2006
PRIMA MEDIA: RITIRO DI VALPIANA
Noi di prima media aspettavamo con ansia il giorno di partenza del ritiro di Valpiana. Quel sabato, già dal mattino, iniziò a nevicare e, imbacuccati e felici come non mai, partimmo in pullman. quando siamo arrivati don Paolo ci ha raccontato la storia di due palloni che, con strade diverse, volevano raggiungere entrambi la felicità. Il pallone rosso si metteva a disposizione degli altri e, vedendoli felici, diventava felice anche lui. Egli infatti permetteva che i ragazzi giocassero con lui prendendolo a calci e non gli importava se rischiava di sgonfiarsi e di non apparire più nuovo come all’inizio. Il pallone blu invece pensava solo a sé e faceva una vita comoda per essere felice ed evitando così di farsi prendere a calci. Il progetto del pallone rosso si chiamava “Scendi in campo” e l’obiettivo era far contenti gli altri. Il progetto del pallone blu si chiamava “Sali sul tetto” infatti, una volta salito sul tetto, il pallone blu pensava di essere felice facendo una vita tranquilla. Quando i palloni morirono, quello rosso si spense felicemente mentre quello blu, che era rimasto da solo, morì tristemente. Questa storia ci ha insegnato che per essere felici noi stessi dobbiamo fare felici altre persone. Il giorno successivo abbiamo letto anche la storia di Santa Teresina di Lisieux che voleva entrare in convento all’età di soli quindici anni: il suo progetto era di diventare il giocattolo di Gesù Bambino per vederlo felice e stargli vicino. Inoltre abbiamo letto la storia di San Martino di Tours che, dopo aver visto per strada un povero, scese dal suo cavallo e tagliò il suo mantello a metà dando la parte migliore al povero. Don Paolo ci ha fatto anche divertire proponendoci giochi spiritosi aspettando la mezzanotte del sabato e portandoci a giocare a palle di neve la domenica mattina prima del ritorno. Un po’ bagnati ma felici di aver trascorso due giornate insieme ai nostri compagni e a don Paolo siamo rientrati con un po’ più di spirito e voglia di vivere!
Eleonora
classe 1ª media
Eleonora
classe 1ª media
ANCORA SU MARY POPPINS
Cara Mary Poppins, devo proprio ringraziarti per aver sciolto dei dubbi a mia figlia sulla tua esistenza e penso di aver visto altrettante espressioni di gioia sul viso di molti altri bambini alla vista delle tue “apparizioni”. Una gioia che comunque era trasmessa anche a noi genitori, in quei momenti passati in fretta tra dolci e melodiose musiche; e magari ci siamo riconosciuti nella quotidianità un po’ lamentosa di Mister Banks, emerso come figura di un uomo indaffarato e ligio al dovere che incontra la vera saggezza attraverso gli occhi gioiosi dei figli, sapendo vedere poi tutto nel particolare, semplicemente mettendosi in ascolto. Un mondo che c’è sempre stato ma che prima lui non conosceva, del quale si scopre ammaliato e orgoglioso al tempo stesso. E il messaggio che traspare dalla sua trasformazione è questo: lasciamoci prendere dal convincimento che la nostra vita in fondo è per la gioia dei nostri figli (e di tutti quelli che verranno dopo) e per il loro bene! E nell’atteggiamento di docilità alla vita, fuori da ogni schema precostituito, la grandezza di questo papà, divenuto umile attraverso i figli, raggiunge il suo apice nello scoprire che, giorno dopo giorno, nelle strade da percorrere per il naturale svolgimento del lavoro e delle relazioni umane, ci si imbatte nella piena umanità gustando il vero senso della vita. Di nuovo grazie!
Un papà
Un papà
ADO ZOGNO
Carissima comunità, siamo il gruppo Adolescenti delle classi 1988-89-90 e 91 e da questo numero del bollettino parrocchiale avremo a disposizione uno spazio tutto nostro per portarvi le nostre idee i nostri pensieri, i nostri desideri e tutto ciò che ci passa per la testa. In questa nostra prima uscita abbiamo deciso di presentarci e quindi eccovi di seguito le fotografie dei nostri gruppi. Vi allieteremo la lettura offrendovi commenti su film, riportando discussioni e raccontandovi esperienze che vivremo insieme con il Don ed i nostri catechisti. Qui di seguito abbiamo deciso di offrirvi un assaggio di alcuni articoli riguardanti il tema che stiamo trattando dall’inizio dell’anno catechistico: LA LIBERTÀ. Sicuri che il vostro interesse per noi sarà sempre maggiore vi aspettiamo al prossimo numero e...buona lettura
DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO... UNA CARTA PER LA LIBERTÀ?
Durante l’anno catechistico, noi adolescenti stiamo affrontando il tema della libertà. Dopo discussioni, verifiche e prese di coscienza, abbiamo letto la “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” emanata il 10 dicembre 1948 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Tale dichiarazione è suddivisa in trenta articoli ognuno dei quali molto impegnativo. Noi ragazzi siamo stati chiamati ad analizzare gli articoli e a dare poi un punteggio in base all’obiettivo più o meno raggiunto da ogni articolo. Dai risultati ottenuti abbiamo potuto formare due classifiche: la prima con i cinque obiettivi maggiormente raggiunti, la seconda con i cinque non ancora raggiunti. I diritti maggiormente rispettati sono:
art.4 - Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.
art.15 - Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.
art.16 - Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all’atto del suo scioglimento. Il matrimonio potrà essere compiuto soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi. La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.
art.18 - Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti.
art.24 - Ogni individuo ha il diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.
I diritti invece più calpestati sono:
art. 1 - Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
art.2 - Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazione del Paese o del territorio cui una persona appartiene, sia che tale Paese o territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi altra limitazione di sovranità
art.5 - Nessun individuo potrà essere sottoposto a trattamento o punizioni crudeli, inumane o degradanti.
art.19 - Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
art.22 - Ogni individuo in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale nonché alla realizzazione, attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l’organizzazione e le risorse di ogni stato, dei diritti economici sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.
Da queste classifiche sono sorte alcune riflessioni:
- molti di questi diritti sono negati soprattutto nei Paesi poveri, sottosviluppati o in Paesi dove tutt’oggi regna la dittatura. In questi Paesi sembra che l’individuo sia un “niente”, privo di dignità, attenzioni, libertà. Basti pensare all’Iraq di Saddam: è impensabile che le barbarie a cui sono stati sottoposti gli Irakeni siano venute alla luce solo negli ultimi anni; simili situazioni erano presenti anche nella più vicina Romania tenuta per decenni sotto il dominio di Ciausescu.
- due articoli della dichiarazione, secondo noi importantissimi, sono gravemente offesi (art.2 e art.22):è sufficiente sfogliare qualche rivista, guardare la TV o più semplicemente osservare le strade delle nostre città per toccare con mano quanta disparità esista fra gli uomini. Crediamo che gli immigrati regolari o clandestini che siano, sarebbero volentieri restati nei loro Paesi di origine con le loro famiglie e le loro culture, se là, avessero potuto lavorare e avere una vita dignitosa.
- dopo 57 anni dall’emanazione della dichiarazione, possiamo affermare che la piena libertà non è stata pienamente raggiunta in nessun Paese.
- per noi adolescenti di Zogno la Dichiarazione dei Diritti Umani è un punto di partenza per un futuro migliore. Tutti, nel nostro piccolo, abbiamo la responsabilità e il dovere di migliorare i rapporti con “l’altro”. Soltanto nel rispetto reciproco, si può continuare a parlare di libertà.
Francesco Carugo
per Adolescenti 1991
Parlando ancora a riguardo del tema della libertà il nostro gruppo ha analizzato un film che ha fatto molto discutere di se. Tre metri sopra il cielo (2003) è il racconto della vicenda di due ventenni, lui sballato e lei perfetta alunna modello di una scuola privata nella Roma “bene”. Vi invitiamo a vederlo e a dare ad ogni personaggio un voto da 1 a 5 per quanto riguarda il livello di soddisfazione raggiunto a termine del film: 1 per niente soddisfatto 2 poco soddisfatto 3 soddisfatto + o - 4 abbastanza soddisfatto 5 soddisfatto pienamente. Nel film che abbiamo visto e analizzato emergevano alcuni personaggi e in particolare i due protagonisti Baby e Step. Secondo la nostra opinione questi due personaggi principali hanno assunto diverse posizioni e comportamenti durante il film. Baby all’inizio appare come una ragazza permalosa legata al proprio stile di vita, ma quando incontra l’esuberante Step subisce una metamorfosi, rimanendo alla fine pentita e scontenta. Step, invece, resta sempre un tipo scontroso e distaccato dalla famiglia, cambiando solo nel momento in cui prova interessamento per Baby. Non commette errori se non quello di rompere definitivamente il legame con la fidanzata. Abbiamo stilato una scala della soddisfazione che a nostro parere hanno raggiunto i personaggi alla conclusione della storia partendo da un grado minimo di 1 (nessuna soddisfazione), fino a 5 (molta soddisfazione). Qui i due protagonisti si distinguono molto, infatti Baby raggiunge un contentezza scarsa con 2.3, mentre Step sembra abbastanza soddisfatto con 4. Pallina l’amica è la più abbattuta, ma un altro personaggio colpisce per il suo ruolo e per il cambiamento che ha avuto; il fratello di Step, infatti, in un primo tempo sembra molto appagato dal lavoro e dalla vita privata, finchè ad un certo punto perde il posto di lavoro e l’amore. In questo momento si rende conto dell’assurdità della sua vita che era troppo incentrata sui suoi incarichi e decide di trascorrere,come si vedrà alla fine, qualche momento con Step. Al termine della nostra critica possiamo dire che soltanto Step, Pollo e la sorella di Baby rimangono soddisfatti di ciò che hanno fatto. L’amore tra i due protagonisti si conclude malamente, anche se il finale può lasciare libero spazio a interpretazioni e continuazioni.
Riccardo Begnis
per adolescenti 1990
DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO... UNA CARTA PER LA LIBERTÀ?
Durante l’anno catechistico, noi adolescenti stiamo affrontando il tema della libertà. Dopo discussioni, verifiche e prese di coscienza, abbiamo letto la “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” emanata il 10 dicembre 1948 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Tale dichiarazione è suddivisa in trenta articoli ognuno dei quali molto impegnativo. Noi ragazzi siamo stati chiamati ad analizzare gli articoli e a dare poi un punteggio in base all’obiettivo più o meno raggiunto da ogni articolo. Dai risultati ottenuti abbiamo potuto formare due classifiche: la prima con i cinque obiettivi maggiormente raggiunti, la seconda con i cinque non ancora raggiunti. I diritti maggiormente rispettati sono:
art.4 - Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.
art.15 - Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.
art.16 - Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all’atto del suo scioglimento. Il matrimonio potrà essere compiuto soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi. La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.
art.18 - Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti.
art.24 - Ogni individuo ha il diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.
I diritti invece più calpestati sono:
art. 1 - Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
art.2 - Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazione del Paese o del territorio cui una persona appartiene, sia che tale Paese o territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi altra limitazione di sovranità
art.5 - Nessun individuo potrà essere sottoposto a trattamento o punizioni crudeli, inumane o degradanti.
art.19 - Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
art.22 - Ogni individuo in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale nonché alla realizzazione, attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l’organizzazione e le risorse di ogni stato, dei diritti economici sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.
Da queste classifiche sono sorte alcune riflessioni:
- molti di questi diritti sono negati soprattutto nei Paesi poveri, sottosviluppati o in Paesi dove tutt’oggi regna la dittatura. In questi Paesi sembra che l’individuo sia un “niente”, privo di dignità, attenzioni, libertà. Basti pensare all’Iraq di Saddam: è impensabile che le barbarie a cui sono stati sottoposti gli Irakeni siano venute alla luce solo negli ultimi anni; simili situazioni erano presenti anche nella più vicina Romania tenuta per decenni sotto il dominio di Ciausescu.
- due articoli della dichiarazione, secondo noi importantissimi, sono gravemente offesi (art.2 e art.22):è sufficiente sfogliare qualche rivista, guardare la TV o più semplicemente osservare le strade delle nostre città per toccare con mano quanta disparità esista fra gli uomini. Crediamo che gli immigrati regolari o clandestini che siano, sarebbero volentieri restati nei loro Paesi di origine con le loro famiglie e le loro culture, se là, avessero potuto lavorare e avere una vita dignitosa.
- dopo 57 anni dall’emanazione della dichiarazione, possiamo affermare che la piena libertà non è stata pienamente raggiunta in nessun Paese.
- per noi adolescenti di Zogno la Dichiarazione dei Diritti Umani è un punto di partenza per un futuro migliore. Tutti, nel nostro piccolo, abbiamo la responsabilità e il dovere di migliorare i rapporti con “l’altro”. Soltanto nel rispetto reciproco, si può continuare a parlare di libertà.
Francesco Carugo
per Adolescenti 1991
Parlando ancora a riguardo del tema della libertà il nostro gruppo ha analizzato un film che ha fatto molto discutere di se. Tre metri sopra il cielo (2003) è il racconto della vicenda di due ventenni, lui sballato e lei perfetta alunna modello di una scuola privata nella Roma “bene”. Vi invitiamo a vederlo e a dare ad ogni personaggio un voto da 1 a 5 per quanto riguarda il livello di soddisfazione raggiunto a termine del film: 1 per niente soddisfatto 2 poco soddisfatto 3 soddisfatto + o - 4 abbastanza soddisfatto 5 soddisfatto pienamente. Nel film che abbiamo visto e analizzato emergevano alcuni personaggi e in particolare i due protagonisti Baby e Step. Secondo la nostra opinione questi due personaggi principali hanno assunto diverse posizioni e comportamenti durante il film. Baby all’inizio appare come una ragazza permalosa legata al proprio stile di vita, ma quando incontra l’esuberante Step subisce una metamorfosi, rimanendo alla fine pentita e scontenta. Step, invece, resta sempre un tipo scontroso e distaccato dalla famiglia, cambiando solo nel momento in cui prova interessamento per Baby. Non commette errori se non quello di rompere definitivamente il legame con la fidanzata. Abbiamo stilato una scala della soddisfazione che a nostro parere hanno raggiunto i personaggi alla conclusione della storia partendo da un grado minimo di 1 (nessuna soddisfazione), fino a 5 (molta soddisfazione). Qui i due protagonisti si distinguono molto, infatti Baby raggiunge un contentezza scarsa con 2.3, mentre Step sembra abbastanza soddisfatto con 4. Pallina l’amica è la più abbattuta, ma un altro personaggio colpisce per il suo ruolo e per il cambiamento che ha avuto; il fratello di Step, infatti, in un primo tempo sembra molto appagato dal lavoro e dalla vita privata, finchè ad un certo punto perde il posto di lavoro e l’amore. In questo momento si rende conto dell’assurdità della sua vita che era troppo incentrata sui suoi incarichi e decide di trascorrere,come si vedrà alla fine, qualche momento con Step. Al termine della nostra critica possiamo dire che soltanto Step, Pollo e la sorella di Baby rimangono soddisfatti di ciò che hanno fatto. L’amore tra i due protagonisti si conclude malamente, anche se il finale può lasciare libero spazio a interpretazioni e continuazioni.
Riccardo Begnis
per adolescenti 1990
CERVELLI IN FUGA
Perché “Cervelli in fuga”? Perché mai come adesso sentiamo il bisogno, la voglia, il desiderio di scappare, di volare via, fuori dalla realtà che ci sta stretta, lontano dalle imposizioni e dalle raccomandazioni, pronti a succhiare il succo della vita! A volte questo volo è dettato dall’incoscienza e ci porta al limite delle regole o anche, a volte, a oltrepassarle, ma tutto questo serve per riconoscerci, per scoprire chi siamo, per dare un volto alla nostra personalità e capire chi vogliamo veramente essere e diventare e così poter tornare allora al nido, finalmente persone vere, adulte ma soprattutto libere e uniche. E allora scaldate i motori e allacciate le cinture perché si parte!
Gli Adolescenti
IL VALORE DEL MESE
Questa rubrica nei prossimi mesi cercherà di raccontarci qualcosa circa i valori più importanti della vita, proprio quegli ideali che sono stati trasmessi di generazione in generazione, ma che al giorno d’oggi rischiano di scomparire a causa del ritmo frenetico della società odierna. Cercheremo di indagare questi valori osservandoli dal punto di vista di noi adolescenti e degli adulti. Tratteremo inoltre tematiche riguardanti il mondo moderno che si sta via via modificando. Avremo così modo di apprezzare le evoluzioni della società e il passaggio di consegne fra tradizione ed innovazione.
