Verbale Consiglio Pastorale Parrocchiale del 7 gennaio 2015
Alle ore 20.40 ha inizio l’incontro, con la consueta lettura del Vangelo e poi della preghiera insieme. Don Angelo esordisce riferendo quello udito al mattino nell’incontro diocesano dei sacerdoti con il Vescovo; e cioè che nell’eucaristia è Cristo che celebra, tutti noi siamo un corpo solo e un’anima sola ed è questo che fa la Chiesa, proprio per diventare e farci diventare donne e uomini capaci di eucaristia. Giusy sottolinea come durante le celebrazioni sia importante curare la lettura delle Parola, con voce chiara e scandita, senza fretta, perché arrivi bene all’assemblea; poi si dice stupita di non aver trovato, nei punti all’ordine del giorno della convocazione, la lettera inviata ai fedeli dai parroci dell’alta valle. Giorgio chiarisce subito che il giorno della stesura dell’ordine del giorno, la lettera non era ancora stata ufficialmente letta e resa disponibile nelle varie chiese delle nostre parrocchie. Suor Carla quindi, legge a tutti noi una piacevolissima riflessione tratta dalle sue considerazioni che ha messo per iscritto, inerenti la Lettera Pastorale di questo anno, dalla 1ª alla 4ª parte. Don Giacomo puntualizza che il pericolo che si corre attualmente è quello di sentirci autorizzati a sostituire la partecipazione alla messa domenicale con quella settimanale, o addirittura con quella seguita per radio o per televisione, riconoscendo così il “precetto della santificazione della festa” esposto a mille eccezioni. Don Angelo invita dunque tutti noi a proseguire nella lettura della Lettera Pastorale nella 5a e ultima parte, così da commentarla insieme la volta prossima. Poi chiede pareri e opinioni sul periodo Avvento-Natale appena trascorso: Angioletta e Fulvia confermano che gli appuntamenti del catechismo delle medie e delle elementari si sono rivelati belli e ben preparati nella proposta e nella struttura. La prima mezz’ora insieme, in chiesa, con don Samuele che legge e approfondisce il Vangelo con stimolanti riflessioni seguite da piccolo momento di esposizione del Santissimo; poi negli altri tre quarti d’ora in aula si è svolto un lavoro di analisi del brano per favorire la memorizzazione e i collegamenti possibili con la quotidianità. I risultati del lavoro manuale (disegni, collage, intestazioni di pagine, frasi interessanti, preghiere e propositi per le varie settimane, ecc) sono stati assemblati e portati in regalo ai nonni della nostra Casa di Riposo nel pomeriggio del 30 dicembre insieme ai nostri auguri. Anche le uscite al Museo Bernareggi hanno avuto ottima partecipazione e buon significato per i ragazzi, così come gli incontri per il gruppo catechisti attivati sempre dal Museo Diocesano. Sono esperienze che danno la percezione esatta di come la Chiesa e le sue proposte si nutrono anche di arte, di laboratori e manipolazione, di “visioni” declinate poi in diapositive create e descritte sorprendentemente dai ragazzi. Riguardo il programma della settimana di San Giovanni Bosco, pur non avendo ancora una scaletta definitiva, don Samuele ipotizza di aprire la settimana con la domenica 25 gennaio già di per sé dedicata alle famiglie, coinvolgendo i genitori nel portare la statua del santo in chiesa con breve percorso dal bar dell’oratorio e al pomeriggio giochi organizzati per i bambini. Sabato 31 invece, alla sera gioco notturno dedicato ai ragazzi delle medie. Dentro la settimana, una sera avremo ospite don Chino Pezzoli che si rivolgerà ai genitori di adolescenti, preadolescenti e giovani; qui, don Samuele, apre una parentesi preoccupante riguardo il mondo delle dipendenze e l’apparente indifferenza da parte di adolescenti, giovani e adulti. Ci si chiede come poter fare a smuovere certe chiusure e ad essere di sostegno e aiuto nel riconoscerci bisognosi di ciò. L’amarezza di don Samuele e nostra sta nel non capire come un problema tanto grande venga così sottovalutato nonostante i continui appelli, richiami e inviti, fatti in diversi ambiti. Carnevale seguirà la consueta domenica della sfilata con carri e gruppi da premiare e il pomeriggio in oratorio. Invece la messa del mercoledì delle Ceneri (con orari per ogni esigenza) aprirà la Quaresima che seguirà anch’essa gli appuntamenti di sempre. Ancora si prepareranno le Via Crucis nelle contrade la sera, includendo anche Ambria e Grumello. Don Angelo anticipa che il 10 agosto di questo anno ricorrerà l’ottantesimo di inaugurazione del nostro oratorio: siamo invitati a pensare come festeggiare! Infine distribuisce la bozza iniziale della prevista gita parrocchiale a Padova. Il programma è per i due giorni (da definire) del 31 maggio-01 giugno o 01 giugno-02 giugno. Dopo alcuni scambi di opinione su consumi e sprechi e strategie di risparmio adottate, la serata si conclude con la preghiera e l’arrivederci al 4 marzo.
