2018
Siamo chiamati
a vivere intensamente l’essere figli nel Figlio
Carissimi tutti!
Siamo chiamati a vivere intensamente il nostro essere figli nel Figlio... Questo scritto vi giunge all’inizio del tempo della Quaresima che quest’anno, nel primo anno dell’Unità Pastorale vogliamo vivere in modo particolare attraverso gli Esercizi Spirituali che si terranno nelle nostre comunità parrocchiali. Tempo specialissimo la Quaresima, tempo di formazione e di approfondimento, di comprensione della chiamata e di tentativo di rispondere adeguatamente alla chiamata. Ma chi chiama Dio? Tutti i battezzati e quindi tutti noi se ci sentiamo di vivere o di voler prendere sul serio il nostro battesimo, se ci rendiamo conto che cosa significa essere battezzati. Chi sei tu credente? Chi sei? Figlio di Dio? Che cosa significa vivere da figlio di Dio? Sono domande che ci dobbiamo porre tutti nella nostra quotidianità: chi siamo, dove stiamo andando? Quali sono le scelte che il Signore ci propone e noi spesso mettiamo nel dimenticatoio? Proviamo insieme a cercare una risposta a queste domande lasciandoci veramente coinvolgere dalla Parola del Signore. Facciamoci aiutare da questi giorni di esercizi... mettiamoci in ascolto. Se iniziamo bene la nostra Quaresima arriveremo alla Santa Pasqua comprendendo il senso del nostro essere battezzati nella morte e nella risurrezione del Signore. Proviamo a metterci in gioco come ha fatto il Signore per la nostra salvezza.
Auguri
Buon Cammino
Angelo prete
Siamo chiamati a vivere intensamente il nostro essere figli nel Figlio... Questo scritto vi giunge all’inizio del tempo della Quaresima che quest’anno, nel primo anno dell’Unità Pastorale vogliamo vivere in modo particolare attraverso gli Esercizi Spirituali che si terranno nelle nostre comunità parrocchiali. Tempo specialissimo la Quaresima, tempo di formazione e di approfondimento, di comprensione della chiamata e di tentativo di rispondere adeguatamente alla chiamata. Ma chi chiama Dio? Tutti i battezzati e quindi tutti noi se ci sentiamo di vivere o di voler prendere sul serio il nostro battesimo, se ci rendiamo conto che cosa significa essere battezzati. Chi sei tu credente? Chi sei? Figlio di Dio? Che cosa significa vivere da figlio di Dio? Sono domande che ci dobbiamo porre tutti nella nostra quotidianità: chi siamo, dove stiamo andando? Quali sono le scelte che il Signore ci propone e noi spesso mettiamo nel dimenticatoio? Proviamo insieme a cercare una risposta a queste domande lasciandoci veramente coinvolgere dalla Parola del Signore. Facciamoci aiutare da questi giorni di esercizi... mettiamoci in ascolto. Se iniziamo bene la nostra Quaresima arriveremo alla Santa Pasqua comprendendo il senso del nostro essere battezzati nella morte e nella risurrezione del Signore. Proviamo a metterci in gioco come ha fatto il Signore per la nostra salvezza.
Auguri
Buon Cammino
Angelo prete
È Pasqua, è festa della nostra salvezza
Un tempo di grazia ti ho dato, tempo di salvezza
per sciogliere le tue catene...
Vieni figlio amato verso orizzonti di pace, vieni al Padre.
Ritorna non temere, popolo mio, io sono il tuo Dio,
il Misericordioso, io sono il Padre tuo.
Carissimi,
abbiamo vissuto il tempo di grazia iniziandolo con una settimana di esercizi spirituali densi di impegni, di annunci, di incontri, di celebrazioni... Come sono andati gli esercizi spirituali ci siamo chiesti nell’Equipe Pastorale? Se guardiamo al numero dobbiamo dire che siamo agli inizi, che sono iniziative nuove e che hanno bisogno di tempo per entrare nello stile di vita, ma c’è un po’ da preoccuparsi, c’è tanto da riflettere e da scegliere per il vero bene della comunità. Come va la nostra fede? Come ci sentiamo amati dal Signore e pronti quindi a celebrare la sua Pasqua, il suo dono totale, il suo amore distribuito nella nostra vita con abbondanza? Il tempo Pasquale che andiamo a celebrare ci aiuta a immergerci nella vita di Dio, ad accorgerci che Lui c’è sempre per noi e con noi, ogni giorno, anche quando noi ci dimentichiamo, ci allontaniamo, siamo tutti presi da tante cose e dimentichiamo il nostro essere figli e fratelli. E ci prepariamo a vivere il tempo dell’incontro con Dio dei nostri ragazzi accompagnati dalle famiglie, dai catechisti e da tutte le comunità dell’Unità Pastorale... Siamo impegnati a portare tutti verso il Signore, sentiamoci responsabili e pronti a dire Lui a tutti quelli che incontriamo: questo sia il frutto visibile della Pasqua vissuta, dell’incontro con il Cristo morto e risorto per tutti.