Paolo
SPAZIO EVENTI MARZO 2006 • ORATORIO
12: Ritiro adolescenti
(9-15 pranzo al sacco)
26: Uscita serale adolescenti
30: Tirada di tole
• CALCIO BALILLA
03: Zogno vs Mozzo
17: Zogno vs Scanzo
31: Zogno vs
Calciobalilla team
• FILM DEL GIOVEDI
02: La marcia dei pinguini
09: La seconda notte di nozze
16: L’enfant
23: Memorie di una geisha
30: A history of violence
Gli Adolescenti
IL VALORE DEL MESE
Questa rubrica nei prossimi mesi cercherà di raccontarci qualcosa circa i valori più importanti della vita, proprio quegli ideali che sono stati trasmessi di generazione in generazione, ma che al giorno d’oggi rischiano di scomparire a causa del ritmo frenetico della società odierna. Cercheremo di indagare questi valori osservandoli dal punto di vista di noi adolescenti e degli adulti. Tratteremo inoltre tematiche riguardanti il mondo moderno che si sta via via modificando. Avremo così modo di apprezzare le evoluzioni della società e il passaggio di consegne fra tradizione ed innovazione.
Paolo
SPAZIO EVENTI MARZO 2006 • ORATORIO
12: Ritiro adolescenti
(9-15 pranzo al sacco)
26: Uscita serale adolescenti
30: Tirada di tole
• CALCIO BALILLA
03: Zogno vs Mozzo
17: Zogno vs Scanzo
31: Zogno vs
Calciobalilla team
• FILM DEL GIOVEDI
02: La marcia dei pinguini
09: La seconda notte di nozze
16: L’enfant
23: Memorie di una geisha
30: A history of violence
LA LIBERTÀ È PARTECIPAZIONE
Durante l’incontro del 23 gennaio, nella settimana dedicata a San Giovanni Bosco, abbiamo approfondito il discorso sulla libertà, partendo dal tema libertà è partecipazione. Ad aiutarci in questo arduo compito sono stati tre ospiti: Bosio Flavia, Gamba Milena (infermiere missionarie) e Paulo Dellafiore (calciatore). Le loro esperienze ci hanno aiutato a capire che non tutte le decisioni, anche le più facili da scegliere, non lo sono fino in fondo, perché spesso comportano enormi sacrifici che al momento sembrano insuperabili, ma che col tempo rendono però felici. Gli ospiti hanno inoltre sottolineato il fatto che sulla strada che porta alla libertà si possono incontrare crisi; per esempio le due ragazze hanno evidenziato il loro sentirsi impotenti di fronte alla povertà e alla miseria, ma nello stesso tempo hanno messo in risalto il bello dell’essere felici non per ciò che possiedi, ma soltanto per ciò che sei. Le ragazze ci hanno confessato che queste esperienze di vita valorizzano e fanno apprezzare ciò che possiedi, e non solo in senso materiale. Essere giovani protagonisti di esperienze che ti portano a decidere sul tuo futuro, come il lasciare la famiglia e le amicizie, porta ad avere dei dubbi che ben presto la fede e la speranza spazzano via. Spesso fare di testa propria, non farsi condizionare dal branco, sentirsi autonomi nel gruppo è più difficile di quel che può sembrare, perché ti costringe a guardarti dentro e a capire ciò di cui tu hai veramente bisogno per sentirti felice. L’incontro con i nostri tre ospiti ci ha arricchito alla grande e sicuramente ci sarà da stimolo di fronte alle prossime sfide della nostra vita.
Gaia e Paola
Il film di Marzo
Liberi di credere fino alla morte:
“La rosa bianca”
Durante gli incontri di catechismo abbiamo discusso sul significato di libertà, di quanto sia difficile essere liberi. Per giungere a conclusione abbiamo visto il film “La Rosa bianca” di Marc Rothemund. Questo film racconta la vicenda di un’organizzazione antinazista formata da pochi studenti universitari, chiamata la Rosa bianca,distribuiva volantini in varie città della Germania esortando così il popolo tedesco alla resistenza contro il regime. Sophie Sholl e suo fratello decidono con gli altri di diffondere i loro ciclostilati all’ università di Monaco. Il 18 febbraio del 1943 vengono arrestati e dopo vari interrogatori, insieme a un altro sospettato vengono condannati a morte e ghigliottinati il 22 febbraio. Torture e condanne anche degli altri ragazzi sospettati di fare parte dell’ organizzazione della Rosa bianca. Dopo l’arresto, i due fratelli vengono divisi e il film segue con attenzione solo gli ultimi giorni di Sophie. La ragazza, come gli altri ragazzi della Rosa bianca, credono nella libertà e vogliono tentare di salvare il paese dalla rovina a cui Hitler lo sta portando. Durante l’interrogatorio la ragazza ha uno scontro ideologico con il funzionario della gestapo, che le propone anche di collaborare e avere salva la vita, ma Sophie non tradisce i suoi ideali di libertà, muore senza pentirsi: “sono convinta di aver agito nell’ interesse del mio popolo e ne accetto tutte le conseguenze”. Queste sue parole sono significative, in quanto suggeriscono l’idea più alta di libertà: libertà è credere in modo consapevole nell’ideale per il quale si fa del bene alla comunità, senza abbandonarlo. L’uomo così è realizzato, partecipando al bene di tutti, che si dimostra essere inconsapevolmente anche il bene del singolo individuo. Libertà infatti non è realizzabile senza il coinvolgimento di altri uomini; come dice la canzone di Gaber :”libertà non è stare sopra l’albero, libertà è partecipazione”, non pensare solo a se stessi, ma dare il meglio di sè nel rapporto con gli altri. I ragazzi della Rosa bianca sono morti, ma il loro ideali vivono ancora. Spesso sacrificarsi per gli altri coraggiosamente non è immediatamente appagante ma ricercare la verità e crederci fino in fondo è un sacrificio che da pienezza alla vita.
Irene e Laura
Liberi di credere... diamo un po’ di cifre alla nostra fede
Al termine dell’argomento trattato abbiamo voluto tirare un po’ le somme del discorso e così ci siamo fatti aiutare con un test provocatorio a riguardo della nostra libertà di fede... Invitiamo anche voi lettori a rispondere ed a confrontare le vostre risposte con le nostre...
1 Ho il coraggio di non curarmi del giudizio degli altri?
Si 70%
No 30%
2 Secondo te Gesù è un uomo libero?
Si 85%
No 15%
3 Seguendo le scelte che hai fatto ti senti veramente libero?
Si 60%
No 40%
4 Verso quali obiettivi indirizzi la tua vita?
Lavoro 17%
Soldi 17%
Famiglia 36%
Successo 20%
Volontariato 10%
5 Da cosa nella società ti senti condizionato?
Dai mass media 20%
Dalla Moda 22%
Dagli amici 30%
Non sono condizionato 28%
6 Ti senti limitato o condizionato dalle scelte che hai fatto per seguire l’insegnamento cristiano?
Si 18%
No 82%
7 Cosa sono secondo te le leggi?
Un obbligo 17%
Servono al bene dell’uomo 46%
Servono all’uomo, ma sono spesso pesanti 37%
8 Ritieni che un credente sia più o meno libero di un ateo?
Di più 0%
Di meno 25%
Ugualmente 71%
9 I tuoi genitori ti lasciano libero di fare ciò che vuoi?
Si 45%
No 55%
10 Secondo te Gesù ci ha resi veramente liberi?
Si 48%
No 52%
11 Dio ha creato l’uomo per:
Obbedire alla sua volontà 31%
Essere libero 51%
Fare ciò tutto ciò che vuole 18%
Su un campione di circa 40 ragazzi la cui età va dai 14 ai 18 anni, abbiamo avuto vari risultati. Indubbiamente si riscontra tra gli adolescenti una decisa voglia di pensare da soli con un 66% che ritiene di non aver bisogno del giudizio degli altri; molti riconoscono inoltre che la scelta di Gesù sia stata una scelta di libertà. I pareri sono molto discordanti per quanto riguarda i valori anche se la famiglia resta il più gettonato. Nella loro crescita i nostri adolescenti zognesi sentono di dipendere molto dal gruppo di amici e credono che l’insegnamento cristiano non li abbia condizionati e nemmeno limitati nelle loro scelte. Essi riconoscono l’utilità delle leggi anche se ammettono di esserne un po’ sofferenti. Nei confronti dei genitori un ragazzo su due ha detto di non sentirsi libero di far ciò che vuole e così vale anche nei confronti di Gesù. Da questo test si può comprendere che la crescita cristiana è stata importante nella vita dei nostri adolescenti i quali riconoscono Gesù come uomo e l’importanza del suo vissuto, tutto sommato, si sentono più restii a riconoscere che lo stile di vita di Gesù sia uno stile vincente e di conseguenza non trovano particolari differenze tra un ateo ed un credente. Insomma, pensare con la propria testa non è facile e questo diventa ancora più complicato quando si parla di fede. Noi catechisti soddisfatti del lavoro, auguriamo ai nostri ragazzi di essere sempre più attivi nella ricerca.
Gaia e Paola
Il film di Marzo
Liberi di credere fino alla morte:
“La rosa bianca”
Durante gli incontri di catechismo abbiamo discusso sul significato di libertà, di quanto sia difficile essere liberi. Per giungere a conclusione abbiamo visto il film “La Rosa bianca” di Marc Rothemund. Questo film racconta la vicenda di un’organizzazione antinazista formata da pochi studenti universitari, chiamata la Rosa bianca,distribuiva volantini in varie città della Germania esortando così il popolo tedesco alla resistenza contro il regime. Sophie Sholl e suo fratello decidono con gli altri di diffondere i loro ciclostilati all’ università di Monaco. Il 18 febbraio del 1943 vengono arrestati e dopo vari interrogatori, insieme a un altro sospettato vengono condannati a morte e ghigliottinati il 22 febbraio. Torture e condanne anche degli altri ragazzi sospettati di fare parte dell’ organizzazione della Rosa bianca. Dopo l’arresto, i due fratelli vengono divisi e il film segue con attenzione solo gli ultimi giorni di Sophie. La ragazza, come gli altri ragazzi della Rosa bianca, credono nella libertà e vogliono tentare di salvare il paese dalla rovina a cui Hitler lo sta portando. Durante l’interrogatorio la ragazza ha uno scontro ideologico con il funzionario della gestapo, che le propone anche di collaborare e avere salva la vita, ma Sophie non tradisce i suoi ideali di libertà, muore senza pentirsi: “sono convinta di aver agito nell’ interesse del mio popolo e ne accetto tutte le conseguenze”. Queste sue parole sono significative, in quanto suggeriscono l’idea più alta di libertà: libertà è credere in modo consapevole nell’ideale per il quale si fa del bene alla comunità, senza abbandonarlo. L’uomo così è realizzato, partecipando al bene di tutti, che si dimostra essere inconsapevolmente anche il bene del singolo individuo. Libertà infatti non è realizzabile senza il coinvolgimento di altri uomini; come dice la canzone di Gaber :”libertà non è stare sopra l’albero, libertà è partecipazione”, non pensare solo a se stessi, ma dare il meglio di sè nel rapporto con gli altri. I ragazzi della Rosa bianca sono morti, ma il loro ideali vivono ancora. Spesso sacrificarsi per gli altri coraggiosamente non è immediatamente appagante ma ricercare la verità e crederci fino in fondo è un sacrificio che da pienezza alla vita.
Irene e Laura
Liberi di credere... diamo un po’ di cifre alla nostra fede
Al termine dell’argomento trattato abbiamo voluto tirare un po’ le somme del discorso e così ci siamo fatti aiutare con un test provocatorio a riguardo della nostra libertà di fede... Invitiamo anche voi lettori a rispondere ed a confrontare le vostre risposte con le nostre...
1 Ho il coraggio di non curarmi del giudizio degli altri?
Si 70%
No 30%
2 Secondo te Gesù è un uomo libero?
Si 85%
No 15%
3 Seguendo le scelte che hai fatto ti senti veramente libero?
Si 60%
No 40%
4 Verso quali obiettivi indirizzi la tua vita?
Lavoro 17%
Soldi 17%
Famiglia 36%
Successo 20%
Volontariato 10%
5 Da cosa nella società ti senti condizionato?
Dai mass media 20%
Dalla Moda 22%
Dagli amici 30%
Non sono condizionato 28%
6 Ti senti limitato o condizionato dalle scelte che hai fatto per seguire l’insegnamento cristiano?
Si 18%
No 82%
7 Cosa sono secondo te le leggi?
Un obbligo 17%
Servono al bene dell’uomo 46%
Servono all’uomo, ma sono spesso pesanti 37%
8 Ritieni che un credente sia più o meno libero di un ateo?
Di più 0%
Di meno 25%
Ugualmente 71%
9 I tuoi genitori ti lasciano libero di fare ciò che vuoi?
Si 45%
No 55%
10 Secondo te Gesù ci ha resi veramente liberi?
Si 48%
No 52%
11 Dio ha creato l’uomo per:
Obbedire alla sua volontà 31%
Essere libero 51%
Fare ciò tutto ciò che vuole 18%
Su un campione di circa 40 ragazzi la cui età va dai 14 ai 18 anni, abbiamo avuto vari risultati. Indubbiamente si riscontra tra gli adolescenti una decisa voglia di pensare da soli con un 66% che ritiene di non aver bisogno del giudizio degli altri; molti riconoscono inoltre che la scelta di Gesù sia stata una scelta di libertà. I pareri sono molto discordanti per quanto riguarda i valori anche se la famiglia resta il più gettonato. Nella loro crescita i nostri adolescenti zognesi sentono di dipendere molto dal gruppo di amici e credono che l’insegnamento cristiano non li abbia condizionati e nemmeno limitati nelle loro scelte. Essi riconoscono l’utilità delle leggi anche se ammettono di esserne un po’ sofferenti. Nei confronti dei genitori un ragazzo su due ha detto di non sentirsi libero di far ciò che vuole e così vale anche nei confronti di Gesù. Da questo test si può comprendere che la crescita cristiana è stata importante nella vita dei nostri adolescenti i quali riconoscono Gesù come uomo e l’importanza del suo vissuto, tutto sommato, si sentono più restii a riconoscere che lo stile di vita di Gesù sia uno stile vincente e di conseguenza non trovano particolari differenze tra un ateo ed un credente. Insomma, pensare con la propria testa non è facile e questo diventa ancora più complicato quando si parla di fede. Noi catechisti soddisfatti del lavoro, auguriamo ai nostri ragazzi di essere sempre più attivi nella ricerca.
CERVELLI IN FUGA
Incredibile ma vero! Per la seconda volta, nel giro di poco più di un mese, i nostri adolescenti sono riusciti magicamente a preparare quattro pagine per il notiziario di Zogno. L’adolescenza è un tempo fatto di sorprese e di meraviglie (e non corrisponde sempre all’età della stùpidera come qualcuno si ostina a dire). Grazie di cuore ragazzi per la vostra vivacità e il vostro entusiasmo con cui portate avanti questo impegno e mi auguro che la vostra preziosa collaborazione continui ad multos annos (i latinisti del liceo traducano per tutti).
don Paolo Piccinini
SPAZIO EVENTI APRILE 2006 • ORATORIO
12: GIOVEDÍ SANTO:
notte di veglia e pernottamento in oratorio
14: VENERDÍ SANTO:
preghiera ore 12-12.30
a seguire pasto del povero
15: SABATO SANTO:
preghiera ore 12-12.30
• CALCETTO
28: Zogno vs Villa di Serio
• USCITE 22/23/24/25 Aprile
Quattro giorni in bici a Malles in Trentino
• EVENTI
09: Giornata Mondiale della Gioventù a Bergamo
30: Camminata alpini Infermiera
...!!! INCONTRIAMO ALTRE CULTURE !!!...