La segretaria
Fulvia
La segretaria
Fulvia
Verbale Consiglio Pastorale Parrocchiale del 10 marzo 2015
Alle ore 20,45, in aula 5, ha inizio l’incontro. Don Angelo ci fa ascoltare una canzone-preghiera e poi viene letto il Vangelo di Giovanni della domenica. Insieme, recitiamo un’ invocazione a Dio Creatore. Le frasi di apertura di don Angelo sono di rammarico viste le molte assenze, (alcune sicuramente causate dal forzato rinvio della convocazione dalla settimana scorsa ad oggi); ma secondo lui sarebbe davvero bello se tutti insieme, sempre, potessimo dare il nostro contributo, in virtù anche di coloro che rappresentiamo, nel proporre ma soprattutto nel “vivere” i momenti celebrativi comunitari. Ovvero la settimana di san Giovanni Bosco, la serata con don Chino Pezzoli, gli appuntamenti delle sacre Ceneri e della Quaresima. Riguardo la sfilata di carnevale ci sono stati pareri contrastanti sulla decisione di rinviare quest’ultima alla prima domenica di quaresima, che ha coinciso con la chiusura dei giorni del Triduo. Peppe parte dalla fine dell’ O. del G., ovvero con la voce Varie ed eventuali e sottolinea che il disagio giovanile e delle famiglie, con la conseguente perdita dei valori che è sotto gli occhi di tutti, non è certo di oggi; il disamore per la messa domenicale, il disimpegno per la collettività, la noia, l’anteporre l’effimero e il banale, la costante esposizione alla divisione data dalla cultura dell’individualismo. Don Angelo rimarca di non apprezzare di festeggiare il carnevale con una serata di ballo per gli adolescenti in oratorio, con il pretesto di radunare i ragazzi. A questo proposito Lory sostiene che questa scelta, che è stata una sola e durante le feste del carnevale, è comunque assolutamente monitorata nella proposta del genere musicale, degli orari decenti, del divieto di servire alcolici e della supervisione attenta, ed è pur sempre un modo per far passare messaggi ispirati all’aggregazione, alla relazione serena e solidale, alla collaborazione (perché organizzata dai ragazzi stessi), alla coralità di intenti che dev’essere della Chiesa, dell’oratorio, così come del mondo dello sport, del mondo della scuola, del mondo delle comunicazioni. Don Samuele invita a guardare agli aspetti positivi dei percorsi di catechesi, pur riconoscendo alcune fatiche: la presenza importante dei ragazzi anche negli anni dopo la Cresima o dopo la Professione di Fede, sta a significare la qualità delle proposte, che sono sempre più curate e mirate e quindi accolte con favore. È sempre auspicabile e fondamentale la testimonianza educativa e il reale coinvolgimento delle famiglie, che a volte sembrano rassegnarsi e “gettare la spugna” invece che curare e rafforzare quello “stile”di vita che attinge alla sorgente della gioia evangelica introdotta dalla vicenda terrena di Gesù e dai doni del suo Spirito. La nostra comunità e il nostro oratorio desiderano essere agenzie educative che perseguono la cultura dell’incontro, della relazione, della disponibilità alla vita comunitaria vissuta in pienezza; per queste ragioni don Samuele ritiene necessaria la presenza di giovani-adulti motivati, appassionati e preparati, (figure professionali) per facilitare l’animazione dei bambini, per facilitare l’integrazione e la relazione tra le varie fasce di età degli adolescenti e per aiutare nella formazione degli educatori. Ed inoltre, a giudizio di molti, servirebbe davvero la presenza di un custode. Per controllare, per vigilare, per intervenire in concreto sulle molteplici situazioni di emergenza o di normale routine, per essere di riferimento per apertura e chiusura di palestra, salone, aule, per la pulizia e il decoro di tutto lo spazio esterno e ad uso pubblico che circonda gli edifici dell’oratorio. Le cose da seguire in oratorio sono davvero tante e alla vigilanza attuale del don manca pur sempre un aiuto, visto che da ben 2 anni i sacerdoti sono a servizio di 4 parrocchie e non più di una sola. Don Giacomo si dice stupito di quanto il nostro oratorio sia grande e sempre frequentato da piccoli e adulti; inoltre sostiene che è normale che nelle molteplici contraddizioni ci si possa perdere, ma la passione che ci anima deve sempre poter diventare anche preghiera, condivisione e testimonianza dell’amore di Dio. Riguardo la domenica delle Palme, la benedizione degli ulivi avverrà ancora in oratorio alle 10,30 e con breve corteo si entrerà in chiesa per la solenne celebrazione. Sospesa la messa del Carmine. Il primo di aprile, presso il convento di Romacolo ci saranno le confessioni vicariali per tutti. La settimana Santa e la Pasqua seguiranno l’iter dell’anno scorso e ogni appuntamento sarà sul foglietto domenicale e sul sito della parrocchia. La Veglia pasquale del sabato santo tornerà ad essere alle ore 21,00. Nei prossimi Consigli pastorali del 15 aprile (parrocchiale) e del 22 aprile (interparrocchiale) si approfondiranno, nel caso servisse, gli appuntamenti dei sacramenti. Ad ogni modo, a catechismo, classe per classe viene debitamente informata di incontri, confessioni in preparazione e quant’altro. Don Angelo comunica che, dopo un confronto con gli altri sacerdoti e con il Consiglio Pastorale, si è creduto opportuno eliminare la messa domenicale delle ore 7,00 in parrocchia, con invito a partecipare a quella delle 7,30 in clausura. Ciò a partire dalla prima domenica dopo Pasqua. Don Samuele ricorda che domenica 19 aprile alle ore 14,00 ci sarà il pellegrinaggio al santuario del Perello, insieme alle parrocchie di Ambria, Spino e Grumello. Sono invitati in particolare tutti i ragazzi che nell’anno ricevono i sacramenti, con le loro famiglie, i catechisti e la comunità. Ricorda inoltre la presentazione della nuova offerta formativa per adolescenti di martedì 24 marzo, rivolta in particolare ai genitori dei ragazzi di 3a media e delle superiori, frutto di un lavoro puntuale e ricco di confronto con gli attuali educatori. Alle ore 22,00 l’incontro si chiude con la preghiera e i saluti.