Per la copertina ho scelto un’opera realizzata da un artista di strada della comunità di Ambria, Mario Imberti: sul cero ha voluto scolpire i volti di santi del nostro tempo da Madre Teresa, a Padre Pio ai Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, il Cristo Buon Pastore e noi pecore radunate intorno a Gesù... Proviamo a vivere riflettendo sui grandi doni che sono vissuti vicini a noi e ci hanno aiutato a vivere da cristiani in questo tempo e facciamo le scelte secondo il cuore di Dio...
Buona Pasqua
Angelo prete
per sciogliere le tue catene...
Vieni figlio amato verso orizzonti di pace, vieni al Padre.
Ritorna non temere, popolo mio, io sono il tuo Dio,
il Misericordioso, io sono il Padre tuo.
Carissimi,
abbiamo vissuto il tempo di grazia iniziandolo con una settimana di esercizi spirituali densi di impegni, di annunci, di incontri, di celebrazioni... Come sono andati gli esercizi spirituali ci siamo chiesti nell’Equipe Pastorale? Se guardiamo al numero dobbiamo dire che siamo agli inizi, che sono iniziative nuove e che hanno bisogno di tempo per entrare nello stile di vita, ma c’è un po’ da preoccuparsi, c’è tanto da riflettere e da scegliere per il vero bene della comunità. Come va la nostra fede? Come ci sentiamo amati dal Signore e pronti quindi a celebrare la sua Pasqua, il suo dono totale, il suo amore distribuito nella nostra vita con abbondanza? Il tempo Pasquale che andiamo a celebrare ci aiuta a immergerci nella vita di Dio, ad accorgerci che Lui c’è sempre per noi e con noi, ogni giorno, anche quando noi ci dimentichiamo, ci allontaniamo, siamo tutti presi da tante cose e dimentichiamo il nostro essere figli e fratelli. E ci prepariamo a vivere il tempo dell’incontro con Dio dei nostri ragazzi accompagnati dalle famiglie, dai catechisti e da tutte le comunità dell’Unità Pastorale... Siamo impegnati a portare tutti verso il Signore, sentiamoci responsabili e pronti a dire Lui a tutti quelli che incontriamo: questo sia il frutto visibile della Pasqua vissuta, dell’incontro con il Cristo morto e risorto per tutti.
Per la copertina ho scelto un’opera realizzata da un artista di strada della comunità di Ambria, Mario Imberti: sul cero ha voluto scolpire i volti di santi del nostro tempo da Madre Teresa, a Padre Pio ai Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, il Cristo Buon Pastore e noi pecore radunate intorno a Gesù... Proviamo a vivere riflettendo sui grandi doni che sono vissuti vicini a noi e ci hanno aiutato a vivere da cristiani in questo tempo e facciamo le scelte secondo il cuore di Dio...
