2019
Avvento... Natale... Epifania
Sono tutte parole che conosciamo e che ci dicono il tempo che stiamo per compiere, vivere, sperimentare, accogliere... Proviamo fratelli a non far scorrere senza fermarci un attimo queste parole... compiere, vivere, sperimentare, accogliere... Cosa significa per noi cristiani che vogliamo esserlo non soltanto di nome (se ci accontentiamo del nome rischiamo di non vivere, ma di lasciar passare il tempo), questo tempo santo? Cosa significa ascoltare e partecipare al canto degli angeli la notte di Natale: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama? Stiamo attenti a non fermarci alle sensazioni, alle abitudini, al solito, ripetitivo Buon Natale! Dove nasce Gesù quest’anno? Dove vuole nascere? In noi, in ognuno di noi! E noi? Cosa facciamo, come ci prepariamo, chi ci dà una mano per accoglierlo e donarlo? Il tempo di Avvento è essenziale da vivere, nell’attesa, nel preparare le strade, nello scoprire la forza di Dio che si fa colui che salva, nella fede di Maria che ci guida a incontrare il Figlio fatto uomo e a dirci la grandezza della nostra umanità presa su di sé da parte di Dio. Come possiamo compiere, vivere, sperimentare, accogliere il Signore che viene? Riusciremo quest’anno a dire con franchezza: “Signore, noi crediamo, ma Tu aumenta la nostra fede, rendila simile a quella di Maria, rendici capaci di accoglierti, cercarti, aspettarti e riconoscerti presente nel nostro oggi, per comunicarti a chi ci sta accanto, sempre, ogni giorno nel bene compiuto”? Riusciremo a donare il Cristo a tutti i fratelli dopo averlo accolto? Mettiamoci in cammino e sentiamoci attirati dal progetto che Dio ha su ognuno per realizzarlo con prontezza e gioia. Buon Avvento e Buon Natale a tutti.
Angelo prete
Angelo prete
Festa… dell’Oratorio…
di San Giovanni Bosco
L’oratorio è un luogo frequentato dai ragazzi, dai giovani, dalle famiglie... È un luogo da utilizzare o da vivere? Quando si ha voglia o sempre? Per diventare capaci di cosa? Prima di tutto l’oratorio è un clima, uno stile, un insieme di persone che si trovano in un luogo, che hanno gli stessi sentimenti, che si trovano per esprimere la gioia di essere credenti e di trasmettere la gioia di credere. Che parole impegnative don Angelo usi in questo inizio di febbraio! Si va all’oratorio perché c’è la palestra, si vedono le partite, si mangia la pizza insieme, si fa un po’ di catechismo ma è il resto che conta e poi adesso si fanno più spesso le serate di musica e quindi... Carissimi, mettiamoci tutti con impegno e generosità ad imparare a lasciarci educare dal Signore per diventare educatori. Se non ci alimentiamo alla fonte della Parola e dell’Eucaristia rischiamo di essere capaci di fare qualcosa, di dare delle cose, ma non di condurre a Gesù, che è il nostro impegno primario. Cari educatori, non dobbiamo pretendere di essere educatori se non cerchiamo Gesù Cristo e la sua Parola. Non ditemi che sono ripetitivo. Se manca questo possiamo stare a casa nostra. L’oratorio è il cuore della comunità se è legato alla Chiesa: se è solo aggregazione, luogo di gioco e di divertimento non è molto dissimile ai centri sociali autogestiti. Forza e coraggio... c’è bisogno che ci rimbocchiamo le maniche e ci mettiamo in gioco e portiamo nella vita di ogni giorno il meglio di noi. Cari genitori attenti a non chiudere gli occhi: viviamo in un mondo in cui i pericoli sono alla portata di tutti. Stiamo accanto sempre ai nostri figli, piccoli o grandi che siano e non demandiamo mai l’impegno educativo. Viviamo insieme e troviamo sempre il tempo del servizio reciproco. Accettiamo sempre i consigli e facciamo attenzione a quello che ci dicono e valutiamo il da farsi. Il prossimo carnevale ci faccia ritrovare a far festa insieme e a preparare il cuore poi all’inizio del tempo quaresimale; e lì, saremo aiutati ad approfondire le nostre scelte di cristiani per impegnarci ancora di più a essere servizievoli e capaci dell’amore di Dio.
Auguri a tutti
Angelo prete
Auguri a tutti
Angelo prete
Lasciamoci attirare da Cristo!!!
