2009
SPAZIO EVENTI GENNAIO 2mila9
Oratorio
- da sabato 3 a lunedì 5 gennaio Assisi per i ragazzi di 3ª Media
- da venerdì 23 a sabato 31 gennaio settimana di San Giovanni Bosco
Oratorio
- da sabato 3 a lunedì 5 gennaio Assisi per i ragazzi di 3ª Media
- da venerdì 23 a sabato 31 gennaio settimana di San Giovanni Bosco
ESPERIENZE DAL RITIRO DEI RAGAZZI DI 1ª MEDIA
“In viaggio verso il sacramento della cresima”
Sono felice e anche un po’ emozionata, ma sento dentro di me una forza che mi dice che ce la posso fare a descrivere ciò che ho scoperto di nuovo in questo ritiro. Ecco il nostro lavoro: abbiamo inizialmente riflettuto su cosa significa fare catechismo. Il catechismo è sempre un incontro con Dio Padre e con Gesù che con la sua vita ci indica la rotta del viaggio nella fede. Personalmente ho capito che Gesù ci insegna il modo per diventare santi. Si ho detto bene: diventare santi! Non è poi così difficile come ci immaginiamo. La strada verso la nostra santità è già iniziata con il battesimo. In quel giorno sono diventata cristiana. Non finirò mai di ringraziare i miei genitori perché hanno scelto per me la via sicura, hanno scelto di battezzarmi ed è stata un’azione molto saggia; da allora tra me e Dio Padre, Gesù e lo Spirito Santo è nato un rapporto speciale. Sono sicura che Lui vuole per me la felicità e così quella di tutti. Con Lui posso comunicare in ogni momento con la preghiera. Ora non siamo più bambini, siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità... vogliamo diventare cristiani sempre più decisi e convinti! Ma come? Con il battesimo lo Spirito di Gesù, lo Spirito Santo, è venuto ad abitare in mezzo a noi e ha iniziato a trasformare il nostro cuore. Ma lo Spirito Santo che è Dio, con il Padre e con Gesù non è entrato in noi una volta per tutte! Egli viene continuamente e c’è un momento nella vita dei cristiani in cui lo Spirito Santo entra in noi in modo particolare; con il sacramento della cresima. Siamo cresciuti! Ora possiamo fare delle scelte un po’ più mature e possiamo “confermare” da soli e liberamente la nostra fede in Gesù. Ecco le parole di don Samu...Con la cresima tu... Confermi che sei felice di essere figlio di Dio. Confermi che sei felice di essere discepolo di Gesù. Confermi che sei felice di avere una famiglia che è la comunità cristiana. Confermi che sei pronto a mettere a disposizione di tutti le tue qualità, i tuoi talenti e sei pronto a testimoniare la tua fede, davanti a tutti. Allora forza e coraggio, si parte!!! A questo punto il don ci ha proposto un lavoro personale. ...SE LA MIA VITA FOSSE UN VIAGGIO IN MARE, COME SAREBBE? Mi avventuro in barca in compagnia dei miei amici e dei catechisti. La nostra meta è l’Africa, dove molti bambini hanno bisogno di noi. La nostra barca è grande ed è fatta di legno. È stato faticoso costruirla, ma con il nostro impegno e il nostro amore sembra fatta d’oro. Le vele hanno uno stemma particolare: un cuore che simboleggia l’amore e l’amicizia, è questo il nodo che ci tiene saldi. Siamo naturalmente bene attrezzati: abbiamo i remi, l’albero maestro, la cabina di comando, insomma abbiamo proprio tutto quello che ci serve per affrontare questa “missione”. Se ci capitasse una tempesta, una “crisi”, non abbandoneremmo la nostra barca, perché abbiamo tutto ciò che occorre per sentirci sicuri e non vorremmo mai che l’amore e l’amicizia per i bambini africani venissero gettati in mare. Giusto? Il nostro viaggio termina con la distribuzione di tutte le cose necessarie che abbiamo portato ai nostri amici, ma soprattutto regalando un po’ di amore e di gioia. Penso che siano proprio questi i valori importanti che ci legano a Dio, al catechismo, alla comunità e alla Chiesa. Volevamo raggiungere un traguardo e ce l’abbiamo fatta!!!
Per i catechisti
e i compagni di 1ª media
Greta
Per i catechisti
e i compagni di 1ª media
Greta
RITIRO D’AVVENTO DEI RAGAZZI DI 2ª MEDIA
“Il Principe Felice”di Oscar Wilde
Il “Principe Felice”, è una maestosa statua ricoperta di foglie d’oro e pietre preziose, posta su una collina, che diventa simbolo di una città e oggetto di ammirazione e vanto da parte di tutti. Una notte una rondinella si posa ai suoi piedi e tra i due nasce una profonda amicizia. Il Principe le racconta la sua storia: “Quando ero vivo vivevo felice e senza preoccupazioni nel mio palazzo, dove un muro altissimo non permetteva al dolore di entrare. Io non mi sono mai preoccupato di sapere cosa vi fosse al di là. Ora che mi hanno messo qui, sono così in alto da poter vedere tutta la miseria della mia città e questo mi provoca un immenso dolore poiché non posso essere d’aiuto a nessuno.” La rondinella impietosa dalla tristezza del principe decide di aiutarlo e, ascoltando le sue richieste, inizia a spogliarlo delle gioie che lo adornano per donarle ai poveri e ai bisognosi. Il principe, rimasto ormai privo di ogni suo ornamento, incita la rondine a migrare, ma questa, affezionata alla statua dal nobile cuore, resta in sua compagnia fino a morire ai suoi piedi. Il sindaco della città notando la statua spoglia e la rondinella morta decide di gettarle entrambe perché inutili. Un giorno Dio commissionò ad un angelo di portargli le due cose più preziose della città: l’angelo portò il cuore di piombo del principe e il corpicino della rondinella che guadagnarono così l’eternità nel giardino del paradiso. Nel ritiro, partendo da questa “favola” abbiamo fatto le nostre riflessioni. Anche noi come il principe spesso siamo convinti di vivere felici perché protetti da un muro. In realtà questo muro non dà protezione, ma solo isolamento: anche noi spesso siamo circondati dal muro, fatto di egoismo, indifferenza, pigrizia, vanità, bugie, ipocrisia... A volte le paure rafforzano i nostri muri: paura di donare e di donarci; paura di dare fiducia ed essere delusi; paura di esprimere i nostri sentimenti ed essere derisi; paura di chiedere perché temiamo di non avere risposte... Così il muro si alza e si rinforza, ma abbiamo capito che è un muro da superare. Dio ci lascia liberi di costruire i muri, ma perché ci ama, pian pianino apre nei muri una porta che lascia chiusa ma con la chiave per aprirla dalla nostra parte! È QUESTA LA LIBERTÀ CHE DIO CI OFFRE!! Con lo stesso amore Dio ha amato S. Paolo che è riuscito a uscire dal suo muro fatto di persecuzioni, buttando come “spazzatura” tutto ciò in cui credeva, divenendo da persecutore a testimone. E che testimone! I due giorni di ritiro ci hanno aiutato a riflettere su come stiamo crescendo, su come sia necessario aprire un varco nel nostro cuore, una porta che solo noi possiamo aprire. Questo è indispensabile per essere testimoni di Gesù sull’esempio di S. Paolo.
I catechisti
I catechisti
RITIRO D’AVVENTO DEI RAGAZZI DI 3ª MEDIA
Come Francesco per diventare “strumenti” nelle mani di Dio...
Per il nostro gruppo è il primo ritiro che si svolge in oratorio e pare proprio che sia andato tutto bene da ogni punto di vista!! La scelta di restare in oratorio è stata dettata dagli impegni soprattutto scolastici (open-day) dei ragazzi, nonché dalla necessità di contenere in parte le spese, in considerazione del fatto che il 3-4-5 gennaio 2009, il gruppo si recherà ad Assisi. Il pomeriggio del 13 dicembre dalle 16,00 i ragazzi, giunti alla spicciolata, si sono riuniti nella saletta blu per preparare la messa e provare i canti. Alle 18,00 la totalità dei ragazzi era presente alla messa; don Angelo li ha coinvolti nell’omelia alla quale hanno partecipato con impegno e attenzione, anche perché è stata la “loro messa”. Chiamati per nome e affettuosamente affidati alla comunità nella loro preparazione, hanno ricevuto come segno particolare un piccolo crocefisso francescano di Giotto. Il programma di catechismo di quest’anno vuole proiettarli nella vita di S. Francesco d’Assisi facendo loro capire che anche certe scelte che paiono limitanti o fuori moda, in realtà rendono liberi! Buona la cena preparata dalle mamme...! Subito dopo è iniziato il lavoro vero e proprio del ritiro: proiezione del filmato “il principe felice” di Oscar Wilde, breve commento di don Samu con le indicazioni per le riflessioni, divisione in gruppetti e lavoro nelle aule fino alle 22,00 quando ci si è di nuovo ritrovati tutti insieme ad esporre il risultato del lavoro. Dopo una notte relativamente tranquilla (qualcuno attendeva ancora santa Lucia!) la mattinata della domenica è stata piena e impegnativa, seguendo la traccia di riflessione già iniziata. I ragazzi, i catechisti e don Samu possono dirsi soddisfatti di questo ritiro: le affermazioni condivise nei gruppi e poi sui cartelloni, evidenziano i punti fermi che i nostri ragazzi si sono dati ad imitazione delle regole di S. Francesco. Soprattutto riguardo alla domanda: TI SENTI LIBERO COME SAN FRANCESCO DI ABBANDONARE TUTTE LE RICCHEZZE CHE POSSIEDI, PER ESSERE STRUMENTO NELLE MANI DI DIO?, non sono mancate perplessità e dubbi. Non si deve lasciar cadere la loro richiesta d’aiuto: un bell’impegno anche per noi!
I catechisti
I catechisti
FESTA SAN GIOVANNI BOSCO 23-31 GENNAIO 2mila9
La Shoah e la prigionia nei campi di concentramento
Ven. 23 gennaio- h. 20.45 Brembilla: film (da stabilirsi)
- invito rivolto a tutti -
Sab. 24 gennaio- h. 17.00 Zogno: Patch Adams
film per i ragazzi delle medie
di tutto il vicariato, a seguire cena
h. 21.00 Grande gioco notturno
Dom. 25 gennaio- h. 11.00 Zogno: S. Messa con tutti i ragazzi
del catechismo e famiglie
Lun. 26 gennaio- h. 17.45 Zogno: film (da stabilirsi) per tutti
gli adolescenti del vicariato
a seguire buffet
Merc. 28 gennaio- h. 20.30 Zogno: testimonianza di uno
dei sopravvissuti nei campi
di concentramento.
Ing. Gianfranco Cucco di Bergamo
- invito rivolto a tutti-
Giov. 29 gennaio- h. 20.30 Zogno: Cinema Trieste La compagnia
“Nata così per caso” di Zogno
presenta il musical “Pinocchio”
Ven. 30 gennaio- h. 20.30 Endenna: S. Messa per tutto il vicariato
per la ricorrenza di S. Giovanni Bosco
Sab. 31 gennaio- h. 18.00 Zogno: S. Messa per tutti i gruppi
parrocchiali e le Associazioni sportive del territorio
h. 21.00 Cinema Trieste: Musical “Pinocchio
VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!
- invito rivolto a tutti -
Sab. 24 gennaio- h. 17.00 Zogno: Patch Adams
film per i ragazzi delle medie
di tutto il vicariato, a seguire cena
h. 21.00 Grande gioco notturno
Dom. 25 gennaio- h. 11.00 Zogno: S. Messa con tutti i ragazzi
del catechismo e famiglie
Lun. 26 gennaio- h. 17.45 Zogno: film (da stabilirsi) per tutti
gli adolescenti del vicariato
a seguire buffet
Merc. 28 gennaio- h. 20.30 Zogno: testimonianza di uno
dei sopravvissuti nei campi
di concentramento.
Ing. Gianfranco Cucco di Bergamo
- invito rivolto a tutti-
Giov. 29 gennaio- h. 20.30 Zogno: Cinema Trieste La compagnia
“Nata così per caso” di Zogno
presenta il musical “Pinocchio”
Ven. 30 gennaio- h. 20.30 Endenna: S. Messa per tutto il vicariato
per la ricorrenza di S. Giovanni Bosco
Sab. 31 gennaio- h. 18.00 Zogno: S. Messa per tutti i gruppi
parrocchiali e le Associazioni sportive del territorio
h. 21.00 Cinema Trieste: Musical “Pinocchio
VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!
NOI... CERCATORI DEL TUO VOLTO...
“Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce perché tutti credessero per mezzo di lui”. Gv 1,6-7
C’è un uomo strano che si aggira per il mondo. Nessuno sa da dove viene. Frequenta il deserto. Ama contemplare le dune di sabbia che si perdono in lontananza e vengono continuamente modellate dal vento. Ama il silenzio e il sibilo della brezza che gli sfiora gli orecchi. Alcuni si sono rivolti a lui per chiedergli cosa deve nascere dal seme. Lui ha detto semplicemente di attendere... Attendiamo... Attendiamo... I nostri cuori sono in ansia, perché sentono che prima o poi dovrà nascere qualcosa dentro di loro. Ma cosa? Siamo tutti curiosi ed emozionati... Aspettiamo solo che dal seme spunti qualcosa... Non stiamo più nella pelle... Dopo tanto attendere sentiamo che sta per succedere qualcosa... La nostra attesa volge ormai al termine...
“Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo”. Gv 1,9
Si dice che per le strade dei mondo si aggiri un contadino. Un contadino un po’ strano, a dir la verità. Quando infatti esce nel suo campo per seminare è un grande sprecone, ma soprattutto un grande sbadato: getta seme in gran quantità da tutte le parti, senza guardare dove va a finire. Così gran parte del suo seme cade sulla strada, dove viene mangiato dagli uccelli, un’altra parte finisce sui sassi, dove non c’è né terra, né umidità sufficiente per farlo germogliare, un’altra parte ancora finisce fra le spine, che subito soffocano i germogli ancora teneri. Per fortuna però c’è anche una parte dei semi che finisce sul terreno buono e fruttifica. In realtà questo contadino non è sbadato e volontariamente getta il suo seme anche sui sassi e fra le spine. Ma perché? il suo seme è qualcosa di speciale ed anche il terreno su cui semina è dei tutto particolare. Questo terreno è il mondo intero, un mondo fatto di miliardi di cuori. Il seme che il contadino vuole gettare è così speciale che tutti i cuori devono riceverlo, compresi quelli duri come la pietra e spinosi come le ortiche. Perché questo seme ha la capacità di trasformare i cuori in cui entra e così, da duri e spinosi, li può far diventare teneri come la terra fertile.
“Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”. Gv 12,24
Si dice che questo seme sta germogliando, lentamente, silenziosamente... Molte persone, un po’ distratte, non ci hanno fatto caso. Altre invece se ne sono accorte e continuano a porsi delle domande: “Che seme è mai questo che viene piantato nei nostri cuori?”, “E chi è mai questo contadino silenzioso e sconosciuto?”, “Cosa spunterà dal seme?”. Da un po’ di tempo queste domande risuonano nelle nostre case, per le nostre strade, nel mondo intero.
“E il verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come unigenito dal Padre pieno di grazia e di verità”. Gv 1,14
C’è un uomo strano che si aggira per il mondo. Nessuno sa da dove viene. Frequenta il deserto. Ama contemplare le dune di sabbia che si perdono in lontananza e vengono continuamente modellate dal vento. Ama il silenzio e il sibilo della brezza che gli sfiora gli orecchi. Alcuni si sono rivolti a lui per chiedergli cosa deve nascere dal seme. Lui ha detto semplicemente di attendere... Attendiamo... Attendiamo... I nostri cuori sono in ansia, perché sentono che prima o poi dovrà nascere qualcosa dentro di loro. Ma cosa? Siamo tutti curiosi ed emozionati... Aspettiamo solo che dal seme spunti qualcosa... Non stiamo più nella pelle... Dopo tanto attendere sentiamo che sta per succedere qualcosa... La nostra attesa volge ormai al termine...
“Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo”. Gv 1,9
Si dice che per le strade dei mondo si aggiri un contadino. Un contadino un po’ strano, a dir la verità. Quando infatti esce nel suo campo per seminare è un grande sprecone, ma soprattutto un grande sbadato: getta seme in gran quantità da tutte le parti, senza guardare dove va a finire. Così gran parte del suo seme cade sulla strada, dove viene mangiato dagli uccelli, un’altra parte finisce sui sassi, dove non c’è né terra, né umidità sufficiente per farlo germogliare, un’altra parte ancora finisce fra le spine, che subito soffocano i germogli ancora teneri. Per fortuna però c’è anche una parte dei semi che finisce sul terreno buono e fruttifica. In realtà questo contadino non è sbadato e volontariamente getta il suo seme anche sui sassi e fra le spine. Ma perché? il suo seme è qualcosa di speciale ed anche il terreno su cui semina è dei tutto particolare. Questo terreno è il mondo intero, un mondo fatto di miliardi di cuori. Il seme che il contadino vuole gettare è così speciale che tutti i cuori devono riceverlo, compresi quelli duri come la pietra e spinosi come le ortiche. Perché questo seme ha la capacità di trasformare i cuori in cui entra e così, da duri e spinosi, li può far diventare teneri come la terra fertile.
“Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”. Gv 12,24
Si dice che questo seme sta germogliando, lentamente, silenziosamente... Molte persone, un po’ distratte, non ci hanno fatto caso. Altre invece se ne sono accorte e continuano a porsi delle domande: “Che seme è mai questo che viene piantato nei nostri cuori?”, “E chi è mai questo contadino silenzioso e sconosciuto?”, “Cosa spunterà dal seme?”. Da un po’ di tempo queste domande risuonano nelle nostre case, per le nostre strade, nel mondo intero.
“E il verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come unigenito dal Padre pieno di grazia e di verità”. Gv 1,14
APRII DEFINITIVAMENTE GLI OCCHI SUL MONDO
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose...
Pensieri di Giuseppe «Perché non prende anche me?
Soffio anche sull’ultima lampada accesa e il buio si piglia finalmente tutto, la vita si ritira nel nulla denso e definitivo della notte. Tutto si prende, il buio ... tranne i pensieri. Quelli no, quelli di notte vivono meglio, nel silenzio si alzano, nell’oscurità camminano, sotto palpebre chiuse si infilano per non lasciarti solo neanche nel sonno. “Aspetto un bambino” è il nodo che mi chiude la gola. Perché non prendi anche me, buio? Perché Prendimi, oppure cancella dai miei ricordi l’istante esatto in cui vidi Maria per la prima volta; prendi me, oppure sfila dalla mia vita la sua voce e i suoi capelli e quella sera di primavera in cui mi confidò il suo amore, prendi me, è più facile che soffocare nella mia mente i suoi occhi e le sue carezze; prenditi il suo viso dolce, il suo sguardo, la sua bocca. Strappala dalla mia vita, io non ci riesco. Prendi me o i miei desideri o i miei ricordi... ma se non riesci, prenditi almeno quell’istante gelido, “aspetto un bambino”... dove un annuncio che parlava di vita fermò il sangue nelle mie vene. Non capisco, vorrei odiare Maria e non riesco... non ne posso più, mi capisci buio? Non ne posso più...». Mentre però stava pensando a queste cose ecco gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “Ecco la vergine partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele che significa Dio con noi”. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con se la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.
Pensieri di Giuseppe
«Mi sciacquai la faccia e il profumo del mattino si fece intenso. Fuori il Mondo sgranchiva i suoi rituali di vita. Presi un pezzo di pane non per fame, ma per scioglierne il sapore in bocca. Salutai l’amico Isacco dalla porta spalancata sul mondo, forse solo per stupirmi del suono della mia voce. Era come se fossi tornato da un lungo viaggio. Ritrovavo tutto per la prima volta e in quel mondo rinato ritrovavo me stesso, come se fossi scampato alla morte, o al buio. Poi camminai, un passo dopo l’altro, come un bimbo, e ridevo, pensavo al bimbo e ridevo, e ridevo. Maria mi vide da lontano. Si mise a piangere, lei, e mi corse incontro, mi abbracciò. E quell’abbraccio divenne culla, tra me e lei, lo sentivo, il bimbo: rideva. E ci custodiva, come nocciolo d’oliva tra il frutto maturo delle nostre braccia intrecciate. Non ci dicemmo nulla. Cosa dovevamo dire? Io so solo che quel giorno aprii definitivamente gli occhi sul mondo: imparai a sognare».
In questo bambino, in questo segno, si dimostra a tutti il modo di agire di Dio. Questo segno non convince chi non intende lasciarsi convincere: convince i pastori perché hanno prima ascoltato la Parola dell’Annuncio, la Parola del Vangelo, convince, in altre parole, solo coloro che si sono messi in cammino e si sono aperti alla conversione.
don Samuele Novali, i giovani e i ragazzi dell’oratorio
Pensieri di Giuseppe «Perché non prende anche me?
Soffio anche sull’ultima lampada accesa e il buio si piglia finalmente tutto, la vita si ritira nel nulla denso e definitivo della notte. Tutto si prende, il buio ... tranne i pensieri. Quelli no, quelli di notte vivono meglio, nel silenzio si alzano, nell’oscurità camminano, sotto palpebre chiuse si infilano per non lasciarti solo neanche nel sonno. “Aspetto un bambino” è il nodo che mi chiude la gola. Perché non prendi anche me, buio? Perché Prendimi, oppure cancella dai miei ricordi l’istante esatto in cui vidi Maria per la prima volta; prendi me, oppure sfila dalla mia vita la sua voce e i suoi capelli e quella sera di primavera in cui mi confidò il suo amore, prendi me, è più facile che soffocare nella mia mente i suoi occhi e le sue carezze; prenditi il suo viso dolce, il suo sguardo, la sua bocca. Strappala dalla mia vita, io non ci riesco. Prendi me o i miei desideri o i miei ricordi... ma se non riesci, prenditi almeno quell’istante gelido, “aspetto un bambino”... dove un annuncio che parlava di vita fermò il sangue nelle mie vene. Non capisco, vorrei odiare Maria e non riesco... non ne posso più, mi capisci buio? Non ne posso più...». Mentre però stava pensando a queste cose ecco gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “Ecco la vergine partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele che significa Dio con noi”. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con se la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.
Pensieri di Giuseppe
«Mi sciacquai la faccia e il profumo del mattino si fece intenso. Fuori il Mondo sgranchiva i suoi rituali di vita. Presi un pezzo di pane non per fame, ma per scioglierne il sapore in bocca. Salutai l’amico Isacco dalla porta spalancata sul mondo, forse solo per stupirmi del suono della mia voce. Era come se fossi tornato da un lungo viaggio. Ritrovavo tutto per la prima volta e in quel mondo rinato ritrovavo me stesso, come se fossi scampato alla morte, o al buio. Poi camminai, un passo dopo l’altro, come un bimbo, e ridevo, pensavo al bimbo e ridevo, e ridevo. Maria mi vide da lontano. Si mise a piangere, lei, e mi corse incontro, mi abbracciò. E quell’abbraccio divenne culla, tra me e lei, lo sentivo, il bimbo: rideva. E ci custodiva, come nocciolo d’oliva tra il frutto maturo delle nostre braccia intrecciate. Non ci dicemmo nulla. Cosa dovevamo dire? Io so solo che quel giorno aprii definitivamente gli occhi sul mondo: imparai a sognare».
In questo bambino, in questo segno, si dimostra a tutti il modo di agire di Dio. Questo segno non convince chi non intende lasciarsi convincere: convince i pastori perché hanno prima ascoltato la Parola dell’Annuncio, la Parola del Vangelo, convince, in altre parole, solo coloro che si sono messi in cammino e si sono aperti alla conversione.
don Samuele Novali, i giovani e i ragazzi dell’oratorio
S.O.S. CARNEVALE!!
POSSIBILITÀ DI NOLEGGIARE I VESTITI
PRESSO LA SALA COSTUMI DELL’ORATORIO
Si ripropone anche quest’anno la possibilità di noleggiare presso l’Oratorio i costumi di carnevale già confezionati. Si possono trovare caricature e fogge diverse, ovviamente di taglie diverse, per soddisfare necessità e desideri diversi. Si raccomanda solo di riportare gli abiti puliti e stirati,pronti da riporre per l’anno successivo. Ornella, la nostra “guardarobiera”, è disponibile dal 3 febbraio ogni mercoledì e sabato dalle 14.30 alle 16.30 per visionare e scegliere con voi il costume che più vi piace!
VITA COMUNE IN TOSCANA!! PRENDI NOTA!
Da lunedì 13 a domenica 19 luglio dalla 3ª media compresa in su...
Non perdere l’occasione!
Ti aspettiamo!!!
don Samuele Novali e animatori
POSSIBILITÀ DI NOLEGGIARE I VESTITI
PRESSO LA SALA COSTUMI DELL’ORATORIO
Si ripropone anche quest’anno la possibilità di noleggiare presso l’Oratorio i costumi di carnevale già confezionati. Si possono trovare caricature e fogge diverse, ovviamente di taglie diverse, per soddisfare necessità e desideri diversi. Si raccomanda solo di riportare gli abiti puliti e stirati,pronti da riporre per l’anno successivo. Ornella, la nostra “guardarobiera”, è disponibile dal 3 febbraio ogni mercoledì e sabato dalle 14.30 alle 16.30 per visionare e scegliere con voi il costume che più vi piace!
VITA COMUNE IN TOSCANA!! PRENDI NOTA!
Da lunedì 13 a domenica 19 luglio dalla 3ª media compresa in su...
Non perdere l’occasione!
Ti aspettiamo!!!
don Samuele Novali e animatori
PAROLA D’ORDINE: CELERI!!
Sulle orme dell’infinitamente piccolo d’Assisi
Inizia così, con una preghiera, un piccolo libretto con l’immagine di un ramoscello d’edera su di un muro grigio e aspro e con tanta gioia di partire, il nostro viaggio sulle orme di San Francesco. Siamo noi i ragazzi di terza media, quelli che il prossimo 7 giugno si alzeranno di fronte all’intera comunità e diranno il loro piccolo Sì con la Professione di Fede. Sono le ore 6 di questo terzo giorno del nuovo anno. Lasciamo i nostri genitori per metterci in viaggio; ci accompagnano le nostre super catechiste, il don Samu ovviamente e alcuni animatori... c’è qualche faccia nuova: le cugine di Chiuduno e un gran bel compagno di viaggio inviatoci addirittura dal Seminario. Ma allora siamo in tanti: strabello! La meta, Assisi, non è poi così vicina, ma noi siamo agili e scattanti, abbiamo desiderio di giocare e di farci sentire; dormire??!! E chi ne ha voglia! Si gioca a carte, si canta e si ascolta musica! Il tempo vola (o quasi) e puntuali come orologi svizzeri giungiamo all’Hotel che ci ospiterà per tre giorni a Rivotorto, nei pressi di Assisi! Un lauto pasto, con sapori un po’ strani per i nostri palati fini, e poi tutti a sistemarci nelle camere! Ci hanno riservato un posticino tutto per noi!! Che gentili (o forse ci hanno isolato per non disturbare la quiete pubblica di tutto l’albergo!!!!). Ma la scoperta più bella è il meraviglioso campo di calcio proprio fuori dalle camere! Ci divertiremo!! Unico punto dolente...in ogni stanza un animatore! Siamo sorvegliati a vista!!! Ma la comunicazione non sarà certo difficile: muri praticamente sottili come carta velina!! (W il cartongesso!). È ora di tornare seri e di cominciare questo “ritiro itinerante”: siamo qui per scoprire, osservare con i nostri occhi e percorrere con le nostre gambe, i posti della vita santa di Francesco, il poverello d’Assisi. Pensate, un ragazzo giovane e scapestrato proprio come noi! Una persona benestante con un padre commerciante e un futuro bello e agiato; un ragazzo però con occhi grandi e limpidi, che sanno osservare! Ed è proprio con questi occhi che Francesco piano piano si accorge degli altri e di Dio. Lo riconosce in ciò che più gli faceva paura e forse anche schifo: un lebbroso. E lo bacia incurante della malattia e della povertà, dell’isolamento e di ciò che avrebbero detto di lui. Un pazzo! E da quel giorno cambiò vita. Si spogliò di tutto in piazza e tutti lo prendevano per matto! Niente e nessuno però, né la fatica, né il dolore, né la fame, né il disprezzo di tanti lo porteranno a cambiare idea, a voltarsi indietro, neppure per un attimo. Assisi ci parla di quest’uomo incredibile! Come?!!? Ma con le sue chiese (innumerevoli e tutte visitate!! siamo troppo bravi!), le strade strette e intricate, le discese e le salite con pendenze inimmaginabili! A guidarci il nostro fantastico don Samu che con passo da bersagliere, incurante del freddo e del vento gelido, e soprattutto al grido di «CELERI!!!!!!!» (ci abbiamo messo un po’a capire cosa significava!) ci ha portato ovunque! E così abbiamo scoperto e ammirato la casa di Francesco, la chiesetta di San Damiano (non potevano costruirla un pochino più in centro??), la Porziuncola (strana ’sta chiesa enorme che ne contiene una piccola piccola!! Una matrioska!) e la chiesa di Santa Chiara in cui è custodito il Crocefisso che parlò a Francesco. Momenti sicuramente particolari e indimenticabili sono stati la salita all’Eremo (mi sa don che non erano solo 4 km, vero!???), la messa e la testimonianza di frate Mauro, ma anche la celebrazione di fronte alla tomba di San Francesco e, soprattutto, la lettura della nostra regola di vita. Non è stato semplice scrivere ciò che promettiamo di fare, come intendiamo vivere, non in maniera astratta, ma concretamente con gli altri, con noi stessi, con Dio. Soprattutto non sarà facile vivere quotidianamente secondo questa regola, ma possiamo impegnarci per farlo. Come non ricordare inoltre il fantastico film, visto sul pullman in tre parti, il musical (siamo stati troppo bravi e attenti), il grande gioco notturno fra stradine intricate, una cartina che abbiamo compreso di non saper utilizzare (meno male che c’era il nostro autista che ci dava preziose indicazioni!!), rotoli di carta igienica e bevande insalubri!!! E ora siamo tornati a casa, e a scuola nel ridente paesello di Zogno, sommerso dalla neve!! Ricordiamo Assisi e questa fantastica esperienza ringraziando chi ci ha accompagnato e chi ci guida ogni giorno col suo esempio! GRAZIE DON SAMU!|!
