MADONNA DELLE NEVE
Trefontane (via Monte Grappa)
Storicamente della chiesa delle Trefontane si parla il 20 ottobre 1575 quando c’è stato Don Cesare Porta, prevosto di Varese, inviato in occasione della visita apostolica di S. Carlo Borromeo. La chiesina viene descritta con un solo altare chiuso da cancello in legno dove qualche volta si celebra la S. Messa. Anche in occasione degli Incontri Pastorali del Vescovo di Bergamo, dal Cinquecento in poi, è stata visitata molteplici volte sia quando il Vescovo usciva da Zogno verso S.Pellegrino e sia quando entrava a Zogno da S. Pellegrino o vi si recava di proposito. La chiesa delle Trefontane ha goduto per diversi secoli della presenza di un suo cappellano beneficiato eletto con delibera comunale in cui si precisavano pure le mansioni che doveva ricoprire. Il più celebre dei cappellani fu senz’altro Don Antonio Rubis nato a Padronecco sul Monte di Zogno, il 29 settembre 1693, nella stanza buia tuttora esistente; venne ordinato sacerdote a Bergamo dal Cardinale Pietro Priuli, Vescovo, il 2 luglio 1718 e inviato subito come cappellano alle Trefontane dove rimase sino al 1722; passò poi a Poscante come coadiutore sino al 1727; poi parroco di Monte di Nese sino al 1740 e infine a Sorisole dove morì nel 1785 in concetto di santità. Ancora oggi lo invocano come “ol Preòst Sant” di Sorisole. Con le sue benedizioni e grazie attirò a Sorisole folle numerosissime da tutta Italia e dall’estero. Un altro cappellano ci è ricordato pure da un ex voto conservato nella sagrestia delle Trefontane datato 1827: si tratta di Don Francesco Zanchi salvato miracolosamente dalla Madonna che ha invocato mentre precipitava paurosamente dalla scala esterna della casa del cappellano. I legati della famiglia Rubis di Padronecco e di altre ancora, per la celebrazione di SS. Messe, sono rimasti vivi sino a poco tempo fa, per cui un sacerdote poteva benissimo vivere alle Trefontane esercitando il suo ministero a vantaggio di quelle contrade e prestandosi come coadiutore in parrocchia. Il 5 agosto, soprattutto nel passato, vi si celebrava la festa della Madonna della Neve con concorso di popolo. Devoti pellegrini venivano da molte località della Diocesi, favoriti dal passaggio della famosa Strada Priula, attratti anche dall’acqua prodigiosa che vi scaturiva. Chiesa, portico, campanile e sagrestia, sono addossati al monte e guardano al fiume Brembo, rialzati sopra la strada statale di pochi metri. Attorno, anche nei periodi di maggior siccità, zampilla acqua fresca da tutte le parti, per cui viene considerata come un’oasi di frescura e di pace assai invitante per tutti i passanti e per i devoti. Sulla facciata, sotto il portico, campeggia l’immagine settecentesca, anche se rifatta chissà quante volte, della Madonna della Neve. All’interno c’é una sola navata divisa in lesene dipinte a stucco in simil breccia marmorea di vivaci colori, delimitata da trabeazioni sempre in simil breccia a fregi, una volta dorati in similoro annerito, ma ora ridotto a sottotono gialliccio. L’aula è coperta con volta in cui si aprono sui lati quattro finestre di cui due soltanto finte. La porta d’ingresso è fiancheggiata da due finestre e sormontata dalla cantoria con al di sopra una finestra centrale chiusa con vetri policromi ben combinati. Vi è pure una porta laterale sulla destra della navata. Sporge tuttora il pulpito in legno policromo e dorato sul lato sinistro nell’imminenza del presbiterio. Il quale presbiterio è racchiuso da balaustre e coperto a botte e a catino. Attorno all’altare c’è un coretto al cui centro si erge, entro ancona di stucco e cornice dorata, la piccola