Sherif e Ibrahim si raccontano
Lunedì 20 Febbraio il gruppo adolescenti ha aperto il ciclo d’incontri riguardanti l’immigrazione ascoltando due esperienze di vita molto interessanti raccontate da Sherif (Senegal) e Ibrahim (Burkina Faso), immigrati in Italia e inseriti nel bergamasco da ormai parecchi anni. I nostri due amici ci hanno ricordato che l’ emigrazione è un fenomeno che ci riguarda da vicino anche nella nostra realtà vallare. Gli immigrati hanno incontrato molte difficoltà lasciando le loro famiglie e il loro paese, intraprendendo un viaggio pieno di pericoli nella speranza di migliorare le proprie condizioni di vita e ritrovare la propria dignità. Nel desiderio di vivere e non sopravvivere, hanno seguito le leggi e la costituzione italiana, ed ora chiedono rispetto da parte degli italiani e si vergognano dei loro connazionali terroristi affermando che sono in realtà una minoranza. Raccontando al gruppo le loro esperienze private hanno rivelato che il primo contatto che hanno avuto al loro arrivo in Italia sono state le Caritas dalle quali hanno ottenuto i primi aiuti. Rispondendo alle domande del gruppo hanno dato la loro visione dei bergamaschi. Essi ci vedono inizialmente come persone chiuse ma, dopo averci conosciuti meglio, ci trovano aperti e disponibili al dialogo. Concludendo li ringraziamo per averci dato l’ opportunità di relazionarci con loro. Abbiamo capito che il rispetto reciproco e l’accrescimento interculturale può portare all’apertura della mente e del cuore. Occorre costruire rapporti con gli immigrati se vogliamo imparare a convivere con loro. Questo è soltanto il primo di una serie d’incontri in cui approfondiremo il tema dell’interculturalità e del pregiudizio razziale. Durante il mese di Aprile, faremo 3 incontri con Kidane, un giovane di origine eritrea cresciuto nella nostra comunità, il quale ci aiuterà a capire il senso negativo del pregiudizio.
Stefania
Il valore del mese: L’AMICIZIA
L’amicizia vera non esiste più. I rapporti umani sono contrassegnati quasi sempre dal tornaconto personale perché in fondo ognuno pensa solo a se stesso. Specialmente tra gli adolescenti i rapporti sono assai superficiali, hanno paura a creare legami sinceri e duraturi. Gli adulti hanno insegnato loro ad essere egoisti ed opportunisti e loro hanno imparato bene ad esserlo.... Questo pezzo è stato tratto da un articolo del famoso sociologo Francesco Alberini. A prima impressione sembra sicuramente esasperato, ma in fondo nasconde una verità che lo rende diverso da una semplice e banale provocazione. Forse sta proprio in queste parole la realtà inconscia della nostra società? Sicuramente i mass media e le persone famose non ci danno un grande aiuto... Dobbiamo imparare a toglierci le maschere di durezza sui nostri volti e lasciare spazio all’espressione dei nostri veri sentimenti, verso tutto e tutti.
Paolo
Il film di Aprile
L’attimo fuggente
Da una scuola severa e conformista, tra fredde aule chiuse all’immaginazione e alla fantasia, sette ragazzi riescono a fuggire dai rigidi schemi imposti, a tentare, a rischiare, a “succhiare il midollo della vita”. I sette “poeti estinti” scoprono la magia della vita grazie ad un professore, ex-alunno, l’eclettico Mr Keating che si scontra con le regole di una società vecchia e chiusa, uscendone in apparenza vinto ma in realtà vincitore. Il loro motto “Carpe diem” è un invito a cogliere l’attimo fuggente della crescita, tempo di scelte; l’attimo fuggente dei cambiamenti, per compierli in meglio; l’attimo fuggente della fantasia, per non rinchiuderla in un realismo disincantato. Non è utopia cogliere l’attimo, cercare la libertà, esigere che la vita abbia un senso; è da sciocchi non farlo. Per “sbaragliare tutto ciò che non è vita e non scoprire in punto di morte di non essere vissuti”.
Lara
don Paolo Piccinini
SPAZIO EVENTI APRILE 2006 • ORATORIO
12: GIOVEDÍ SANTO:
notte di veglia e pernottamento in oratorio
14: VENERDÍ SANTO:
preghiera ore 12-12.30
a seguire pasto del povero
15: SABATO SANTO:
preghiera ore 12-12.30
• CALCETTO
28: Zogno vs Villa di Serio
• USCITE 22/23/24/25 Aprile
Quattro giorni in bici a Malles in Trentino
• EVENTI
09: Giornata Mondiale della Gioventù a Bergamo
30: Camminata alpini Infermiera
...!!! INCONTRIAMO ALTRE CULTURE !!!...
Sherif e Ibrahim si raccontano
Lunedì 20 Febbraio il gruppo adolescenti ha aperto il ciclo d’incontri riguardanti l’immigrazione ascoltando due esperienze di vita molto interessanti raccontate da Sherif (Senegal) e Ibrahim (Burkina Faso), immigrati in Italia e inseriti nel bergamasco da ormai parecchi anni. I nostri due amici ci hanno ricordato che l’ emigrazione è un fenomeno che ci riguarda da vicino anche nella nostra realtà vallare. Gli immigrati hanno incontrato molte difficoltà lasciando le loro famiglie e il loro paese, intraprendendo un viaggio pieno di pericoli nella speranza di migliorare le proprie condizioni di vita e ritrovare la propria dignità. Nel desiderio di vivere e non sopravvivere, hanno seguito le leggi e la costituzione italiana, ed ora chiedono rispetto da parte degli italiani e si vergognano dei loro connazionali terroristi affermando che sono in realtà una minoranza. Raccontando al gruppo le loro esperienze private hanno rivelato che il primo contatto che hanno avuto al loro arrivo in Italia sono state le Caritas dalle quali hanno ottenuto i primi aiuti. Rispondendo alle domande del gruppo hanno dato la loro visione dei bergamaschi. Essi ci vedono inizialmente come persone chiuse ma, dopo averci conosciuti meglio, ci trovano aperti e disponibili al dialogo. Concludendo li ringraziamo per averci dato l’ opportunità di relazionarci con loro. Abbiamo capito che il rispetto reciproco e l’accrescimento interculturale può portare all’apertura della mente e del cuore. Occorre costruire rapporti con gli immigrati se vogliamo imparare a convivere con loro. Questo è soltanto il primo di una serie d’incontri in cui approfondiremo il tema dell’interculturalità e del pregiudizio razziale. Durante il mese di Aprile, faremo 3 incontri con Kidane, un giovane di origine eritrea cresciuto nella nostra comunità, il quale ci aiuterà a capire il senso negativo del pregiudizio.
Stefania
Il valore del mese: L’AMICIZIA
L’amicizia vera non esiste più. I rapporti umani sono contrassegnati quasi sempre dal tornaconto personale perché in fondo ognuno pensa solo a se stesso. Specialmente tra gli adolescenti i rapporti sono assai superficiali, hanno paura a creare legami sinceri e duraturi. Gli adulti hanno insegnato loro ad essere egoisti ed opportunisti e loro hanno imparato bene ad esserlo.... Questo pezzo è stato tratto da un articolo del famoso sociologo Francesco Alberini. A prima impressione sembra sicuramente esasperato, ma in fondo nasconde una verità che lo rende diverso da una semplice e banale provocazione. Forse sta proprio in queste parole la realtà inconscia della nostra società? Sicuramente i mass media e le persone famose non ci danno un grande aiuto... Dobbiamo imparare a toglierci le maschere di durezza sui nostri volti e lasciare spazio all’espressione dei nostri veri sentimenti, verso tutto e tutti.
Paolo
Il film di Aprile
L’attimo fuggente
Da una scuola severa e conformista, tra fredde aule chiuse all’immaginazione e alla fantasia, sette ragazzi riescono a fuggire dai rigidi schemi imposti, a tentare, a rischiare, a “succhiare il midollo della vita”. I sette “poeti estinti” scoprono la magia della vita grazie ad un professore, ex-alunno, l’eclettico Mr Keating che si scontra con le regole di una società vecchia e chiusa, uscendone in apparenza vinto ma in realtà vincitore. Il loro motto “Carpe diem” è un invito a cogliere l’attimo fuggente della crescita, tempo di scelte; l’attimo fuggente dei cambiamenti, per compierli in meglio; l’attimo fuggente della fantasia, per non rinchiuderla in un realismo disincantato. Non è utopia cogliere l’attimo, cercare la libertà, esigere che la vita abbia un senso; è da sciocchi non farlo. Per “sbaragliare tutto ciò che non è vita e non scoprire in punto di morte di non essere vissuti”.
Lara
CARNEVALE
CERVELLI IN FUGA
Carissimi lettori, nel mese di aprile i nostri adolescenti, continuando con impegno i loro incontri settimanali, hanno lavorato sull’importanza dell’incontro e della conoscenza con l’altro, soprattutto lo straniero e il forestiero. Aiutati da un animatore, hanno cercato di capire come tante volte la diffidenza e soprattutto il pregiudizio condizionano in modo determinate la relazione con gli altri. Il mese di aprile è stata anche l’occasione di incontrale l’ALTRO per eccellenza: il Signore Crocifisso e Risorto. Il triduo pasquale, in modo particolare la notte del Giovedì Santo, è stato il momento per riscoprire il tempo delle preghiera e della liturgia partecipando attivamente ai riti della Settimana Santa.
SPAZIO EVENTI MAGGIO 2006 • ORATORIO
3: riunione aiuto animatori e animatori CRE
dalle 18 alle 21 con cena al sacco.
10: riunione aiuto animatori e animatori CRE
dalle 18 alle 21 con cena al sacco.
Non mancare!
...RIFLETTIAMO SUL PREGIUDIZIO
...INSIEME CON KIDANE
Noi adolescenti abbiamo affrontato il tema dell’integrazione nell’arco di tre incontri tra marzo e aprile insieme a Kidane, un giovane animatore di origine Eritrea ma residente a Zogno da parecchio tempo. Partendo dal fenomeno della globalizzazione, con l’aiuto di giochi di gruppo, abbiamo cercato di analizzare il tema del “giudizio” che ognuno di noi da ad una persona anche se non la conosce. Ciò che ci ha fatto riflettere è il particolare punto di vista col quale guardiamo il mondo e quindi anche le persone che incontriamo ogni giorno. Ci siamo resi conto che spesso basta solo il volto di un individuo per fare scattare in noi pregiudizi positivi o negativi. Quindi è giusto, prima di dare un parere affrettato, conoscere chi abbiamo davanti per non cadere nella discriminazione ingiuste nei confronti di altre persone. Credo che in questi incontri ognuno di noi abbia potuto riflettere sui propri comportamenti e questo lavoro servirà a commettere meno errori di valutazione su chi vive accanto a noi.
Riccardo
Che cosa vuol dire globalizzazione? Vuol dire che l’economia e i mercati nazionali sono ormai mondiali, superano con estrema facilità i confini nazionali, grazie soprattutto allo sviluppo delle telecomunicazioni e delle tecnologie informatiche, che pian piano diventano sempre più interdipendenti, fino a diventare parte di un unico sistema mondiale. Noi adolescenti abbiamo parlato di globalizzazione basata sulle persone, sul loro carattere, i loro difetti e pregi... In questi tre incontri abbiamo fatto dei giochi di animazione, confrontandoci appassionatamente sulle nostre idee. Con Kidane abbiamo parlato oltre che di globalizzazione anche di stranieri e di extracomunitari, soprattutto di quelli provenienti dall’Africa, sbarcati in Italia e in Europa per cercare lavoro. Abbiamo appreso che tante persone italiane disprezzano moltissimo la gente che ha la pelle diversa dalla nostra. Perchè? Perchè hanno la pelle più scura di noi? Per me, trovare un amico africano è sempre una bella e costruttiva esperienza. Spero che con il passare del tempo il mondo cambi e non ci siano più guerre, razzismo e disprezzo verso persone che non sono colpevoli di nulla. Dovremmo riflettere un po’ di più e mettere in pratica il comandamento che il Signore ci ha dato:” Ama il prossimo tuo come te stesso”.
Erwin
SPAZIO EVENTI MAGGIO 2006 • ORATORIO
3: riunione aiuto animatori e animatori CRE
dalle 18 alle 21 con cena al sacco.
10: riunione aiuto animatori e animatori CRE
dalle 18 alle 21 con cena al sacco.
Non mancare!
...RIFLETTIAMO SUL PREGIUDIZIO
...INSIEME CON KIDANE
Noi adolescenti abbiamo affrontato il tema dell’integrazione nell’arco di tre incontri tra marzo e aprile insieme a Kidane, un giovane animatore di origine Eritrea ma residente a Zogno da parecchio tempo. Partendo dal fenomeno della globalizzazione, con l’aiuto di giochi di gruppo, abbiamo cercato di analizzare il tema del “giudizio” che ognuno di noi da ad una persona anche se non la conosce. Ciò che ci ha fatto riflettere è il particolare punto di vista col quale guardiamo il mondo e quindi anche le persone che incontriamo ogni giorno. Ci siamo resi conto che spesso basta solo il volto di un individuo per fare scattare in noi pregiudizi positivi o negativi. Quindi è giusto, prima di dare un parere affrettato, conoscere chi abbiamo davanti per non cadere nella discriminazione ingiuste nei confronti di altre persone. Credo che in questi incontri ognuno di noi abbia potuto riflettere sui propri comportamenti e questo lavoro servirà a commettere meno errori di valutazione su chi vive accanto a noi.
Riccardo
Che cosa vuol dire globalizzazione? Vuol dire che l’economia e i mercati nazionali sono ormai mondiali, superano con estrema facilità i confini nazionali, grazie soprattutto allo sviluppo delle telecomunicazioni e delle tecnologie informatiche, che pian piano diventano sempre più interdipendenti, fino a diventare parte di un unico sistema mondiale. Noi adolescenti abbiamo parlato di globalizzazione basata sulle persone, sul loro carattere, i loro difetti e pregi... In questi tre incontri abbiamo fatto dei giochi di animazione, confrontandoci appassionatamente sulle nostre idee. Con Kidane abbiamo parlato oltre che di globalizzazione anche di stranieri e di extracomunitari, soprattutto di quelli provenienti dall’Africa, sbarcati in Italia e in Europa per cercare lavoro. Abbiamo appreso che tante persone italiane disprezzano moltissimo la gente che ha la pelle diversa dalla nostra. Perchè? Perchè hanno la pelle più scura di noi? Per me, trovare un amico africano è sempre una bella e costruttiva esperienza. Spero che con il passare del tempo il mondo cambi e non ci siano più guerre, razzismo e disprezzo verso persone che non sono colpevoli di nulla. Dovremmo riflettere un po’ di più e mettere in pratica il comandamento che il Signore ci ha dato:” Ama il prossimo tuo come te stesso”.
Erwin
Il film di Maggio
Missisipi burning
Nel giugno del 1964, in un piccolo centro della Contea di Nashuba nel Mississippi, essendo, misteriosamente scomparsi tre giovani militanti del movimento dei diritti civili - due bianchi ebrei ed un nero - l’F.B.I. invia sul posto due agenti: Anderson, dai modi diretti e sbrigativi, ex sceriffo nel Mississippi ed ottimo conoscitore della realtà locale, e Alan Ward, proveniente dall’Università di Harvard, rispettoso delle regole della legge ma ignaro dei gravi problemi del sud. Costoro, ostacolati nelle indagini sia dalla polizia locale sia dalla popolazione nera che teme le rappresaglie del Ku Klux Klan, (un clan razzista formato da individui esaltati e crudeli), accentrano i loro sospetti sul sindaco Tilman e sul vicesceriffo Pell, la cui insofferente moglie, avendo svelato i soprusi del marito ad Anderson, consente a questi di trovare i cadaveri dei tre scomparsi. Ottenute, con i suoi discutibili metodi, ulteriori prove dei legami tra le autorità ed i membri del Ku Klux Klan, Anderson riesce a far processare e condannare tutti i responsabili.
Commento
Mississipi Burning, già il titolo (le radici dell’odio) squarcia il sipario su uno scenario drammatico. L’immagine del fuoco, quel fuoco che richiama la passione, quel fuoco che, come dal simbolo da cui ci viene evocata, può bruciare d’amore come di morte. Questo film, mostrando l’inquietante ombra dell’apartheid, riesce ad evocare la crudeltà umana, in tutta la sua letale grandezza. Inoltre cerca di ricordare a tutti noi, ciò che fino a ieri eravamo, affinché certe efferatezze non debbano più vedersi fuori da un schermo cinematografico. Tale film ci vuole far comprendere che, se il dolore, da fuori ha solo un colore, vissuto sulla propria pelle ci mostra tutte le sfumature della disperazione. Il grido che deve scoppiare nei nostri cuori quindi, è: MAI PIÚ!
Swann
Il valore del mese: LA VITA
Luce e buio, gioia e sofferenza, speranza e angoscia, amore e morte sono le alterne vicende del nostro vivere,fanno parte di noi. Occorre imparare a convivere con esse, cioè imparare a vivere. Ognuno di noi ha una vita da affrontare,bella o brutta, a seconda di ogni momento. La vita è una sfida con noi stessi e va comunque combattuta fino all’ultimo, perché non sia mai detto che ci si è arresi; la vita non è paura, la vita è vincere la paura, la vita è la cosa più grande che si ha, non sprechiamola...