I tuoi scialli e manzilli ragazzi di terza media
I tuoi scialli e manzilli ragazzi di terza media
Per iniziare una nuova impresa, la nostra vita comune invernale con il gruppo ado, bisogna aver voglia di rispondere ad un invito: ci stai?! Non è semplice; molto più facile sarebbe godersi queste vacanze di Natale facendo ciò che si vuole a casa o in giro, senza momenti laboriosi o di gruppo che presuppongono impegno, rispetto degli altri, puntualità. Siamo ancora in tanti ad accettare con entusiasmo questa proposta fatta dal don Samu e dagli animatori!! E così sabato 27 alle 11:00 inizia la nostra avventura. Ci ritroviamo in oratorio portando tutto il necessario per sopravvivere in questi fantastici quattro giorni. Valige colme di tutto ciò che ci serve, sacchi a pelo, cuscini morbidosi per coccolarci durante la notte, giochi per non dormire e soprattutto tanta voglia di divertirsi. La prima cosa da fare è preparare e dotare di tutti i confort quella che sarà la nostra casa per i prossimi giorni. Il salone dell’oratorio diventa in breve la più bella abitazione in open space che avremmo potuto immaginare: riscaldamento autonomo (nel senso che si accende e spegne da solo e quando meno te lo aspetti, mantenendo comunque sempre un dolce tepore alternato a momenti di Sahara!), letti comodi e ben posizionati su soffici materassi, tavolini e sedie per il gioco, rispolverando il vecchio Monopoli, le carte e Risiko (noto per le lunghe ore di battaglia senza fine alla conquista del mondo!). Ovviamente non può mancare la mitica play, o meglio la Wii, di cui in breve siamo divenuti tutti campioni. È ora di pranzo, ma gli animatori ci informano che c’è qualche piccolo problemino di accensione forno: si mangerà con mooolta calma e facendo evaporare in breve tutti i programmi fatti e i tempi previsti; ma non ci facciamo prendere dal panico e subito dopo la pappa ci dividiamo in gruppi e diamo il via ai tornei: calcio, pallavolo, carte!! Si comincia proprio alla grande! Dato sfogo a tutte le nostre energie, dopo una salutare e necessaria doccia, iniziamo i lavori di gruppo; guidati dai nostri animatori ci confrontiamo sul tema “Affettività-Amicizia-Carità”. Al temine ci attende la messa delle 18:00 in Parrocchia animata da noi! Ormai dopo anni di insegnamento siamo bravissimi! Ovviamente è un successone! Dopo cena ci attende un sabato sera da sballo: città alta è nostra! Passeggiata salutare (con salita sfiancante!) e cioccolata ristoratrice alla Marianna!! Al rientro è l’ora della preghiera nella mitica saletta blu (ora un po’ arancione) che per l’occasione si è trasformata in luogo di preghiera: un grande tappeto posto al centro dove sedersi e condividere insieme momenti di silenzio e riflessione, ma anche di canto e gioia. E finalmente ...la nanna (ovviamente non per tutti!! Qualche eroe vuole tentare di battere il record di ore insonni e “condivide questa gioia con gli amici!!”). Domenica mattina la sveglia suona presto. Alle 6:10 tutti in piedi, vispi e allegri come cerbiatti, guidati da un don in forma smagliante e super tonico! Partenza per Venezia. Ci attendono vicoli e calli da percorrere velocemente perché i nostri simpatici animatori hanno inventato una fantastica caccia al tesoro; punti in palio per il gruppo che, senza perdersi, raggiunge per primo Piazza San Marco. Nel breve ci si rende conto che i veneziani hanno un grande senso dell’umorismo e sicuramente si prendono gioco dei turisti mettendo cartelli con indicazioni contrastanti per il raggiungimento dei luoghi: ogni vicolo sembra uguale, stretto e ricco di negozi; è il caos! C’è chi si perde e arriva dopo innumerevoli minuti, chi se la prende comoda e rinuncia in partenza all’obiettivo! Ma finalmente ci siamo. In piazza ha il via la caccia al tesoro alla scoperta della città! Domande e simpatici giochi per gustare i monumenti, capire la storia e conoscere i luoghi. C’è chi alla ricerca disperata di risposte cerca l’aiuto da casa, o chiede indicazioni a turisti in inglese, chi pur di fare la foto migliore sfodera telefonini di ultima generazione, chi punta tutto (pizza a volontà!) in una fantastica sfida con il don, chi pur di acquistare punti regala rose a tutte le animatrici (grazie ... erano bellissime!!). E per finire grande girotondo in piazza coinvolgendo turisti di tutto il mondo! Un successo! Venezia è conquistata. Questa vita comune è fantastica, ma non finisce qui: lunedì mattina ci attende di nuovo una levataccia: si parte per Bormio! Quest’anno l’oratorio ha voluto proprio esagerare; molto meglio di un’agenzia di viaggi ha organizzato bellissimi giorni di divertimento e di riposo. Ecco quindi una gita sulla neve in una città fantastica ricca di attrazioni, negozi e soprattutto un sole caldo che ci fa scordare il vento di Venezia. Qui ci attendono meravigliose piste da discesa e di fondo, pattinaggio sul ghiaccio e fantastiche terme. Ebbene sì, acqua a 38 gradi all’interno di una cornice strabiliante: montagne e neve gustate in un fantastico tepore! Il don sembra tornare bambino in questo luogo; fra giochi, spruzzi, “pesci strani” e relax passa il pomeriggio; convincere don Samu che è ora di tornare e toglierlo dalla vasca dopo 3 ore, è un impresa. Nel rientro ci fermiamo a cenare in un localino tipico della zona e alle 23:00 siamo a Zogno. Ci attende il fulcro di questa vita comune: l’adorazione notturna! È difficile dopo tanto divertimento fermarsi a pregare, non crollare dal sonno di fronte ad un impegno così grande, ma sentiamo che è importante fermarsi a riflettere, cercare un po’ di silenzio, scrivere di noi. La mattina dopo il don ci concede un po’ più di riposo! Ci alziamo e dopo colazione si dà il via alle grandi pulizie!! Al temine del pranzo ci si saluta e ci si augura buon anno!! Ci si rivede al gruppo ado! Ricordiamo gli animatori che ci hanno accompagnato e hanno organizzato questa esperienza e il don che non si stanca mai di credere in noi. GRAZIE
NOI, gruppo Ado
NOI, gruppo Ado
RITIRO ITINERANTE AD ASSISI 3,4,5 GENNAIO 2009
Sul notiziario di febbraio avete trovato, nelle pagine dell’oratorio, la fresca e gioiosa descrizione del ritiro ad Assisi della classe 3ª media, che considera, ovviamente, l’esperienza dal punto di vista del ragazzo, e quindi con riferimenti ludici, goderecci... Noi catechisti, Don e animatori-accompagnatori, ci permettiamo di “dire la nostra”; anche in virtù del fatto che, nell’insieme, l’esperienza è andata molto bene e avendo noi fatto da “apripista” desideriamo lasciare ai posteri la nostra impressione più che positiva ! Dall’inizio dell’anno catechistico, abbiamo introdotto qua e là nelle lezioni, notizie e curiosità sul Santo di Assisi, comprese alcune spiegazioni dei dipinti di Giotto sulle pagine del catechismo (rivisti poi dal vero nella Basilica Superiore di San Francesco) e del Crocifisso di fattura bizantina di anonimo pittore umbro (quello regalato loro nella messa di presentazione alla comunità) esposto nella Basilica di Santa Chiara. Sorvoliamo tutti gli avvenimenti del viaggio di andata e di ritorno; del menù dell’albergo che pur essendo mangiabilissimo non ha incontrato molto apprezzamento; della sistemazione nelle camere che ci ha visti tutti molto “vicini-vicini” e partecipi delle chiacchiere e risate delle stanze adiacenti; del vento gelido che ci ha accolti il primo giorno e la prima sera; ... tutte cose delle quali, senz’altro, i ragazzi medesimi vi hanno raccontato... Noi vogliamo sottolineare, insieme al percorso vero e proprio e a qualche nozione storica, la parte che ha lasciato, a parer nostro, una traccia indimenticabile nella memoria di tutti: prova ne è il fatto che, il mercoledì seguente al rientro da Assisi, nella lezione di catechismo che abbiamo tenuto con tutti e quattro i gruppi insieme, l’attenzione e l’ascolto sono stati a mille! Volendo rendere partecipi dell’esperienza anche coloro che non hanno potuto seguirci, abbiamo invitato i ragazzi, uno alla volta, a raccontare ciò che più li ha colpiti; sono scaturite emozioni particolari, viste da angolazioni diverse, recepite con animo divertito e rapito insieme. La fatica di dover sempre allungare il passo per rimanere nei tempi programmati, non ha scalfito mai la vitalità gioiosa delle loro menti, sempre pronte alla battuta con i compagni, con le catechiste, con il Don; così come, erano pronte al raccoglimento e alla silenziosa meditazione nei luoghi più significativi. Anzitutto il primo pomeriggio nella casa paterna di San Francesco (sopra la quale sorge dal 1615 la Chiesa Nuova) dove la riflessione ci ha portati ad immaginare un Francesco giovanetto che non aveva ancora nulla del “santo”, che si beava nel lusso e nelle feste che l’agiatezza economica della sua famiglia gli permetteva. Molto ci ha colpiti la vista della cella piccolissima e buia nella quale il padre, non sapendo più come contenere la spregiudicatezza del figlio, lo rinchiuse per settimane legato ad una catena. Qualcuno, mentalmente, ha riflettuto sulla diversità di rapporti che ci sono oggi tra padre e figlio, alla possibilità di parlare, spiegare, motivare le ragioni di tante scelte, con serenità e chiarezza; inoltre la figura materna e femminile, ha assunto oggi la sua importanza e la sua voce in capitolo, diversamente dalla signora Pica che poco aveva da intervenire e non ha potuto fare altro che amare, e nient’altro, il suo Francesco. Nella visita a San Damiano, raggiunta dopo una camminata in discesa e in silenzio, sospinti da un forte vento, è stata commentata la conversione di San Francesco, che nell’autunno del 1205, entrato per la prima volta nella chiesetta, sente l’invito del Crocifisso bizantino a “... restaurare la mia casa in rovina...”. La folta presenza di gente in attesa di partecipare ai vespri, ci ha impedito di sostare a lungo in questo luogo affascinante; e a causa di lavori in corso non si è potuto visitare né il refettorio, né il dormitorio nel quale le Clarisse riposavano su umili giacigli allineati lungo la parete e sui quali morì Santa Chiara l’11 agosto del 1253. Nella Casa del Frati adiacente il monastero, Francesco compose nel 1225 il Cantico delle creature, complice forse anche il panorama bellissimo della pianura umbra e il profumo dolce degli ulivi. Sulla strada del ritorno in albergo, a Rivotorto, abbiamo fatto tappa alla Porziuncola, piccolissima chiesa, racchiusa secoli più avanti dentro la maestosa Basilica fatta innalzare da San Pio V negli anni dal 1569 al 1679. Questo luogo è stato il punto di riferimento di tutta la vita di Francesco e della sua fraternità; quand’egli vi giunse agli inizi del 1200, la chiesetta dedicata alla Vergine Assunta era circondata da una selva di querce e giaceva in uno stato di totale abbandono: Francesco la riparò con le sue mani! Nel 1208 ricevette nel cuore la chiamata di Gesù: ... “non procuratevi né oro, né argento, né bisaccia... gratuitamente avete avuto, gratuitamente date...” e subito abbandonò le ricche vesti, indossò una tunica a forma di croce e iniziò ad annunciare il Vangelo ovunque andasse. Alla Porziuncola stabilì la sua dimora, accolse i primi compagni, fondò l’Ordine del Frati Minori; da qui partirono i primi frati invitati ad annunziare la pace. Qui il Santo accolse Chiara di Assisi e la consacrò al Signore, qui tenne i primi “Capitoli”, riunioni generali alle quali partecipavano tutti i suoi frati. Qui ottenne da Cristo e dalla Vergine la promessa straordinaria che quanti, lungo i secoli, si fossero recati alla Porziuncola a pregare, avrebbero ottenuto la completa remissione delle loro colpe: è il Perdono di Assisi. Qui infine, concluse la sua vita disteso sulla nuda terra, accogliendo la morte cantando, il 3 ottobre del 1226. Il prezioso libricino preparato per questo ritiro, ci predispone con la lettura di un brano di Madeleine Delbrel a considerare quale spazio diamo alla carità nella nostra vita. Cioè a come ci comportiamo nel quotidiano, in famiglia, a scuola, negli appuntamenti sportivi, negli incontri di catechismo, nel gioco, nel divertimento, nel contatto con la propria comunità, con i propri vicini, ecc. ecc. La riflessione si concretizza con la scelta di un compagno con il quale appartarsi in coppia, al quale esprimere (e poi ascoltare da lui) una piccola “correzione fraterna” per invitarlo al cambiamento e stimolarlo a migliorarsi. Non sappiamo cosa si sono detti, quali mancanze si sono rimproverati l’un l’altro, né quali consigli si sono dati; speriamo abbiano saputo far tesoro dei suggerimenti di Don Samu. Anche qui il raccoglimento è stato un po’ disturbato dalla vastità dell’edificio pieno di gente e dalla celebrazione di una santa messa; ma la visita alla piccola stanzetta con altare dentro la quale si è raccolto tante ore in preghiera San Francesco e il calpestare i mattoni nudi e ruvidi sui quali lui ha posato tante volte i piedi e le ginocchia in penitenza, ha trasmesso a tutti una particolare sensazione di vicinanza e condivisione con la sua fede tenace e il suo grande amore per il prossimo e per Dio. La prima giornata si conclude con un momento di relax prima della cena e poi la visione della seconda parte del film iniziato sul pullman nel viaggio del mattino: Chiara e Francesco. La domenica ci attende la colazione molto presto perché alle 9,30 partiamo dal piazzale di Porta Nuova (dove il pullman ci lascia sempre) a piedi alla volta dell’Eremo. Qualcuno, volutamente o no, ci fa intendere che il tragitto è lungo tre o quattro chilometri, così per strada si può chiacchierare con i propri compagni aiutati da un foglio con una serie di domande alle quali cercare una risposta; domande sul ritiro, sulla fatica fisica e spirituale nel nostro cammino, sulla meta finale della Professione di Fede, sull’incontro previsto con Frate Mauro all’Eremo, sull’importanza dei momenti di preghiera e riflessione. Stremati e dimentichi delle risposte a tali domande, arriviamo dopo sette chilometri di marcia alla cima di monte Subasio dove si trova l’Eremo delle Carceri, a 800 metri d’altezza, raccolto nel verde foltissimo di un bosco di lecci. Prende il nome dal fatto che San Francesco e i suoi seguaci vi si “carceravano” nella solitudine e nel silenzio per dedicarsi alla contemplazione e alla preghiera. Inizialmente usavano quale riparo le numerose grotte naturali presenti in zona e ancor oggi visitabili, poi col tempo alla piccola chiesina iniziale venne aggiunto nel 1400 il Convento ampliato nei secoli fino a quello attuale. Due comunità dimorano qui tutto l’anno, ci spiegherà poi Fra Mauro: i Frati Minori e le Clarisse Missionarie del Santissimo Sacramento, incaricati per due mesi all’anno a rotazione, di animare il Santuario e accogliere i numero si pellegrini (più di mille al giorno!). La ricompensa favolosa che ci ripaga della fatica è la celebrazione della messa solo per noi dentro la piccola stanza sotto la Chiesa, arricchita dalla testimonianza di Fra Mauro che risponde alle domande preparate appositamente per lui: risponde con la sua simpatica pronuncia toscana e le sue provocazioni dettate dalla schietta e coinvolgente passione che si intuisce a pelle. I ragazzi gli domandano perché ha fatto questa scelta e lui risponde serafico: “per amore”; gli domandano se la rifarebbe e lui risponde addirittura: “anche prima!”; gli chiedono a quali cose ha dovuto rinunciare e lui di rimando: “alla mia volontà, ma quando ho capito che era anche la Sua, non è più stata una rinuncia!” Di seguito si lancia in una serie di consigli e indicazioni per crescere al meglio sfruttando tutte le opportunità che la loro giovinezza e la vicinanza di una famiglia e di un oratorio che li ha a cuore, può dare loro; alla fine arriva ad elogiare coloro che si “distinguono” per disinvoltura e perché solitamente è proprio su di loro che Dio ha i suoi progetti più belli! E qui, stranamente, tutti hanno tirato un sospiro di sollievo! Appena fuori incontriamo l’antichissimo albero sul quale gli uccelli si raccoglievano per ricevere la benedizione del Santo e anche lì ci mettiamo in posa per una delle moltissime foto di gruppo. Nel pomeriggio possiamo riposare le nostre stanche membra sulle poltrone di un teatro al centro della città di Assisi, per assistere ad un recital dal titolo Il presepio di Greccio, molto apprezzato da tutti perché veramente bello. Al rientro in albergo ci attende un altro “momento forte”, cioè la scrittura della Regola di vita che ognuno si propone, alla luce della bellissima esperienza vissuta di Fra Mauro, dei consigli che ha regalato, delle emozioni raccolte finora. Per chi non fosse stato sufficientemente stanco, gioco notturno per le viuzze di Assisi con scorrazzamento a gruppi seguendo indicazioni fantastiche e dritte... un poco storte, giusto per far preoccupare noi catechiste in attesa! Il lunedì di nuovo una levataccia! Ma ad attenderci una mirabile Basilica di San Francesco dorata nella luce gelida del mattino... la discesa silenziosa nella Basilica inferiore e l’abbraccio protettivo della cripta dov’è sepolto il nostro San Francesco. Alle otto in punto Don Samuele di nuovo celebra una messa solo per noi, durante la quale i ragazzi, tremanti di emozione, salgono uno alla volta all’ambone e leggono, di fronte ai compagni, la propria Regola di vita scritta la sera prima. Un impegno che viene valorizzato ed amplificato nel cuore di tutti proprio grazie al luogo ricco di senso teologico e spirituale, nel quale si “respira”, contemplando le reliquie, la grandezza del Santo, qui sepolto dal 1230 con i suoi più fedeli compagni. Il proposito ricorrente nelle loro Regole di vita, è stato la maggior frequenza alla messa e all’Eucarestia; a seguire la maggior disponibilità alla comprensione, all’aiuto reciproco, alle attenzioni verso i bisognosi e i più deboli. Quasi tutti si sono riconosciuti fragili e superficiali nelle relazioni sociali e famigliari e hanno espresso il desiderio di mettercela tutta con l’aiuto della preghiera e della riflessione quotidiana, esortando il Signore a farsi sempre più vicino e comprensibile e, se occorre, insistente! Di nuovo in centro ad Assisi in un bar condividiamo la colazione mattutina con Fra Riccardo che poco prima ci regala la sua testimonianza di fede sotto il portico che accompagna i visitatori che arrivano dalla Piazza Inferiore di San Francesco. Nella Piazza Superiore scopriamo un presepe a grandezza naturale di tipo tradizionale contrapposto a quello di tipo avveniristico visto poco prima nella piazza sottostante. La visita alla Basilica Superiore meritava di certo un po’ più di tempo, ma anche l’osservanza al silenzio più assoluto che viene richiesta, ci ha impedito di apprezzare al meglio la visione del ciclo di affreschi in ventotto riquadri, raffiguranti le Storie di San Francesco dipinte da Giotto di Bondone per narrare con immagini la vita del Santo nel Medioevo (1300 circa). Ultima, ma non certo per importanza, la visita alla Basilica di Santa Chiara, preceduta da una riflessione sulla gioia, la perfetta letizia, le Beatitudini. All’interno la visita al famoso Crocefisso che parlò al giovane Francesco nella chiesetta di San Damiano e quindi alla cripta che custodisce le spoglie mortali e alcune preziose reliquie di santa Chiara. Lo “shopping” prima e dopo il pranzo di questo ultimo giorno, ha visto partecipi la maggioranza dei ragazzi (i più dediti allo sport hanno preferito la partita di calcio nel campo dell’albergo !); oggettini, ricordini, cartoline e gadget hanno dato la misura di quanto i ragazzi volessero coinvolgere con i loro piccoli regalini anche le persone rimaste a casa, preoccupati di far capire quanto di bello e indelebile rimarrà nei loro occhi e nel loro cuore per sempre... “Fratello sole, sorella Luna” cantata ad Assisi davanti la tomba del Santo, è tornata ad essere, dalla viva voce dei nostri ragazzi, la lode più bella al nostro Creatore...