La segretaria
Fulvia
La segretaria
Fulvia
Verbale Consiglio Pastorale AMBRIA- SPINO, GRUMELLO, ZOGNO
del 22 aprile 2015
Alle ore 20,45, in saletta blu proprio in previsione di una numerosa partecipazione, ha inizio l’incontro. Don Angelo si scusa per il ritardo di qualche minuto, stemperando un po’ l’atmosfera riportando battute scherzose riguardo le spose che si fanno attendere il mattino del matrimonio!
L’invito al Consiglio Pastorale di stasera è stato esteso a tre comunità: perché? Non certo per unificare, perché le Unità Pastorali non vogliono far morire le singole parrocchie, ma sono ben coscienti che ogni comunità vive e realizza la propria Chiesa; tre comunità perché si chiede di collaborare e impegnarsi insieme, di condividere e realizzare un cammino comune. In realtà siamo tutti investiti, con il battesimo, dei ruoli di sacerdoti, re e profeti e a tutti (non solo ai presenti) compete l’annuncio della Buona Notizia.
Dopo la lettura del vangelo di Giovanni, don Angelo distribuisce a tutti una traccia, (qui in calce allegata) sulla quale chiede che poi avvenga una riflessione personale di alcuni minuti da condividere a voce.
Il primo intervento è di Peppe di Zogno che si considera pienamente aderente al pensiero di Giovanni Paolo II quando si riferisce al nostro tempo definendolo “magnifico e drammatico insieme” : è quindi sempre auspicabile una unità di intenti che non può che essere positiva.
Una seconda voce di Zogno, Francesca, ritiene che i fedeli di oggi siano più consapevoli della propria scelta di esserlo e secondo lei molti giovani e ragazzi sono più convinti della realtà “Gesù” e la vivono con più partecipazione.
Giovanna di Ambria dice che le pare molto bello l’esempio che attualmente stanno dando i nostri sacerdoti nel sostenersi a vicenda (proprio operativamente) nella cura delle parrocchie, per raggiungere tutti nelle celebrazioni e nelle varie attività che richiedono la loro presenza.
Da un’altra voce di Ambria, Mario, arriva invece il rammarico per le nuove generazioni che sembrano sempre più attratte da ciò che luccica, che li distrae e che li allontana dalla famiglia, dalla parrocchia e dalla comunità. Bisogna cercare un modo per affezionarli di più…
Viene poi rivolta, da Elisabetta di Grumello, direttamente ai nostri sacerdoti la domanda se nella nostra realtà esistono e vengono attuati percorsi di sensibilizzazione al mondo della disabilità; le parrocchie, l’oratorio e i vari gruppi di volontariato, nonché le cariche comunali preposte ai settori dei servizi sociali e delle famiglie, svolgono con cura e attenzione tutto quello che è nelle loro possibilità.
Una giovane mamma di Grumello, Eleonora, sottolinea come anche le generazioni dei 35/40enni si sono allontanate dall’ambiente chiesa e parrocchia, forse perché non si sono più sentite interpellate e chiamate.
Don Pasquale interviene dicendo che in fondo va semplicemente recuperata la fede nella sua essenzialità e quindi ciascuno deve reagire nel confronto (come può essere quello di stasera) e nella disponibilità al servizio, senza andare in crisi, ma semplicemente aprendo il cuore alla gioia e allo Spirito Santo, che è colui che ci permette di incrociare tutte le persone (sul lavoro, a scuola, al cinema, a passeggio, al mercato, sul sagrato…) offrendo a tutte un saluto ed un sorriso, che davvero costano pochissimo!
Da Betty di Ambria arriva l’invito a tener sempre presente colui che è il nostro Buon Pastore, che conosce tutte le sue pecore e offre la sua vita per loro… e che ha anche altre pecore che non sono di questo ovile e che anch’esse deve condurre perché diventino un solo gregge, con un solo pastore.
Don Giacomo si dice contento del recupero della dimensione spirituale che intravede in questa nuova proposta di integrazione con tutti gli operatori pastorali: c’è un capitale prezioso, all’interno delle comunità cristiane, che assume una dimensione talmente necessaria “che senza di essa lo stesso apostolato dei pastori non può raggiungere la sua piena efficacia”. (cit. dal Sussidio per l’approfond.) La quantità di persone che si accostano all’eucarestia si sa anche mettere al servizio in molti ambiti della parrocchia, singolarmente o in gruppi e associazioni.
In riferimento al Ministero della sintesi, don Giacomo spiega che chi ha responsabilità nella Chiesa dovrebbe ispirare il suo servizio al riconoscimento e alla valorizzazione dei carismi di ogni parte o persona, perché possano contribuire a edificare la comunità. Ognuno deve poter servire l’unità e la comunione mettendo in opera il dono che Dio gli ha dato. Viceversa, se chi presiede (e chi collabora con lui) pretendesse di esprimere da solo la sintesi dei carismi, difficilmente servirebbe la comunione tra i fedeli e la loro unità nel Signore.