Paolo
Missisipi burning
Nel giugno del 1964, in un piccolo centro della Contea di Nashuba nel Mississippi, essendo, misteriosamente scomparsi tre giovani militanti del movimento dei diritti civili - due bianchi ebrei ed un nero - l’F.B.I. invia sul posto due agenti: Anderson, dai modi diretti e sbrigativi, ex sceriffo nel Mississippi ed ottimo conoscitore della realtà locale, e Alan Ward, proveniente dall’Università di Harvard, rispettoso delle regole della legge ma ignaro dei gravi problemi del sud. Costoro, ostacolati nelle indagini sia dalla polizia locale sia dalla popolazione nera che teme le rappresaglie del Ku Klux Klan, (un clan razzista formato da individui esaltati e crudeli), accentrano i loro sospetti sul sindaco Tilman e sul vicesceriffo Pell, la cui insofferente moglie, avendo svelato i soprusi del marito ad Anderson, consente a questi di trovare i cadaveri dei tre scomparsi. Ottenute, con i suoi discutibili metodi, ulteriori prove dei legami tra le autorità ed i membri del Ku Klux Klan, Anderson riesce a far processare e condannare tutti i responsabili.
Commento
Mississipi Burning, già il titolo (le radici dell’odio) squarcia il sipario su uno scenario drammatico. L’immagine del fuoco, quel fuoco che richiama la passione, quel fuoco che, come dal simbolo da cui ci viene evocata, può bruciare d’amore come di morte. Questo film, mostrando l’inquietante ombra dell’apartheid, riesce ad evocare la crudeltà umana, in tutta la sua letale grandezza. Inoltre cerca di ricordare a tutti noi, ciò che fino a ieri eravamo, affinché certe efferatezze non debbano più vedersi fuori da un schermo cinematografico. Tale film ci vuole far comprendere che, se il dolore, da fuori ha solo un colore, vissuto sulla propria pelle ci mostra tutte le sfumature della disperazione. Il grido che deve scoppiare nei nostri cuori quindi, è: MAI PIÚ!
Swann
Il valore del mese: LA VITA
Luce e buio, gioia e sofferenza, speranza e angoscia, amore e morte sono le alterne vicende del nostro vivere,fanno parte di noi. Occorre imparare a convivere con esse, cioè imparare a vivere. Ognuno di noi ha una vita da affrontare,bella o brutta, a seconda di ogni momento. La vita è una sfida con noi stessi e va comunque combattuta fino all’ultimo, perché non sia mai detto che ci si è arresi; la vita non è paura, la vita è vincere la paura, la vita è la cosa più grande che si ha, non sprechiamola...
Paolo
...ADORIAMO LA SUA PAROLA LUNGO LA NOTTE
Una notte tutta di adorazione, una notte di silenzio e di preghiera in compagnia di Gesù mentre soffre e invoca Dio suo Padre nell’orto degli ulivi. Noi adolescenti anche quest’anno abbiamo raccolto l’invito e la sfida di fermarci nella notte tra il giovedì e il venerdì santo per stare accanto a Gesù. Abbiamo vissuto un’esperienza incredibile! Aiutati dai nostri catechisti, a turni di mezz’ora (anche se qualcuno ha fatto vita doppia e tripla!!!), abbiamo riletto e riscritto pezzo per pezzo le ultime ore notturne di Gesù: dal silenzio dell’orto del Getsemani alla condanna a morte. Il fatto di dover riscrivere concretamente il racconto della passione ci ha fatto entrare in contatto in modo vivo con il cuore del nostro Signore, che per amore e solo per amore è andato a morire per noi. Il silenzio, la musica di sottofondo, la chiesa e la notte buia, la luce attorno all’eucaristia, l’orma che mi richiedeva Gesù se fossi stato al tuo posto, l’incenso da bruciare alla fine della preghiera: tutto ha contribuito a creare in ciascuno di noi il senso della presenza di Dio e sensazioni che con fatica riesco a raccontare. Io e miei trenta amici sono stato proprio contento di aver vissuto questa esperienza perché mi ha permesso di approfondire l’amicizia con Gesù e tra di noi. Ho compreso, ciò che spesso faccio fatica a capire, che anche attraverso il silenzio e la preghiera si può comunicare con gli altri e si possono approfondire amicizie e relazioni che diversamente non vivrei. Grazie a tutti amici, grazie della vostra compagnia e della vostra testimonianza, grazie a voi catechisti per il tempo e l’entusiasmo che ci dedicate, grazie a te don Paolo, e grazie a Te Signore, cuore della nostra vita.
un adolescente
un adolescente
CONVEGNO MISSIONARIO DIOCESANO DEI RAGAZZI
Domenica 26 Marzo noi ragazzi di 4° e 5° elementare ci siamo trovati con altri ragazzi nella parrocchia del Sacro Cuore di Bergamo a festeggiare la giornata sull’accoglienza del centro missionario diocesano. C’erano tanti ragazzi che provenivano da ogni parte della Diocesi.
Alla mattina abbiamo partecipato alla Messa nella bellissima chiesa del Sacro Cuore e durante il pranzo (pastasciutta più panino) abbiamo ricevuto una gradita sorpresa: la visita del nostro vescovo monsignor Roberto Amadei. Nel pomeriggio abbiamo fatto dei giochi, dei lavoretti, uno striscione, poi abbiamo ballato. Ci hanno dato una lettera da consegnare al sindaco e al parroco di Zogno per chiedere di aprire le porte del municipio e della parrocchia a chi si sente solo e abbandonato da qualunque parte del mondo proviene. È stata un’esperienza divertente che spero di ripetere anche l’anno prossimo e penso proprio che questa giornata sarà indimenticabile in tutta la mia vita.
Ilaria G.
Quella giornata mi ha fatto pensare alle persone che sono più povere di me. Alla messa siamo stati scomodi ma la giornata è stata fantastica, abbiamo mangiato e ballato, ci hanno diviso in gruppi e abbiamo giocato a vari giochi. Alla messa non pensanvo che era così interessante, ma quando ha parlato la famiglia con il prete è stato bello. Ho capito che avere un ospite è importante!
Mara B. - Noemi F.
Domenica 26 Marzo noi ragazzi di 4ª e 5ª elementare siamo andati a Bergamo per condividere insieme ad altre parrocchie una giornata missionaria. Il momento più bello, che mi è rimasto nel cuore, è stata la Messa. Era animata da ragazzi, con il tema “aggiungi un posto a tavola”. Durante la S. Messa ci hanno fatto dire e ripetere le 3 parole importanti della quaresima: gioia, carità e preghiera. Dopo la Messa abbiamo ascoltato una famiglia che ha accolto un prete in casa e gli hanno fatto delle domande. Nel pomeriggio, con tanti bambini, abbiamo ballato e giocato, un nostro compagno, Mirko, ha cantato al microfono una canzone in bergamasco. È stata una bella giornata! Questa giornata è stata anche importante per farci capire che dobbiamo sentirci amici generosi di tanti bambini meno fortunati di noi.
Michela M. - Angelo P. - Federica C.
La giornata che abbiamo trascorso domenica è stata un’esperienza bellissima, c’erano tanti bambini accompagnati dai loro catechisti. C’è stata la S. Messa, poi un sacerdote missionario ci ha raccontato come vivono i bambini nel Brasile. Abbiamo fatto una promessa:essere disponibili verso gli altri e pensare meno a noi stessi. È un impegno difficile che spero di riuscire a mantenere facendomi aiutare da chi è vicino a me.
Benedetta P.
Domenica 26 Marzo ho partecipato alla giornata missionaria per ragazzi. Il momento che mi è piaciuto di più è stata la messa, dove abbiamo fatto delle promesse e il momento dei giochi perché ho potuto conoscere amici nuovi. E ho deciso di impegnarmi a mettere in pratica le tre promesse che ho fatto che sono: gioia, preghiera, carità. Cioè pregare per chi è solo,fare carità ai poveri e giocare con gioia.
Chiara C. - Chiara G.
L’incontro diocesano di domenica 26 Marzo mi ha fatto capire che fare carità, pregare e gioire è una cosa buona. Ho deciso di prendere l’impegno di pregare con gioia anche per chi non mi sta simpatico e fare gioiosi i miei genitori senza farli arrabbiare. Io ho urlato ci sto!
Matteo Z. - Sara G. - Andrea D.
Quella sensazione me la ricorderò per un paio di anni. Sono sicura che cercherò di impegnarmi sulle tre parole gioia carità e preghiera e aiuterò i bambini che hanno il tifo. Mi impegnerò a fare ciò che ho promesso, pregando per rendere felici gli altri e dare qualcosa ai bambini che non hanno niente, salutando chi mi sta antipatico.
Sara M. - Martina C.
Quella domenica mi è particolarmente piaciuta la Messa perché non tutte le frasi che diceva il prete di Bergamo erano uguali a quelle che dicono di solito don Paolo e don Angelo. Mi è anche piaciuta perché a un certo punto una famiglia di sei persone ha fatto delle domande al prete riguardanti la vita ed egli ha dato loro molti buoni consigli. Mi sono piaciute le canzoni, perché cantate tutte insieme sono ancora più belle. Mi sono piaciuti molto i giochi e mangiare la sacco perché ero vicina alle mie amiche e poi... la pasta al sugo che ci hanno preparato laggiù era davvero squisita! Poi abbiamo riso tutto il giorno e durante il viaggio di andata e ritorno ho fatto anche tante bellissime amicizie: vorrei tornarci!
Alessia M – Mauro
Alla mattina abbiamo partecipato alla Messa nella bellissima chiesa del Sacro Cuore e durante il pranzo (pastasciutta più panino) abbiamo ricevuto una gradita sorpresa: la visita del nostro vescovo monsignor Roberto Amadei. Nel pomeriggio abbiamo fatto dei giochi, dei lavoretti, uno striscione, poi abbiamo ballato. Ci hanno dato una lettera da consegnare al sindaco e al parroco di Zogno per chiedere di aprire le porte del municipio e della parrocchia a chi si sente solo e abbandonato da qualunque parte del mondo proviene. È stata un’esperienza divertente che spero di ripetere anche l’anno prossimo e penso proprio che questa giornata sarà indimenticabile in tutta la mia vita.
Ilaria G.
Quella giornata mi ha fatto pensare alle persone che sono più povere di me. Alla messa siamo stati scomodi ma la giornata è stata fantastica, abbiamo mangiato e ballato, ci hanno diviso in gruppi e abbiamo giocato a vari giochi. Alla messa non pensanvo che era così interessante, ma quando ha parlato la famiglia con il prete è stato bello. Ho capito che avere un ospite è importante!
Mara B. - Noemi F.
Domenica 26 Marzo noi ragazzi di 4ª e 5ª elementare siamo andati a Bergamo per condividere insieme ad altre parrocchie una giornata missionaria. Il momento più bello, che mi è rimasto nel cuore, è stata la Messa. Era animata da ragazzi, con il tema “aggiungi un posto a tavola”. Durante la S. Messa ci hanno fatto dire e ripetere le 3 parole importanti della quaresima: gioia, carità e preghiera. Dopo la Messa abbiamo ascoltato una famiglia che ha accolto un prete in casa e gli hanno fatto delle domande. Nel pomeriggio, con tanti bambini, abbiamo ballato e giocato, un nostro compagno, Mirko, ha cantato al microfono una canzone in bergamasco. È stata una bella giornata! Questa giornata è stata anche importante per farci capire che dobbiamo sentirci amici generosi di tanti bambini meno fortunati di noi.
Michela M. - Angelo P. - Federica C.
La giornata che abbiamo trascorso domenica è stata un’esperienza bellissima, c’erano tanti bambini accompagnati dai loro catechisti. C’è stata la S. Messa, poi un sacerdote missionario ci ha raccontato come vivono i bambini nel Brasile. Abbiamo fatto una promessa:essere disponibili verso gli altri e pensare meno a noi stessi. È un impegno difficile che spero di riuscire a mantenere facendomi aiutare da chi è vicino a me.
Benedetta P.
Domenica 26 Marzo ho partecipato alla giornata missionaria per ragazzi. Il momento che mi è piaciuto di più è stata la messa, dove abbiamo fatto delle promesse e il momento dei giochi perché ho potuto conoscere amici nuovi. E ho deciso di impegnarmi a mettere in pratica le tre promesse che ho fatto che sono: gioia, preghiera, carità. Cioè pregare per chi è solo,fare carità ai poveri e giocare con gioia.
Chiara C. - Chiara G.
L’incontro diocesano di domenica 26 Marzo mi ha fatto capire che fare carità, pregare e gioire è una cosa buona. Ho deciso di prendere l’impegno di pregare con gioia anche per chi non mi sta simpatico e fare gioiosi i miei genitori senza farli arrabbiare. Io ho urlato ci sto!
Matteo Z. - Sara G. - Andrea D.
Quella sensazione me la ricorderò per un paio di anni. Sono sicura che cercherò di impegnarmi sulle tre parole gioia carità e preghiera e aiuterò i bambini che hanno il tifo. Mi impegnerò a fare ciò che ho promesso, pregando per rendere felici gli altri e dare qualcosa ai bambini che non hanno niente, salutando chi mi sta antipatico.
Sara M. - Martina C.
Quella domenica mi è particolarmente piaciuta la Messa perché non tutte le frasi che diceva il prete di Bergamo erano uguali a quelle che dicono di solito don Paolo e don Angelo. Mi è anche piaciuta perché a un certo punto una famiglia di sei persone ha fatto delle domande al prete riguardanti la vita ed egli ha dato loro molti buoni consigli. Mi sono piaciute le canzoni, perché cantate tutte insieme sono ancora più belle. Mi sono piaciuti molto i giochi e mangiare la sacco perché ero vicina alle mie amiche e poi... la pasta al sugo che ci hanno preparato laggiù era davvero squisita! Poi abbiamo riso tutto il giorno e durante il viaggio di andata e ritorno ho fatto anche tante bellissime amicizie: vorrei tornarci!
Alessia M – Mauro
I RAGAZZI DI TERZA MEDIA IN RITIRO
DI QUARESIMA E VIA CRUCIS IN ORATORIO
Inizialmente mi dispiaceva quasi, di non avere anch’io un impegno che non mi permettesse di andare al ritiro di quaresima in Valpiana... ancora lì dalle suore, tutta quella strada per andare e tornare... e poi non c’è più la magia e l’entusiasmo della novità, dell’incognito... essere così in pochi poi, lavoreremo il doppio di sicuro!... Invece l’atmosfera è stata subito coinvolgente: stipati dentro le auto di quei genitori disponibili (che vorrei con l’occasione ringraziare) e accompagnati da una sottilissima pioggerellina, siamo giunti a quell’edificio ormai famigliare ed accogliente. Dopo aver visto un pezzo di film con protagonisti ragazzi della nostra età alle prese con le scelte importanti della vita legate al proprio presente e futuro, nei nostri piccoli gruppi è emerso con molta chiarezza questo concetto: più cresciamo e più siamo responsabili delle nostre azioni e delle nostre scelte e noi, in qualità di cristiani, battezzati e praticanti, dobbiamo considerare questo aspetto del nostro essere nella sua reale importanza. È Gesù che ci ha mostrato in prima persona l’atteggiamento da tenere, il saper spendersi per gli altri, cercare sempre di essere quel chicco di grano che solo morendo può portare frutto. Non è semplice come dirlo, ma abbiamo deciso che ci proveremo! Il Signore ci ha creati a Sua immagine e somiglianza ma ci dà la libertà di scegliere; quanto siamo fortunati anche in questo, e magari a volte abbiamo il coraggio di lamentarci perché la nostra religione ci vieta o ci impone!..... Comunque il cammino di catechismo dei tre anni delle medie e i vari ritiri, ci hanno aiutato a guardare dentro noi stessi e con la Professione di Fede che andremo a fare domenica 28 maggio, dichiareremo alla comunità la nostra fiduciosa volontà di essere discepoli di Gesù sempre. A volte nel ruolo di Pietro, a volte nel ruolo di Giuda, o in quello di Tommaso, o di Giovanni, ma cercando sempre il bene degli altri prima del nostro. La consueta Messa della domenica alla presenza di molti nostri genitori ha chiuso in bellezza questo ritiro prima della Pasqua e ha lasciato in noi tanti pensieri belli e stimolanti sui quali “lavorare” per prepararci seriamente a motivare per iscritto e con le azioni il nostro futuro. Di nuovo grazie alla nostra squadra di cuoche, alle catechiste, a Mario e a Don Paolo.