Le catechiste
Le catechiste
RICORDI IN ROMANIA
Anche quest’anno abbiamo trascorso le nostre vacanze natalizie in modo alternativo, dal 30 dicembre 2008 al 6 gennaio 2009, vivendo una settimana con alcuni piccoli orfani rumeni. La nostra parrocchia ormai da quasi quattro anni ha stretto questo speciale legame con le suore di Gesù redentore, una comunità che da 16 anni è presente in Romania, con alcune attività missionarie che si collocano nel campo della cura e sostegno della crescita dei più piccoli e indifesi. L’orfanotrofio che ci ha ospitato si trova nella regione di Bacau, nel paese di Slanic Moldova e attualmente ospita 23 bambini dai 18 mesi ai 13 anni. Noi giovani anche quest’anno abbiamo condiviso con i piccoli alcuni giorni, spendendo il nostro tempo tra folli slittate e infinite tombolate. L’esperienza invernale si differenzia molto da quella che viviamo nei mesi estivi, in quanto durante le vacanze natalizie preferiamo inserirci nelle giornate dei piccoli, sostenendoli durante i compiti e i lavori di casa, piuttosto che strutturare attività animative che si addicono molto più al tempo dell’estate. Le suore sono state come sempre disponibilissime e con loro abbiamo pure potuto condividere anche alcuni momenti di preghiera. È stato davvero bello poter vivere il capodanno in terra rumena, nella sobrietà e nella fraternità. La Romania per noi si sta rivelando sempre di più un ottimo “pit stop”. La nostra vita, spesso frenetica e impegnata, trova in questi bambini bisognosi e in queste suore dolcissime la pace e quel senso forte di famigliarità che a volte si perdono nel frastuono del nostro mondo occidentale. È bello ritrovarsi a 2000 km di distanza e sentirsi accolti come nella propria casa. La nostra comunità cristiana di Zogno durante la quaresima, avrà la possibilità di sostenere concretamente il futuro dei piccoli ospiti della casa “Buna vestire”, con un contributo economico durante le messe del venerdì pomeriggio. Qualora qualcuno di voi lettori sentisse il desiderio di vivere con noi quest’esperienza nell’estate 2mila9, non esitate, contattateci al più presto.
Claudio, Diego, Patrizia e Leonilde
Claudio, Diego, Patrizia e Leonilde
SIGNORI E SIGNORE: PINOCCHIO
L’avreste mai detto che a distanza di due anni quei disperati della Compagnia “Nata così per caso” si sarebbero cimentati di nuovo in una recita? E magari per superare loro stessi in questa nuova performance? Ebbene si, hanno avuto il coraggio di rifarlo! Si sono ripresentati sul palco, hanno ri-sfidato la sorte... e hanno fatto bene! A parte la storia di Pinocchio, che già quella è una garanzia di successo; ma da sottolineare è senz’altro la “crescita” professionale degli attori (che all’incirca sono gli stessi del Mary Poppin’s) e la scioltezza e la dimestichezza che ormai hanno acquisito. Nelle poche ore di spettacolo, quando tutto è colorato, musicale e armoniosamente piacevole, il pubblico non si rende conto di tutto ciò che ha preceduto la “prima”... Anzitutto la scintilla che è scoccata nella mente mai quieta della regista; poi le domandine indagatrici per capire se gli “attori” potevano accettare di nuovo di impegnarsi insieme; poi le allusioni più o meno velate al rilancio d’immagine che avrebbe avuto la Compagnia con un nuovo musical, con nuove canzoni, nuovi balletti, nuovi dialoghi, nuove scenografie...; poi lasciare che lo stuzzicarsi a vicenda portasse al desiderio di conoscere la trama, i personaggi, le parti di chi da affidare a chi, i costumi e gli accessori; e il gioco è fatto! Tutti, uno alla volta, abbiamo abboccato all’amo e senza accorgerci, ci siamo ritrovati... nella pancia della balena! Quindi, sul finire dell’estate sono cominciati i ritrovi, prima sporadici e quasi casuali e poi regolari e ufficiali. Si sono decisi i dialoghi, le canzoni, le musiche e già lì sono iniziate le divergenze: a chi parevano lunghi e noiosi, a chi sembravano assolutamente da mantenere per non sconvolgere la trama. Ognuno ha contribuito con il proprio parere e la propria impressione e già da lì è nata la sinergia positiva che ha portato poi la “mitica” Vanna a ricreare un Pinocchio “su misura” che meglio si adattasse alle tante esigenze di recitazione e di canto. Nelle aule si sono svolte le prove di canto per giungere poi a incidere, sempre in oratorio, per mettere sui cd le scalette con tutte le basi e i ritornelli. L’impegno maggiore per tutti è arrivato al momento di imbastire tutte le scene, con tutti i personaggi, con tutte le coreografie e scenografie: vi assicuro che è stata davvero dura uscire di casa per tante sere, stanchi, a sfidare il freddo e anche la neve, poco propensi a smancerie e pure un po’ abbattuti per i minimi progressi compiuti scena dopo scena... Vi confiderò anche che, la sera del martedì alle ultimissime prove generali prima del debutto di giovedì, non si è combinato nulla di buono, ancora si facevano tagli e correzioni ai dialoghi e ognuno di noi, credo, si è affidato a qualche Santo o allo Spirito Divino direttamente, perché ce la mandasse buona! E invece, lasciatemelo dire, è stato un successo! Complici alcune canzoni delicatissime di note e toccanti nel testo, il pensiero è corso per un attimo a coloro che negli anni passati hanno condiviso gli stessi momenti di fatica, preparazione, impegno e divertimento, condivisione del successo riscosso, ma già ci hanno preceduti... Alla fine, possiamo dire che il tutto, è stato come mescolare acqua e sapone, soffiare con l’entusiasmo di ciascuno e veder crescere una bolla trasparente e lieve che prima di scoppiare nel sole ci ha regalato riflessi preziosi e cangianti, ondeggiandoci nel cuore per qualche ora. Grazie a tutti voi che ci avete apprezzato e applaudito.
La compagnia
“Nata così per caso”
La compagnia
“Nata così per caso”
VITA COMUNE 2mila9 - PER I GIOVANI DAI 19 ANNI IN SU
SPIRITUALITÀ GIOVANE 1-2-3 Maggio 2009
Tre giorni di deserto tra preghiera e silenzio... Monastero della Comunità di Bose,Torino
THE HOLY LAND 11-22 Agosto 2009
Due settimane di animazione con bambini.Spiritualità nei luoghi rivelanti della cristianità e cultura nell’incontro con la realtà del medioriente e tanto altro, nella terra di Gesù. A BETLEMME in una casa che ci accoglierà per il vitto e l’alloggio.
ROMANIA WITH SMILE 11-22 Agosto 2009
Due settimane di animazione nell’orfanotrofio rumeno che da ben 5 estati è diventata tappa fissa per i giovani della nostra comunità. A Slanic Moldova piccolo paesino inserito nella catena montuosa dei Carpazi orientali.
ROMA BY BIKE 18-25 Agosto 2009
Pellegrinaggio in bicicletta sulle rotte della via francigena fino alla capitale della cristianità. Da Bergamo a Roma
N.B.: la stessa esperienza potrà essere effettuata camminando lungo un percorso di circa 700 km. Durata circa 25 giorni.
ROMA CAPUT MUNDI 24-25 Agosto 2009
Termine di tutte le esperienze estive.Due giorni di cammino comunitario verso la tomba di San Paolo, il santo che ci ha accompagnato durante tutto quest’anno. Lungo gli ultimi 50 km della via francigena, l’antica via del cammino europeo che conduceva i pellegrini medievali a Roma. Alloggeremo in una casa di accoglienza interna alla città di Roma.
Per ogni proposta il numero massimo dei partecipanti è di 10.
Iscrizioni entro e non oltre il 31 marzo. Per ulteriori informazioni telefonare ai seguenti numeri:
- 333 3473031 Diego - 333 6341454 don Samu (Zogno)
- 339 7604524 Claudio - 333 5250963 don Claudio (Ambria)
Tre giorni di deserto tra preghiera e silenzio... Monastero della Comunità di Bose,Torino
THE HOLY LAND 11-22 Agosto 2009
Due settimane di animazione con bambini.Spiritualità nei luoghi rivelanti della cristianità e cultura nell’incontro con la realtà del medioriente e tanto altro, nella terra di Gesù. A BETLEMME in una casa che ci accoglierà per il vitto e l’alloggio.
ROMANIA WITH SMILE 11-22 Agosto 2009
Due settimane di animazione nell’orfanotrofio rumeno che da ben 5 estati è diventata tappa fissa per i giovani della nostra comunità. A Slanic Moldova piccolo paesino inserito nella catena montuosa dei Carpazi orientali.
ROMA BY BIKE 18-25 Agosto 2009
Pellegrinaggio in bicicletta sulle rotte della via francigena fino alla capitale della cristianità. Da Bergamo a Roma
N.B.: la stessa esperienza potrà essere effettuata camminando lungo un percorso di circa 700 km. Durata circa 25 giorni.
ROMA CAPUT MUNDI 24-25 Agosto 2009
Termine di tutte le esperienze estive.Due giorni di cammino comunitario verso la tomba di San Paolo, il santo che ci ha accompagnato durante tutto quest’anno. Lungo gli ultimi 50 km della via francigena, l’antica via del cammino europeo che conduceva i pellegrini medievali a Roma. Alloggeremo in una casa di accoglienza interna alla città di Roma.
Per ogni proposta il numero massimo dei partecipanti è di 10.
Iscrizioni entro e non oltre il 31 marzo. Per ulteriori informazioni telefonare ai seguenti numeri:
- 333 3473031 Diego - 333 6341454 don Samu (Zogno)
- 339 7604524 Claudio - 333 5250963 don Claudio (Ambria)
NASINSU...CRE 2mila9
Un fazzoletto blu, frammento scappato a qualche tasca distratta, scomposto dal vento. Oppure...? Se fermo lo sguardo mi accorgo che sono invitato a entrarvi dentro. Quel buio crescente al centro mi chiama: è una strada tracciata che promette di portarmi altrove. Sto guardando il cielo, sto guardando in alto. Adesso riconosco la direzione che hanno preso i miei occhi e la mia anima, una direzione che mi porta verso l’infinito aprendosi su tutto ciò che è più grande, che sta sopra di me. Stelle che non stanno ferme: il loro luccichio sembra una giravolta, una riverenza, un inchino compiaciuto a chi le osserva. “Buongiorno stelle, anzi buonasera. Grazie per la vostra compagnia. Stelle infinite, vi conto: siete dodici. Dodici, come dodici sono le lune e i mesi dell’anno, dodici i segni zodiacali, dodici le ore che scandiscono il giorno e dodici che scandiscono la notte. Dodici, come le tribù di Israele, come gli apostoli di Gesù…”. Ma ecco comparire in questo cielo stellato un’altra stella più grande… È certo un dono. Un dono, non può che rendermi felice: qualcuno ha pensato a me, ha pensato ai miei desideri e ha cercato di dargli forma. II dono è una stella. La tredicesima, la dodici più uno. È una stella, eppure è speciale, diversa dalle altre perché mia. È mia, mi è stata donata e io, con riconoscenza, l’ho ricevuta. Guardo la stelle e capisco che non ho ancora scoperto tutto il dono che ho ricevuto. La mia stella ha una finestra socchiusa. Come una casa che aspetta di essere nuovamente abitata. Dietro le verdi imposte c’è un mistero da cercare, un viaggio da intraprendere. Qualcosa sale da quaggiù, da questa terra. È una scala, una sequenza di pioli che, passo dopo passo, giunge in alto. Una scala: strumento geniale dell’intelligenza dell’uomo che non si accontenta di osservare in lontananza, ma vuole avvicinarsi, toccare, fare esperienza. Posso iniziare a salire… La scala rende possibile la mia risposta all’invito della stella. Decido così di muovermi, incontro a questo cielo che non è più così lontano, che sento sempre più vicino, più interiore del mio stesso cuore’! Sono a metà strada, più vicino al cielo, più vicino alle stelle e alla mia stella. Incontro un compagno di viaggio, è a piedi nudi e si sporge col corpo come un pirata pronto all’arrembaggio del proibito. I pantaloni multicolore hanno il sapore dell’estate e la maglietta custodisce la traccia a matita di una stella. Ha una stella sul cuore, una stella che attende il colore dell’esperienza per riempirsi, per diventare indelebile. Guardo la sua mano libera che mi dice una cosa sola: “Guarda in alto, guarda le stelle! “. Guardo il cielo, in alto. La scala e l’amico che la percorre con me mi dimostrano che è possibile salire, che è possibile raggiungere l’infinito. Così comprendo che questo sarà il mio viaggio di questa estate, non un viaggio solitario, ma con tanti amici e infiniti bambini.
ISCRIZIONI
PRESSO LA SEGRETERIA DELL’ORATORIO
DALLE ORE 16.00 ALLE ORE 18.00 nei seguenti giorni:
Mercoledì 13/05 Venerdì 15/05 Sabato 16/05
Lunedì 18/05
Mercoledì 20/05 Venerdì 22/05 Sabato 23/05
ISCRIZIONI
PRESSO LA SEGRETERIA DELL’ORATORIO
DALLE ORE 16.00 ALLE ORE 18.00 nei seguenti giorni:
Mercoledì 13/05 Venerdì 15/05 Sabato 16/05
Lunedì 18/05
Mercoledì 20/05 Venerdì 22/05 Sabato 23/05
IL NOSTRO VIAGGIO VERSO LA CRESIMA
Ciak! Seconda parte: si gira! La cresima si fa sempre più vicina e il nostro gruppo di cresimandi si consolida sempre più. Il primo ritiro è andato benissimo, anche se in quell’occasione i ragazzi non si conoscevamo ancora bene, ma niente li aveva fermati. Ora siamo già al secondo ritiro: ecco i nostri ragazzi sorridenti che scendono le scale del loro oratorio, felici di poter stare “lontani” da casa anche solo per una notte con gli amici e, nel frattempo, gli zaini nel salone cominciano ad aumentare. Alle cinque il Don spacca il minuto e richiama il gruppo nella saletta blu per iniziare i lavori insieme: “noo, che barba!”. Il Don ci invita a riflettere sul racconto delle Nozze di Cana (“È la centesima volta che lo sentiamo!!”), ma le immagini a fumetti e il quadro di Arcabas (e la maturità che inizia a farsi sentire) ci spronano a vedere questo episodio da una altro punto di vista. È stato interessante scoprire come le giare possano rappresentare le nostre fragilità (:l’incapacità di ammettere i propri errori, di dire sempre la verità, la costanza nella preghiera e nella partecipazione a messa...e molte altre) che possono essere colmate solo se siamo disposti a “farci riempire” e trasformare dai consigli e dall’aiuto degli altri (l’acqua trasformata da Gesù in vino), ma soprattutto dallo Spirito Santo. La nostra attenzione si è concentrata anche sulla figura di Maria: donna discreta che nel silenzio sa osservare e cogliere i bisogni degli altri, sapendo agire per risolvere al meglio la situazione. Nel quadro, vicino a Maria, c’è un bambino; con questo personaggio il pittore ci vuole dire che per fare quello che Gesù dice non bisogna aspettare di essere “grandi”, che fidarsi di Gesù è un’avventura che riguarda tutti, anzi, forse bisogna avere lo spirito dell’infanzia per poter accettare quell’invito. Infatti bisogna saper essere umili di spirito per poter comprendere le cose fin dalle loro origini, come i servi e Maria, i quali sono gli unici che sanno del primo segno miracoloso di Gesù. “Che fame!!” Tutti a tavola!! Il Don ci ricorda di dire la preghiera della benedizione del cibo prima di iniziare a mangiare: importantissima!! Dopo una lauta cena, foto di gruppo, lotta per accaparrarsi un materasso su cui dormire e...pronti per giocare!! Ore 11: “Ragazzi per stasera basta giochi! Preghiera e poi a letto”. Durante la compieta i ragazzi hanno sperimentato un nuovo modo per conoscersi, confrontarsi e migliorarsi: nel raccoglimento del silenzio e della luce offuscata, ogni cresimando ha pescato un foglietto su quale c’era scritto il nome di qualcun altro presente al ritiro al quale doveva scrivere una lettera, definendo le qualità che vedeva in lui e un consiglio per migliorare una fragilità. Dopo un faticosa giornata, tutti a nanna!! Nel salone prima della preghiera i ragazzi si dimostravano stanchi e con tanta voglia di dormire, ma improvvisamente il sonno era scomparso scatenando il Don in un urlo bionico!! “E chi lo riconosceva sotto queste vesti?!” Ma c’è chi è stato comunque capace di resistere fino alle 4!! “Din! Don!” Le campane suonarono nelle nostre orecchie all’alba delle sei e mezza e qualche coraggioso si è pure avventurato alla messa delle sette! Con la faccia di chi ha trascorso la notte insonne (e di fatto è stato proprio così) ci dirigiamo tutti al bar per la colazione. Qualche pulizia veloce e sistemazione del salone e i nostri ragazzi sono di nuovo pronti per l’ultimo sforzo e dare ancora il meglio di loro stessi nei lavori di gruppo. Nella mattinata i ragazzi hanno scoperto che esistono altri tipi di banchetti nei quali compare molte volte il vino, simbolo di festa e gioia, come ad esempio l’ultima cena, nella quale Gesù offre veramente il suo sangue, il vino trasformato dallo Spirito Santo nell’Eucarestia. Che strano: il vino che allieta un festa è stato usato per ricordare il suo sacrificio?? Ci sono altri banchetti a cui ha partecipato Gesù come quello in casa di Simone, al quale è presente una peccatrice disposta a cospargere il corpo di Gesù con il suo costosissimo olio profumato. Dopo una messa animata perfettamente dai ragazzi, uno squisito pranzo! Soddisfatti dei nostri ragazzi, ci salutiamo tristemente, ma con una gran voglia di recuperare le ore di sonno perse!! Un grazie speciale ai genitori che si sono resi disponibili per la preparazione dei pasti e al Don che ci ha saputo trasmettere anche questa volta qualcosa di nuovo!! Con questo ritiro i ragazzi si sono resi conto che ogni volta che ci si riavvicina ad un brano biblico, ci si può stupire delle novità che la Parola di Dio ci offre. Ci sono ancora molte cose da scoprire in questo viaggio verso la Cresima!!