Buona Pasqua
Angelo prete
Il cristiano non va mai in vacanza
Come si fa a capire che si è cristiani? “Io ho capito bene tutto, mi risponde il solito saputello, basta andare in chiesa, ricevere i sacramenti, pregare ogni tanto...”. È proprio così facile? Basta porre alcuni gesti, accontentarsi di fare qualche apparizione in Chiesa e poi tutto scorre via senza intoppi? Basta fare qualcosa, mettere in atto dei momenti significativi per poter dire: “Sono cristiani doc”? Non è proprio così semplice: anzi secondo me, è ancora più semplice. Basta credere che Dio ha dato inizio alla mia storia, e non soltanto alla mia, lo ha fatto perché mi vuole bene e il mio vivere non è altro che risposta a questo amore. “Quindi tutto parte dall’amore di Dio?” Sì io sento, vedo, scorgo il suo amore per me dentro la mia storia e ci metto tutta l’attenzione perché quello stesso amore guidi i miei passi, mi faccia scorgere il volto del Padre in chi mi sta vicino e mi impegni a farlo scoprire anche attraverso il mio volto. “Che storia! Non ti sembra di ripeterti spesso? Non stiamo volando troppo alto? La nostra esperienza è propria quella dei badilanti, non degli studiosi della teologia e ci troviamo in difficoltà a considerare l’esperienza cristiana come fattibile praticamente. Di solito ci siamo accontentati dei sacramenti, del vivere qualche esperienza forte e poi basta e qui invece si continua a invitare a credere, ad approfondire la fede, richiamando l’impegno allo studio e all’approfondimento; alla conoscenza e alla risposta cosciente, di chi sa quello che crede e quello che dice.” Ma quanti sono quelli che si impegnano a cercare risposte che non siano rispostine da bar o da pizzeria, che accontentino la ricerca superficiale e lasci tutto come era prima? Amici miei entriamo in un tempo sempre più impegnativo, in cui scopriremo che abbiamo a che fare con un Dio esigente, che vuole essere capito, che dice se stesso nel nostro vivere e vuole che lo comunichiamo a chi ci incontra, ai piccoli e ai grandi, dentro la loro storia, non soltanto come se fosse una scuola, un insegnamento, ma inserendolo nella vita. La catechesi degli adulti va in vacanza, ma io continuerò a mettere a disposizione in Chiesa i fascicoli per quelli di buona volontà che vogliono approfondire da soli. Non c’è la pretesa di fare chissà che cosa, ma è un tentativo, sempre migliorabile di mettersi in ascolto della Parola di Dio e di fare tesoro di quanto ci comunica ogni domenica. Il lavoro più importante che una Comunità cristiana deve svolgere è quello di far conoscere Cristo e di vivere di Lui: è ascoltare Lui che ci rende nuovi. Cari adulti non mettete da parte l’idea di andare a catechesi, anzi vi invito fin d’ora a programmare il mercoledì come il vostro giorno di catechesi da metà settembre in poi. Le vacanze sono qui, ma il cristiano non va mai in vacanza. Eppure succede che il tempo delle vacanze, il periodo in cui abbiamo più tempo libero a disposizione, proprio questo è il periodo in cui i cristiani si dimenticano di più della Messa, della domenica, dell’Eucaristia. Perché? Non possiamo dire che non abbiamo tempo. E allora? Meditiamo e facciamo scelte più coerenti con tutto il nostro credere.
Buone vacanze nel Signore a tutti.
Angelo prete
Buone vacanze nel Signore a tutti.
Angelo prete
Che bello il CRE!!!
Quanti ragazzi che stanno insieme, condividono, cantano, ridono, pregano, si impegnano…!
Quanti adolescenti e quanti adulti si spendono in questo periodo, per radunare, indirizzare e guidare, educare i nostri ragazzi!
Quanti frutti porterà questa passione educativa?
Lavorando insieme ai tanti educatori, ci si accorge dell’immensa opportunità che ci offre l’oratorio non soltanto nel tempo del catechismo, ma sempre ! Ci si accorge anche, comunque, che la fatica ha bisogno di essere rafforzata e accompagnata da altre presenze educative: i genitori, i nonni, la famiglia… e qui devo dire che ci sono esperienze belle e altre meno positive…
Occorre una presa di coscienza di tutti, per aiutarci vicendevolmente a far diventare grandi i nostri bimbi. Grandi in tutto! Nella conoscenza, nell’amicizia, nel rispetto delle persone e delle cose, nel servizio, nel dono…
Mi direte, genitori, che è una gran fatica far diventare grandi i figli, che è più facile lasciar correre tutto e non pretendere più di tanto. Infatti il mondo, sempre, non solo da oggi, ci invita a badare a noi stessi, ad essere felici da soli… ma così cresciamo solo dei grandi egoisti, capaci di arrabbiarsi per quello che manca loro! Quindi, incuranti di tutti i doni ricevuti, a partire da quello della vita, non attenti al bene di tutti, non abituati a rendere, regalare e far circolare quei doni ! Che solo così aumentano, si moltiplicano e crescono a dismisura!!!
Cosa dite? Vi sto annoiando? Stancando?
Far festa per il nostro patrono San Lorenzo, in questi giorni, che significato avrà per tutti noi, in questo contesto? Sappiamo bene che San Lorenzo ci ha insegnato a prendere la vita sul serio, a spendersi per gli altri, per i più poveri, a vivere intensamente l’incontro con il Signore, sapendo che tutto viene da Lui e tutto ci può e ci deve condurre a Lui.