I tratti dell’Amore di Dio
Il fatto che nella nostra VIA CRUCIS, nell’ultima stazione, Gesù crocifisso non avesse la corona di spine sul capo.... è stata una semplice dimenticanza! Ma noi, ripensandoci, vogliamo interpretarla come una decisione inconscia e unanime di far soffrire un po’ meno questo nostro Gesù: quest’anno lo abbiamo accompagnato più da vicino nella sua passione ripetendo nelle diverse stazioni le frasi che hanno deciso della sua colpevolezza, dei suoi errori, della sua malafede. E abbiamo capito che invece, è stata l’ottusità e la paura dell’uomo a condurlo alla morte, il poco appoggio e la poca fiducia di chi lo aveva avuto vicino. La sua morte è stata la nostra vita e noi possiamo porre rimedio a tutto il male che ha sofferto lasciandoci guidare dal suo messaggio, consapevoli del suo dolore immenso ma anche della sua gioia di essere divenuto segno visibile di quel Dio creatore che attraverso di Lui ci ha salvati in eterno. Le prove delle battute, delle scene, degli abiti, lasciavano presagire qualcosa di poco coinvolgente e serio e lo scarso impegno da parte nostra: invece quella sera, l’atmosfera subito importante ci ha rammollito sì le gambe, (perché tremavano) ma ci ha rafforzato la convinzione che Gesù va difeso sempre, anche a scapito di altre cose, e vale la pena essere suoi amici. Grazie a Don Paolo che ci ha diretti con impegno e polso, speriamo di essere piaciuti a tutti i presenti e di aver trasmesso la più grande delle verità: Dio ci ama di un amore immenso e attende paziente che noi ce ne accorgiamo. Nella nostra prossima Professione di Fede daremo la risposta a questo Suo bellissimo richiamo!
Il fatto che nella nostra VIA CRUCIS, nell’ultima stazione, Gesù crocifisso non avesse la corona di spine sul capo.... è stata una semplice dimenticanza! Ma noi, ripensandoci, vogliamo interpretarla come una decisione inconscia e unanime di far soffrire un po’ meno questo nostro Gesù: quest’anno lo abbiamo accompagnato più da vicino nella sua passione ripetendo nelle diverse stazioni le frasi che hanno deciso della sua colpevolezza, dei suoi errori, della sua malafede. E abbiamo capito che invece, è stata l’ottusità e la paura dell’uomo a condurlo alla morte, il poco appoggio e la poca fiducia di chi lo aveva avuto vicino. La sua morte è stata la nostra vita e noi possiamo porre rimedio a tutto il male che ha sofferto lasciandoci guidare dal suo messaggio, consapevoli del suo dolore immenso ma anche della sua gioia di essere divenuto segno visibile di quel Dio creatore che attraverso di Lui ci ha salvati in eterno. Le prove delle battute, delle scene, degli abiti, lasciavano presagire qualcosa di poco coinvolgente e serio e lo scarso impegno da parte nostra: invece quella sera, l’atmosfera subito importante ci ha rammollito sì le gambe, (perché tremavano) ma ci ha rafforzato la convinzione che Gesù va difeso sempre, anche a scapito di altre cose, e vale la pena essere suoi amici. Grazie a Don Paolo che ci ha diretti con impegno e polso, speriamo di essere piaciuti a tutti i presenti e di aver trasmesso la più grande delle verità: Dio ci ama di un amore immenso e attende paziente che noi ce ne accorgiamo. Nella nostra prossima Professione di Fede daremo la risposta a questo Suo bellissimo richiamo!
ORATORIO ZOGNO S. GIOVANNI BOSCO
CRE 19 GIUGNO - 14 LUGLIO
Iscrizioni presso l’Oratorio di Zogno nei seguenti giorni:
mercoledì 17 maggio ★ venerdì 19 maggio ★ sabato 20 maggio
lunedì 22 maggio ★ mercoledì 24 maggio ★ venerdì 26 maggio ★ sabato 27 maggio dalle 16.00 alle 18.00
mercoledì 17 maggio ★ venerdì 19 maggio ★ sabato 20 maggio
lunedì 22 maggio ★ mercoledì 24 maggio ★ venerdì 26 maggio ★ sabato 27 maggio dalle 16.00 alle 18.00
CERVELLI IN FUGA
Carissimi amici, siamo giunti al termine del nostro anno catechistico e vogliamo tirare un po’ le somme di tutte le iniziative che abbiamo svolto durante l’anno. Sono state parecchie le occasioni che ci hanno visto lavorare, pregare, dialogare e discutere insieme. Non tutte le cose hanno sempre funzionato alla perfezione e altre sicuramente potevano andare meglio. Possiamo però dire che non ci è mai mancata la passione, l’entusiasmo e la voglia di ritrovarci insieme. Chissà che anche l’estate ci offra tante opportunità per continuare a fondere insieme le nostre anime. Buone vacanze!
don Paolo Piccinini
SPAZIO EVENTI GIUGNO 2006 • IN ORATORIO
19: INIZIO CRE
NON MANCATE, SARÀ UN EVENTO STRAORDINARIO
don Paolo Piccinini
SPAZIO EVENTI GIUGNO 2006 • IN ORATORIO
19: INIZIO CRE
NON MANCATE, SARÀ UN EVENTO STRAORDINARIO
ANIMATORI… RICORDANDO MALLES
A più di 1000 mt. sul livello del mare, Malles è la più soleggiata località dell’Alto Adige. Il paesaggio cattura i visitatori per il contrasto tra il candore dei ghiacciai e i colori dei frutteti. L’abitato è inoltre punteggiato da chiese medioevali. Nella frazione di Burgusio si trova la maestosa abbazia di Monte Maria: con i suoi 1335 mt. di quota, Marienberg è considerato il monastero benedettino più alto d’Europa. La posizione di Malles consente escursioni interessanti: non molto lontano c’è il gioiello medioevale di Glorenza e lo spettacolo del campanile di Curon. È da qui che ha inizio l’avventura “BIKE & TRAIN” per una sessantina di adolescenti bergamaschi armati di sacco a pelo e tanta buona volontà, tra cui dodici dei nostri ragazzi, tutti desiderosi di assaporare il gusto di nuove esperienze e di saziare il loro desiderio di conoscenza. Sono stati quattro giorni intensi.
La permanenza a Malles
-visita turistica in bici delle mete più rinomate con il supporto delle guide del posto, sempre molto disponibili ed elastiche negli orari (eravamo puntualmente in ritardo) e dei padri benedettini di Monte Maria che ci hanno guidato nella storia del loro monastero.
-messa in italiano la domenica celebrata da Don Paolo e Don Emanuele, i preti che hanno guidato la compagnia durante i quattro giorni di viaggio.
-momenti di incontro appositamente organizzati dagli animatori al fine di permettere ai ragazzi del gruppo di conoscersi ed instaurare relazioni che forse dureranno nel futuro.
-testimonianza di padre Cristof, al quale dobbiamo un particolare ringraziamento per le sue premure e la sua disponibilità. Il padre ci ha ospitato e guidato per tutta la nostra permanenza a Malles: con il suo italiano un po’ claudicante ci ha presentato la storia della parrocchie altoatesine e con le sue conoscenze della zona ci ha accompagnati lungo i sentieri ciclabili che ci hanno condotto alla meta finale del nostro viaggio, Merano.
Merano e ritorno a casa
Dopo aver percorso 50 km immersi nella splendida natura altoatesina siamo giunti all’ultima tappa del nostro viaggio, la cittadina di Merano. Anche qui abbiamo alloggiato in una parrocchia dove sono stati organizzati momenti di testimonianze da parte di persone del luogo, momenti di riflessione, interazioni, visite turistiche e giochi tra ragazzi e animatori. Infine il viaggio di ritorno che è risultato troppo corto perché le cose belle quando stanno per concludersi portano sempre un po’ di rammarico.
Conclusione
È stato un bel viaggio in cui un gruppo di sessanta ragazzi hanno dimostrato come sia possibile divertirsi,crescere ed instaurare relazioni di amicizia con gli altri attraverso la semplicità di un sacco a pelo, una bici e soprattutto la disponibilità ad ascoltare, perché in fondo tutti hanno qualcosa da trasmettere e da insegnare. Ciao ragazzi, alla prossima.
ADOLESCENTI
Nel paese di Malles, la maggior parte della popolazione era di madrelingua tedesca tanto che a volte non credevamo nemmeno di trovarci in Italia. Per quanto riguarda le attività intraprese, oltre alla “folle biciclettata”, abbiamo svolto un’attività di conoscenza con gli altri ragazzi, insieme ad un’attività di riflessione, coordinata da Don Emanuele, sacerdote diocesano incaricato dell’assistenza spirituale ai giovani dell’azione cattolica di Bergamo. Durante la già accennata “folle biciclettata” abbiamo percorso complessivamente 60-70 km circa. Il “grosso” della pedalata è stato effettuato il terzo giorno, nel quale da Malles ci siamo recati a Merano per un totale di 50 chilometri circa tra salite e discese e nel quale alcuni ragazzi (tra cui anche chi vi scrive) non hanno resistito alla fatica ed hanno optato per prendere l’amatissimo treno. A Malles siamo stati ospitati da padre Cristof che ha messo a nostra disposizione il centro accoglienza della parrocchia. A Merano abbiamo sostato nell’oratorio della cittadina e dove, tra l’altro, abbiamo avuto il tempo di disputare un mini-torneo di calcetto in cui la squadra di Don Paolo è stata letteralmente umiliata in finale. Per fortuna durante la permanenza a Merano le bici sono rimaste a riposo e abbiamo avuto modo di riprenderci dai giorni precedenti di fatica. Nel pomeriggio di martedì 25 aprile la nostra avventura era ormai finita ed eravamo tutti o quasi felici di tornare nella nostra Bergamo. Ringrazio i miei amici per la bella esperienza che abbiamo condiviso.
Alessandro
La permanenza a Malles
-visita turistica in bici delle mete più rinomate con il supporto delle guide del posto, sempre molto disponibili ed elastiche negli orari (eravamo puntualmente in ritardo) e dei padri benedettini di Monte Maria che ci hanno guidato nella storia del loro monastero.
-messa in italiano la domenica celebrata da Don Paolo e Don Emanuele, i preti che hanno guidato la compagnia durante i quattro giorni di viaggio.
-momenti di incontro appositamente organizzati dagli animatori al fine di permettere ai ragazzi del gruppo di conoscersi ed instaurare relazioni che forse dureranno nel futuro.
-testimonianza di padre Cristof, al quale dobbiamo un particolare ringraziamento per le sue premure e la sua disponibilità. Il padre ci ha ospitato e guidato per tutta la nostra permanenza a Malles: con il suo italiano un po’ claudicante ci ha presentato la storia della parrocchie altoatesine e con le sue conoscenze della zona ci ha accompagnati lungo i sentieri ciclabili che ci hanno condotto alla meta finale del nostro viaggio, Merano.
Merano e ritorno a casa
Dopo aver percorso 50 km immersi nella splendida natura altoatesina siamo giunti all’ultima tappa del nostro viaggio, la cittadina di Merano. Anche qui abbiamo alloggiato in una parrocchia dove sono stati organizzati momenti di testimonianze da parte di persone del luogo, momenti di riflessione, interazioni, visite turistiche e giochi tra ragazzi e animatori. Infine il viaggio di ritorno che è risultato troppo corto perché le cose belle quando stanno per concludersi portano sempre un po’ di rammarico.
Conclusione
È stato un bel viaggio in cui un gruppo di sessanta ragazzi hanno dimostrato come sia possibile divertirsi,crescere ed instaurare relazioni di amicizia con gli altri attraverso la semplicità di un sacco a pelo, una bici e soprattutto la disponibilità ad ascoltare, perché in fondo tutti hanno qualcosa da trasmettere e da insegnare. Ciao ragazzi, alla prossima.
ADOLESCENTI
Nel paese di Malles, la maggior parte della popolazione era di madrelingua tedesca tanto che a volte non credevamo nemmeno di trovarci in Italia. Per quanto riguarda le attività intraprese, oltre alla “folle biciclettata”, abbiamo svolto un’attività di conoscenza con gli altri ragazzi, insieme ad un’attività di riflessione, coordinata da Don Emanuele, sacerdote diocesano incaricato dell’assistenza spirituale ai giovani dell’azione cattolica di Bergamo. Durante la già accennata “folle biciclettata” abbiamo percorso complessivamente 60-70 km circa. Il “grosso” della pedalata è stato effettuato il terzo giorno, nel quale da Malles ci siamo recati a Merano per un totale di 50 chilometri circa tra salite e discese e nel quale alcuni ragazzi (tra cui anche chi vi scrive) non hanno resistito alla fatica ed hanno optato per prendere l’amatissimo treno. A Malles siamo stati ospitati da padre Cristof che ha messo a nostra disposizione il centro accoglienza della parrocchia. A Merano abbiamo sostato nell’oratorio della cittadina e dove, tra l’altro, abbiamo avuto il tempo di disputare un mini-torneo di calcetto in cui la squadra di Don Paolo è stata letteralmente umiliata in finale. Per fortuna durante la permanenza a Merano le bici sono rimaste a riposo e abbiamo avuto modo di riprenderci dai giorni precedenti di fatica. Nel pomeriggio di martedì 25 aprile la nostra avventura era ormai finita ed eravamo tutti o quasi felici di tornare nella nostra Bergamo. Ringrazio i miei amici per la bella esperienza che abbiamo condiviso.
Alessandro
...DIAMO IL VOTO AL NOSTRO ANNO DI CATECHISMO
A cosa può servire un resoconto? Il nostro ha avuto la pretesa di fare il punto della situazione sull’annata catechistica ADO 2005-2006. Abbiamo cercato d’indagare il livello di soddisfazione che le nostre attività hanno dato. Abbiamo inoltre colto l’occasione per buttare giù alcune proposte per il prossimo anno; per farlo più bello, più interessante, più ADOLESCENTE... Ecco a voi i risultati:
DOMANDE ...Cosa ne penso... OTTIMO BUONO SUFFICIENTE INSUFFICIENTE
...dell’anno vissuto insieme? 36% 63% 0% 1%
...degli incontri fatti con i vari ospiti? 30% 41% 27% 2%
...degli argomenti trattati? 36% 45% 18% 1%
...dei film visti? 18% 63% 18% 1%
...dei momenti di preghiera vissuti insieme? 23% 53% 23% 1%
Analizzando i dati possiamo dire con soddisfazione che il lavoro svolto durante l’anno è stato BUONO, infatti questo è stato il valore dominante in tutte le voci della tabella. Dobbiamo annotare il particolare successo delle iniziative “cinematografiche ” e degli incontri tenuti con ospiti esterni... Va sottolineato inoltre l’ottimo dato a riguardo dei momenti di preghiera vissuti insieme che da oltre il 70% dei partecipanti ha avuto una valutazione più che sufficiente. Il test non si è voluto fermare qui, sono state inserite altre due domande, questa volta a risposta aperta:
1) Quali proposte ho per il prossimo anno?
- Aumentare il numero delle uscite serali
- Ripetere esperienze di gite fuori porta di più giorni insieme a gruppi di altri paesi
- Maggior numero di cene in oratorio
- Incrementare le adesioni
2) Cosa vorrei eliminare definitivamente? (per dovere di cronaca qui abbiamo dovuto censurare alcune risposte...
sapete, si tratta di adolescenti)
- Il Don, in simpatia
- La guerra
- I momenti in cui non si sa cosa fare
Le proposte hanno dato conferma che le uscite effettuate hanno avuto successo e che per il prossimo anno le si vorrebbe incrementare, così come le esperienze di vacanza di più giorni insieme; questi sono segni forti di come i nostri ragazzi percepiscono essenziale il bisogno di ritrovarsi, radunarsi e stare insieme divertendosi. Tra le eliminazioni, va annotata la proposta di un “minutissimo” gruppo, il quale chiede di eliminare il Don... Dai Don, non te la prendere, si fa per ridere, lo sai che scherziamo...
Noi catechisti siamo stati veramente soddisfatti per i risultati ottenuti in questo anno, sia in termini quantitativi (30 ADO circa, ad ogni incontro), sia in termini qualitativi. Il nostro augurio è che questo sia soltanto il prima di una lunga serie di anni brillanti e ricchi di soddisfazione. GRAZIE RAGAZZI!!!
I Catechisti
DOMANDE ...Cosa ne penso... OTTIMO BUONO SUFFICIENTE INSUFFICIENTE
...dell’anno vissuto insieme? 36% 63% 0% 1%
...degli incontri fatti con i vari ospiti? 30% 41% 27% 2%
...degli argomenti trattati? 36% 45% 18% 1%
...dei film visti? 18% 63% 18% 1%
...dei momenti di preghiera vissuti insieme? 23% 53% 23% 1%
Analizzando i dati possiamo dire con soddisfazione che il lavoro svolto durante l’anno è stato BUONO, infatti questo è stato il valore dominante in tutte le voci della tabella. Dobbiamo annotare il particolare successo delle iniziative “cinematografiche ” e degli incontri tenuti con ospiti esterni... Va sottolineato inoltre l’ottimo dato a riguardo dei momenti di preghiera vissuti insieme che da oltre il 70% dei partecipanti ha avuto una valutazione più che sufficiente. Il test non si è voluto fermare qui, sono state inserite altre due domande, questa volta a risposta aperta:
1) Quali proposte ho per il prossimo anno?
