1980
CAMMINO FATTO DA UN GRUPPO DI CRESIMANDI
Tentare di scrivere come ci siamo preparati alla Cresima non è facile perchè bisognerebbe definire degli stati d’animo di ragazzi che ce l’hanno messa mi per capire il significato di questo Sacramento. Abbiamo incominciato la preparazione alla Cresima parlando della fede: cosa è. come la viviamo nella vita di ogni giorno, come la coltiviamo. Abbiamo fatto anche alcune domande ai genitori, sempre riguardo alla fede per capire come essi la vivono e come la propongono ai figli. Abbiamo seguito attraverso il Vangelo il cammino di fede degli Apostoli: nelle varie circostanze della vita con Gesù anch’essi si sono trovati nella difficoltà di credere, era un continuo ricredersi e stupirsi per le proposte e i fatti di Gesù. Da questa ricerca e da questo confronto abbiamo capito che la fede non è un qualcosa che si ha e si mette da parte e si utilizza all’occorrenza. La fede nasce e cresce con noi nella misura in cui la coltiviamo. Bisogna educarsi alla fede, allenarsi a viverla nelle scelte di ogni giorno. Abbiamo scoperto quanto è difficile il farlo soprattutto nelle piccole cose, negli atteggiamenti di ogni momento e abbiamo capito che questo sforzo ci prepara ad affrontare domani le grandi cose, le grandi scelte che faranno di noi delle persone realizzate in Cristo. Adesso abbiamo davanti a noi il cammino del dopo-Cresima: un orizzonte che racchiude tutta la nostra vita. È ancora tutto da programmare. Continueremo a vedere come si cresce nella fede, continueremo ad educarci a vicenda, sperando nella testimonianza degli adulti, per poter arrivare a scoprire che la fede in Cristo e nella sua morte e risurrezione è tutto per costruire una persona libera.
Lidia
Lidia
LA FUGA DEI NOSTRI ADOLESCENTI E GIOVANI interroga anche noi adulti
Perchè è così difficile continuare con i ragazzi un cammino di fede dopo la terza media? Alcuni dati:
1975: celebrano la Cresima 73 ragazzi
1976: celebrano la Cresima 103 ragazzi
1977: celebrano la Cresima 74 ragazzi
1978: celebrano la Cresima 92 ragazzi
1979: celebrano la Cresima 75 ragazzi
Di questi 417 ragazzi continuano a incontrarsi qui all’oratorio tre gruppetti:
1. ragazzi di 16/18 anni (cresimati nel 75-76-77): una decina.
2. ragazzi di 15 anni (cresimati nel 1978): una decina.
3. ragazzi di 14 anni (cresimati nel 1979): oscillano tra i 15-20.
Guardando a questi dati c’è un fatto positivo: sembra che siano leggermente in aumento i ragazzi che decidono di continuare il loro cammino di fede rispetto a qualche anno fa. Restano comunque sempre pochissimi in proporzione. I motivi di questa fuga possono essere tanti: potremmo addentrarci nell’analisi della società di oggi e non ne usciremmo più. lo qui vorrei fermarmi a noi adulti di Zogno che abbiamo fatto una scelta di fede cristiana. Qualcuno potrebbe dire: «Cosa c’entro io adulto se i giovani di oggi non ne vogliono più sapere della scelta cristiana?» Dovremmo essere profondamente convinti che dal momento che siamo cristiani, siamo testimoni di Cristo e quindi educatori alla fede e poi dovremmo ricordare che siamo stati noi ad iniziare questi giovani alla esperienza cristiana nella loro infanzia. Tutto ciò sottolinea la grande responsabilità che abbiamo non solo nei confronti dei bambini, ma anche dei giovani, perchè anch’essi hanno bisogno di incontrare sul loro cammino delle persone che li aiutino a credere non in modo vago, ma nel Dio di Gesù Cristo. A me sembra che proprio quando il ragazzo esce dal suo mondo «infantile» per passare a quello «adulto» si trova troppo solo. Nel momento più delicato della vita, cioè quando il ragazzo mette in discussione tutto il patrimonio culturale (fede compresa) ereditato dall’ambiente, non riesce a incontrare modelli di vita che lo incoraggino a fare una scelta cristiana. Qualcuno potrebbe obiettare: «Sono loro che non ne vogliono più sapere!» È proprio sempre vero? Non vi sembra che forse noi adulti siamo «troppo rassegnati» di fronte a questi ragazzi che crescono? Ci convinciamo che non si riesce più a capirsi e li lasciamo andare come vanno. E perchè ci rassegniamo con tanta facilità sul problema specifico della fede? Forse perchè nemmeno noi siamo poi così convinti che la scelta cristiana sia la migliore? Forse perchè pensiamo che il cristiano «cresimato» sia ormai un cristiano completo?