Continua don Giacomo: “c’è vivacità in tutte le nostre comunità e dobbiamo renderci conto che non stiamo semplicemente rincorrendo una società che va per conto suo: ci siamo dentro tutti! Dobbiamo essere consapevoli che non siamo certo i migliori, ma abbiamo risorse notevoli da incanalare, anche su prospettive più lunghe, più lontane; nessun fedele deve permettersi di essere insignificante perché molte difficoltà vengono superate proprio credendo nelle proprie potenzialità.”
Don Samuele dice di cogliere, nelle sue personali occasioni di scambio con i vari parrocchiani, il desiderio di incontrare, per raccontare e ascoltare. Sensazioni che tocca con mano e che gli fanno piacere, lo stimolano a curare la “qualità” delle relazioni con tutti, a prescindere da ogni pregiudizio. Secondo lui bisogna osare mettere qualche regola in più.
A conclusione, un bel pensiero viene ancora da Ambria, da Federica, per riconoscere che spesso siamo proprio un po’ prevenuti e affrettati nei giudizi, soprattutto quando ci viene chiesto di rapportarci ad altre realtà che non sono “la nostra”. L’umiltà e la generosità di riconoscere il bello e il buono anche nell’altro, non possono che portare a realizzare “quelle grazie che, direttamente o indirettamente, hanno utilità ecclesiale”.
La lettura del Salmo 23 e la recita del Gloria, ci portano alla conclusione dell’incontro alle 22,30.
Fulvia
SUSSIDIO PER L’APPROFONDIMENTO
UNA COMUNITÀ TUTTA MINISTERIALE
La suggestiva figura del buon pastore, nella luce policroma dell’immagine tanto cara ai primi cristiani, non deve farci allontanare dalla visione d’insieme a cui ci richiama la parola di Dio. “Crediamo che la figura di Gesù, buon pastore, sia fondamentale per ritrovare la precisa fisionomia della missione e delle attività della chiesa” (CEI, Evangelizzazione e ministeri, n. 23).
Il problema che la chiesa ha dovuto sempre affrontare è l’edificazione di comunità cristiane. Comunità dove ogni battezzato riconosce la sua vocazione, il suo ruolo specifico nell’unità della missione e nella diversità dei ministeri. È l’invito pressante che innerva tutta l’esortazione di Giovanni Paolo II: Christifideles laici, in «quest’ora magnifica e drammatica della storia» (n. 3). Se poi, come ha detto il papa a Loreto (n. 4), “è urgente porre una nuova implantatio evangelica, anche in un paese come l’Italia”, ne consegue che le comunità devono rivedere il compito di ciascun fedele, oggi più cliente che protagonista, nella partecipazione alla vita della chiesa locale.
I progetti pastorali non possono più adattarsi a ricompattare ovili e greggi rimasti in situazione di cristianità aggregate dall’atavismo della fede e dell’unanimità dell’appartenenza alla fede. E nessun pastore ha più la grazia, consolidata nel tempo, della sintesi di tutti i ministeri, come si pensava in passato, e come da qualche parte qualcuno cova ancora nostalgicamente. Oggi si deve esercitare il ministero della sintesi, dell’armonizzazione e della scoperta di tutti i ministeri adatti all’edificazione della comunità (Evangelizzazione e ministeri, n. 54). Tutto questo comporta: 1/ consapevolezza di una nuova capacità di servire se l’informazione è retta, 2/ equilibrio tra sollecitazioni ed esigenze in tutti i settori della pastorale, 3/ risposta in comunione nella consapevolezza motivata. Allora tutti i carismi, che possono assumere forme diverse secondo il dono dello Spirito se non vengono imbrigliati da eccessivi personalismi, si trasformano «in grazie che, direttamente o indirettamente, hanno utilità ecclesiale» (Christifideles laici, n. 24).
L’invito al Consiglio Pastorale di stasera è stato esteso a tre comunità: perché? Non certo per unificare, perché le Unità Pastorali non vogliono far morire le singole parrocchie, ma sono ben coscienti che ogni comunità vive e realizza la propria Chiesa; tre comunità perché si chiede di collaborare e impegnarsi insieme, di condividere e realizzare un cammino comune. In realtà siamo tutti investiti, con il battesimo, dei ruoli di sacerdoti, re e profeti e a tutti (non solo ai presenti) compete l’annuncio della Buona Notizia.
Dopo la lettura del vangelo di Giovanni, don Angelo distribuisce a tutti una traccia, (qui in calce allegata) sulla quale chiede che poi avvenga una riflessione personale di alcuni minuti da condividere a voce.
Il primo intervento è di Peppe di Zogno che si considera pienamente aderente al pensiero di Giovanni Paolo II quando si riferisce al nostro tempo definendolo “magnifico e drammatico insieme” : è quindi sempre auspicabile una unità di intenti che non può che essere positiva.
Una seconda voce di Zogno, Francesca, ritiene che i fedeli di oggi siano più consapevoli della propria scelta di esserlo e secondo lei molti giovani e ragazzi sono più convinti della realtà “Gesù” e la vivono con più partecipazione.
Giovanna di Ambria dice che le pare molto bello l’esempio che attualmente stanno dando i nostri sacerdoti nel sostenersi a vicenda (proprio operativamente) nella cura delle parrocchie, per raggiungere tutti nelle celebrazioni e nelle varie attività che richiedono la loro presenza.
Da un’altra voce di Ambria, Mario, arriva invece il rammarico per le nuove generazioni che sembrano sempre più attratte da ciò che luccica, che li distrae e che li allontana dalla famiglia, dalla parrocchia e dalla comunità. Bisogna cercare un modo per affezionarli di più…
Viene poi rivolta, da Elisabetta di Grumello, direttamente ai nostri sacerdoti la domanda se nella nostra realtà esistono e vengono attuati percorsi di sensibilizzazione al mondo della disabilità; le parrocchie, l’oratorio e i vari gruppi di volontariato, nonché le cariche comunali preposte ai settori dei servizi sociali e delle famiglie, svolgono con cura e attenzione tutto quello che è nelle loro possibilità.