- Aumentare il numero delle uscite serali
- Ripetere esperienze di gite fuori porta di più giorni insieme a gruppi di altri paesi
- Maggior numero di cene in oratorio
- Incrementare le adesioni
2) Cosa vorrei eliminare definitivamente? (per dovere di cronaca qui abbiamo dovuto censurare alcune risposte...
sapete, si tratta di adolescenti)
- Il Don, in simpatia
- La guerra
- I momenti in cui non si sa cosa fare
Le proposte hanno dato conferma che le uscite effettuate hanno avuto successo e che per il prossimo anno le si vorrebbe incrementare, così come le esperienze di vacanza di più giorni insieme; questi sono segni forti di come i nostri ragazzi percepiscono essenziale il bisogno di ritrovarsi, radunarsi e stare insieme divertendosi. Tra le eliminazioni, va annotata la proposta di un “minutissimo” gruppo, il quale chiede di eliminare il Don... Dai Don, non te la prendere, si fa per ridere, lo sai che scherziamo...
Noi catechisti siamo stati veramente soddisfatti per i risultati ottenuti in questo anno, sia in termini quantitativi (30 ADO circa, ad ogni incontro), sia in termini qualitativi. Il nostro augurio è che questo sia soltanto il prima di una lunga serie di anni brillanti e ricchi di soddisfazione. GRAZIE RAGAZZI!!!
I Catechisti
“LA NOSTRA FESTA SIETE VOI”
Appuntamento ormai consolidato nella primavera della nostra comunità zognese per tutte le nostre mamme, quest’anno la 17ª edizione di “LA NOSTRA FESTA SIETE VOI” è stata proposta la sera del 6 maggio. Non è stato per bruciare le tappe o precorrere i tempi ma solo per motivi puramente organizzativi: e cioè per non sovrapporre in qualche bimbo la fatica dei preparativi e dello spettacolo medesimo (il sabato) con la giornata impegnativa e degna di ogni attenzione del sacramento della Prima Comunione (la domenica). Qualcuno quindi si è trovato un po’ spiazzato da questo anticipo della festa della mamma che è la data rimasta legata a questa simpatica iniziativa. Ma tant’è che il teatro era pieno e i posti a sedere insufficienti. Riporto alcuni commenti captati tra gli spettatori: “... una sorpresa bellissima la ricchezza di costumi e colori di ogni singolo partecipante... lo sguardo e l’attenzione impegnati a seguire insieme cantanti e ballerini... freschissime le voci del coro, sicuramente più partecipi e coinvolte del solito... molto fluide le presentazioni (indispensabili) e i cambi di “fiaba” e dei personaggi, senza creare momenti di noia... l’allegria e la spontaneità sui volti di tutti i partecipanti sono sinonimo della bella atmosfera e complicità che si è creata nella preparazione di tutto il lavoro... la passione e l’impegno di grandi e piccoli è davvero lodevole... I complimenti e gli apprezzamenti poi si trasmettevano da una fila all’altra di poltrone, dal viso di una mamma a quello di un papà, dalle lacrime di emozione delle nonne alle esclamazioni gioiose di fratelli, cuginetti e amici.... Insomma, un paio d’ore all’insegna della serenità, della gioia, senza la tensione e l’ansia della competizione a tutti i costi, ma imparando che ciascuno di noi ha le sue doti e le sue qualità da offrire in letizia. Anche chi ha seguito lo spettacolo e pensa di aver “soltanto” applaudito o fatto foto, in realtà ha completato con la sua presenza un puzzle simbolico che, di fondo, è quello che spinge a realizzare con sempre più impegno incontri di questo tipo. Forse non ci abbiamo mai pensato ma la fortuna che abbiamo come comunità sana e robusta è anche questa: poter fruire spesso di occasioni di scambio e di relazione con quel tipo di “collante” che sono i nostri bambini! Bambini che hanno il potere magico di raccogliere intorno ai loro sforzi e fatiche le famiglie, magari un po’ distratte da altri impegni, ma sempre disponibili e attente ai loro inviti. In attesa di altri prossimi graditissimi appuntamenti, un grazie e un abbraccio a tutti, tutti, tutti, indistintamente.
Una mamma
Una mamma
PROGETTO “ADOTTA UN NONNO” 2006
SECONDA EDIZIONE
Anche quest’anno con i ragazzi di seconda media abbiamo partecipato al progetto “ADOTTA UN NONNO”. Con questi incontri settimanali svoltisi alla casa di riposo Mons. Speranza, tra i ragazzi e gli ospiti che vi risiedono, si è cercato di favorire momenti di integrazione e di apertura nei confronti della comunità in cui la casa di riposo è inserita in particolare di stimolare l’incontro fra generazioni, favorendo il contatto tra gli anziani e i giovani. I ragazzi hanno raccontato ai nonni le nuove tecnologie e hanno li condotti, con la loro simpatia e il loro modo di fare, in questo strabiliante mondo fatto di tecnica e di precisione, stimolando in loro nuovi apprendimenti e tanta curiosità. Così tra i ragazzi e gli ospiti è nata una bella amicizia: i ragazzi hanno raccontato le loro esperienze e il loro modo di vivere, hanno insegnato ai nonni a usare il telefonino e mandare SMS e i nonni a loro volta hanno raccontato con molta sincerità e spontaneità come era la loro vita e quello che facevano alla loro età. Durante questi incontri sono state scattate molto fotografie per ricordare i momenti più belli trascorsi insieme; poi queste foto sono state inserite nel computer e, nonni e ragazzi insieme hanno elaborato un bel calendario che si sono regalati, ricco di proverbi, di modi di dire e di tante belle fotografie colorate. Il 7 giugno, a conclusione degli incontri, c’è stata una bella festa nella quale i ragazzi hanno cantato e ballato per i nonni, hanno fatto merenda insieme e hanno ringraziato per la accoglienza e la disponibilità. Per i nonni è stato bello: erano allegri e felicissimi; ma per i ragazzi ancora di più: per loro è stata un’esperienza di vita che ricorderanno a lungo! Grazie mille, nonni!!!
Riportiamo qui sotto una delle lettere che i ragazzi hanno scritto agli ospiti della casa di riposo dopo questa esperienza.
Cari nonni, questa che abbiamo vissuto con voi, è stata proprio una bella avventura! Siamo felicissimi dell’esperienza che ci avete fatto vivere in questi incontri imparando anche a comportarci con voi con rispetto e semplicità e abbiamo notato che, anche se siete lì alla casa di riposo senza la vostra famiglia, siete sempre molto felici e gentili. Ci siamo divertiti a parlarvi del nostro modo di vivere e abbiamo notato che anche a voi è piaciuto raccontarci le vostre esperienze di quando eravate giovani. Ci avete spiegato come era la vita di una volta: molto più difficile della nostra, piena di sofferenza e rinunce per colpa della povertà che voi avete superato con grande coraggio e noi dobbiamo ringraziarvi perché abbiamo capito che senza passato non ci può essere futuro! Speriamo che non vi siate annoiati con le nostre tecnologie, dal telefonino al computer portatile, perché per noi sono il nostro mondo, anche se ci rendiamo conto che quello di oggi è un mondo soffocato dalle troppe comodità che spesso e volentieri sono inutili ma alle quali siamo abituati e non vogliamo rinunciarvi. Ci mancheranno molto le giornate con voi: ci avete accolto con grande amore e gioia, con entusiasmo e disponibilità e questo ce lo ricorderemo e lo porteremo nel nostro cuore. Vi siamo grati perché ci avete aiutato a capire come è la vita! Grazie di tutto!!!
Riportiamo qui sotto una delle lettere che i ragazzi hanno scritto agli ospiti della casa di riposo dopo questa esperienza.
Cari nonni, questa che abbiamo vissuto con voi, è stata proprio una bella avventura! Siamo felicissimi dell’esperienza che ci avete fatto vivere in questi incontri imparando anche a comportarci con voi con rispetto e semplicità e abbiamo notato che, anche se siete lì alla casa di riposo senza la vostra famiglia, siete sempre molto felici e gentili. Ci siamo divertiti a parlarvi del nostro modo di vivere e abbiamo notato che anche a voi è piaciuto raccontarci le vostre esperienze di quando eravate giovani. Ci avete spiegato come era la vita di una volta: molto più difficile della nostra, piena di sofferenza e rinunce per colpa della povertà che voi avete superato con grande coraggio e noi dobbiamo ringraziarvi perché abbiamo capito che senza passato non ci può essere futuro! Speriamo che non vi siate annoiati con le nostre tecnologie, dal telefonino al computer portatile, perché per noi sono il nostro mondo, anche se ci rendiamo conto che quello di oggi è un mondo soffocato dalle troppe comodità che spesso e volentieri sono inutili ma alle quali siamo abituati e non vogliamo rinunciarvi. Ci mancheranno molto le giornate con voi: ci avete accolto con grande amore e gioia, con entusiasmo e disponibilità e questo ce lo ricorderemo e lo porteremo nel nostro cuore. Vi siamo grati perché ci avete aiutato a capire come è la vita! Grazie di tutto!!!
CERVELLI IN FUGA
Carissimi lettori, da qualche giorno siamo entrati nel pieno dell’estate e le attività ricreative ci stanno tenendo impegnati a più non posso. Anche i nostro adolescenti, terminata finalmente la scuola, si sono buttati a capo fitto nell’organizzazione e nella realizzazione del CRE 2006. Per cui per questo mese il loro impegno giornalistico si è un po’ ridotto a una doppia intervista, sempre gradita, a due animatori del Centro Ricreativo Estivo e a un sondaggio su dove gli adolescenti vanno in vacanza. Cogliamo l’occasione di augurare a tutti i nostri lettori una lunghissima e riposante vacanza.
SPAZIO EVENTI LUGLIO 2006 • IN ORATORIO
15/16 Luglio
24 ore di calcio
Non mancate a questo appuntamento. Novità!!!
..LE VACANZE DEI GIOVANI...
In questo mese abbiamo realizzato un sondaggio su un campione di giovani di Zogno cercando di capire quali fossero le mete di vacanza più ambite per l’estate 2006. Il gruppo di intervistati ha scelto diverse alternative per le vacanze, ma le più gettonate sono sicuramente il mare, la montagna e il lago. Ecco le percentuali alla domanda “Dove vai in vacanza?”
Un’altra domanda posta era la durata della vacanza e anche in questo caso le risposte sono state molteplici:
-36% 1 settimana -35% 2 settimane -16% week end -13% altro
Infine volevamo sapere in che periodo gli intervistati partissero per le loro mete.
Ecco le risposte:
-29% giugno -34% luglio -30% agosto -7% settembre
Insomma, si parlerà pure di recessione economica e tanto altro ma a noi pare proprio che i giovani zognesi non rinuncino alle vacanze, anzi se ne vogliono permettere di belle e di lunghe Soddisfatti di questi risultati, auguriamo a tutti una stupenda estate di divertimento e di spensieratezza!
Gli ADO dell’Oratorio di Zogno
SPAZIO EVENTI LUGLIO 2006 • IN ORATORIO
15/16 Luglio
24 ore di calcio
Non mancate a questo appuntamento. Novità!!!
..LE VACANZE DEI GIOVANI...
In questo mese abbiamo realizzato un sondaggio su un campione di giovani di Zogno cercando di capire quali fossero le mete di vacanza più ambite per l’estate 2006. Il gruppo di intervistati ha scelto diverse alternative per le vacanze, ma le più gettonate sono sicuramente il mare, la montagna e il lago. Ecco le percentuali alla domanda “Dove vai in vacanza?”
Un’altra domanda posta era la durata della vacanza e anche in questo caso le risposte sono state molteplici:
-36% 1 settimana -35% 2 settimane -16% week end -13% altro
Infine volevamo sapere in che periodo gli intervistati partissero per le loro mete.
Ecco le risposte:
-29% giugno -34% luglio -30% agosto -7% settembre
Insomma, si parlerà pure di recessione economica e tanto altro ma a noi pare proprio che i giovani zognesi non rinuncino alle vacanze, anzi se ne vogliono permettere di belle e di lunghe Soddisfatti di questi risultati, auguriamo a tutti una stupenda estate di divertimento e di spensieratezza!
Gli ADO dell’Oratorio di Zogno
FESTA DELLA COMUNITÀ
SAGRA DI SAN LORENZO
Venerdì 28 luglio INIZIO TORNEO BEACH VOLLEY
ore 21.00 Serata danzante
Sabato 29 luglio ore 21.30 Direttamente da ZELIG
spettacolo di cabaret con MAX PISU
Domenica 30 luglio ore 21.00 Serata danzante
Lunedì 31 luglio ore 20.30 Santa Messa
- SARÀ SOSPESO IL SERVIZIO CUCINA -
Martedì 1 agosto ore 21.00 Concerto della Premiata Banda Musicale
di Zogno sul sagrato
- SARÀ SOSPESO IL SERVIZIO CUCINA -
Mercoledì 2 agosto ore 21.00 Serata danzante
Giovedì 3 agosto ore 21.00 Serata danzante
Venerdì 4 agosto ore 21.00 Serata danzante
Sabato 5 agosto ore 16.00 Torneo di calcio “ Le vecchie glorie”
ore 21.00 Concerto dei “Blascover”
per il 30° di fondazione AIDO - Zogno
Domenica 6 agosto ore 20.30 Corrida di San Lorenzo
ore 21.00 Serata danzante
Lunedì 7 agosto ore 20.30 Poesie di Don Giulio
ore 21.30 Serata danzante
Martedì 8 agosto “LA CORIDA DE ZOGN”
ore 21.00 concorrenti allo sbaraglio
Mercoledì 9 agosto ore 21.00 Serata danzante
ore 22.00 Spettacolo pirotecnico
Giovedì 10 agosto FINALE TORNEO BEACH VOLLEY
ore 21.00 Serata danzante
FUNZIONERÀ IL SERVIZIO
BAR - CUCINA – PIZZERIA – GELATERIA
ore 21.00 Serata danzante
Sabato 29 luglio ore 21.30 Direttamente da ZELIG
spettacolo di cabaret con MAX PISU
Domenica 30 luglio ore 21.00 Serata danzante
Lunedì 31 luglio ore 20.30 Santa Messa
- SARÀ SOSPESO IL SERVIZIO CUCINA -
Martedì 1 agosto ore 21.00 Concerto della Premiata Banda Musicale
di Zogno sul sagrato
- SARÀ SOSPESO IL SERVIZIO CUCINA -
Mercoledì 2 agosto ore 21.00 Serata danzante
Giovedì 3 agosto ore 21.00 Serata danzante
Venerdì 4 agosto ore 21.00 Serata danzante
Sabato 5 agosto ore 16.00 Torneo di calcio “ Le vecchie glorie”
ore 21.00 Concerto dei “Blascover”
per il 30° di fondazione AIDO - Zogno
Domenica 6 agosto ore 20.30 Corrida di San Lorenzo
ore 21.00 Serata danzante
Lunedì 7 agosto ore 20.30 Poesie di Don Giulio
ore 21.30 Serata danzante
Martedì 8 agosto “LA CORIDA DE ZOGN”
ore 21.00 concorrenti allo sbaraglio
Mercoledì 9 agosto ore 21.00 Serata danzante
ore 22.00 Spettacolo pirotecnico
Giovedì 10 agosto FINALE TORNEO BEACH VOLLEY
ore 21.00 Serata danzante
FUNZIONERÀ IL SERVIZIO
BAR - CUCINA – PIZZERIA – GELATERIA
CERVELLI IN FUGA
Carissimi amici, abbiamo concluso da qualche giorno la grande impresa del Centro Ricreativo Estivo! Anche quest’anno si è verificato il miracolo di vedere insieme centinaia di ragazzi, moltissimi adolescenti e giovani e un nutrito gruppo di mamme: tutti appassionati a lavorare con gioia e allegria per far divertire i nostri ragazzi. Una nota di merito a tutti gli adolescenti che per la prima volta si sono messi a servizio dell’impresa CRE: con disponibilità e buona volontà hanno contribuito alla grande per la riuscita del mese estivo. Grazie ragazzi! Speriamo che non si fermi tutto qui. Buona estate a tutti.
SPAZIO EVENTI AGOSTO 2006 • IN ORATORIO
28/07-10/08 Torneo di BEACH VOLLEY
05/08 Serata giovane con i BLASCOVER
SPAZIO EVENTI AGOSTO 2006 • IN ORATORIO
28/07-10/08 Torneo di BEACH VOLLEY
05/08 Serata giovane con i BLASCOVER
DIVERTIAMOCI LAVORANDO...