“Non rinunciare, ma moltiplica! La Quaresima è il tempo per rendere bella la vita. Cenere e acqua sono gli ingredienti primitivi del bucato di un tempo. E allora si riparte da qui: dal desiderio di rendere bella la tua vita. Sì, proprio la tua! Il primo impegno è proprio questo: accorgerti delle bellezze che ti porti dentro e che, per qualche motivo, hai lasciato da parte. La quaresima, poi, è il tempo della moltiplicazione. In questo periodo moltiplica invece di rinunciare; moltiplica il tuo tempo per le persone, per gli amici; moltiplica i gesti d’amore; moltiplica le parole buone che fanno bene al cuore. Moltiplica il tempo del silenzio e della meditazione. Prega, leggi, rileggi la tua vita. Ama i passi che hai fatto fino ad oggi. Questo è il tempo per rendere bella la vita. Non rinunciare solo alle cose materiali e non essere solo contento di non mangiare i dolci, di non fumare, di non scrivere sui social; in questo tempo dovrai coinvolgere il cuore e capire come ami le persone. È il cuore che conta!”... così scrive mons. Tonino Bello per aiutarci a vivere da cristiani il tempo quaresimale e credo che lo si possa mettere alla base di ogni tempo, di ogni occasione... Siamo a Pasqua e la copertina di questo numero del notiziario ci invita a riflettere. Gesù ci ha detto: “Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me”... Questo vuole ricordarci l’autore. C’è tanto male nel mondo, tanta fatica e tanto dolore, ma il Cristo ci vuole con sé e muore in croce proprio per attirarci a sé. E noi come abbiamo vissuto la preparazione alla festa della nostra salvezza? Come ci sentiamo salvati e redenti dal Signore e come siamo pronti a trasmettere la nostra gioia a chi ci sta accanto e a chi incontriamo? Celebreremo la Pasqua di Gesù e ci lasceremo salvare da Lui. La celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana dei ragazzi della terza elementare e della prima media ci aiuti a rivedere le nostre scelte di credenti e a rimetterci in cammino salvati e redenti.
Buona Pasqua!
Angelo prete
Buona Pasqua!
Angelo prete
Alleluia. La Pasqua ci fa Chiesa!!!
In questo tempo pasquale cantiamo festosamente l’alleluia: è il canto della riconoscenza per il dono immenso della vita di Dio per ognuno di noi e proprio dalla Pasqua di Gesù, dalla sua passione, morte e risurrezione nasce la Chiesa che inizia con il Battesimo e si rafforza con la Cresima, si alimenta con l’Eucaristia, si purifica con la Riconciliazione, si realizza in pienezza nel Matrimonio e nell’Ordine e riceve la pienezza nell’Unzione dei malati. Dalla Pasqua nasce e si edifica la Chiesa, ci costruiamo noi come Chiesa, diventiamo Chiesa di Cristo. Direte, leggendo: “Come mai don Angelo continua a ripetere Chiesa?”. Per ricordare a ognuno di noi che non ce la inventiamo noi la Chiesa, è frutto della Pasqua di Cristo; per comprendere che senza di Lui non siamo Chiesa, ma un insieme di persone che si vogliono bene sì, ma mancando Lui, non nutrendoci di Lui, non approfondendo la sua Parola non sono Chiesa. Ma è così importante ricordarci di essere Chiesa di Cristo? Importantissimo. Dobbiamo sempre metterci in ascolto di Lui e saremo davvero capaci di grandi impegni, di educare all’accoglienza, al perdono, all’amore. Ecco a cosa servono i sacramenti che ho elencato all’inizio: a farci immergere in Cristo, ad aprirci a Lui, a mettere a sua disposizione noi stessi come Lui si fa per tutti noi. Che bello celebrare comunitariamente!!! Che bello cantare insieme le lodi del Signore!!! Che bello aiutarci a riconoscerlo presente in mezzo a noi (che impegno grande i nostri catechisti e genitori ed educatori): allora riusciremo a vivere bene anche il gioco, lo stare insieme nel mese del CRE che si avvicina a grandi passi!!! E non lo vivremo solo come un passatempo ma ci accorgeremo che ci aiuta a realizzare ciò che il Signore ci ha donato nell’incontrare Lui ogni domenica, ricordandoci, che ogni domenica è Pasqua. Buona estate.
Angelo prete
Angelo prete
Chi deve annunciare?
Chi deve portare Gesù al mondo d’oggi?