I catechisti
I catechisti
BOSE, 1- 3 MAGGIO 2009
Incontro per giovani
VENERDÌ 1 MAGGIO
Mattino: arrivo
16.30 Introduzione alla lettura della Bibbia:
Differenza tra Scrittura e Parola di Dio
Come passare dalla Parola di Dio alla vita: la Lectio Divina
SABATO 2 MAGGIO
10.30 Come leggere un testo biblico:
Quale domande porre al testo, quali elementi sottolineare,
come si legge una Sinossi dei Vangeli, strumenti e sussidi per la lettura.
16.30 Esercizio di lettura
divisi in piccoli gruppi con un fratello o una sorella della comunità.
20.30 Partecipazione alla Lectio Divina della comunità.
DOMENICA 3 MAGGIO
10.30 Ripresa tutti insieme del testo meditato nei gruppi
e Lectio Divina conclusiva
12.00 Eucaristia
Pomeriggio: partenza
Ci sono ancora dei posti liberi!! ...non perdere l’occasione!
Iscrizioni entro e non oltre il 12 Aprile in oratorio
Grazie!!
Mattino: arrivo
16.30 Introduzione alla lettura della Bibbia:
Differenza tra Scrittura e Parola di Dio
Come passare dalla Parola di Dio alla vita: la Lectio Divina
SABATO 2 MAGGIO
10.30 Come leggere un testo biblico:
Quale domande porre al testo, quali elementi sottolineare,
come si legge una Sinossi dei Vangeli, strumenti e sussidi per la lettura.
16.30 Esercizio di lettura
divisi in piccoli gruppi con un fratello o una sorella della comunità.
20.30 Partecipazione alla Lectio Divina della comunità.
DOMENICA 3 MAGGIO
10.30 Ripresa tutti insieme del testo meditato nei gruppi
e Lectio Divina conclusiva
12.00 Eucaristia
Pomeriggio: partenza
Ci sono ancora dei posti liberi!! ...non perdere l’occasione!
Iscrizioni entro e non oltre il 12 Aprile in oratorio
Grazie!!
VIA CRUCIS TERZA MEDIA 2009
DI COSA TI PREOCCUPI?.... ORMAI DOVRESTI SAPERLO! ... LA SERA DELLE PROVE GENERALI È SEMPRE UN DISASTRO, TUTTO VA MALE, LE BATTUTE NON LE RICORDA NESSUNO... MA VEDRAI DOMANI! SARANNO BRAVISSIMI!!! Per l’ennesima volta la mia amica mi consola e mi rincuora; è vero, ormai da tempo assistiamo a questo piccolo “miracolo” che consiste nel vedere e nel sentire una Via Crucis perfettamente recitata da un gruppo di scatenati menefreghisti, sui quali non avremmo scommesso un euro! La fatica, lo sconforto, l’ansia provati nelle settimane precedenti, vengono così ripagati dalla concentrazione e dall’emozione che si avverte nei gesti e nelle voci dei nostri ragazzi di terza media: loro compito, nel penultimo venerdì di Quaresima, inscenare alcune stazioni della Via Crucis (ogni anno sempre diverse) per rappresentare dal vivo i sentimenti di Gesù, degli apostoli, dei soldati e del popolo che, storicamente, li hanno vissuti. Nei venerdì precedenti, gli appuntamenti della Via Crucis in forma “classica”, si sono svolti nelle chiesine della parrocchia; un modo squisito e delicato di raggiungere “nel cuore” delle contrade quelle persone che, per motivi diversi, non avrebbero potuto partecipare in Chiesa. E il coinvolgimento dei fedeli per preparare e addobbare adeguatamente le stazioni di sosta e partecipare numerosi, fa sì che ognuno possa contribuire ad accogliere meglio il Cristo morente, che non chiede altro che di risuscitare nei nostri paesi, nelle nostre case, nelle nostre famiglie... Ringraziamo tutti coloro che si prodigano a preparare queste occasioni comunitarie di preghiera, così intime e raccolte ma allo stesso tempo così ricche di testimonianza per i nostri ragazzi e giovani, che imparano ad apprezzarle e perpetuarle. Ritornando alla “nostra” Via Crucis, dobbiamo ritenerci soddisfatte perché i ragazzi si sono dimostrati capaci di impegno e di attenzione (giostrandosi quindi nei loro molteplici altri impegni scolastici e sportivi per le numerose prove) e soprattutto consapevoli che anche il tema scelto per la recita, LE MANI, poteva essere un grande messaggio per la comunità: chiamati in prima persona a guardarci le mani e domandarci se siamo sempre attenti a come le usiamo, se le sfruttiamo per tutte le azioni belle che Gesù ci ha insegnato e se le sappiamo aprire in accoglienza, in servizio, in carità e dono.
Le catechiste
Fulvia, Grazia, Mariangela, Vanna
Le catechiste
Fulvia, Grazia, Mariangela, Vanna
PELLEGRINAGGIO DI QUARESIMA
Mercoledì 25 marzo, le classi prima, seconda e terza media, hanno vissuto il pomeriggio dell’Adorazione della Croce, nel momento forte della Quaresima, ripetendo la positiva esperienza dello scorso anno. Don Samuele ha pensato a un percorso diverso dal 2008 pur mantenendo la stessa traccia di preghiera: l’ultima cena con l’istituzione dell’Eucarestia, preceduta dalla lavanda dei piedi. Dall’oratorio abbiamo raggiunto con la mulattiera e alla fine attraverso un ripido pendio la chiesina di San Cipriano; tutto era pronto sul sagrato per accoglierci: una mensa semplicemente apparecchiata, ma suggestiva per i piccoli particolari, a sottolineare la “ricchezza” di quella sosta, che ci ha donato il pane e il vino, corpo e sangue di Cristo, sotto i raggi dorati di un bel sole pomeridiano. Poi, catino e grembiule alla mano, don Samuele ha lavato i piedi ad alcuni cresimandi del gruppo, mentre gli altri cantavano “Acqua siamo noi”. Una classe alla volta, a distanza di alcune decine di minuti, ha poi raggiunto più in basso la chiesina di San Sebastiano. Raccolti al suo interno abbiamo riflettuto e scritto quello che ci veniva dal cuore in quel momento, per poi appendere i nostri cartoncini colorati sulle braccia di tre croci di legno. Noi catechisti abbiamo notato che, scendendo dalla chiesina di San Cipriano verso quella di San Sebastiano, le tre classi hanno preso tre sentieri differenti. Come se, del tutto casualmente, “avessero voluto arrivare da posti diversi del mondo, da usi e costumi diversi, da pensieri e atteggiamenti diversi, da comportamenti e concezioni diverse...” per poi confluire tutti sopra il ponticello della valletta per raggiungere insieme il punto di ritrovo. Quindi è proprio vero, tutte le strade portano a Dio! Di nuovo ci siamo radunati sul sagrato della nostra Parrocchiale e, ascoltando dal vangelo di Giovanni la crocifissione, ci siamo predisposti ad entrare in chiesa. Il buio e i banchi rivolti verso un tavolino centrale rotondo ci hanno incuriositi: Don Samu ha tolto dal tabernacolo il corpo di Cristo e lo ha messo nell’ostensorio, quindi al centro dei nostri pensieri, delle nostre intenzioni, dei nostri cuori... Per concludere Michele ha letto la lettera che il Vescovo Roberto Amadei ha inviato a tutti i bambini della diocesi; lettera di saluto, esortazione e preghiera ad essere sempre in crescita, in cammino, per fare del dono della fede il riferimento più prezioso e dignitoso che una persona possa avere, perché la felicità e la libertà non dipendono dalle molte cose possedute, ma da un cuore capace di accogliere e amare. Le nostre risposte a questa lettera del Vescovo, gli verranno recapitate come segno di affetto e riconoscenza per il suo operato fra di noi: sentimenti di amicizia e di rispetto per una figura che tutti abbiamo capito essere di particolare importanza. Se vogliamo fare un appunto (a differenza di quello che “non ha sentito” Don Samu!!!) c’è stata molta incapacità nel gruppo a mantenere il silenzio... Qualcuno potrà dire, e a ragione, che lo stesso vale per noi adulti! E purtroppo è vero, siamo tutti molto presi dalla “colonna sonora” della vita contemporanea che vuole tutta la giornata sempre molto urlata, incalzante, ritmata, che mantenga i toni alti anche durante il lavoro, gli spostamenti, le pause pranzo... Anche dove c’è un neonato (che dorme quasi tutte le ventiquattr’ore) guai a bisbigliare! Deve abituarsi a dormire anche con il televisore o la radio accesi! Così, già da lì, gettiamo le basi perché non abbia mai a condividere del tempo con sé stesso e con il silenzio. Il silenzio che fa paura, che non sappiamo poi affrontare se non con il rumore, con il cellulare sempre acceso, magari messo sulla modalità SILENZIOSO, ma continuamente illuminato da LED e scosso da VIBRAZIONI che non ci consentono mai di stare con noi stessi! C’è di che pensare e riflettere!
I ragazzi delle medie
I catechisti
I ragazzi delle medie
I catechisti
VITA COMUNE TOSCANA 13-19 LUGLIO 2mila9
Domenica 12: h. 21.00 ritrovo al piazzale del mercato per caricare bagagli e bici sul furgone. Si richiede la massima puntualità.
Lunedì 13: h. 05.00 partenza dal piazzale mercato. h. 10.00 arrivo a VIAREGGIO: tutti al mare, pranzo al sacco. In serata arrivo a Borgo San Lorenzo.
Martedì 14: Attività di gruppo: tornei di calcio, pallavolo, piscina e… In serata: GRANDE GIOCO NOTTURNO.
Mercoledì 15: Visita in mattinata alla Fraternità di Romena con momento di riflessione. Nel pomeriggio visita a POPPI.
Giovedì 16: Gita in bici al lago Bilancino: Windsurf e Canoa con istruttori. In serata: Film sotto le stelle.
Venerdì 17: Attività di gruppo: tornei di calcio, pallavolo, piscina e… In serata: FIRENZE BY NIGHT!!
Sabato 18: Escursione al crinale di Borgo San Lorenzo e relax. In serata: Film sotto le stelle.
Domenica 19: VIAREGGIO: tutti al mare!! Rientro a Zogno previsto per mezzanotte!!
Consegna iscrizioni:
per la 3ª media entro mercoledì 20 maggio, per le superiori entro domenica 31 maggio
Lunedì 13: h. 05.00 partenza dal piazzale mercato. h. 10.00 arrivo a VIAREGGIO: tutti al mare, pranzo al sacco. In serata arrivo a Borgo San Lorenzo.
Martedì 14: Attività di gruppo: tornei di calcio, pallavolo, piscina e… In serata: GRANDE GIOCO NOTTURNO.
Mercoledì 15: Visita in mattinata alla Fraternità di Romena con momento di riflessione. Nel pomeriggio visita a POPPI.
Giovedì 16: Gita in bici al lago Bilancino: Windsurf e Canoa con istruttori. In serata: Film sotto le stelle.
Venerdì 17: Attività di gruppo: tornei di calcio, pallavolo, piscina e… In serata: FIRENZE BY NIGHT!!
Sabato 18: Escursione al crinale di Borgo San Lorenzo e relax. In serata: Film sotto le stelle.
Domenica 19: VIAREGGIO: tutti al mare!! Rientro a Zogno previsto per mezzanotte!!
Consegna iscrizioni:
per la 3ª media entro mercoledì 20 maggio, per le superiori entro domenica 31 maggio
MONASTERO DI BOSE - WEEK END BIBLICO 1-3 MAGGIO
Il monachesimo è una forma di vita cristiana che ha conosciuto fin dal suo sorgere diverse modalità in cui uomini e donne di ogni condizione e provenienza hanno cercato di vivere radicalmente l’evangelo nell’ascolto della Parola, nella carità fraterna, nel celibato, nella condivisione di tutti i beni, nell’obbedienza, nel silenzio e nella pratica dell’ospitalità. La tradizione in un vissuto quotidiano del loro ideale di unificazione interiore e di comunione costituisce la tradizione monastica cristiana d’oriente e d’occidente: tradizione nella quale si è innestata la comunità di Bose, nata negli anni in cui la Chiesa era attraversata dal soffio vivificante del concilio VATICANO II.
Le origini...