Una giornata di lavoro per il MATO GROSSO
Anche quest’ anno, gli adolescenti e il gruppo di ragazzi delle scuole medie hanno svolto l’interessante attività di raccolta viveri (pasta, tonno, sale, lattine, ecc...) in collaborazione con l’operazione Mato grosso: le offerte raccolte sono state devolute ai bambini poveri del Perù. Martedì 27 giugno l’avventura è iniziata nelle prime ore del pomeriggio, sotto un sole devastante, quando a gruppetti i ragazzi sono andati per le vie del paese fin nelle frazioni a volantinare al fine d’informare che sarebbe avvenuta la raccolta il giovedì seguente, 29 di giugno. Il primo mattino di giovedì 29 tutti i ragazzi si sono ritrovati sul sagrato e organizzandosi con automobili e spostamenti vari sono partiti alla volta dei campanelli di ogni singola casa (scusate su qualche casa è stata dimenticata, ma sapete, siamo ragazzi) per passare a ritirare i viveri. Era possibile donare anche denaro per la spedizione del container. Terminata la raccolta in circa 4 ore di duro lavoro i ragazzi si sono ritrovati ancora tutti all’oratorio per pranzare insieme con un buon trancio di pizza e con la soddisfazione di aver fatto qualcosa di buono per chi non è fortunato come loro. Nel pomeriggio alcuni hanno continuato a raccogliere viveri altri invece sono rimasti sul sagrato dove era stato fissato il punto di raccolta a smistare il cibo in funzione della sua tipologia e della data di scadenza. È stata una giornata veramente interessante, trascorsa in allegria e soddisfazione. Alla fine la raccolta è stata proficua, ogni anno i numeri stanno aumentando; segno evidente di una fiducia sempre maggiore che la gente ripone nei ragazzi e nelle loro attività. Sono stati raccolti la bellezza di 14 quintali (quasi una tonnellata e mezzo) circa di alimenti e più di 400 euro per la spedizione del container. Questa raccolta si unirà alle raccolte che molti altri Cre della Diocesi hanno svolto nei propri paesi durante i mesi estivi. Il grazie più grande che può essere fatto per questa bella esperienza va dato ai ragazzi che con costanza lavorano all’interno dell’Operazione Mato Grosso. Arrivederci al prossimo anno, sperando che la raccolta ma soprattutto la gioia cresca sempre di più!
Traina Cristina
MA CHE FAI UN MESE AL CRE TU CHE HAI FINITO
LA TERZA MEDIA DA UN BEL PEZZO? BELLA DOMANDA...
Quest’anno noi adolescenti al CRE, siamo stati suddivisi in tre gruppi: visto che il tema era rappresentato dalle favole a noi sono toccati i nomi più assurdi, ovvero i tre porcellini, pollicino e la bella e la bestia. Appena arrivati, con tutti gli altri ragazzi e bambini, ci siamo riuniti in palestra a fare i balletti ( la maggior parte dei quali odiati da tutti!!!). Nel pomeriggio, divisi nei nostri gruppi, abbiamo svolto diverse attività, tra cui portare a spasso i nonni del ricovero, giocare con i ragazzi del CSE oppure realizzare il video per la serata finale. Alcuni giorni invece ci siamo dedicati allo sport... canoa, tiro con l’arco e palestra alla “ Penta”, dopo la classica pausa merenda è arrivato il momento dei tornei: pallavolo, calcio e qualche volta, ping-pong e biliardino. Durante questi giochi ognuno mostrava le sue “ abilità” e bisogna dire che sono saltati fuori dei talenti nascosti (oooh...). Per chiudere in bellezza: ci siamo divertiti veramente tanto quest’anno al CRE. Un saluto a tutti con la speranza che l’ anno prossimo potremo dire la stessa cosa.
Elena, Michela, Alessia
Traina Cristina
MA CHE FAI UN MESE AL CRE TU CHE HAI FINITO
LA TERZA MEDIA DA UN BEL PEZZO? BELLA DOMANDA...
Quest’anno noi adolescenti al CRE, siamo stati suddivisi in tre gruppi: visto che il tema era rappresentato dalle favole a noi sono toccati i nomi più assurdi, ovvero i tre porcellini, pollicino e la bella e la bestia. Appena arrivati, con tutti gli altri ragazzi e bambini, ci siamo riuniti in palestra a fare i balletti ( la maggior parte dei quali odiati da tutti!!!). Nel pomeriggio, divisi nei nostri gruppi, abbiamo svolto diverse attività, tra cui portare a spasso i nonni del ricovero, giocare con i ragazzi del CSE oppure realizzare il video per la serata finale. Alcuni giorni invece ci siamo dedicati allo sport... canoa, tiro con l’arco e palestra alla “ Penta”, dopo la classica pausa merenda è arrivato il momento dei tornei: pallavolo, calcio e qualche volta, ping-pong e biliardino. Durante questi giochi ognuno mostrava le sue “ abilità” e bisogna dire che sono saltati fuori dei talenti nascosti (oooh...). Per chiudere in bellezza: ci siamo divertiti veramente tanto quest’anno al CRE. Un saluto a tutti con la speranza che l’ anno prossimo potremo dire la stessa cosa.
Elena, Michela, Alessia
I SALUTI DELLA REDAZIONE E L’ARRIVEDERCI AL PROSSIMO ANNO...
Durante l’annata 2005/2006 una delle esperienze più belle che abbiamo vissuto noi adolescenti è stata la realizzazione di questo spazio sul bollettino parrocchiale. Ci dicevamo che in questo giornale si aveva bisogno di aria giovane, di una spolverata di spensieratezza ed ecco che con impegno e buona volontà siamo riusciti a produrre degli articoli che speriamo vi abbiano interessato. Le nostre attività si sono impegnate soprattutto sulle interviste mensili ai personaggi del momento e articoli riguardanti l’attualità religiosa, sociale, politica della nostra fascia d’età. Ci siamo divertiti molto anche nel riportare mensilmente le attività svolte durante l’anno catechistico e una accurata critica cinematografica. Potevamo fare di più? Sicuramente si. Certi dei risultati ottenuti e speranzosi in un buon miglioramento vi aspettiamo tutti all’inizio della nuova stagione 2006/2007 e chissà che il nostro gruppo non si possa infoltire ancora di più. Grazie a tutti voi.
La Redazione
Michele, Riccardo, Paolo
La Redazione
Michele, Riccardo, Paolo
UN MESE DI CRE
Venerdì 14 Luglio con la grande festa in Oratorio si è conclusa l’edizione 2006 del Cre. La festa finale è stata un’occasione, oltre che per salutarsi, per riassumere e presentare le molteplici attività svolte durante il mese tra il 19 Giugno e il 14 Luglio (anche se poi c’è stata una settimana di post Cre per rendere meno “traumatico” l’addio), per raccontare le gite in montagna e ai parchi acquatici e per ringraziare tutte le persone senza le quali il Cre non avrebbe potuto svolgersi. Come ogni anno, la festa finale è un momento di gioia e di divertimento, ma anche di nostalgia per il Cre che finisce. Sembra sempre che l’edizione appena finita sia stata la più bella e la più ricca, e dispiace che il mese sia passato così in fretta. Oltre a permettere di trascorrere in compagnia il tempo estivo, il Cre è anche occasione per incontrare nuovi amici, consolidare vecchi legami e sperimentare le gioie e i dolori del vivere insieme, tra giochi ed ateliers. Anche il Cre di quest’anno ha visto la partecipazione di centinaia di ragazzi di età diverse, accompagnati da un nutrito gruppo di animatori, dai piccoli dell’asilo del Cre Pinocchio ai ragazzi del Cre adolescenti. Il filo conduttore per tutti i diversi gruppi è stato il tema annuale “Si fa per dire”, relativo alle favole. Esso evidenziava l’importanza del raccontare, dell’ascoltare, dell’innocenza e della sincerità. Contrariamente a quanto potrebbe sembrare, tale tema apparentemente “infantile”, non ha coinvolto solo i bambini più piccoli, ma anche gli adolescenti, che hanno realizzato una loro personale favola sotto forma di film (mostrato l’ultima sera) “L’orco mangiabambini”, del quale si sono improvvisati attori, e un gruppo di animatori che ha rappresentato con successo la favola dell’Imperatore Nudo. Le giornate del Cre si aprivano con un momento collettivo di accoglienza, preghiera e balli. Successivamente ci si confrontava con la propria creatività mediante i vari atelier. La merenda veniva seguita dei tornei, vere e proprie sfide tra le squadre per la conquista delle sospirate “manine”. Tutto questo mentre gli adolescenti, oltre alle attività di arco, canoa, palestra, partecipavano ad alcune importanti iniziative, come il volantinaggio e la raccolta di viveri per il Mato Grosso ed il trascorrere un po’ di tempo con i ragazzi del CSE e gli ospiti della casa di riposo. I piccoli dell’asilo hanno invece potuto giocare nella piscina a loro disposizione. I giorni trascorsi in oratorio sono stati alternati dalle varie gite: il pellegrinaggio al Perello per i piccoli e l’escursione nei Foppi, seguite dalla visita all’agriturismo Ferdy ed una passeggiata nel Parco di Cene, non in programma, in sostituzione della gita al Ronco causa maltempo. Due momenti particolare del mese sono stati il gemellaggio con il Cre di Villa d’Ogna e la partecipazione ai giochi del Csi, sfide tra i ragazzi di alcuni Cre della Provincia per la conquista della Coppa, occasioni per incontrare ragazzi di altri oratori e fare nuove conoscenze (anche se non siamo riusciti a riconfermare il trofeo vinto lo scorso anno). L’ultima gita in montagna si è svolta a Piazzatorre, con una mega-caccia al tesoro, e ai laghetti di Ponteranica. Le gite in montagna sono state intervallate con quelle alle piscine Italcementi, al Center Park di Antegnate e all’Acquasplash. Come si può vedere, annoiarsi è stato impossibile, sia per i ragazzi che per gli animatori. Ma la vera importanza di quest’esperienza, oltre al non trascurabile divertimento, è il modo naturale con cui si impara il rispetto, la puntualità, il silenzio, la partecipazione. Essi non vengono imposti, ma compresi come fondamentali alla buona riuscita delle attività comuni. Certamente qualche volta è stato necessario richiamare i ragazzi più vivaci, ma globalmente tutto si è svolto in maniera regolare e serena. Per questo, dopo la naturale stanchezza accumulata in un mese così intenso, c’è posto per un po’ di dispiacere e di nostalgia. All’anno prossimo!
Rosi
Rosi
BEACH VOLLEY
Anche in questa estate 2006 costellata da mille emozioni e impegni l’oratorio ha trovato il tempo per organizzare il torneo di Beach Volley alla memoria di Marco Pesenti. Con l’aiuto di alcuni “operai” è stato allestito (e smontato) il campo in sabbia per far sì che ben 16 squadre giocassero partite notturne davanti agli occhi di un pubblico in “delirio”. Così dal 28 luglio al 9 agosto i partecipanti hanno potuto vivere momenti agonistici a cinque stelle sfidandosi con colpi proibiti e schemi mozzafiato. Nonostante alcune serate siano state fredde, le squadre hanno comunque stimolato la gente ad accorrere numerosa anche quando il gioco espresso non era sempre alla Mila e Shiro. Ogni serata le formazioni cambiavano, ma restava la voglia di giocare, l’impegno e il divertimento. Insomma una bella manifestazione sotto molti punti di vista che può diventare sempre più emozionante e ricca di partecipanti con l’aiuto di tutti e con un’organizzazione che auspichiamo diventi sempre migliore. Certi che nei prossimi anni si possa di nuovo giocare insieme a pallavolo non facendo troppo caso ai vincitori e ai vinti ma soltanto pensando a divertirci, vi salutiamo e vi aspettiamo a tra 365 giorni!!!
CARI AMICI DI ZOGNO: GRAZIE!
Sono talmente tante le cose che vorrei dirvi che non so da dove cominciare: c’è negli occhi della memoria uno scorrere di tanti, tanti volti di fanciulli, ragazzi, adolescenti e giovani, di genitori incontrati in occasione della formazione collegata alla catechesi dei ragazzi o delle attività estive o ricreative, di anziani e ammalati, di persone entrate nell’eternità. Volti ridenti, sereni, gioiosi, segnati dalla spensieratezza dell’età infantile; volti tristi, preoccupati, marcati dalla sofferenza e dalla fatica. Chiamandomi al ministero sacro, diaconale e sacerdotale, e volendo che, dopo l’esperienza di Tagliuno e la breve parentesi di La Serra (Sp), lo esercitassi anche a Zogno, il Signore mi aveva affidato il compito di essere, insieme agli altri sacerdoti, segno della sua presenza, del suo amore premuroso e accogliente; Lo ringrazio di avermi chiamato ad essere prete e di avermi donato questa Comunità parrocchiale: persone da amare e servire; e Gli rendo grazie per quanto di buono Egli ha potuto realizzare nei cuori anche per mezzo di me e, nella sua misericordia onnipotente, nonostante me. Oltre che a Lui, il mio sentimento di riconoscenza è per tutti voi, cari amici, per quanto avete saputo donarmi: secondo i casi, accoglienza, collaborazione, comprensione, affetto e amicizia, fiducia; esempi di dedizione e impegno a favore degli altri nelle rispettive famiglie e nelle realtà di volontariato presenti nella Comunità religiosa e civile; apprezzamento e stima, ma anche critiche costruttive e rilievi che mi hanno aiutato a migliorarmi. Subito, accanto a questo sentimento, affiora il bisogno di chiedere perdono: al Signore prima di tutto per le mie inadempienze e anche a coloro per i quali, in qualche modo, posso essere stato motivo di scandalo, per quanto di sbagliato posso aver compiuto nei confronti di qualcuno; per le disattenzioni, le incomprensioni, i bisogni non intuiti, l’aiuto non prestato, la prontezza fiacca, le eventuali offese, gli errori, gli interventi sbagliati, le omissioni... e al di là di questo, so bene che posso aver suscitato in qualcuno antipatia, sfiducia, risentimenti o, più semplicemente, indifferenza: è impossibile andare a genio a tutti! In ogni caso, per gli anni che sono rimasto in mezzo a voi, siete stati, tutti, la Comunità di cui ho fatto parte: una fetta importante della mia vita, qualunque sarà la sua durata, è trascorsa a Zogno! Dovrei fare alcuni esempi di cose che non si possono dimenticare, ma questo comporterebbe il prolungarsi eccessivo di queste righe: si tratta di ricordi legati a persone e situazioni che porto con me. Voglio però fare alcuni richiami generali. L’Oratorio prima di tutto: anche i “muri”, la struttura, si capisce; ma soprattutto le persone, i tanti collaboratori che per tutte le occasioni hanno dato con generosità e dedizione la loro preziosa collaborazione: grazie di cuore. E poi ricordare le esperienze, le attività, i ritiri a Carnit, Frerola, e Valpiana, il CRE, gli adolescenti, le settimane di don Bosco, le castagnate, le GMG, le passeggiate in montagna, le biciclettate, i tornei, le sagre di san Lorenzo... quante cose abbiamo fatto insieme! Ricordo di cuore gli ammalati e gli anziani della Casa di Risposo “Mons. Speranza” incontrati per tante mattine durante la celebrazione dell’Eucaristia: sempre contenti di incontrare il sacerdote e pronti ad offrire anche per lui e la sua missione pastorale, la loro preghiera e la loro sofferenza. Mi piace ricordare anche i sette anni di insegnamento nella nostra Scuola Media, i colleghi, il personale non docente e gli alunni non direttamente appartenenti alla nostra parrocchia che in essa ho incontrato. Certamente non sono mancati problemi, fatiche e “gatte da pelare”: ma tutto serve, se vissuto in unione con il Signore! Ho sempre cercato di fare in modo che l’Oratorio fosse quello che deve essere, ciò per cui è stato voluto dalla gente di Zogno: luogo di educazione umana e formazione cristiana per i nostri ragazzi e giovani, uno spazio aperto alla collaborazione con tutti i gruppi e le persone appassionate alla crescita delle nuove generazioni. A tale proposito il mio pensiero riconoscente va a tutti coloro che con me hanno condiviso l’avventura impegnativa ma entusiasmante dell’educare: ai collaboratori e ai catechisti della prim’ora, a quelli che sono rimasti, a quelli che si sono via via avvicendati nel corso degli anni, fino agli attuali; a quelli che, da fruitori sono mano a mano passati al ruolo di collaboratori. Grazie per la pazienza e per la vostra collaborazione preziosa e generosa. Penso amorevolmente ai fanciulli, ragazzi, adolescenti e giovani, praticanti o no, che frequentano l’Oratorio e che mi hanno offerto un rapporto aperto e franco. Ricordo anche coloro che, per i motivi più disparati, non ho più avuto modo di incontrare, se non in qualche rara occasione: ho pensato spesso a come avrei potuto fare per cercarli e incontrarli, ma effettivamente non sono riuscito e di ciò sono anche molto rammaricato. Grazie al Signore per i preti con cui ho collaborato qui a Zogno: don Lucio all’inizio, don Angelo in seguito, don Giulio, don Gaspare, don Gianfranco e al compianto don Ettore e a tutti i preti del Vicariato. Ho molto di che ringraziare e chiedere scusa; molto da “esportare” a Bratto, facendo miei alcuni tratti del loro modo di essere prete. Così come ricordo con cuore grato e riconoscente le suore che ho conosciuto e con cui ho collaborato in questi anni: le suore Orsoline di Somasca presso la Casa di riposo, le suore del Divino Amore presso la scuola materna e tutte le suore di Clausura presso il “nostro” monastero! Anche questa mia lettera di ringraziamento s’è fatta piuttosto lunga: devo chiudere. A tutti coloro che già ho nominato, ai gruppi e alle comunità di formazione cristiana presenti in Parrocchia, ai vari gruppi di volontariato, a tutte le società sportive con cui ho collaborato, all’Amministrazione Comunale e alle varie realtà legate alla vita civica; a tutta la Comunità di Zogno, a tutti voi porgo dal profondo del cuore il mio augurio e prometto la mia preghiera; essa è rivolta soprattutto a quanti sono toccati dalla sofferenza, alle famiglie, ai ragazzi e ai giovani che, progettando il loro futuro, stanno cercando la vocazione e la strada pensata per loro dal Signore. Al mio posto, il Signore vi dona don Samuele; a lui porgo un augurio sincero per un proficuo apostolato in mezzo ai ragazzi e ai giovani della comunità di Zogno. Da quel poco che di lui ho potuto conoscere fino a questo momento, intuisco che non ci vorrà molto tempo perché con lui vi troviate bene e l’Oratorio continui a camminare sempre meglio. Con affetto, per tutti invoco, insieme a quella della B.V. Maria, l’intercessione di s. Lorenzo. Tutto questo a lode e gloria del nostro unico e grande Dio, la beata ed eterna Trinità. Il Signore vi dia pace.