- Forse perchè sono troppo poche le persone adulte disposte a dare un po’ del loro tempo e della loro attenzione a questi giovani?
- Forse perchè non siamo ancora riusciti a scoprire che credere nel Cristo Risorto vuol dire ricominciare sempre da capo, perchè Fui è con noi il «Liberatore»?
- In famiglia abbiamo sempre dato al problema fede il suo spazio reale per potersi esprimere? Quante volte in famiglia ci lasciamo interrogare dalle difficoltà, dai problemi di fede che pongono i ragazzi?
- Quanti di noi incoraggiano a parole e con l’esempio ad accettare le proposte di incontro che l’Oratorio offre a questi giovani?
Di proposito ho voluto solo buttar lì alcuni interrogativi, perchè siano di stimolo a ripensare la nostra attuale situazione e a rimetterci al fianco dei nostri giovani con tanta speranza e fiducia: è un modo sicuro questo per rimetterci anche noi in un autentico cammino di fede. Penso perciò, che sia importante per la crescita della fede della nostra comunità che noi adulti abbiamo a dare speciale attenzione a questo problema.
don Giancarlo Bresciani
Per i genitori dei bambini che frequentano l’ultimo anno della scuola materna e il primo anno della scuola elementare si propongono i seguenti incontri nei primi tre martedì di Avvento presso l'Oratorio alle ore 20,30:
2/12/80: «Ha senso parlare di Catechismo dei Bambini?»
9/12/80: «Chi sono i Bambini alla luce della Parola di Dio?»
16/12/80: «Dio guarda solo all’anima dei Bambini o a tutta la loro esistenza umana?»
NB: Questi incontri verranno poi ripresi durante la Quaresima
1975: celebrano la Cresima 73 ragazzi
1976: celebrano la Cresima 103 ragazzi
1977: celebrano la Cresima 74 ragazzi
1978: celebrano la Cresima 92 ragazzi
1979: celebrano la Cresima 75 ragazzi
Di questi 417 ragazzi continuano a incontrarsi qui all’oratorio tre gruppetti:
1. ragazzi di 16/18 anni (cresimati nel 75-76-77): una decina.
2. ragazzi di 15 anni (cresimati nel 1978): una decina.
3. ragazzi di 14 anni (cresimati nel 1979): oscillano tra i 15-20.
Guardando a questi dati c’è un fatto positivo: sembra che siano leggermente in aumento i ragazzi che decidono di continuare il loro cammino di fede rispetto a qualche anno fa. Restano comunque sempre pochissimi in proporzione. I motivi di questa fuga possono essere tanti: potremmo addentrarci nell’analisi della società di oggi e non ne usciremmo più. lo qui vorrei fermarmi a noi adulti di Zogno che abbiamo fatto una scelta di fede cristiana. Qualcuno potrebbe dire: «Cosa c’entro io adulto se i giovani di oggi non ne vogliono più sapere della scelta cristiana?» Dovremmo essere profondamente convinti che dal momento che siamo cristiani, siamo testimoni di Cristo e quindi educatori alla fede e poi dovremmo ricordare che siamo stati noi ad iniziare questi giovani alla esperienza cristiana nella loro infanzia. Tutto ciò sottolinea la grande responsabilità che abbiamo non solo nei confronti dei bambini, ma anche dei giovani, perchè anch’essi hanno bisogno di incontrare sul loro cammino delle persone che li aiutino a credere non in modo vago, ma nel Dio di Gesù Cristo. A me sembra che proprio quando il ragazzo esce dal suo mondo «infantile» per passare a quello «adulto» si trova troppo solo. Nel momento più delicato della vita, cioè quando il ragazzo mette in discussione tutto il patrimonio culturale (fede compresa) ereditato dall’ambiente, non riesce a incontrare modelli di vita che lo incoraggino a fare una scelta cristiana. Qualcuno potrebbe obiettare: «Sono loro che non ne vogliono più sapere!» È proprio sempre vero? Non vi sembra che forse noi adulti siamo «troppo rassegnati» di fronte a questi ragazzi che crescono? Ci convinciamo che non si riesce più a capirsi e li lasciamo andare come vanno. E perchè ci rassegniamo con tanta facilità sul problema specifico della fede? Forse perchè nemmeno noi siamo poi così convinti che la scelta cristiana sia la migliore? Forse perchè pensiamo che il cristiano «cresimato» sia ormai un cristiano completo?