Una giovane mamma di Grumello, Eleonora, sottolinea come anche le generazioni dei 35/40enni si sono allontanate dall’ambiente chiesa e parrocchia, forse perché non si sono più sentite interpellate e chiamate.
Don Pasquale interviene dicendo che in fondo va semplicemente recuperata la fede nella sua essenzialità e quindi ciascuno deve reagire nel confronto (come può essere quello di stasera) e nella disponibilità al servizio, senza andare in crisi, ma semplicemente aprendo il cuore alla gioia e allo Spirito Santo, che è colui che ci permette di incrociare tutte le persone (sul lavoro, a scuola, al cinema, a passeggio, al mercato, sul sagrato…) offrendo a tutte un saluto ed un sorriso, che davvero costano pochissimo!
Da Betty di Ambria arriva l’invito a tener sempre presente colui che è il nostro Buon Pastore, che conosce tutte le sue pecore e offre la sua vita per loro… e che ha anche altre pecore che non sono di questo ovile e che anch’esse deve condurre perché diventino un solo gregge, con un solo pastore.
Don Giacomo si dice contento del recupero della dimensione spirituale che intravede in questa nuova proposta di integrazione con tutti gli operatori pastorali: c’è un capitale prezioso, all’interno delle comunità cristiane, che assume una dimensione talmente necessaria “che senza di essa lo stesso apostolato dei pastori non può raggiungere la sua piena efficacia”. (cit. dal Sussidio per l’approfond.) La quantità di persone che si accostano all’eucarestia si sa anche mettere al servizio in molti ambiti della parrocchia, singolarmente o in gruppi e associazioni.
In riferimento al Ministero della sintesi, don Giacomo spiega che chi ha responsabilità nella Chiesa dovrebbe ispirare il suo servizio al riconoscimento e alla valorizzazione dei carismi di ogni parte o persona, perché possano contribuire a edificare la comunità. Ognuno deve poter servire l’unità e la comunione mettendo in opera il dono che Dio gli ha dato. Viceversa, se chi presiede (e chi collabora con lui) pretendesse di esprimere da solo la sintesi dei carismi, difficilmente servirebbe la comunione tra i fedeli e la loro unità nel Signore.
Continua don Giacomo: “c’è vivacità in tutte le nostre comunità e dobbiamo renderci conto che non stiamo semplicemente rincorrendo una società che va per conto suo: ci siamo dentro tutti! Dobbiamo essere consapevoli che non siamo certo i migliori, ma abbiamo risorse notevoli da incanalare, anche su prospettive più lunghe, più lontane; nessun fedele deve permettersi di essere insignificante perché molte difficoltà vengono superate proprio credendo nelle proprie potenzialità.”
Don Samuele dice di cogliere, nelle sue personali occasioni di scambio con i vari parrocchiani, il desiderio di incontrare, per raccontare e ascoltare. Sensazioni che tocca con mano e che gli fanno piacere, lo stimolano a curare la “qualità” delle relazioni con tutti, a prescindere da ogni pregiudizio. Secondo lui bisogna osare mettere qualche regola in più.
A conclusione, un bel pensiero viene ancora da Ambria, da Federica, per riconoscere che spesso siamo proprio un po’ prevenuti e affrettati nei giudizi, soprattutto quando ci viene chiesto di rapportarci ad altre realtà che non sono “la nostra”. L’umiltà e la generosità di riconoscere il bello e il buono anche nell’altro, non possono che portare a realizzare “quelle grazie che, direttamente o indirettamente, hanno utilità ecclesiale”.
La lettura del Salmo 23 e la recita del Gloria, ci portano alla conclusione dell’incontro alle 22,30.
Fulvia
SUSSIDIO PER L’APPROFONDIMENTO
UNA COMUNITÀ TUTTA MINISTERIALE
La suggestiva figura del buon pastore, nella luce policroma dell’immagine tanto cara ai primi cristiani, non deve farci allontanare dalla visione d’insieme a cui ci richiama la parola di Dio. “Crediamo che la figura di Gesù, buon pastore, sia fondamentale per ritrovare la precisa fisionomia della missione e delle attività della chiesa” (CEI, Evangelizzazione e ministeri, n. 23).
Il problema che la chiesa ha dovuto sempre affrontare è l’edificazione di comunità cristiane. Comunità dove ogni battezzato riconosce la sua vocazione, il suo ruolo specifico nell’unità della missione e nella diversità dei ministeri. È l’invito pressante che innerva tutta l’esortazione di Giovanni Paolo II: Christifideles laici, in «quest’ora magnifica e drammatica della storia» (n. 3). Se poi, come ha detto il papa a Loreto (n. 4), “è urgente porre una nuova implantatio evangelica, anche in un paese come l’Italia”, ne consegue che le comunità devono rivedere il compito di ciascun fedele, oggi più cliente che protagonista, nella partecipazione alla vita della chiesa locale.