Se io, cari fratelli nella fede, sono stato inviato a voi a proclamare che Gesù è risorto ed è l’unico Re e Signore; se io, chiamato a essere vostro vescovo, sono stato incaricato di svegliare l’aurora che già vi dorme nel cuore [...], chi porterà questo annunzio di speranza agli ‘altri’, a quella porzione di popolo che non coincide più con il perimetro della chiesa, a coloro ai quali i valori cristiani non dicono più nulla? Chi farà pervenire la buona notizia di Cristo ai tanti fratelli che, frastornati dai problemi di sopravvivenza e di lavoro non hanno più tempo di pensare al Signore? [...] Chi porterà questo annuncio di salvezza a tante persone generose che si battono solo per una giustizia senza trascendenze, per una libertà senza utopie, per una solidarietà senza parentele? Chi griderà l’urlo di liberazione portatoci da Cristo, nel cuore di tanti giovani sbandati che, al loro insopprimibile bisogno di felicità, cercano risposte nelle ideologie, nel fascino del nichilismo, nelle allucinazioni della violenza, nel paradiso della droga? Chi inchioderà una spina di speranza nel petto di tanta gente disperata, avvilita dalle miserie morali, sconfitta, emarginata, per la quale Gesù Cristo è un forestiero, la chiesa è una estranea, il vangelo è solo un brandello di ricordi infantili? Dovrò essere solo io, vostro vescovo, ad assumermi questo compito così gravoso nei confronti del mondo? Assolutamente no. Ma non perché non ce la faccio. Non perché si tratta di un’impresa che supera le mie capacità e scoraggia, non dico la mia povertà, ma anche l’audacia dei più forti. È solo perché questo compito spetta a tutto il popolo di Dio. È perché un annuncio di speranza oggi diventa credibile solo se offerto da una comunità che vive in comunione e non da un singolo che gioca con le parole e si esercita con l’accademia. Dei capi carismatici la gente oggi comincia a dubitare. Il mestiere del ‘leader’ non regge più, e men che meno nella chiesa. Tocca a noi, allora, popolo tutto intero di battezzati, depositari della speranza cristiana, passare per le strade del mondo e proclamare insieme: «Coraggio, gente, non ti deprimere. Se avverti il riacutizzarsi di antiche angosce. Se ti sgomenta la solitudine della strada e l’indifferenza dei tuoi compagni di viaggio. Se sperimenti i brividi di vecchi deliri e di nuove paure. Se ti opprime il buio della notte che non termina mai... Non perderti d’animo, perché non è detta l’ultima parola. Alzati e cammina con noi. O almeno prova a guardare nella nostra stessa direzione. In fondo c’è una luce. E c’è un Uomo che, nonostante tutto, è capace di presentarti il tratto di strada che ti rimane, lungo o breve che sia, come un’occasione straordinaria di rinascere» (A. Bello, Lessico di comunione. Insieme alla sequela di Cristo, Arluno 1991,133s.).
Sono convinto che questo scritto del Vescovo di Molfetta ci serva da lezione in questo far festa della comunità di Zogno e di Grumello. Che cosa è la comunità? Chi sono io nella comunità? Chi annuncio, chi testimonio, di chi mi fido nella mia giornata? Vivere le prossime feste patronali ci aiuti a mettere a fuoco, tutti, il nostro impegno di credenti e a compiere le scelte secondo il cuore di Dio.
Buone feste
Angelo prete
Sono convinto che questo scritto del Vescovo di Molfetta ci serva da lezione in questo far festa della comunità di Zogno e di Grumello. Che cosa è la comunità? Chi sono io nella comunità? Chi annuncio, chi testimonio, di chi mi fido nella mia giornata? Vivere le prossime feste patronali ci aiuti a mettere a fuoco, tutti, il nostro impegno di credenti e a compiere le scelte secondo il cuore di Dio.
Buone feste
Angelo prete
Ottobre: forza che ci si impegna!
Carissimi è tempo di ricominciare, di prendersi a cuore gli impegni comunitari, di domandarsi chi e che cosa dobbiamo impegnarci a vivere insieme. Penserete: "Ricomincia la solita tiritera" ... No, non è la solita: è nuova, come siamo nuovi tutti... Quanto è stato bello vivere quest'estate le feste patronali delle nostre comunità, ritrovarci a celebrare e a comunicare tra noi e con il Signore! Tutto ci ha reso un'unica realtà con tante sfaccettature, con tante bellezze e durezze, ma con la volontà convinta di fidarci di Colui che ci nutre di sé, ci raduna attorno a sé e ci fa continuamente fratelli tra noi! Anno nuovo, vita nuova!!! Riusciamo a crederci? Infatti se ci crediamo è ora di rimboccarsi le maniche e di metterci tutti la nostra parte, il nostro impegno quotidiano di preghiera e di servizio. Ehi, dico a te ... non ti è mai passato per la mente la possibilità di fare catechismo? Di metterti a disposizione per l'oratorio, per la chiesa? Allora forza, impegnati, dai una mano, trova spazio per annunciare il Signore. Il Signore ci chiama tutti a dire: è questo il nostro compito. Proviamo a imitare san Paolo che incontra il Signore quando è convinto che è tutto sbagliato chi crede in Gesù e si lascia trasformare da questo incontro: diventa l'apostolo delle genti. E non diciamo, come siamo abituati, io non riesco, non sono capace, non ho studiato, ci sono quelli più bravi, ecc…. Se ognuno ci mette il meglio di se, fidandosi nel Signore, si costruisce davvero la Chiesa, non la mia, ma quella di Gesù. Allora, buon inizio: che il Signore ci aiuti a vincere l'egoismo. Ottobre è il mese della Madonna del rosario: vivremo tre processioni. Proviamo a sentirle tutti una realtà unica che ci riguarda tutti davvero e riusciremo ad uscire dal nostro guscio egoistico e a pensare da Chiesa.
Auguri
Angelo prete
Auguri
Angelo prete