Crogiolo e preparazione della comunità è stato un gruppo di giovani universitari animati da Enzo Bianchi, allora studente universitario: cattolici, valdesi e battisti si ritrovarono a leggere insieme la Bibbia, per studiare e meditare gli eventi e i testi del concilio, per cantare la liturgia delle ore, nella consapevolezza che soltanto facendosi piccoli e poveri, nell’ascolto e nella condivisione, sarebbero potuti diventare quel piccolo gregge destinatario delle promesse di Dio. Fu in quel contesto che avanzò l’idea di una vocazione comunitaria nel celibato; Fra Enzo decise allora di scegliere un luogo d’incontro fuori Torino, un luogo in disparte, nella solitudine, che servisse di riferimento per tutti e in cui fosse possibile una vita fraterna: la scelta ricadde sulla frazione di Bose. Nel proseguire la chiamata monastica, Enzo resta solo, e solo inizia a vivere nella casa affittata sulle colline del comune di Magnago: erano i primi giorni del 1965, giorni in cui si chiudeva il concilio voluto da papa Giovanni XXIII per rivelare a tutti gli uomini il volto autentico della chiesa, madre e maestra di misericordia. Durante i tre anni di solitudine, Enzo si dedicò da un lato alla preghiera e all’accoglienza e dall’altro all’approfondimento della propria vocazione; sia attraverso visite e periodi di soggiorno in monasteri cattolici (Taizè), ortodossi (al monte Athos), e riformati (a Taizè, comunità allora interamente composta di riformati) sia con colloqui e amicizie con figure di grandi levatura spirituale, come padre Michele Pellegrino, arcivescovo di Torino (che lo aiutò nei periodi di incomprensione e difficoltà che Enzo ebbe con l’ordinario del luogo, il vescovo di Biella, celebrando l’eucarestia il 29 giugno 1968). Pochi mesi dopo, nell’ottobre 1968, Domenico Ciardi, Daniel Attinger, teologo evangelico di Neuchatel, e una sorella raggiungono Bose dando inizio alla comunità. ...oggi La comunità è composta da un’ottantina di fratelli e sorelle appartenenti a diverse chiese cristiane; nata in anni pieni di speranza per l’ecumenismo, la comunità prosegue ancora oggi la sua faticosa e paziente ricerca di una vita di fede in comune dopo secoli di separazione. L’unica parola di Dio, le ricchezze spirituali delle diverse chiese e tradizioni, lo stesso ritmo di vita spirituale, l’accettazione di un’unica volontà comunitaria rafforzano sempre più gli elementi di unità rispetto a quelli di divisione. Fedeltà e obbedienza, audacia e profezia animano un costante cammino di conversione che è ritorno all’unico Signore e alla sua volontà “che tutti siano una sola cosa”. Nell’intento di servire le altre chiese imparando anzitutto ad ascoltarle e a conoscerle, dal 1993 la comunità organizza e ospita annualmente convegni ecumenici internazionali di spiritualità ortodossa in collaborazione con il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli e il Patriarcato di Mosca; dal 1996 promuove una serie di convegni sulla spiritualità della Riforma in collaborazione con le facoltà protestanti di Ginevra-Losanna-Neuchatel e di Strasburgo; dal 2003 in collaborazione con l’ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della CEI organizza dei Convegni liturgici internazionali rivolti a tutti coloro che vogliono riflettere sul rapporto tra liturgia e architettura. Cosciente di essere peccatrice e non migliore di altre, la comunità si guarda dal criticare con grettezza e meschinità le miserie della chiesa, ma in forza dell’evangelo che è potenza di Dio, osa richiamare sé stessa anzitutto e tutti coloro che le chiedono una parola, alla conversione e alla vigilanza contro le tentazioni antievangeliche che essa discerne nella chiesa e nella storia. Il nostro momento al monastero di Bose
“Gesù amava ritirarsi in disparte, sul monte o nel deserto, ma tornava presto in mezzo agli uomini , commosso dalla folla che attendeva il suo ritorno. Dio è ovunque noi siamo, non dobbiamo cercarlo altrove, non dobbiamo evadere...” Un luogo in disparte per riposare, una collina che ti permette di pregare, un luogo di ascolto della Parola di Dio, un saggio di vita comune con fratelli e sorelle, un luogo di silenzio... tutto questo è il monastero di Bose... Un soggiorno in cui le preoccupazioni quotidiane vengono abbandonate trasformandole in sollecitudine e perseguendo la pace... l’occasione di fare una revisione della propria vita soffermandosi sull’importanza dei piccoli gesti quotidiani e della nostra forza interiore... la conoscenza delle lodi gratuite a Dio nella preghiera della comunità... un deserto spirituale che ci parla al cuore con la possibilità di confrontare con gli altri l’impegno che abbiamo nella Chiesa e nel mondo...l’importanza di ritrovare la propria strada se persa e ritrovare i giusti ritmi di vita... tutto questo è la vita comunitaria fatta nel Monastero di Bose... Difficile abbandonare questo luogo di preghiera e riflessione, difficile tornare alla vita frenetica e povera di valori che il mondo oggi ci offre; ma il dovere di tutti gli ospiti di Bose è quello di tornare come strumento di Dio, testimoni che portano il messaggio dell’evangelo là dove viviamo, nelle nostre famiglie, nei nostri ambienti, nei nostri lavori, nei nostri riposi, nelle nostre chiese locali; è per questo che il nostro week end non è stato un metodo per evadere o fuggire ma semplicemente un percorso per riconfermarci nella fede di Dio e nell’impegno a favore delle persone con cui viviamo. Una tappa, una sosta importante per tutti...dove poter trovare cristiani di confessione, di tendenza e di sensibilità diverse, uomini non credenti a volte preoccupati della situazione sociale e politica o uomini e donne con un tipo di vita che forse non approvi. In essi dobbiamo cercare il volto di Cristo, non ferendo mai nessuno ma cercando di capire cosa più brucia nel loro intimo: sono i nostri fratelli, uomini come noi... se trovassimo la capacità di ascoltarli, non li sentiremmo tanto diversi da sentirli nostri avversari. Dio mio, se è vero che tu sei dappertutto come mai io sono così spesso altrove? Se vai in capo al mondo, trovi le tracce di Dio se scendi nel tuo profondo, trovi Dio stesso.
Marzia e il Gruppo Giovani vicariale
PRENDI NOTA
Durante la Sagra di San Lorenzo 31 luglio-10 agosto serve il tuo aiuto (come del resto durante l’anno). Mi rivolgo a tutti voi ragazzi delle medie e superiori volenterosi e generosi di servire e pulire fra i tavoli e non solo. Contattami!!! Ciao e grazie!!!!
don Samuele Novali
Le origini...
Crogiolo e preparazione della comunità è stato un gruppo di giovani universitari animati da Enzo Bianchi, allora studente universitario: cattolici, valdesi e battisti si ritrovarono a leggere insieme la Bibbia, per studiare e meditare gli eventi e i testi del concilio, per cantare la liturgia delle ore, nella consapevolezza che soltanto facendosi piccoli e poveri, nell’ascolto e nella condivisione, sarebbero potuti diventare quel piccolo gregge destinatario delle promesse di Dio. Fu in quel contesto che avanzò l’idea di una vocazione comunitaria nel celibato; Fra Enzo decise allora di scegliere un luogo d’incontro fuori Torino, un luogo in disparte, nella solitudine, che servisse di riferimento per tutti e in cui fosse possibile una vita fraterna: la scelta ricadde sulla frazione di Bose. Nel proseguire la chiamata monastica, Enzo resta solo, e solo inizia a vivere nella casa affittata sulle colline del comune di Magnago: erano i primi giorni del 1965, giorni in cui si chiudeva il concilio voluto da papa Giovanni XXIII per rivelare a tutti gli uomini il volto autentico della chiesa, madre e maestra di misericordia. Durante i tre anni di solitudine, Enzo si dedicò da un lato alla preghiera e all’accoglienza e dall’altro all’approfondimento della propria vocazione; sia attraverso visite e periodi di soggiorno in monasteri cattolici (Taizè), ortodossi (al monte Athos), e riformati (a Taizè, comunità allora interamente composta di riformati) sia con colloqui e amicizie con figure di grandi levatura spirituale, come padre Michele Pellegrino, arcivescovo di Torino (che lo aiutò nei periodi di incomprensione e difficoltà che Enzo ebbe con l’ordinario del luogo, il vescovo di Biella, celebrando l’eucarestia il 29 giugno 1968). Pochi mesi dopo, nell’ottobre 1968, Domenico Ciardi, Daniel Attinger, teologo evangelico di Neuchatel, e una sorella raggiungono Bose dando inizio alla comunità. ...oggi La comunità è composta da un’ottantina di fratelli e sorelle appartenenti a diverse chiese cristiane; nata in anni pieni di speranza per l’ecumenismo, la comunità prosegue ancora oggi la sua faticosa e paziente ricerca di una vita di fede in comune dopo secoli di separazione. L’unica parola di Dio, le ricchezze spirituali delle diverse chiese e tradizioni, lo stesso ritmo di vita spirituale, l’accettazione di un’unica volontà comunitaria rafforzano sempre più gli elementi di unità rispetto a quelli di divisione. Fedeltà e obbedienza, audacia e profezia animano un costante cammino di conversione che è ritorno all’unico Signore e alla sua volontà “che tutti siano una sola cosa”. Nell’intento di servire le altre chiese imparando anzitutto ad ascoltarle e a conoscerle, dal 1993 la comunità organizza e ospita annualmente convegni ecumenici internazionali di spiritualità ortodossa in collaborazione con il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli e il Patriarcato di Mosca; dal 1996 promuove una serie di convegni sulla spiritualità della Riforma in collaborazione con le facoltà protestanti di Ginevra-Losanna-Neuchatel e di Strasburgo; dal 2003 in collaborazione con l’ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della CEI organizza dei Convegni liturgici internazionali rivolti a tutti coloro che vogliono riflettere sul rapporto tra liturgia e architettura. Cosciente di essere peccatrice e non migliore di altre, la comunità si guarda dal criticare con grettezza e meschinità le miserie della chiesa, ma in forza dell’evangelo che è potenza di Dio, osa richiamare sé stessa anzitutto e tutti coloro che le chiedono una parola, alla conversione e alla vigilanza contro le tentazioni antievangeliche che essa discerne nella chiesa e nella storia. Il nostro momento al monastero di Bose
“Gesù amava ritirarsi in disparte, sul monte o nel deserto, ma tornava presto in mezzo agli uomini , commosso dalla folla che attendeva il suo ritorno. Dio è ovunque noi siamo, non dobbiamo cercarlo altrove, non dobbiamo evadere...” Un luogo in disparte per riposare, una collina che ti permette di pregare, un luogo di ascolto della Parola di Dio, un saggio di vita comune con fratelli e sorelle, un luogo di silenzio... tutto questo è il monastero di Bose... Un soggiorno in cui le preoccupazioni quotidiane vengono abbandonate trasformandole in sollecitudine e perseguendo la pace... l’occasione di fare una revisione della propria vita soffermandosi sull’importanza dei piccoli gesti quotidiani e della nostra forza interiore... la conoscenza delle lodi gratuite a Dio nella preghiera della comunità... un deserto spirituale che ci parla al cuore con la possibilità di confrontare con gli altri l’impegno che abbiamo nella Chiesa e nel mondo...l’importanza di ritrovare la propria strada se persa e ritrovare i giusti ritmi di vita... tutto questo è la vita comunitaria fatta nel Monastero di Bose... Difficile abbandonare questo luogo di preghiera e riflessione, difficile tornare alla vita frenetica e povera di valori che il mondo oggi ci offre; ma il dovere di tutti gli ospiti di Bose è quello di tornare come strumento di Dio, testimoni che portano il messaggio dell’evangelo là dove viviamo, nelle nostre famiglie, nei nostri ambienti, nei nostri lavori, nei nostri riposi, nelle nostre chiese locali; è per questo che il nostro week end non è stato un metodo per evadere o fuggire ma semplicemente un percorso per riconfermarci nella fede di Dio e nell’impegno a favore delle persone con cui viviamo. Una tappa, una sosta importante per tutti...dove poter trovare cristiani di confessione, di tendenza e di sensibilità diverse, uomini non credenti a volte preoccupati della situazione sociale e politica o uomini e donne con un tipo di vita che forse non approvi. In essi dobbiamo cercare il volto di Cristo, non ferendo mai nessuno ma cercando di capire cosa più brucia nel loro intimo: sono i nostri fratelli, uomini come noi... se trovassimo la capacità di ascoltarli, non li sentiremmo tanto diversi da sentirli nostri avversari. Dio mio, se è vero che tu sei dappertutto come mai io sono così spesso altrove? Se vai in capo al mondo, trovi le tracce di Dio se scendi nel tuo profondo, trovi Dio stesso.
Marzia e il Gruppo Giovani vicariale
PRENDI NOTA
Durante la Sagra di San Lorenzo 31 luglio-10 agosto serve il tuo aiuto (come del resto durante l’anno). Mi rivolgo a tutti voi ragazzi delle medie e superiori volenterosi e generosi di servire e pulire fra i tavoli e non solo. Contattami!!! Ciao e grazie!!!!
don Samuele Novali
SAGRA DI SAN LORENZO 2mila9
Festa della Comunità
IL DENOMINATORE COMUNE DEI CENTRI RICREATIVI ESTIVI
Rieccoci qui, appassionati lettori, entusiasti e propositivi per un nuovo incontro estivo con la rubrica d’attualità. In questo numero cercheremo di capire cosa spinge bambini, giovani e adulti a invadere, in questo periodo, gli oratori di tante parrocchie. Ebbene, uno dei momenti di ritrovo irrinunciabili per tutte le persone che orbitano attorno alla vita oratoriale è costituito dai numerosi centri ricreativi estivi (CRE), diffusi sull’intero territorio nazionale. La vasta moltitudine di iscritti e impegnati nei Grest affolla molti spazi pubblici, portando un vento colorato di allegria, spensieratezza, freschezza e cambiamento: come se la vitalità dell’estate si personificasse in milioni di volti desiderosi di condividere un’esperienza tanto attesa. Eppure tale periodo di animazione richiede sforzi considerevoli e pone sempre nuove sfide durante tutto l’anno. Più precisamente, la magia del Cre rappresenta la realizzazione, il prodotto di parecchi fattori concatenati, dilazionati nel tempo: impegno, attenzione, partecipazione...Infatti, se a bambini e ragazzi è richiesto di mettere in gioco la propria disponibilità al divertimento, con quel tocco unico d’innocenza, invece a giovani e adulti spetta il compito di dimostrare passione e volontà in un servizio alla comunità. Ecco, dunque, una testimonianza pura della cooperazione tra generazioni per uno scopo comune: la creazione, compiuta grazie ad un’imponente opera di volontariato, di un forte polo d’aggregazione . Quindi l’obiettivo finale dell’incantesimo dei Cre, realizzato appunto tramite diverse componenti, è proprio la crescita del bambino e lo sviluppo dei suoi rapporti sociali, possibilmente genuini e educativi: è questa caratteristica che rende il Grest un’occasione speciale per formarsi e per stare bene insieme. Buon divertimento a tutti...
Riki
Riki
CON IL NASO ALL’INSÙ
Senza dimenticare i più deboli
“Ehi ciao! Cosa fai quest’estate?” ‘Non so...farò qualche gita con i miei, giocherò con gli amici... naturalmente andrò al Cre!” “Anche io! Ci vediamo in oratorio allora!”. Frequentare i Centri Ricreativi Estivi è diventata ormai un’abitudine estiva per i bambini dai tre anni di età in sù. Vengono intrattenuti ogni pomeriggio della settimana, escluso il weekend. Il Cre di Zogno è stato uno fra i primi a dare il via alle attività: la tematica di quest’estate è il cielo, infatti il titolo è “NASINSU” e durante i lavori manuali del primo pomeriggio vengono prodotti fermacarte a forma di stella, scacciapensieri con i pianeti, e sui murales campeggiano in bella vista stelle e stelline, pianeti e marziani su sfondo blu e azzurro. I preparativi sono iniziati parecchi mesi prima, mentre la formazione per gli animatori alle prime armi si è svolta nelle quattro settimane antecedenti all’inizio ed è culminata con l’incontro degli aiuto-animatori della val Brembana a Mezzoldo. I bambini e i ragazzi iscritti quest’anno sono circa 400, a cui si aggiungono 50 animatori. Il nostro Cre vanta svariate attività: dagli undici anni di età si pesca al fiume, si pratica canottaggio assistiti da un esperto, si pratica arrampicata in palestra o direttamente su un percorso di una piccola parete rocciosa, viene insegnato tiro con l’arco su un terreno predisposto all’attività, seguiti da un esperto in materia, si pratica equitazione. Inoltre si svolgono servizi di volontariato presso la casa di riposo per anziani, dove i ragazzi intrattengono gli ospiti e li accompagnano in passeggiate al parco, e presso il CSE centro per portatori di handicap, nel quale tutti si divertono a dipingere, a suonare in sala musica, o a giocare a calcetto nel campo dell’oratorio. Queste attività sono una continuazione estiva della formazione personale iniziata con il gruppo adolescenti: anche in vacanza non bisogna scordare chi ci chiede aiuto ma si continua l’opera del “donate se stessi agli altri”. (Un’altra interessante attività di volontariato è quella compiuta negli ultimi mesi dai giovani di 18 anni a favore dei clochard della stazione di Bergamo e delle prostitute.) I ragazzi diversamente abili vengono spesso con i bambini all’apertura della giornata per ballare e sono ben integrati tra i ragazzi. Solitamente dopo l’inizio di una giornata di Cre, che consiste nella preghiera quotidiana e in divertentissimi balletti, i bambini si dividono nei gruppi ai quali sono stati assegnati (a seconda dell’età) e si prodigano in diversi lavoretti. Alle quattro viene distribuita la merenda e viene data mezz’ora di libertà in cui i bambini si sbizzarriscono nel giocare a calcetto, pallavolo, bigliardino, pingpong, carte e giochi da tavolo disponibili nel bar dell’oratorio. Successivamente si svolgono i tornei, sempre tra classi di età. Verso le sei ci si ritrova per la preghiera finale, gli avvisi per il giorno dopo e qualche balletto. Al termine della giornata i bambini sono accompagnati a casa dai pullman assegnati ai vari rioni, che attendono i ragazzi all’entrata dell’oratorio. Ogni settimana vengono organizzate due gite, una in montagna e una in piscina. All’incirca a metà del periodo del Cre si effettua la raccolta di cibo in scatola per le associazioni di volontariato tramite la Caritas interparrocchiale e il Mato Grosso. Prima i ragazzi passano porta a porta in centro paese e nelle varie frazioni per il volantinaggio che informa i cittadini dell’iniziativa, poi ripassano qualche giorno dopo per ritirare i viveri. Il Cre è un’attività per trascorrere le giornata afose d’estate in compagnia, conoscere nuovi amici, divertirsi, ma soprattutto per continuare a crescere insieme grazie alle attività offerte.