don Paolo Piccinini
don Paolo Piccinini
LE PAROLE CHE NON TI ABBIAMO DETTO
Sul tavolo il computer e sullo schermo gironzola inesauribile una farfalla luminosa e evanescente e lì di fianco la tazza di thè aromatico e bollente; mi alzo e appoggiato alla ringhiera della terrazza lascio vagare lo sguardo, dai monti che circondano quest’avvio di valle, al cielo che regala un guazzabuglio di colori, dal rosso fuoco della palla del sole che volge al tramonto, all’azzurro intenso del cielo che tra non molto diverrà blu notte screziato dalle frange bianche dei cirri in movimento; questo è il cielo che solo settembre può regalare in quelle giornate in cui l’estate sembra non voler lasciar posto all’autunno incipiente...; gli occhi nella ricerca d’ispirazione vagolano a seguire il volo a planare di un grosso uccello che non so riconoscere. E come spesso m’accade, perso nel bello che mi circonda, la mente torna al lago, alle colline, al paese che anch’io al tempo lasciai, e ancor oggi sento una specie di malinconia prendermi ripensando alle amate sponde e a luoghi, visi e voci amati. E so come ci si può sentire nel momento in cui devi lasciare qualcosa, qualcuno e un luogo che tanto hai amato, che è ed è stato parte della tua vita. Torno a sedermi e guardo lo schermo; quando le amiche del gruppo m’hanno proposto di scriverti una “lettera aperta”, ho accettato di buon grado, ed ora davanti a questa pagina elettronica intonsa capisco quanto sia difficile porti un saluto che non sia banale e retorico... poi la voce conosciuta ed amata mi scuote dal torpore dentro cui i miei pensieri s’eran spersi: “Papà, cosa stai facendo?” “Sto cercando di scrivere una lettera di saluto a Don Paolo, da parte dei catechisti.” Mio figlio mi guarda e sembra imbronciarsi, poi mi domanda ancora con cantilena quasi piagnucolante: “Ma perché deve andar via?!” e il suo tono è un misto di malcontento, incomprensione e... tristezza. Io sto zitto, non so rispondergli...già...perché devi andar via?! Cioè,... si... lo so, fa parte del tuo cammino, del tuo ruolo, del tuo essere sacerdote, della tua missione pastorale. Ma noi, non così genuini, innocenti e allora sinceri, quali sono i bambini, bensì egoisti e opportunisti, vorremmo che tu restassi qui, perché abbiamo imparato a conoscerti e tu conosci noi, perché con te si sta bene, ci capiamo, e poi sei tanto bravo con i ragazzi e anche... altri cento motivi, ognuno per il suo. Poi riguardo mio figlio che ora ha ripreso a giocare e a vociare con suo fratello e mentalmente riascolto la sua voce e quel tono malinconico e rispondendo a una platea invisibile innanzi a me con voce quasi urlata dico: “Perché è un amico!” I bambini mi guardano distraendosi ma solo un attimo dai loro giochi e ne comprendo l’interrogativa perplessità ma io sono già con gli occhi alla pagina vuota e le dita sulla tastiera cominciano a muoversi prima lentamente per accelerare poi in modo quasi frenetico:
“Ciao Don, questa nostra non vuole essere la solita manfrina di convenevoli in vista della tua partenza, ma più semplicemente un saluto. Il saluto che si pone ad un amico che sappiamo di lasciare e che rivedremo solo sporadicamente e forse casualmente, ma che sappiamo essere presente nel cuore e nella mente. Un amico che sappiamo sempre pronto quando n’avremo bisogno. Un amico che sappiamo tale perché tu ci hai fatto comprendere appieno questo sentimento aprendoci tante volte gli occhi davanti a quelle pagine e righe scritte tanto tempo fa, che troppo spesso per noi restavano vuote parole o a cui si dava solo un senso ad’hoc. E come dice il proverbio, chi trova un amico... e come tu ci hai più volte ricordato un grande tesoro deve essere condiviso. Quindi è giusto che ad altri spetti ora la gioia dello scoprire il tuo grande valore. Ognuno di noi avrebbe qualcosa da dirti, il proprio saluto personale da porti, e sicuramente ciascuno lo farà. Ma sono io che scrivo in nome e per conto del gruppo e quindi ne approfitto un po’ e ne prendo una parte solo per me. In cuor mio so che comunque molto di ciò che ti sto dicendo è presente nel cuore degli altri componenti di questo gruppo così eterogeneo eppure così vivace, vivo, attivo e creativo. Grazie Paolo (non uso appellativi, gli amici si chiamano per nome!). È un abbraccio enorme quello che ti voglio dare, e non solo perché siamo tanti, ma soprattutto perché io ti ho trovato (vi ho trovati!) al momento giusto, e allora ho riscoperto il bello del vivere la fede e ho avuto forza e luce in un momento in cui il buio era attorno a me. Io con te e grazie a te e alle tue parole, al tuo modo di porti e di presentarci l’Altro Grande Amico ho ritrovato ciò che stavo perdendo (o volevo perdere). Per questo mi mancherai davvero; ma mi mancherai anche perché con te è bello parlare, perché accetti il confronto e la discussione, perché hai una grande cultura ma non ne fai un vanto e sai donare la tua ricchezza e perché sai offrirti ad ogni livello; per questo i bambini, i ragazzi e anche gli adulti ti apprezzano! Perché sei semplice. Non volevo scadere nel retorico e quindi me ne tolgo prima che sia tardi. Dunque, vogliamo salutarti augurandoti ogni bene, ben sapendo che l’affetto che speriamo d’esser stati capaci di donarti, ti accompagna là dove stai andando e dove comunque tanto ancora ne troverai. Ti attende un compito di maggior responsabilità e impegno (come se quanto fin qui da te svolto fossero quisquiglie!), ma siamo certi che grazie alla tua grande voglia di sfida, da sportivo quale sei, e alla incrollabile Fede e amore nel Vangelo che ti contraddistinguono, riuscirai anche nelle situazioni più critiche (e poi potrai dar sfogo alla tua novella passione per gli sport invernali!!). Sono davvero tante le cose che ti vorremmo dire, le parole che non ti abbiamo mai detto e che ora, alla vigilia della tua partenza, vorremmo far uscire, ma forse è meglio restino nel cuore di ciascuno, e magari, alla prossima occasione... Certo è, che per ognuno di noi c’è un momento, un ricordo, un attimo di vita trascorso vicino a te che rimarrà indelebile, e che domani, ritrovandoci, ricorderemo ancora e ancora...
...insomma, ripensando a un toccante momento della festa di chiusura del C.R.E., sono certo che anche per chi del gruppo, come me, ha già vissuto per età esperienze, passioni, dolori e grandi gioie... sì, anche per noi, quelli trascorsi insieme a te siano stati “i migliori anni della nostra vita!” E allora tienici con te, così come noi ti abbiamo nel cuore accompagnandoti in questa tua nuova Grande Avventura e nel lasciarci vogliamo dirti ancora un grande, immenso... GRAZIE!! ...a presto... ciao Paolo... ti vogliamo bene!
I tuoi AMICI Catechisti
“Ciao Don, questa nostra non vuole essere la solita manfrina di convenevoli in vista della tua partenza, ma più semplicemente un saluto. Il saluto che si pone ad un amico che sappiamo di lasciare e che rivedremo solo sporadicamente e forse casualmente, ma che sappiamo essere presente nel cuore e nella mente. Un amico che sappiamo sempre pronto quando n’avremo bisogno. Un amico che sappiamo tale perché tu ci hai fatto comprendere appieno questo sentimento aprendoci tante volte gli occhi davanti a quelle pagine e righe scritte tanto tempo fa, che troppo spesso per noi restavano vuote parole o a cui si dava solo un senso ad’hoc. E come dice il proverbio, chi trova un amico... e come tu ci hai più volte ricordato un grande tesoro deve essere condiviso. Quindi è giusto che ad altri spetti ora la gioia dello scoprire il tuo grande valore. Ognuno di noi avrebbe qualcosa da dirti, il proprio saluto personale da porti, e sicuramente ciascuno lo farà. Ma sono io che scrivo in nome e per conto del gruppo e quindi ne approfitto un po’ e ne prendo una parte solo per me. In cuor mio so che comunque molto di ciò che ti sto dicendo è presente nel cuore degli altri componenti di questo gruppo così eterogeneo eppure così vivace, vivo, attivo e creativo. Grazie Paolo (non uso appellativi, gli amici si chiamano per nome!). È un abbraccio enorme quello che ti voglio dare, e non solo perché siamo tanti, ma soprattutto perché io ti ho trovato (vi ho trovati!) al momento giusto, e allora ho riscoperto il bello del vivere la fede e ho avuto forza e luce in un momento in cui il buio era attorno a me. Io con te e grazie a te e alle tue parole, al tuo modo di porti e di presentarci l’Altro Grande Amico ho ritrovato ciò che stavo perdendo (o volevo perdere). Per questo mi mancherai davvero; ma mi mancherai anche perché con te è bello parlare, perché accetti il confronto e la discussione, perché hai una grande cultura ma non ne fai un vanto e sai donare la tua ricchezza e perché sai offrirti ad ogni livello; per questo i bambini, i ragazzi e anche gli adulti ti apprezzano! Perché sei semplice. Non volevo scadere nel retorico e quindi me ne tolgo prima che sia tardi. Dunque, vogliamo salutarti augurandoti ogni bene, ben sapendo che l’affetto che speriamo d’esser stati capaci di donarti, ti accompagna là dove stai andando e dove comunque tanto ancora ne troverai. Ti attende un compito di maggior responsabilità e impegno (come se quanto fin qui da te svolto fossero quisquiglie!), ma siamo certi che grazie alla tua grande voglia di sfida, da sportivo quale sei, e alla incrollabile Fede e amore nel Vangelo che ti contraddistinguono, riuscirai anche nelle situazioni più critiche (e poi potrai dar sfogo alla tua novella passione per gli sport invernali!!). Sono davvero tante le cose che ti vorremmo dire, le parole che non ti abbiamo mai detto e che ora, alla vigilia della tua partenza, vorremmo far uscire, ma forse è meglio restino nel cuore di ciascuno, e magari, alla prossima occasione... Certo è, che per ognuno di noi c’è un momento, un ricordo, un attimo di vita trascorso vicino a te che rimarrà indelebile, e che domani, ritrovandoci, ricorderemo ancora e ancora...
...insomma, ripensando a un toccante momento della festa di chiusura del C.R.E., sono certo che anche per chi del gruppo, come me, ha già vissuto per età esperienze, passioni, dolori e grandi gioie... sì, anche per noi, quelli trascorsi insieme a te siano stati “i migliori anni della nostra vita!” E allora tienici con te, così come noi ti abbiamo nel cuore accompagnandoti in questa tua nuova Grande Avventura e nel lasciarci vogliamo dirti ancora un grande, immenso... GRAZIE!! ...a presto... ciao Paolo... ti vogliamo bene!
I tuoi AMICI Catechisti
GRAZIE DON PAOLO
Sono sicurissima che il primo inverno che Don Paolo ha passato a Zogno, nella nostra comunità, è stato quello che gli ha dato modo di seminare sotto la neve tanti e tanti semi, fertili e fruttuosi. Mercoledì 6 ottobre 1999, alla guida dei gruppi di catechesi delle medie, ha ritirato le ancore ed è salpato nel grande mare... Forte già di altre esperienze in oratorio e coi ragazzi, il 28 e 29 dicembre dava l’avvio alla sequenza di ritiri in avvento e poi in quaresima per le classi di preadolescenti, portando le terze a dormire in una baita di montagna. Lassù, in un paesaggio fiabesco di neve fresca e gelata, ha gettato le basi per... “imparare a costruire rapporti all’insegna della solidarietà e della collaborazione in gruppi atti di amicizia e condivisione, valori che non possono solo essere raccontati a parole, ma occorre provare in prima persona.” Con la mitica frase “...ragazzi... che bèi momenti!!!” ha cominciato a tessere la sua trama di proposte e iniziative, di offerte, di promozioni, volte a facilitare e costruire il suo rapporto con i ragazzi e ad insegnare loro che stare insieme e collaborare è il senso primario dell’amicizia, nel rispetto del singolo e del più debole in particolare. Il tutto ovviamente condito con canzoni in bergamasco dalle strofe ridicole e ironiche. Quello che poi abbiamo visto prendere corpo e forma noi catechisti e i ragazzi, sarebbe un lunghissimo elenco di nuove alternative che hanno dato freschezza e aggiunto interesse alle tante attività dell’oratorio; per esempio le Messe del venerdì in salone con le prerogative giuste per raggiungere i bambini e i ragazzi; i molteplici appuntamenti per il Giubileo caduto nel 2000; la Giornata Mondiale della Gioventù a Roma e a Colonia; gli appuntamenti fissi con genitori, catechisti, fidanzati, sportivi, famiglie; le innumerevoli uscite con adolescenti e preadolescenti; il recente impegno richiesto dal Sinodo che ha voluto una revisione attenta e precisa delle diverse problematiche e delle risorse di cui fruire per superarle; ecc. ecc. Non riuscirei comunque a riepilogare tutto, rischiando di non menzionare tantissime cose. Certo, fa parte del “lavoro” di un curato cercare di far innamorare di Dio più giovani possibile, (CURATO dal latino medievale curatus = sacerdote avente cura di anime) però se quel lavoro viene svolto con passione e slancio è chiaro che i risultati sono più brillanti e sostenuti. Credo di conoscerlo un po’ e sono sicura che a lui non piace molto che si esageri negli elogi e nei complimenti, ma è anche giusto dare a Cesare quel che è di Cesare... e dare a Dio quel che è di Dio! Don Paolo sa qual è il suo dovere e anche se a malincuore è pronto ad accettare la nuova “sfida” che gli si prospetta nel suo nuovo ruolo, in un’altra valle, in un’altra realtà. Ci terremo informati sui futuri avvenimenti che vivrà perché manterremo i contatti con lui... Se ne va fisicamente, ma lascia in molti cuori i segni del suo passaggio perché noi siamo... un po’ di tutti quelli che incontriamo. È chiaro che anche lui deve a noi di Zogno un po’della maturità e della saggezza raggiunti!!! Un grosso simbolico abbraccio, un grazie enorme, e un Buon Viaggio! Ciao don!