SAN ROCCO - BATTISTERO
Sagrato Parrocchia S. Lorenzo
È stato eretto anticamente sull’omonimo cimitero del Castello in Zogno Durante i restauri del Battistero, ex cappella di San Rocco, presente sul sagrato della parrocchiale di S. Lorenzo in Zogno, è riapparsa, sulla facciata rivolta a levante, la seguente scritta in vistosi caratteri: “Il Vecchio Cimiterio e la Capella di S.Rocco della Comune”. Ci si spiega così anche la presenza dell’effigie di S. Rocco, a fianco del Cristo riemerso dal sepolcro, unitamente a S. Lorenzo Martire nell’affresco della lunetta del portale degli uomini, datato 2 maggio 1452, tornato alla luce durante i restauri della parrocchiale del 1973. Infatti, prima che giungesse S. Lorenzo M. con la costruzione della nuova parrocchiale sull’area dell’antico castello visconteo, era già presente S. Rocco, senza escludere S.Sebastiano, nella cappella dell’omonimo cimitero, forse destinato anche alla sepoltura degli appestati, dato il riferimento ai due santi protettori sulla peste. Possiamo rintracciare alcune notizie a documentazione di questa cappella ripercorrendo gli atti delle Visite Pastorali in Zogno. Già nella Visita Pastorale del card. Luigi Cornelio, tenuta dal Vicario Gerolamo di Montecchio, il 5 settembre 1560, si dichiara che, oltre alle Scuole della Beata Vergine del Corpo di N. S. Gesù Cristo, era presente la Scuola di S.Rocco. Così pure nella Visita pastorale del Vescovo Federico Cornelio, detto Cornaro, del 3-4 agosto 1567, si dichiara che la Scuola di S. Rocco, con l’intervento dei suoi sindaci, ottiene l’autorizzazione di spendere 28 libre imperiali per eseguire un dipinto nella Cappella di S. Rocco posta sopra l’omonimo cimitero. Anche nelle successive visite pastorali, viene menzionata la Scuola di S. Rocco sino alla Visita Pastorale del Vescovo Daniele Giustiniani, del 25 maggio 1666 durante la quale il parroco Don Francesco Ambrosioni afferma che “sul sagrato della parrocchiale è un Oratorio sotto l’invocazione dei Santi Rocco e Sebastiano con altare sospeso”. Da quella data non abbiamo altre notizie tranne due, tratte da alcune carte della cronaca parrocchiale, e cioè: per alcun tempo l’archivio della parrocchia venne trasferito nell’ex Cappella di S.Rocco e di seguito la Cappella di S. Rocco venne usata come Scoletta della dottrina cristiana, così come viene definita al momento in cui si volle trasformare in Battistero nel 1958. In occasione del 7° centenario di S. Lorenzo Martire, Patrono della nostra parrocchia, martirizzato il 10 agosto 258 in Roma, si è deciso di festeggiarlo anche con la realizzazione di un’opera importante. La scelta è caduta sulla Scoletta e Cappella di S.Rocco, come fu detto, esistente sul sagrato della parrocchiale, a destra della ex casa canonica e a ridosso del passaggio silterato che immette nel Ghetto sottostante, o Piazza Garibaldi. La si volle trasformare in Battistero. Il progetto venne affidato all’arch. Vito Sonzogni. L’architetto ridusse il vano interno della cappella, da quadrato irregolare a un ottagono con volto pure ottagonale e a quattro nicchioni la base. Le pareti interne vennero totalmente ricoperte da mosaici, realizzati dalla ditta Umberto d’Agnolo di Milano su cartoni figurativi predisposti dal pittore Claudio Nani con l’assistenza del prof. Funi della Brera di Milano. La decorazione della facciata venne affidata all’affreschista Taragni che ebbe rispetto dell’antica decorazione ormai scolorita e scrostata. La porta d’entrata è opera di Attilio Nani in rame sbalzato con la scritta “Nisi quis renatus fuerit ex aqua et Spiritu Sancto non potest intrare in Regnum Dei; quod natum est ex carne caro est quod natum est ex Spiritu spiritus est”. In alto figura il sole su entrambi i battenti mentre in basso ci sono due cervi alla fonte.