Ilaria Cortinovis |
IL CRE DELLE “STELLINE”
Ehi, ciao a tutti! Quest’anno possiamo proprio dire che anche noi abbiamo “vissuto” il C.R.E. Siamo cinque mamme che per ben quattro settimane sono state accanto ai vostri piccoli bimbi, aiutate anche da nonna Franca, da altre due mamme che hanno dato preziosi consigli (visto che conoscevano già il Cre Pinocchio) e da due “zie”. Nell’area destinata a noi le attrazioni più forti per i bimbi erano la sabbionaia e le altalene (faremo richiesta a don Samu di un timer, era un po’ difficile far scendere i bimbi!). Grazie alla nostra bagnina, nei pochi giorni di bel tempo abbiamo fatto tuffi e nuotate nella grande piscina; peccato che il sole non ce ne ha fatti fare di più! Così per occupare i pomeriggi, oltre che giocare e colorare abbiamo proposto ai bimbi tre lavoretti nel tema del Cre, il Cielo: una cornice con inserita la foto fatta durante la prima gita alla Rocca in Città Alta, una girandola e uno scacciapensieri. Quest’ultimo ha proprio sfinito tutte la pazienza di noi animatrici, in quanto abbiamo terminato di montarli l’unica sera che non avevamo i bimbi e ci eravamo concesse una cena tutte insieme. Effettivamente i lavoretti per i bimbi che sono venuti al parco botanico a Carona sono quattro; infatti qui con l’aiuto della nostra guida Flavio, dopo aver sentito il profumo di varie piante, hanno avuto la possibilità di fare una composizione su corteccia con pigne, licheni, muschio... speriamo che l’abbiate ricevuta integra, in quanto al nostro ritorno a Zogno, come sempre, verso le 17 è arrivato il temporale! Tutti questi elementi naturali sono stati raccolti durante una caccia al tesoro nel bosco, oltre ad archi, funghi, talismani. Ma la gita che i bimbi non scorderanno è stata la passeggiata a Ponteranica, dove sfiniti per aver camminato per ben un’ora e mezza, li ha accolti un fantastico parco giochi con trattori, biciclette, tricicli, la sabbionaia che non poteva mancare...e una specie di altalena che ha fatto divertire anche il nostro don Angelo, che anche laggiù è venuto a trovarci, per portarci la sua benedizione e soprattutto per controllare quante foto avevamo fatto: la media doveva essere di 20/30 foto al giorno, ma una volta, occupate dai lavoretti, ne avevamo fatte solo 9! E per finire l’ultima gita è stata alla Chiesina di Miragolo, dove i nostri alpini non si sono smentiti e hanno offerto pizza, panini e da bere a volontà. Grazie! La nostra giornata iniziava in palestra, con la preghiera, ed era l’unico momento dove eravamo in compagnia dei “grandi”: si cantava, ascoltavamo la storia interpretata dagli adolescenti e infine si ballava, e che ballare i nostri bimbi!! Poi si ritornava nel nostro spazio, dove si facevano i lavoretti, si giocava, si colorava; ma il momento magico in cui tutti accoglievano festosi le bariste era la merenda, golosissima, soprattutto quando i grandi mancavano, e quindi c’erano alcune mamme incaricate di preparare squisitissime torte... grazie mamme! E qui mi suggeriscono di dire proprio a queste mamme, che hanno voglia di provare un’esperienza nuova, che c’è posto anche per loro e ve l’assicuro, trascorrerebbero dei momenti indescrivibili. Alla sera scopri che dai piccoli hai imparato sempre qualcosa di nuovo, anche se sei stanca, fisicamente e mentalmente; poi pensi che fortunatamente nessuno si è fatto male, grazie a Dio e anche questa è una responsabilità che, in quanto mamme, preoccupa. In proposito vorrei ringraziare di tutto cuore la nostra infermiera Anna, che ha curato amorevolmente i vostri cuccioli, e quando non c’era nessuno da medicare o a cui prestare attenzione, la si vedeva, ingaggiata dalle due bariste, tutta impegnata a preparare festoni per la Madonna del Carmine. Ecco, questo è stato il Cre dei piccoli: ancora grazie a chi ha vissuto con me questa nuova esperienza e grazie anche a Voi, nostre stelline, che avete lasciato ciascuna qualcosa in noi, di veramente speciale.. CIAO, CIAO, all’anno prossimo.
CARO DIARIO...
Venerdì h 10: ci ritroviamo all’oratorio per partire alla volta di Trabuchello. È questa la seconda esperienza che ho occasione di fare per trascorrere tre giorni fuori casa in compagnia degli amici del Cre di prima e seconda media cui quest’anno si sono aggiunti alcuni ragazzi di terza. C’è molta eccitazione e sul pullman il vociare è a volte quasi fastidioso unito al brulicare di telefonini da cui escono musiche e canzoni che si mescolano in un guazzabuglio inascoltabile. Vedo davanti a me i capelli dorati di quella ragazza che mi piace ma per la quale la timidezza non mi permette di farmi palesemente avanti. Chiacchiere e scherzi con gli amici e il viaggio scorre via veloce e ci pare un attimo che siamo già arrivati e riconosco case e luoghi già incontrati un anno fa. Venerdì pomeriggio: abbiamo giocato a calcio e pallavolo, ogni tanto abbiamo anche un po’ esagerato e allora gli animatori ci hanno ripreso. Mi ha fatto pensare e mi sono risuonate quelle parole di rimprovero, quando gli animatori hanno rimarcato la mancanza da parte nostra di rispetto, educazione e correttezza. Credo che anche i miei compagni ne siano rimasti colpiti perché da quel momento il nostro atteggiamento si è modificato comunque in meglio. E anche quanto emerso nel lavoro di gruppo, prima tutti insieme e poi divisi in gruppi un po’ ci fa pensare e dobbiamo sforzarci per esprimere quel che pensiamo. Ho compreso per la prima volta quanto lavoro ci sia dietro queste attività, quanto gli animatori si impegnino per offrirci spunti di riflessione. Venerdì sera: nel tempo di cenare il gruppo di animatori si completa. Con le ombre della sera arriva anche il consueto gioco notturno e quest’anno è stato organizzata una sorta di cena con delitto e caccia al colpevole che ci intriga e coinvolge. E per una volta l’assassino non è il maggiordomo! È tardi e tocca di andare a letto anche se non ne vogliamo sapere di dormire e così tra urla e minacce si fa quasi mattina e domani ci si alza presto.
Sabato h 6,30: la sveglia non è dolce, la voce del Don e di un animatore ci scuote e ci riporta alla dura realtà di ciò che ci attende. Un’ora dopo siamo infatti già in marcia alla volta del rifugio dei Laghi Gemelli dove passeremo anche la notte. Iniziamo la salita e cerco di stare il più possibile nei pressi della ragazza che mi piace. Con noi ci sono anche alcune guide del CAI e il percorso che ci impegna è a tratti particolarmente arduo. Poi però il sentiero diviene dolce e la Sardegnana è una specie di passeggiata che ci offre uno spettacolo fantastico. La natura in cui siamo immersi è straordinariamente bella. Sabato pomeriggio: dopo tre ore di ascesa arriviamo al Lago Marcio e facciamo pausa gustandoci un bel panino che qualcuno di buon cuore ha con cura preparato per noi. Chiacchiero e faccio anche un po’ il bulletto con lei che adesso sembra essersi accorta di me. Quindi l’ultimo strappo per arrivare al rifugio non mi pesa poi tanto ed ecco la sagoma della costruzione che ci ospiterà stanotte, farsi incontro. Qualcuno con il Don ha preso una via più lunga ma sono dei temerari, noi dopo quattro ore di cammino siamo davvero esausti. Sabato sera: che mangiata ragazzi, ci hanno preparato pasta e polenta e arrosto con le patate e di tutto ci possiamo fare il bis! Tutto buonissimo e non ci accorgiamo neppure del gran baccano che il temporale qui fuori sta facendo. Dopo cena una preghiera insieme e poi ritorniamo nelle camere dove ci siamo accampati e stavolta non servono urla perché la stanchezza la fa da padrona e nel giro di mezz’oretta siamo tutti nel mondo dei sogni.
Domenica h 7,30: siamo già tutti svegli fors’anche perché uno splendido sole ha preso il posto dei nuvoloni neri e minacciosi di ieri sera e i raggi hanno illuminato le nostre stanze. Ci prepariamo e dopo una bella e abbondante colazione partecipiamo alla Messa che Don Samuele celebra all’esterno del rifugio, circondato da una cornice naturale di indescrivibile bellezza. È giunto il momento di riprendere la marcia, e seguendo le nostre guide possiamo ammirare il lago Colombo dove addirittura troviamo un iceberg e il lago Becco dove arriviamo in tarda mattinata e ci fermiamo per uno spuntino. Domenica pomeriggio: cominciamo la discesa; c’è chi ci si butta di corsa, c’è chi mantiene un passo costante e comunque, chi prima chi poi, si arriva a Carona, per riprendere le auto e tornare a Trabuchello dove un gruppo di mamme che non bisognerebbe smettere mai di ringraziare si son date un gran daffare per preparare un rinfresco per noi e per i nostri genitori che cominciano ad arrivare a prenderci. Noi non siamo troppo stanchi e così ci buttiamo ancora nel calcio e nella pallavolo. Poi arriva il momento dei saluti e a gruppetti via via si lascia la casa dandosi appuntamento per l’indomani quando sappiamo attenderci ancora una gita in piscina; nella mente e nel cuore restano questi tre giorni insieme, restano le amicizie scoperte e approfondite e a me resterà anche lei, chissà se anche io nel suo cuore... Ci piacerebbe che questo che avete letto fosse il resoconto dei tre giorni di vita comune trascorsi con i ragazzi delle medie scritto da uno di loro. Per noi animatori che li abbiamo seguiti, guidati, rimproverati e osservati l’impressione è comunque molto vicina a quanto descritto. In cuor nostro la speranza che qualche cosa anche a loro sia davvero rimasto nel cuore.
Gli animatori
Sabato h 6,30: la sveglia non è dolce, la voce del Don e di un animatore ci scuote e ci riporta alla dura realtà di ciò che ci attende. Un’ora dopo siamo infatti già in marcia alla volta del rifugio dei Laghi Gemelli dove passeremo anche la notte. Iniziamo la salita e cerco di stare il più possibile nei pressi della ragazza che mi piace. Con noi ci sono anche alcune guide del CAI e il percorso che ci impegna è a tratti particolarmente arduo. Poi però il sentiero diviene dolce e la Sardegnana è una specie di passeggiata che ci offre uno spettacolo fantastico. La natura in cui siamo immersi è straordinariamente bella. Sabato pomeriggio: dopo tre ore di ascesa arriviamo al Lago Marcio e facciamo pausa gustandoci un bel panino che qualcuno di buon cuore ha con cura preparato per noi. Chiacchiero e faccio anche un po’ il bulletto con lei che adesso sembra essersi accorta di me. Quindi l’ultimo strappo per arrivare al rifugio non mi pesa poi tanto ed ecco la sagoma della costruzione che ci ospiterà stanotte, farsi incontro. Qualcuno con il Don ha preso una via più lunga ma sono dei temerari, noi dopo quattro ore di cammino siamo davvero esausti. Sabato sera: che mangiata ragazzi, ci hanno preparato pasta e polenta e arrosto con le patate e di tutto ci possiamo fare il bis! Tutto buonissimo e non ci accorgiamo neppure del gran baccano che il temporale qui fuori sta facendo. Dopo cena una preghiera insieme e poi ritorniamo nelle camere dove ci siamo accampati e stavolta non servono urla perché la stanchezza la fa da padrona e nel giro di mezz’oretta siamo tutti nel mondo dei sogni.
Domenica h 7,30: siamo già tutti svegli fors’anche perché uno splendido sole ha preso il posto dei nuvoloni neri e minacciosi di ieri sera e i raggi hanno illuminato le nostre stanze. Ci prepariamo e dopo una bella e abbondante colazione partecipiamo alla Messa che Don Samuele celebra all’esterno del rifugio, circondato da una cornice naturale di indescrivibile bellezza. È giunto il momento di riprendere la marcia, e seguendo le nostre guide possiamo ammirare il lago Colombo dove addirittura troviamo un iceberg e il lago Becco dove arriviamo in tarda mattinata e ci fermiamo per uno spuntino. Domenica pomeriggio: cominciamo la discesa; c’è chi ci si butta di corsa, c’è chi mantiene un passo costante e comunque, chi prima chi poi, si arriva a Carona, per riprendere le auto e tornare a Trabuchello dove un gruppo di mamme che non bisognerebbe smettere mai di ringraziare si son date un gran daffare per preparare un rinfresco per noi e per i nostri genitori che cominciano ad arrivare a prenderci. Noi non siamo troppo stanchi e così ci buttiamo ancora nel calcio e nella pallavolo. Poi arriva il momento dei saluti e a gruppetti via via si lascia la casa dandosi appuntamento per l’indomani quando sappiamo attenderci ancora una gita in piscina; nella mente e nel cuore restano questi tre giorni insieme, restano le amicizie scoperte e approfondite e a me resterà anche lei, chissà se anche io nel suo cuore... Ci piacerebbe che questo che avete letto fosse il resoconto dei tre giorni di vita comune trascorsi con i ragazzi delle medie scritto da uno di loro. Per noi animatori che li abbiamo seguiti, guidati, rimproverati e osservati l’impressione è comunque molto vicina a quanto descritto. In cuor nostro la speranza che qualche cosa anche a loro sia davvero rimasto nel cuore.
Gli animatori
GIOVANI IN MISSIONE
“In quel tempo, Gesù chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due [...] E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche [...] E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano.”
Ed è proprio questo lo spirito che ha animato la giornata di domenica 12 luglio e che sta alla base di quanto alcuni giovani della bergamasca, uniti al Gruppo Giovani dell’oratorio di Zogno faranno nel prossimo mese estivo. Come un tempo Gesù mandava i suoi discepoli per i villaggi, oggi da a noi il compito di annunciare il suo messaggio di speranza e amore agli uomini. Noi ragazzi infatti saremo impegnati in alcune missioni, che andranno a toccare le più svariate realtà sparse ai quattro angoli del mondo, a partire da quella della Bolivia, della Bosnia, della Terra Santa, della Romania, dell’India, per poi finire con quella dei terremotati d’Abruzzo. La mattinata è iniziata con la S. Messa di “Mandato”, durante la quale abbiamo ricevuto una benedizione speciale per quanto andremo ad affrontare. “Alza la Tua mano, Signore, e benedici tutti i Tuoi Figli che in ogni parte del mondo collaborano con i Missionari, e dona a ciascuno la pace e la gioia che spetta ai buoni servitori.” Con queste parole ogni gruppo ha acceso una candela, simbolo della luce del Signore che illumina il nostro cammino; luce che anche noi dovremo saper tener accesa presso le comunità che ci accoglieranno, così da rendere più sereni i giorni che trascorreremo in loro compagnia. Al termine della Messa ci siamo ritrovati insieme ad amici e parenti ed abbiamo pranzato in allegria, ma senza perdere di vista lo scopo principale della giornata: infatti tutti i fondi ricavati attraverso le generose offerte dei commensali saranno devoluti alle varie missioni di questo mese d’agosto. Concludendo, un ringraziamento particolare va alla comunità di Zogno che è costantemente presente e ci sostiene con la Preghiera e a tutti coloro che hanno partecipato alla giornata rendendola particolare e speciale, tanto quanto il significato della Missione: una condivisione reciproca della realtà, attraverso le gioie e le fatiche di ogni giorno, che con semplicità arricchisce e aiuta a crescere.
Alessandra
Ed è proprio questo lo spirito che ha animato la giornata di domenica 12 luglio e che sta alla base di quanto alcuni giovani della bergamasca, uniti al Gruppo Giovani dell’oratorio di Zogno faranno nel prossimo mese estivo. Come un tempo Gesù mandava i suoi discepoli per i villaggi, oggi da a noi il compito di annunciare il suo messaggio di speranza e amore agli uomini. Noi ragazzi infatti saremo impegnati in alcune missioni, che andranno a toccare le più svariate realtà sparse ai quattro angoli del mondo, a partire da quella della Bolivia, della Bosnia, della Terra Santa, della Romania, dell’India, per poi finire con quella dei terremotati d’Abruzzo. La mattinata è iniziata con la S. Messa di “Mandato”, durante la quale abbiamo ricevuto una benedizione speciale per quanto andremo ad affrontare. “Alza la Tua mano, Signore, e benedici tutti i Tuoi Figli che in ogni parte del mondo collaborano con i Missionari, e dona a ciascuno la pace e la gioia che spetta ai buoni servitori.” Con queste parole ogni gruppo ha acceso una candela, simbolo della luce del Signore che illumina il nostro cammino; luce che anche noi dovremo saper tener accesa presso le comunità che ci accoglieranno, così da rendere più sereni i giorni che trascorreremo in loro compagnia. Al termine della Messa ci siamo ritrovati insieme ad amici e parenti ed abbiamo pranzato in allegria, ma senza perdere di vista lo scopo principale della giornata: infatti tutti i fondi ricavati attraverso le generose offerte dei commensali saranno devoluti alle varie missioni di questo mese d’agosto. Concludendo, un ringraziamento particolare va alla comunità di Zogno che è costantemente presente e ci sostiene con la Preghiera e a tutti coloro che hanno partecipato alla giornata rendendola particolare e speciale, tanto quanto il significato della Missione: una condivisione reciproca della realtà, attraverso le gioie e le fatiche di ogni giorno, che con semplicità arricchisce e aiuta a crescere.