- Forse perchè sono troppo poche le persone adulte disposte a dare un po’ del loro tempo e della loro attenzione a questi giovani?
- Forse perchè non siamo ancora riusciti a scoprire che credere nel Cristo Risorto vuol dire ricominciare sempre da capo, perchè Fui è con noi il «Liberatore»?
- In famiglia abbiamo sempre dato al problema fede il suo spazio reale per potersi esprimere? Quante volte in famiglia ci lasciamo interrogare dalle difficoltà, dai problemi di fede che pongono i ragazzi?
- Quanti di noi incoraggiano a parole e con l’esempio ad accettare le proposte di incontro che l’Oratorio offre a questi giovani?
Di proposito ho voluto solo buttar lì alcuni interrogativi, perchè siano di stimolo a ripensare la nostra attuale situazione e a rimetterci al fianco dei nostri giovani con tanta speranza e fiducia: è un modo sicuro questo per rimetterci anche noi in un autentico cammino di fede. Penso perciò, che sia importante per la crescita della fede della nostra comunità che noi adulti abbiamo a dare speciale attenzione a questo problema.
don Giancarlo Bresciani
Per i genitori dei bambini che frequentano l’ultimo anno della scuola materna e il primo anno della scuola elementare si propongono i seguenti incontri nei primi tre martedì di Avvento presso l'Oratorio alle ore 20,30:
2/12/80: «Ha senso parlare di Catechismo dei Bambini?»
9/12/80: «Chi sono i Bambini alla luce della Parola di Dio?»
16/12/80: «Dio guarda solo all’anima dei Bambini o a tutta la loro esistenza umana?»
NB: Questi incontri verranno poi ripresi durante la Quaresima
INCONTRI VOCAZIONALI
Facendo seguito alla iniziativa dello scorso anno, anche per l’anno sociale in corso si sono programmati incontri riservati a: RAGAZZI E RAGAZZE DI QUARTA E QUINTA ELEMENTARE, PRIMA, SECONDA E TERZA MEDIA E CHIERICHETTI. Avranno luogo presso l’ASILO INFANTILE CAVAGNIS DI ZOGNO. Inizieranno alle ore 9,30 e alle ore 11, S. Messa in Parrocchia. Saranno diretti dal Rev. Don Mario Mazzoleni.
Incontri per il 1° Quadrimestre:
Giornata del Seminario in Parrocchia.
23 novembre 1980:
Ragazzi e Ragazze di Quarta e Quinta Elementare.
Ragazzi e Ragazze di Prima, Seconda e Terza Media.
14 dicembre 1980:
Ragazzi e Ragazze di Quarta e Quinta Elementare.
21 dicembre 1980:
Ragazzi e Ragazze di Prima, Seconda e Terza Media.
11 gennaio 1981:
Ragazzi e Ragazze di Quarta e Quinta Elementare.
18 gennaio 1981:
Ragazzi e Ragazze di Prima, Seconda e Terza Media.
15 febbraio 1981:
Ragazzi e Ragazze di Quarta e Quinta Elementare.
22 febbraio 1981:
Ragazzi e Ragazze di Prima, Seconda e Terza Media.
Confidiamo nella collaborazione dei responsabili.
Distinti saluti.
Gruppo vocazionale giovanile
Incontri per il 1° Quadrimestre:
Giornata del Seminario in Parrocchia.
23 novembre 1980:
Ragazzi e Ragazze di Quarta e Quinta Elementare.
Ragazzi e Ragazze di Prima, Seconda e Terza Media.
14 dicembre 1980:
Ragazzi e Ragazze di Quarta e Quinta Elementare.
21 dicembre 1980:
Ragazzi e Ragazze di Prima, Seconda e Terza Media.
11 gennaio 1981:
Ragazzi e Ragazze di Quarta e Quinta Elementare.
18 gennaio 1981:
Ragazzi e Ragazze di Prima, Seconda e Terza Media.
15 febbraio 1981:
Ragazzi e Ragazze di Quarta e Quinta Elementare.
22 febbraio 1981:
Ragazzi e Ragazze di Prima, Seconda e Terza Media.
Confidiamo nella collaborazione dei responsabili.
Distinti saluti.