I progetti pastorali non possono più adattarsi a ricompattare ovili e greggi rimasti in situazione di cristianità aggregate dall’atavismo della fede e dell’unanimità dell’appartenenza alla fede. E nessun pastore ha più la grazia, consolidata nel tempo, della sintesi di tutti i ministeri, come si pensava in passato, e come da qualche parte qualcuno cova ancora nostalgicamente. Oggi si deve esercitare il ministero della sintesi, dell’armonizzazione e della scoperta di tutti i ministeri adatti all’edificazione della comunità (Evangelizzazione e ministeri, n. 54). Tutto questo comporta: 1/ consapevolezza di una nuova capacità di servire se l’informazione è retta, 2/ equilibrio tra sollecitazioni ed esigenze in tutti i settori della pastorale, 3/ risposta in comunione nella consapevolezza motivata. Allora tutti i carismi, che possono assumere forme diverse secondo il dono dello Spirito se non vengono imbrigliati da eccessivi personalismi, si trasformano «in grazie che, direttamente o indirettamente, hanno utilità ecclesiale» (Christifideles laici, n. 24).
Verbale Consiglio Pastorale Parrocchiale del 9 settembre 2015
Come sempre in aula 5 del nostro oratorio, alle ore 20,40 si riunisce, dopo l’estate, il Consiglio Pastorale Parrocchiale con alcune presenze in più rispetto al solito: Betty da Ambria e il sig. Elio da Via Locatelli. Viene letta la preghiera e Don Angelo prende subito la parola salutando e augurando a tutti un buon cammino. La situazione attuale riguardante i sacerdoti delle nostre parrocchie è questa: don Guglielmo si è già sistemato nel suo “ritiro ad alta quota” a Capovalle; don Dario è in via di trasloco dalla Valbrembilla a Poscante e Stabello (da cui partirà a breve don Liduino); don Mario di Endenna è ora responsabile anche delle parrocchie di Somendenna e di Miragolo San Marco e San Salvatore; don Luciano, il nuovo sacerdote che farà da coadiuvante alle nostre parrocchie, dovrebbe iniziare il suo servizio il 28 settembre; don Pasquale in Ambria e don Giacomo con la comunità delle Suore di Santa Marta alla Casa San Giuseppe, stanno dando prova di collaborazione e disponibilità lodevoli. Don Giacomo non è presente all’incontro perché si trova in ritiro per qualche giorno di riposo, ma con una lettera che don Angelo distribuisce a tutti in fotocopia (peccato non aver avuto tempo di leggerla subito), ci fa giungere alcune sue considerazioni come sempre interessanti. La sottoscritta chiede, tramite don Angelo, se qualcuno dei presenti ha la certezza di poter partecipare alla Assemblea Diocesana del 18 settembre in Seminario a Bergamo, per presenziare alla serata di presentazione del nuovo anno pastorale e riportare le date e gli appuntamenti più rilevanti; diversi rappresentanti confermano la loro presenza. Francesca rompe il ghiaccio affermando che si porta nel cuore la bellezza del nostro ultimo incontro che è stato interparrocchiale, con la partecipazione ed il contributo di molti volti e molte voci. Don Angelo sottolinea che l’istituzione delle Unità Pastorali non avviene soltanto perché mancano sempre più sacerdoti, almeno non solo per questo: ma perché le comunità interessate cerchino e trovino più collaborazione, più interazione, più condivisione di intenti: Betty si augura che comunque, nella prossima unità e comunione delle parrocchie, ognuna di esse possa conservare la possibilità, quando sarà necessario, di riunire il proprio Consiglio Pastorale, per garantire sempre la singolarità e unicità della comunità pur rispettando e sostenendo l’interparrocchialità. Andando a rileggere l’anno catechistico appena trascorso, don Angelo chiede se l’incontro settimanale di catechesi per adulti, da mesi tenuto presso la chiesa di clausura anche per permettere la partecipazione delle nostre suore, si possa considerare utile e riproponibile pur avendo un auditorium limitato. Ovviamente l’orario del mercoledì pomeriggio (con la maggioranza degli adulti e dei giovani che lavorano e/o studiano) non consente una più massiccia partecipazione; forse, suggerisce Rosanna, provando a rendere la catechesi “itinerante” e facendo slittare di poco l’orario, ciò potrebbe servire a raggiungere anche coloro che non hanno possibilità di spostarsi sempre a Zogno e hanno già terminato gli impegni. Don Angelo informa poi che, dal 10 ottobre, diverranno ufficiali i nuovi orari delle celebrazioni con queste modifiche: le Sante Messe prefestive del sabato saranno alle ore 16,30 presso la Casa di Riposo Mons. Speranza e alle ore 18,00 presso il Santuario del Carmine Nuovo. Le Sante Messe domenicali saranno alle ore 7,30 in Clausura, alle ore 9,00-10,30-18,00 in Parrocchia. Ad Ambria rimane la prefestiva delle ore 17,00 e quella domenicale delle ore 10,00; a Grumello rimane alle ore 10,00 (togliendo la prefestiva del sabato alle 17,00). A gennaio, ci si riserva la facoltà di rivedere eventualmente qualcosa, tenendo conto della validità o meno delle variazioni che sono frutto, sottolinea don Angelo, di una riflessione sofferta ma ragionata sotto molti profili, ma attualmente inevitabile. Don Samuele spiega come si è lavorato proficuamente da 4 anni con la Commissione Vicariale Catechisti ed in particolare da 3 anni a questa parte: la risposta alle nuove proposte di cammino catechistico per le elementari e le medie, è stata molto positiva e si è visto che più è motivato il