bando Regionale, e che quindi non prevedono a breve i lavori necessari per rimanere aperte, sono: Osio Sopra, Caprino, Brembilla, Gazzaniga, Mariano di Dalmine, Oltre il Colle, Paratico, Pradalunga, Ranica, Sarnico, Suisio, Villa d’Adda, Villongo, oltre alle sale cittadine del Seminarino, di Santa Caterina e del quartiere San Paolo. In tutta la Valle Brembana rimarrà attivo solo il cinema di Zogno, verso il lago d’Iseo chiudono sia Villongo sia Paratico sia Sarnico, e anche in pianura rimangono ampie aree non servite. Le sale della comunità, gestite dalle parrocchie, sono ormai pressoché l’unica alternativa alle grandi multisale. Non funzionano solo come cinema, ma come teatri, centri di aggregazione, di concerti, di feste. «Il cinema, però, è quello che le tiene vive - spiega Pierluigi Majer, responsabile amministrativo di Sas (servizio assistenza sale cinematografiche) Bergamo -, i film sono la cosa più immediata da proporre, non richiedono chissà quale organizzazione e consentono di rimanere aperti più giorni alla settimana». I costi per la digitalizzazione non sono trascurabili: circa 50mila euro, più Iva. Per questo si fa affidamento ai bandi regionali: solitamente la formula prevede che il 30 per cento del costo sia coperto dalle sale e che il 70 per cento sia a carico della Regione, in parte (il 25 per cento) a fondo perduto e il resto sotto forma di mutuo a tasso zero. Ma la spesa rimane considerevole per una piccola comunità. In momenti in cui le famiglie versano in gravi difficoltà economiche, le parrocchie possono considerare non prioritario spendere soldi per il cinema. «Da settembre dell’anno scorso abbiamo lavorato per fare capire le motivazioni per cui è giusto compiere questo investimento. Voglio sottolineare che le sale non chiudono a cuor leggero o perché siano stufe, ma perché si tratta di un passaggio oneroso. Non escludo che, con l’inizio della prossima stagione cinematografica quando ci si renderà veramente conto di cosa vuole dire rimanere senza cinema e salteranno tutte le attività culturali come i cinefórum o quelle didattiche con i ragazzi delle scuole, possa esserci un’ulteriore mobilitazione», spiega Majer. Il digitale non costituisce solo l’ennesima «tassa da pagare», ma anche un’opportunità concreta. Questo perché permette di proiettare comodamente - con tutta la qualità del cinema - non solo film, ma anche grandi eventi, dalla Giornata mondiale gioventù all’ultimo concerto degli U2, dalle Opere dalla Scala di Milano ai balletti del Bolshoi. «Ad esempio, ad Albino, Clusone e Almé è stata proiettata la cerimonia di Canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e le sale erano strapiene», racconta Majer. Concludiamo con una nota positiva: circa trenta cinema bergamaschi sono riusciti a digitalizzarsi, altri due (Villa di Serio e Torre Boldone) lo saranno a breve. A Redona e a Casazza, ad esempio, sono state lanciate raccolte fondi dai responsabili delle sale, che hanno coinvolto i cittadini.
Marina Marzulli
da l’Eco di Bergamo di giovedì 12 giugno 2014
Cinema, il digitale blocca la valle
Solo Zogno e Branzi proiettano
I titoli di coda, per qualche cinema, si erano già visti lo scorso anno. Per qualche storica sala, invece, questa sarà la prima stagione a proiettori spenti. Troppo oneroso passare al digitale, come imposto ormai dalla nuova tecnologia dei cinematografi: così anche Brembilla trascorrerà la prossima stagione senza film, mentre per San Giovanni Bianco questa è già la seconda. Senza film (ma anche per la necessità di rinnovare l’intera sala) anche Piazza Brembana. Infine l’estate è trascorsa senza che vi siano state le tradizionali proiezioni turistiche a Oltre il Colle, Serina e Piazzatorre. Ad adeguarsi alle nuove tecnologie solo Zogno, che inizia le proiezioni stasera con «I Minions», e Branzi che, sempre stasera, inaugura il cineteatro rinnovato (rimesso a norma, con palco ampliato e appunto macchina digitale, costata 50 mila euro col contributo della Curia). «Abbiamo fatto una scelta vicariale – spiega il parroco di Branzi don Alfio Signorini – per non impoverire ulteriormente l’alta valle. Branzi diventa così una sala polivalente a servizio di tutto il vicariato». I costi della nuova macchina rappresentano l’ostacolo maggiore, tutta da valutare, in base alla priorità delle parrocchie, sia a Brembilla sia a San Giovanni Bianco, due storici cinematografi vallari (il secondo aperto nel lontano 1949). Diverso il caso, ma ancora più problematico, quello dei cinema più turistici, come Piazzatorre (di proprietà comunale), Serina (parrocchiale) e Oltre il Colle (parrocchiale, affidato nella gestione a Comune e Pro loco): qui le proiezioni erano prevalentemente estive e quindi già molto ridotte nel numero. «I film proiettati erano ormai una dozzina l’anno – spiega il parroco di Serina, don Primo Moioli – in estate, a Natale e Pasqua. A questo punto occorre valutare le priorità. Vale la pena investire così tanto per una macchina digitale, per una decina di proiezioni all’anno? Peraltro tra poco dovremo spendere per sistemare il tetto del cinema, ben più urgente». Sembra dunque di capire che il cinema, in queste sale, difficilmente tornerà a breve. Per buona parte della valle il riferimento resterà quindi Zogno che inizia da stasera la stagione con proiezioni fino al 31 agosto, quindi dal 4 al 7 settembre. La rassegna dei film di qualità inizierà invece il 24 settembre: tutti gli appuntamenti sono di giovedì alle 21.
La programmazione sul sito
www.cinematriestezogno.it.
Giovanni Ghisalberti
da l’Eco di Bergamo di giovedì 27 agosto 2015
La programmazione sul sito
www.cinematriestezogno.it.
Giovanni Ghisalberti
da l’Eco di Bergamo di giovedì 27 agosto 2015