Gruppo vocazionale giovanile
RICORDANDO DUE ESPERIENZE ESTIVE GIOVANILI
IN CAMPEGGIO A SALZANA DI PIZZINO (10-20 luglio 1980)
A tutti i ragazzi di terza media abbiamo proposto l’esperienza del campeggio come momento forte per esperimentare quanto in questi anni di catechesi hanno scoperto. Hanno aderito diciannove ragazzi e ragazze. Sono stati dieci giorni di vita in comunità tra ragazzi e adulti; c’era anche Amos, un bambino di tre anni. Ci mancava solo un papà, perchè il ciclo comunitario fosse completo. Parlare ora sembra un po’ fuori tempo, ma dato che è stata un’esperienza interessante ci sembra giusto farne partecipe la nostra comunità. Il tema trattato in campeggio è stato «il gruppo» sotto tutti gli aspetti: per comporlo e per farlo vivere. Non è stato solo un discorso, perchè la vita di campeggio ci ha offerto la possibilità della continua verifica nella pratica di quanto si andava scoprendo. Ci siamo lasciati con un cammino ancora tutto da percorrere: il ricordo che ci siamo scambiati, un cartoncino con la scritta «Tappa di un cammino che continua», è tutto un programma. Sembra però che questo cammino sia difficile da percorrere dalla maggior parte dei ragazzi: la Cresima sigilla la fine di un’esperienza. Proprio quando il ragazzo deve incominciare a gestire la propria vita con scelte sue, abbandona tutto o quasi quello che lo aiuta a formarsi una coscienza cristiana. Tutti gli ex terzini sono stati invitati personalmente ad incontrarsi per continuare la catechesi, solo una quindicina hanno aderito all’invito e si incontrano tutti i sabati alle ore 15 all’Oratorio per continuare a piccole tappe la loro crescita di fede. Qualcuno ha vissuto la bella esperienza di Salzana, altri ne hanno fatte altre: si cerca di valorizzarle, di confrontarle e di approfondirle per concretizzare insieme quei valori per cui vale ancora la pena di essere persone in cammino. Rinnoviamo ancora l’invito ai ragazzi e ai loro genitori, perchè insieme scoprano che la fede va coltivata e nutrita, se no muore e si impara a farne a meno.
Lidia Pesenti
Lidia Pesenti
IN CAMPEGGIO ALLA «BAITA VALLON» - Val d’Algone (Trento)
(30 agosto - 7 settembre 1980)
Per il secondo anno consecutivo una decina di giovani della nostra comunità ha vissuto un’esperienza di campeggio con un altro gruppo di giovani della Parrocchia di Piedicastello della città di Trento. Oltre che un momento di vacanza (il posto è meraviglioso: sotto le cime del Brenta) ha voluto essere anche e soprattutto un momento di ricerca e di confronto sulle motivazioni che sottostanno alla nostra scelta religiosa. Abbiamo confrontato il nostro «credere» con il «credere in Gesù Cristo». Il tema era già stato preparato precedentemente dai due gruppi: sembrava che il problema della fede fosse un problema che dovesse essere affrontato seriamente, dato che il gruppo era formato da giovani tra i 16 e i 18 anni. Abbiamo insieme ripercorso le grandi tappe del cammino di fede (proposta, ricerca, incontro con Cristo, risposta...) per verificare insieme se il nostro personale cammino di fede era conforme a quello di Cristo. È stata certo un’esperienza molto ricca che ci ha dato tanti stimoli per ripensare la nostra vita e per approfondire il vero cammino che Cristo ci propone. Certo l’esperienza di campeggio non ha la pretesa di risolvere tutto; però è un’esperienza forte, perchè essendo una ricerca, un confronto, una preghiera, una vita fatta con altri, ci comunica una «miniera di esperienze, di valori, di tentativi, di fallimenti, di riuscite», che ci arricchisce in modo meraviglioso, se riusciamo a metterci in atteggiamento di ascolto. Infatti avevamo messo come premessa alla nostra esperienza di campeggio una frase del catechismo dei giovani: «Il vero uomo maggiorenne, è colui che non si affida all’opinione comune o alla semplice tradizione secolare come a una norma infallibile di verità, ma su tutto si interroga, ogni parola ascolta, nella ricerca attenta e appassionata d’ogni briciola di verità. La fede cristiana non è un’alternativa rispetto al programma esigente che si propone questo uomo «maggiorenne»; al contrario, fa proprio quel programma. La fede cristiana è la scelta di chi ha già percorso un lungo cammino nella ricerca della verità; anche dopo la scelta, il cammino non si interrompe, ma piuttosto si riapre, più impegnativo e insieme più promettente» (pag. 16 CdG). Personalmente ho scoperto ancora una volta, in questa esperienza, che questo profondo atteggiamento di ascolto, che è stato il clima del nostro campeggio, rende lo «stare insieme» davvero il luogo dove Dio parla e diventa un’esperienza umana grandissima.
don Giancarlo Bresciani
don Giancarlo Bresciani