Un invito vi metto nel cuore: non abituiamoci a fare a meno del Signore, della preghiera quotidiana personale e famigliare, della messa domenicale: soltanto se insisteremo ad incontrare il Signore, impareremo da Lui la gioia del vivere la comunità famigliare e parrocchiale e trasmetteremo la gioia del servizio reciproco.
Auguri
Angelo prete
Quanti adolescenti e quanti adulti si spendono in questo periodo, per radunare, indirizzare e guidare, educare i nostri ragazzi!
Quanti frutti porterà questa passione educativa?
Lavorando insieme ai tanti educatori, ci si accorge dell’immensa opportunità che ci offre l’oratorio non soltanto nel tempo del catechismo, ma sempre ! Ci si accorge anche, comunque, che la fatica ha bisogno di essere rafforzata e accompagnata da altre presenze educative: i genitori, i nonni, la famiglia… e qui devo dire che ci sono esperienze belle e altre meno positive…
Occorre una presa di coscienza di tutti, per aiutarci vicendevolmente a far diventare grandi i nostri bimbi. Grandi in tutto! Nella conoscenza, nell’amicizia, nel rispetto delle persone e delle cose, nel servizio, nel dono…
Mi direte, genitori, che è una gran fatica far diventare grandi i figli, che è più facile lasciar correre tutto e non pretendere più di tanto. Infatti il mondo, sempre, non solo da oggi, ci invita a badare a noi stessi, ad essere felici da soli… ma così cresciamo solo dei grandi egoisti, capaci di arrabbiarsi per quello che manca loro! Quindi, incuranti di tutti i doni ricevuti, a partire da quello della vita, non attenti al bene di tutti, non abituati a rendere, regalare e far circolare quei doni ! Che solo così aumentano, si moltiplicano e crescono a dismisura!!!
Cosa dite? Vi sto annoiando? Stancando?
Far festa per il nostro patrono San Lorenzo, in questi giorni, che significato avrà per tutti noi, in questo contesto? Sappiamo bene che San Lorenzo ci ha insegnato a prendere la vita sul serio, a spendersi per gli altri, per i più poveri, a vivere intensamente l’incontro con il Signore, sapendo che tutto viene da Lui e tutto ci può e ci deve condurre a Lui.
Un invito vi metto nel cuore: non abituiamoci a fare a meno del Signore, della preghiera quotidiana personale e famigliare, della messa domenicale: soltanto se insisteremo ad incontrare il Signore, impareremo da Lui la gioia del vivere la comunità famigliare e parrocchiale e trasmetteremo la gioia del servizio reciproco.
Auguri
Angelo prete
Buon lavoro, “insèma”...
Insieme... collaborando, sentendoci comunità sempre in cammino guidati da Cristo, accompagnati dalla sua Parola, nutriti da Lui Pane di vita...
Grazie Signore per averci donato don Simone... Grazie perché è venuto tra noi con gioia, con tanta voglia di fare e interessato a ripartire insieme a noi... Non ci sono parole per esprimere la felicità quando mi hanno detto che sarebbe arrivato, ammetto che ho avuto paura che non mandassero nessuno (data la carenza di sacerdoti) ma per fortuna non è stato così...
Vi devo confessare che dopo la partenza di don Samuele i 4 mesi successivi sono stati molto intensi per me e per tutti quelli chi mi sono stati vicini, ci siamo rimboccati le maniche e con gran coraggio abbiamo portato avanti gli impegni già programmati. Devo dire che alla fine la stanchezza si è sentita, ma nello stesso momento ho provato emozioni che da tanti anni non provavo più... sono tornato a fare il “curato”... i ragazzi hanno creduto in tutti noi e ci hanno seguito sempre col pensiero che lo si faceva per tenere vivi i progetti di don Samuele...
Grazie per questi 12 anni fatti di semina e di raccolto... grazie a nome della tua comunità... che il Signore ti sia sempre vicino e che ti protegga ovunque tu sia!!!
Ora è l’inizio di un nuovo anno pastorale, è la presa di coscienza che solo lavorando insieme si possono accompagnare in modo credibile i nostri bambini, ragazzi, adolescenti, giovani e adulti a incontrare il Signore e a riconoscersi in Lui.
Il Vescovo Francesco, nel corso dell’Assemblea del Clero del 13 giugno, ha illustrato la struttura e i contenuti della prossima lettera pastorale, che avrà come titolo “Uno sguardo che genera”.