catechista e più lo sono anche i bambini, che “respirano” questo clima di passione; di conseguenza, più le famiglie si sentono coinvolte e interpellate, più si lavora in sinergia (anche solo di riflesso e per contagio) e migliori sono i frutti che maturano. Quest’anno è prevista particolare attenzione al cammino della PRIMA COMUNIONE (mentre lo scorso anno sulla PRIMA CONFESSIONE) e per la classe della CRESIMA con un lavoro che interesserà sia la classe 5ª che la classe 1ª media. Don Samu aggiunge che anche don Dario, con le sue nuove parrocchie di Poscante e Stabello, collaborerà con Zogno-Ambria in ambito catechistico, proponendo condivisioni e scambi che saranno portatori di novità anche riguardo gli incontri periodici con i genitori. Betty ribadisce l’importanza e la bontà del lavoro della Commissione Catechisti che è stato richiesto dallo stesso Ufficio Catechistico chiedendo una collaborazione con noi. Inoltre la nostra attenzione è anche quella di aver messo particolare cura nell’evitare di sovrapporre e/o ripetere il percorso della catechesi con quello delle ore di Religione a scuola. Riguardo la ricorrenza dell’80° anniversario del nostro oratorio, si celebrerà la settimana dall’11 al 18 ottobre, con una testimonianza di religiosi salesiani per la fascia di genitori e adolescenti e una testimonianza con animazione liturgica sullo stile di San Giovanni Bosco per le medie e le elementari. La domenica sera si conclude con una messa coinvolgendo le famiglie con i propri bimbi e ragazzi a conclusione della settimana e della giornata missionaria. Come piccola parentesi ludico divertente e di intrattenimento, è in programma uno spettacolo teatrale in dialetto. In oratorio verrà allestita una piccola mostra fotografica con materiale che stiamo cercando di recuperare anche grazie alla disponibilità e cortesia di tutti quegli zognesi che posseggono fotografie e/o documenti riguardanti appunto il nostro oratorio, nato proprio nel 1935. Progetto più ambizioso la creazione di un libro e di un DVD per sottolineare l’importanza della data, ma Giorgio e Bruno sostengono che non abbiamo il tempo materiale per fare ciò: e allora si potrebbe tentare di realizzarli per la data del San Giovanni Bosco, ovvero per il 31 gennaio 2016. Ci riserviamo di incontrarci e riparlarne quando avremo a disposizione il materiale necessario per concretizzare i progetti. Don Angelo informa che per la data del 28 novembre, il sabato che coincide con la vigilia della prima domenica d’Avvento, nella Parrocchiale San Lorenzo Martire è previsto un grande Concerto dal titolo Messa da Requiem di Donizetti. Al punto finale dell’OdG Varie ed Eventuali, Giusy chiede a don Angelo se si stanno prendendo in considerazione gli appelli e gli inviti del papa Francesco all’accoglienza concreta ai poveri e ai bisognosi e don Angelo risponde che si stanno valutando le proposte diocesane inerenti, considerando le disponibilità effettive delle proprietà e degli edifici adatti a tale scopo. Nascono qui dei pensieri e delle considerazioni che sono anche espressione di preoccupazione e timori fondati, ma è pur vero che le povertà non sono solo di tipo economico, ma anche etico, morale, educativo, culturale... Con la penosa sensazione di non essere sempre preparati e disponibili verso le richieste dei fratelli, si interrompe così l’incontro, subito dopo la preghiera serale e i saluti, alle ore 22,10.
Fulvia
Fulvia
Verbale Consiglio Pastorale Parrocchiale del 4 novembre 2015
Nella saletta blu dell’oratorio di Zogno, alle ore 20,45 ha inizio il CPP allargato anche alle parrocchie di Spino, Ambria e Grumello. Dopo la preghiera e la lettura del Vangelo, don Angelo esordisce collegandosi proprio ad esso constatando che, come la povera vedova, ciascuno di noi può e deve mettere il suo tesoro al servizio della chiesa, della comunità. C’è sempre molto per cui valga la pena di metterci cuore, passione, tempo, perfino sangue... per dire con forza, ma anche con gioia, che siamo uniti, che siamo disposti a lavorare insieme lasciandoci guidare da Lui. Poi informa che la nostra parrocchiale è stata destinata ad essere chiesa giubilare del nostro vicariato locale e che il 20 dicembre alle 18,00 è prevista un’unica celebrazione liturgica vicariale per l’apertura dello straordinario Giubileo della Misericordia. In Africa il 29 novembre, a Roma l’8 dicembre, nelle diocesi il 13 dicembre. Poi ci invita a leggere nei prossimi giorni le pagine della Lettera pastorale del vescovo Francesco che ci ha distribuito: da quest’ultima ha estrapolato e fotocopiato per noi i passaggi più salienti e ricchi di significato. Il primo punto all’ordine del giorno è REVISIONE ESTATE. Angioletta fa notare che il Cre è stato anche quest’anno bello e ben nutrito di iniziative; anche la Sagra di San Lorenzo ha riscosso una buona partecipazione, oltre che di pubblico-fruitori, anche di volontari. Invece qui, Peppe, interviene dicendo che secondo lui c’è stata scarsità di eventi e intrattenimenti. Lory conferma che quest’anno è mancata l’aggregazione fra i giovani che pensano e organizzano le serate a più livelli: negli anni passati c’è stato sicuramente più impegno e più tempo di mettersi in gioco, anche nelle varie assunzioni di responsabilità. Marzia sottolinea che davvero c’è stata questa difficoltà oggettiva di trovare le persone disponibili, che