pala della Beata Vergine con il Bambino in braccio datata 1668. Nell’ancona del presbiterio vi si legge la data 1701. Ai lati del presbiterio ci sono quattro ovali raffiguranti, a sinistra, S.Lorenzo e la Presentazione al tempio di Maria Vergine, a destra S. Bartolomeo e l’Annunciazione. Sopra il banco dei parati si apre una nicchiola con le sante reliquie raccolte in cofano ligneo dorato settecentesco. Lungo la navata, due tele bassanesche raffigurano la natività di Gesù, vicino al pulpito e la natività della Vergine di fronte, mentre verso l’entrata abbiamo due ovali con l’Annunciazione e la Visitazione di Maria Vergine. Gli stucchi del volto e del catino si devono considerare tra i migliori del Settecento brembano. Alla sommità del volto fanno bella figura di sè: l’Immacolata e S. Lorenzo inseriti in due medaglioni. La sagrestia è costituita da due vani intercomunicanti e contiene un antico armadio con antelle frontali e laterali, assai massiccio. Del mobile sagrestia, dopo il furto del 9-10 marzo 1992 è rimasto soltanto il sotto mentre il sopra è stato trafugato. Possedeva armadietti intarsiati e modanati tipo Rovelli. Vi è una pianeta ricamata in oro su raso bianco datata 1766, preziosa, ora al Museo S.Lorenzo. Il calice è d’argento. I candelabri che vi rimangono sono tutti di bronzo massiccio ottonato stile Luigi XIV; in numero di sei alti e quattro piccoli ma siglati F. C. R. (?) I candelabri in rame argentato, in n° di 10 sono stati rubati, come detto, coi mobili della sagrestia tra il 9 e il 10 marzo 1992. La chiesa delle Trefontane è senz’altro tra le più suggestive delle numerose chiesine della nostra parrocchia.
Sul campanile sono installate cinque campane in Mi bemolle della fonderia Daciano Colbachini - Padova nel 1953. Le campane della requisizione bellica, 1940, erano della ditta Monzini.
- MI bemolle, di peso kg. 123 (cm.60) - Zogno - Trefontane -
Ablatum tempore belli A. D. MCMXL - Pesenti Gino di Antonio.
Decorazioni: Croce, Madonna e altro.
- FA, di peso kg. 83 (cm. 53) Zogno - Trefontane - Ablatum tempore
belli A. D. MCMXL - Ghisalberti Francesco. Decorazioni:
Croce, S. Lorenzo e S.Antonio Abate.
- SOL bemolle, di peso kg. 56 (cm. 50) - Zogno - Trefontane -
Ablatum tempore belli A. D. MCMXL - Ghilardi Domenico.
Decorazioni: Croce, S. Antonio Abate, Madonna.
- LA bemolle, di peso kg. 50 (cm. 45) Zogno -Trefontane - Ablatum
tempore belli A. D. MCMXL - Sonzogni Maria e Giovanni.
Decorazioni: Madonna e croce.
- SI bemolle, di peso kg. 35 (cm. 39) Zogno - Trefontane - A. D.
MCMXL - Famiglia Tiraboschi Carlo. Decorazioni: Croce, S.Antonio di Padova ecc.
La festa si celebra
il 5 agosto
Sul campanile sono installate cinque campane in Mi bemolle della fonderia Daciano Colbachini - Padova nel 1953. Le campane della requisizione bellica, 1940, erano della ditta Monzini.
- MI bemolle, di peso kg. 123 (cm.60) - Zogno - Trefontane -
Ablatum tempore belli A. D. MCMXL - Pesenti Gino di Antonio.
Decorazioni: Croce, Madonna e altro.
- FA, di peso kg. 83 (cm. 53) Zogno - Trefontane - Ablatum tempore
belli A. D. MCMXL - Ghisalberti Francesco. Decorazioni:
Croce, S. Lorenzo e S.Antonio Abate.
- SOL bemolle, di peso kg. 56 (cm. 50) - Zogno - Trefontane -
Ablatum tempore belli A. D. MCMXL - Ghilardi Domenico.
Decorazioni: Croce, S. Antonio Abate, Madonna.
- LA bemolle, di peso kg. 50 (cm. 45) Zogno -Trefontane - Ablatum
tempore belli A. D. MCMXL - Sonzogni Maria e Giovanni.
Decorazioni: Madonna e croce.
- SI bemolle, di peso kg. 35 (cm. 39) Zogno - Trefontane - A. D.
MCMXL - Famiglia Tiraboschi Carlo. Decorazioni: Croce, S.Antonio di Padova ecc.
La festa si celebra
il 5 agosto