Alcune sue riflessioni che faccio un po’ mie: “Protagonisti sono i giovani, ma il soggetto attivo è la comunità cristiana, insieme testimoni della presenza del Signor, pronti sempre alla Sua chiamata [...]
La prima cosa da fare, insieme... è la preghiera, che è la risposta alla vocazione.
Invito a riproporre iniziative di preghiera, a immaginare possibili settimane vocazionali, a pensare come declinare la dimensione vocazionale nei cammini dei Sacramenti.
Le comunità sappiano insieme... testimoniare, ascoltare e interpretare la voce dei giovani”.
Tutto questo lo dobbiamo fare nostro e lavorare insieme... se non si lavora insieme non si costruisce, anzi si rischia di distruggere.
Se si pensa di poter fare da soli si rischia di non concludere niente e di non portare nessuno da nessuna parte.
Il nostro vescovo istituendo le Comunità Ecclesiali Territoriali vuole dirci proprio questo: non è più tempo delle singole comunità autosufficienti... bisogna pensare insieme, costruire insieme, celebrare insieme...
Ecco anche il valore della nostra Unità Pastorale.
Chiedo a tutti quindi di riflettere sulle nuove opportunità, di rendersi conto dei vuoti che ci sono nei luoghi di impegno e di trovare il tempo per mettersi in gioco per essere al servizio gli uni degli altri.
Insieme ce la possiamo fare!!! Buon Cammino a tutti!!! Auguri
Angelo prete
Grazie Signore per averci donato don Simone... Grazie perché è venuto tra noi con gioia, con tanta voglia di fare e interessato a ripartire insieme a noi... Non ci sono parole per esprimere la felicità quando mi hanno detto che sarebbe arrivato, ammetto che ho avuto paura che non mandassero nessuno (data la carenza di sacerdoti) ma per fortuna non è stato così...
Vi devo confessare che dopo la partenza di don Samuele i 4 mesi successivi sono stati molto intensi per me e per tutti quelli chi mi sono stati vicini, ci siamo rimboccati le maniche e con gran coraggio abbiamo portato avanti gli impegni già programmati. Devo dire che alla fine la stanchezza si è sentita, ma nello stesso momento ho provato emozioni che da tanti anni non provavo più... sono tornato a fare il “curato”... i ragazzi hanno creduto in tutti noi e ci hanno seguito sempre col pensiero che lo si faceva per tenere vivi i progetti di don Samuele...
Grazie per questi 12 anni fatti di semina e di raccolto... grazie a nome della tua comunità... che il Signore ti sia sempre vicino e che ti protegga ovunque tu sia!!!
Ora è l’inizio di un nuovo anno pastorale, è la presa di coscienza che solo lavorando insieme si possono accompagnare in modo credibile i nostri bambini, ragazzi, adolescenti, giovani e adulti a incontrare il Signore e a riconoscersi in Lui.
Il Vescovo Francesco, nel corso dell’Assemblea del Clero del 13 giugno, ha illustrato la struttura e i contenuti della prossima lettera pastorale, che avrà come titolo “Uno sguardo che genera”.
Alcune sue riflessioni che faccio un po’ mie: “Protagonisti sono i giovani, ma il soggetto attivo è la comunità cristiana, insieme testimoni della presenza del Signor, pronti sempre alla Sua chiamata [...]
La prima cosa da fare, insieme... è la preghiera, che è la risposta alla vocazione.
Invito a riproporre iniziative di preghiera, a immaginare possibili settimane vocazionali, a pensare come declinare la dimensione vocazionale nei cammini dei Sacramenti.
Le comunità sappiano insieme... testimoniare, ascoltare e interpretare la voce dei giovani”.
Tutto questo lo dobbiamo fare nostro e lavorare insieme... se non si lavora insieme non si costruisce, anzi si rischia di distruggere.
Se si pensa di poter fare da soli si rischia di non concludere niente e di non portare nessuno da nessuna parte.
Il nostro vescovo istituendo le Comunità Ecclesiali Territoriali vuole dirci proprio questo: non è più tempo delle singole comunità autosufficienti... bisogna pensare insieme, costruire insieme, celebrare insieme...
Ecco anche il valore della nostra Unità Pastorale.
Chiedo a tutti quindi di riflettere sulle nuove opportunità, di rendersi conto dei vuoti che ci sono nei luoghi di impegno e di trovare il tempo per mettersi in gioco per essere al servizio gli uni degli altri.
Insieme ce la possiamo fare!!! Buon Cammino a tutti!!! Auguri
Angelo prete