proprio “fisicamente” garantissero presenza, controllo, supervisione, energie e tempo durante tutti i giorni della sagra. Mettere in atto tutto quanto si pensa possa essere divertente e che possa attirare l’entusiasmo di tutti salvaguardando la sicurezza di ciascuno, non è mai così scontato, bisogna fare i conti con tante variabili. Dagli interventi vari viene fuori che si dovrebbe cercare di rivalutare e di riproporre (in chiavi moderne ma anche no) certi giochi e certe sfide che si sono un po’ perse. Don Samuele ci fa riflettere sul fatto che quest’anno la Sagra è stata pensata e rivolta prevalentemente ad un pubblico famigliare, privilegiando più i piccoli e i loro genitori e nonni, pensando comunque a qualche iniziativa per i ragazzi e i giovani... quindi si è scelto uno stile di più semplicità, di più sobrietà, di più attenzione ai nuclei famigliari che hanno necessità di uscire e incontrarsi, ma senza fare le ore piccole; e questo anche come segno di rispetto verso coloro che, visti i tempi di crisi e di ristrettezze economiche, non hanno più le possibilità di qualche anno fa. Tra l’altro, ribadisce, mai come quest’anno, i giovani studenti e/o universitari hanno scelto di fare esperienze di studio e lavoro durante il periodo estivo e soprattutto all’estero. Quindi molti sono stati e saranno assenti, anche nell’ambito della catechesi, delle attività oratoriali di gruppo, nei cammini e appuntamenti liturgico-spirituali. Nerino interviene riconoscendo che nel gruppo volontari cucina-bar-pulizie, pur essendoci una bella squadra, sono sempre ben accetti volti e forze nuove! Nelle frazioni più piccole, come Grumello, la reperibilità dei volontari non è un problema: dunque, propone don Pasquale, perché non metterci tutti insieme a programmare e proporre le relative sagre e momenti conviviali, alla luce delle diverse esperienze e disponibilità? Il secondo punto che affrontiamo è REVISIONE INIZIO ANNO CATECHISTICO. Il 4 ottobre a Zogno e l’11 ottobre ad Ambria, con le iscrizioni e le processioni della Madonna del Rosario si è dato inizio all’anno catechistico. Il calendario con i vari appuntamenti previsti dovrebbe aver raggiunto tutte le famiglie. Tra questi, vengono ricordate da don Angelo le catechesi vicariali di Avvento qui a Zogno, con don Davide Rota quale relatore; a tal proposito Giovanna chiede se è possibile che le medesime siano registrate (oltre che diffuse alla radio parrocchiale) per coloro che non possono presenziare e Giorgio sacrista conferma. Peppe chiede di nuovo a don Samuele se la difficoltà di reperire giovani e/o adulti per fare catechesi ai ragazzi sia stata superata: per il momento sì, è stata la risposta, ma lo preoccupa il pensiero diffuso di molti adulti interpellati, che rispondono di non sentirsi “all’altezza” del compito o “non abbastanza coerenti”. Al terzo punto all’ordine del giorno troviamo AVVENTO E NATALE. I diversi appuntamenti parrocchiali e vicariali sono già tutti in calendario ma ancora non sono pervenuti i cammini catechistici e le indicazioni del vescovo e delle commissioni dei consigli diocesani. A tempo debito dunque questi aggiornamenti. Come quarto punto c’è la voce: MESSE, ORARI, PROPOSTE NUOVE. Dai fedeli di Grumello arriva la domanda diretta a don Angelo, del perché è stata soppressa la prefestiva delle 17,00 del sabato. Molteplici sono le voci che sorgono contro questa decisione, ma appare chiaro che il motivo principale è togliere un impegno ulteriore a don Umberto, senza per questo togliergli nemmeno una briciola del nostro rispetto e del nostro affetto! A tutti noi è sempre molto caro e conosciamo il suo prezioso operato presso gli anziani, gli ammalati e coloro che desiderano conforto dal sacramento della penitenza. Le positività e insieme lo scontento, che stanno sollevando le diverse proposte messe in atto saranno tutte tenute in considerazione e tutte fattibili di nuove variazioni. Si disquisisce a lungo su abitudini e consuetudini radicate e delle quali siamo, anche inconsapevolmente, un po’ prigionieri. Don Angelo comunica che con la prima domenica di Avvento i vespri saranno portati alle ore 16, seguiti dall’esposizione eucaristica siano alle ore 18, orario della S. Messa. Giorgio invece, chiede se si può mantenere l’orario di sempre, per poter godere di più ore davanti all’eucaristia, con la possibilità di confessarsi in vista del Giubileo della Misericordia, tenendo conto che la nostra Parrocchia è stata eletta fra le chiese giubilari della diocesi. L’esposizione eucaristica dopo i Vespri, è consuetudine già in uso in altre parrocchie che può benissimo essere presa in considerazione dai nostri sacerdoti; i quali, per altro, si sono sentiti invitati a condividere le celebrazioni eucaristiche domenicali anche delle frazioni di Galleria e di Cornalta, in aiuto a don Gianluca Mandelli parroco di Bracca, Pagliaro e Frerola. In conclusione, al punto VARIE ED EVENTUALI, don Samuele ricorda la cena dell’8 novembre, domenica, quale appuntamento conviviale per tutti (giro-pasta e dolci) per sostenere e dare continuità al progetto partito con l’esperienza estiva dei nostri ragazzi in Perù, a Lima; e la presentazione di venerdì 13 novembre del pellegrinaggio interparrocchiale in Armenia previsto per agosto 2016. La preghiera corale finale e il Gloria concludono l’incontro alle ore 22,30.
Fulvia
Fulvia