Alessandra
INVITO RIVOLTO A TUTTI GLI ADOLESCENTI E AI GIOVANI,
IN MODO PARTICOLARE
PER CHI È VENUTO ALLA VITA COMUNE IN TOSCANA 2mila9
FRATERNITÀ DI ROMENA
Don Luigi Verdi verrà ad incontrarci a Bergamo presso la Chiesa dei Frati Cappuccini (via dei Cappuccini)
Mercoledì 21 ottobre 2mila9 ore 21.00.
VIVILORATORIO... TIRANDO LE SOMME...
- Tinteggiatura del salone bar, pedana e altri complementi di arredo € 7.000 (iva compresa)... PAGATI
- Nuovi tendaggi ignifughi e automatizzati del salone bar... OFFERTI (a giorni arrivano)
- Tinteggiatura degli spogliatoi di calcio... OFFERTI
- Aiuola nel cortile interno del bar... OFFERTA
Ancora grazie per la vostra generosità.
don Samuele Novali
IN MODO PARTICOLARE
PER CHI È VENUTO ALLA VITA COMUNE IN TOSCANA 2mila9
FRATERNITÀ DI ROMENA
Don Luigi Verdi verrà ad incontrarci a Bergamo presso la Chiesa dei Frati Cappuccini (via dei Cappuccini)
Mercoledì 21 ottobre 2mila9 ore 21.00.
VIVILORATORIO... TIRANDO LE SOMME...
- Tinteggiatura del salone bar, pedana e altri complementi di arredo € 7.000 (iva compresa)... PAGATI
- Nuovi tendaggi ignifughi e automatizzati del salone bar... OFFERTI (a giorni arrivano)
- Tinteggiatura degli spogliatoi di calcio... OFFERTI
- Aiuola nel cortile interno del bar... OFFERTA
Ancora grazie per la vostra generosità.
don Samuele Novali
BORGO SAN LORENZO 13-19 luglio 2mila9
Vita Comune Adolescenti
È con questo augurio che prende il via l’avventura estiva in terra Toscana del mitico gruppo ado! Quest’anno siamo veramente tantissimi: 54 adolescenti tra la terza media e la quarta superiore, 11 animatori, 3 cuoche e, ovviamente, don Samu! Con questi numeri i nostri animatori si sono dovuti ingegnare non poco per organizzare il viaggio e soprattutto il trasporto di due elementi fondamentali per la buona riuscita della settimana: il cibo (in grandi quantità!!) e le cuoche! Così domenica 12 luglio parte la truppa d’assalto: due macchine traboccanti (nel vero senso del termine) di provviste e vettovaglie, per sfamare l’orda di barbari zognesi, con due animatori e le cuoche. Quest’anno, signore e signori, abbiamo “preteso” il meglio del meglio e così ci siamo affidati alle mani sante di tre super mamme: l’esuberante Anna , Elena la saggia e Augusta importata addirittura dall’estero. Quest’anno per molti di noi è la prima volta; il don e i veterani del gruppo ado ci hanno tanto parlato di questa esperienza descrivendola come emozionante e praticamente imperdibile ... e allora cosa aspettiamo?! Pronti...via! Meta del viaggio; Borgo San Lorenzo, ameno paesino dell’entroterra toscano dove trascorrere una settimana ricca di emozionanti avventure. La nostra prima tappa è il mare! La mitica spiaggia di Viareggio ci accoglie per dare un po’ di “colore” alla nostra vacanza. C’è chi, sfoderando un incarnato latteo, per paura di scottarsi si immerge nella crema protezione 50 +, risultando un perfetto pannello catarifrangente per tutti i compagni!! Alla sera ci attende il primo di una lunga serie di lauti pasti caratterizzati da primi sfiziosi, secondi succulenti, frutta e verdura a volontà e ovviamente dolci squisiti!! Martedì 14 luglio il nostro viaggio entra nel vivo; scopriamo la parola chiave che ci accompagnerà in questi giorni di gioco e svago, ma anche di riflessione: “POTARE”! Sì avete capito bene, proprio potare, ma non intendiamo questa parola come nostro uso intercalare nella parlata tipicamente bergamasca, bensì potare come tagliare ed eliminare da sé i rami secchi, le cose inutili che appesantiscono il nostro essere. Scopriamo così, durante i due lavori di gruppo, che nella vita siamo chiamati a fare delle scelte, non sempre facili da mantenere nel tempo, anzi impegnative e che spesso richiedono qualche sacrificio e che per fare ciò è necessario togliere tutto ciò che è inutile e ci appesantisce. Ogni scelta fatta ci apre nuove possibilità e nuove strade, ma nel contempo ci chiede di abbandonare altre vie a cui dobbiamo rinunciare. “L’azione del potare ci fa in genere pensare a ciò cui rinunciamo, perdiamo, tagliamo, piuttosto che al frutto, cioè alla meta che vogliamo raggiungere. Sono i “distacchi” che dobbiamo realizzare che ci riempiono di paura. Per questo ci capita di concentrare le nostre energie sul “trattenere” le cose. Ci si appesantisce inutilmente. Così, ogni tanto, sentiamo forte il bisogno di alleggerirci e di prendere il largo verso qualcosa di nuovo. La vita ci chiama con voce più forte. Dobbiamo, per crescere, accettare il rischio collegato al lasciare qualcosa. Dobbiamo superare alcune paure: paura di lasciare qualcosa di noto per una meta non ancora chiara, paura di non saper affrontare il cambiamento che ci aspetta. È una nostra scelta: possiamo concentrarci sulla paura o invece sulla speranza”. (Luigi Padovese, Distacchi che generano vita.). Durante i lavori di gruppo ci si diverte ed è bello scoprire che anche durante una vacanza ci si può impegnare con gioia e serenità e tanta voglia di mettersi in gioco e di dare qualcosa di sé agli altri. I pomeriggi in quel di Borgo San Lorenzo trascorrono tra tuffi in piscina, lunghe biciclettate e divertenti tornei, nonché le immancabili puntatine al circuito del Mugello per qualche giro di pista! In serata ci attende lo svago e il riposo; ovviamente non può mancare il gioco notturno. Quest’anno i nostri simpatici animatori hanno pensato che fosse divertente risolvere una serie di complicati delitti, che definire dei veri e propri rompicapo, sarebbe sminuirne l’intensità!! Se qualcuno (e qui chiediamo aiuto a papà Gioz e Luca che da veri sceneggiatori hanno ideato una serie di omicidi che neppure Dario Argento avrebbe potuto tanto!) ci sa dire la soluzione dell’enigma ne saremmo grati e molto riconoscenti, perché dopo più di due mesi ci stiamo ancora arrovellando la testa su chi sia stato l’assassino e soprattutto perché. Come dimenticare poi la magnifica serata in cui abbiamo partecipato alla prima edizione della Corrida di Borgo San Lorenzo; abbiamo aderito tutti proponendo esibizioni canore, di danza e recitazione, nonché barzellette ed intrattenimento. Abbiamo ancora nel cuore l’esibizione canora delle nostre cuoche, ma anche il canto corale di tutti sulla mitica “Domani”; come dimenticare poi i vincitori con una perfetta esibizione di jumpingstyle e la rivelazione dell’anno, il nostro nuovo amico Mauro che durante tutta la serata ha dato il meglio di sé in maniera simpatica e spiritosa. È stata veramente una serata magnifica in cui tutti si sono impegnati per divertirsi e far divertire. Mercoledì 15 luglio è la giornata del cuore e dello spirito. Dopo la sveglia all’alba e una strada tutta curve e tornanti, giungiamo alla Fraternità di Romena. La porta non ha campanello, solo una scritta “Vieni chiunque tu sia”. Strano! “Chiunque tu sia”... Allora l’invito è anche per noi! Vieni, venite! C’è una chiesa, una pieve, ovvero una chiesa del popolo, grande e povera, essenziale, in pietra e lì accanto una casa, un rustico, e all’ingresso due grandi alberi su cui trovano ristoro allegri uccellini e sotto le cui fronde si trova riparo dalla calura; e tutt’intorno verde, e silenzio. Qui nasce e vive la Fraternità di Romena. È un posto bello, accogliente, allegro e rilassante. È un posto in cui Dio e l’uomo si incontrano per riposare. Qui, seduti su semplici stuoie, per terra, all’interno della chiesa ascoltiamo incantati la testimonianza di vita di GIGI; è un prete, ma prima di tutto un uomo, che ci parla trattandoci da uomini. Non come fanno spesso in tanti che pensano che noi adolescenti non sappiamo fare nulla e siamo solo dai grandi sfaticati. Ci parla con il cuore in mano. Non ci nasconde i suoi difetti e gli sbagli, non si presenta come uomo infallibile, ma ci racconta di sé e delle proprie debolezze; e poi ci desta dal nostro modo di essere; ci chiama alla realtà, ci chiede di coltivare un sogno e di vivere per esso; ci chiede di fare scelte coerenti per essere felici e non per seguire la massa informe di chi non sa vivere veramente. Le sue parole ci fanno riflettere...scappa anche qualche lacrima; forse perché siamo fragili dentro e in questo posto sappiamo che nessuno ci giudicherà o si prenderà gioco di noi se questa fragilità emergerà sui nostri volti!!! Nel pomeriggio dopo un lauto pranzo e una meritata siesta abbiamo visitato il borgo antico di Poppi e dopo un sano “gelatino” abbiamo fatto ritorno nella nostra casa, dove ci aspettavano le mamme per sfamare i nostri appetiti insaziabili. Finalmente giovedì 16 luglio partiamo con le nostre biciclette per la tanto sospirata e temuta gita al lago Bilancino!! Carichi di entusiasmo ci mettiamo in viaggio affrontando subito, così per dare un po’ di brio alla gitarella, la salita del Mugello: circa trecento metri di strada con una pendenza lieve del 40%; di questo ringraziamo il nostro capo-comitiva Diego, che vedendoci ancora un poco addormentati ha deciso di svegliarci per bene!! Dopo lungo peregrinare giungiamo alla meta. Ad attenderci una spiaggia tutta rinnovata e super attrezzata con lettini e ombrelloni e ovviamente il mitico istruttore di windsurf e canoa! L’entusiasmo è tanto! C’è chi passa tutta la giornata in acqua, chi sonnecchia qua e là, chi è impegnato in “brevissimi” colloqui con il don! Insomma la giornata trascorre veloce sotto un bel sole caldo... ed è oramai ora di rientrare. Ci sarebbero ancora tante cose da dire, ma lo spazio è ormai poco. Ricordiamo solo la magnifica serata finale davanti al falò per ringraziare tutti di quanto condiviso e imparato in questi giorni. E qui come allora diciamo: grazie agli animatori per la pazienza portata e l’impegno profuso, grazie alle mamme per averci accompagnato e sfamato; grazie a noi tutti per quello che ci siamo donati; grazie a Dio per il dono della vita e dell’amicizia sperimentata in questi giorni; grazie a don Samu che ha reso ancora una volta possibile questa vita comune meravigliosa.
I tuoi Ado
I tuoi Ado
GRUPPO GIOVANI INTERPARROCCHIALE DAI 19 ANNI IN POI...
L’iniziativa è rivolta a quei giovani che hanno voglia di mettersi in gioco, di confrontarsi
alla pari con altri coetanei e che vogliono approfondire la loro conoscenza di Cristo.
Il Gruppo Giovani interparrocchiale vuole aiutare i giovani
- che sono alla ricerca di una vita spirituale più intensa
- che pensano di battersi nell’impegno socio-politico
- che hanno semplicemente desiderio di confrontarsi con altri...
Il primo incontro sarà domenica 11 ottobre ore 19.00 all’Oratorio di Zogno.
GIOVANI PER IL MONDO 2009
ORATORIO ZOGNO h. 20.45 VENERDÌ 23 OTTOBRE 2009
I giovani della comunità vicariale in collaborazione con l’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Zogno e l’Oratorio sono lieti di presentarvi le loro esperienze missionarie estive... In una serata di racconti, musiche, immagini e degustazioni di cibi da tutto il mondo.....
L’iniziativa è rivolta a quei giovani che hanno voglia di mettersi in gioco, di confrontarsi
alla pari con altri coetanei e che vogliono approfondire la loro conoscenza di Cristo.
Il Gruppo Giovani interparrocchiale vuole aiutare i giovani
- che sono alla ricerca di una vita spirituale più intensa
- che pensano di battersi nell’impegno socio-politico
- che hanno semplicemente desiderio di confrontarsi con altri...
Il primo incontro sarà domenica 11 ottobre ore 19.00 all’Oratorio di Zogno.
GIOVANI PER IL MONDO 2009
ORATORIO ZOGNO h. 20.45 VENERDÌ 23 OTTOBRE 2009
I giovani della comunità vicariale in collaborazione con l’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Zogno e l’Oratorio sono lieti di presentarvi le loro esperienze missionarie estive... In una serata di racconti, musiche, immagini e degustazioni di cibi da tutto il mondo.....
Lo scorso 1° agosto, durante la sagra di s. lorenzo, all’Oratorio, si è svolto il classico quadrangolare di calcio “vecchie glorie” (G.Paolo Maini e Giuliano Sonzogni a.m.). prima del fischio d’inizio è stata scattata una foto ricordo con tutti i giocatori.
Ringraziamo di cuore a nome di tutta la comunità, tutti coloro che durante la sagra di san Lorenzo hanno regalato tempo, generosità e passione nella preparazione di tutto quello che concerne l’organizzazione e lo svolgimento delle serate, il servizio e la mano d’opera... Di nuovo grazie!!!
Ringraziamo di cuore a nome di tutta la comunità, tutti coloro che durante la sagra di san Lorenzo hanno regalato tempo, generosità e passione nella preparazione di tutto quello che concerne l’organizzazione e lo svolgimento delle serate, il servizio e la mano d’opera... Di nuovo grazie!!!
TRE GIORNATE SPECIALI
In piena estate al nostro don Samuele viene un’idea (che per la verità covava da tempo): invitare i suoi catechisti a vivere alcune giornate di spiritualità, prima dell’inizio del nuovo anno pastorale. Ecco quindi che ai nostri cellulari arriva un sms che ci avvisa di stare all’erta, perché, quanto prima, ci avrebbe inviato il programma dell’evento. Non si è fatto attendere molto e la proposta non era per niente male. Meta: Abbazia di Monte Oliveto dal 25 al 27 settembre 2009. Come resistere a tale invito? In 17 abbiamo risposto con entusiasmo e nel giorno convenuto, di buon mattino, ritrovo al piazzale del mercato e partenza coltivando nel cuore la speranza di poter vivere una bella esperienza. Quasi puntuali sulla tabella di marcia, arriviamo a destinazione. Al centro delle crete senesi, nelle vicinanze dello splendido paese di Asciano, Monte Oliveto Maggiore ha l’aspetto delle grandi Abbazie Benedettine. Il luogo, di sua natura solitario e selvaggio, è uno stupendo esempio di bellezza artistica e spirituale. Sul colle, svetta, nel perimetro di quasi un chilometro quadrato, una selva di cipressi, che frammisti a pini, querce, olivi formano un parco meraviglioso. Nel centro, rossigno e solenne sorge il monastero che è l’Abbazia territoriale e Archicenobio della Congregazione. La vita cenobitica, secondo il significato originario della parola, è per sua natura comunitaria e, secondo il Santo Padre Benedetto e i grandi maestri del monachesimo, ha il suo modello nella primitiva comunità cristiana, che ogni monastero e tutti i monaci della Congregazione devono imitare per formare un cuore solo e un’anima sola, nell’attesa gioiosa del supremo incontro con il Signore. Ebbene, anche noi, abbiamo vissuto con i monaci alcuni momenti della loro vita comunitaria. Non è stato facile “capire” cosa stava accadendo: il loro modo di pregare, intenso, lento, così diverso dal nostro, ci ha inizialmente disorientate. La loro preghiera diventava ancora più solenne, perché accompagnata dal canto gregoriano. Se all’inizio tutto questo ci è sembrato estraneo, via via, in modo sorprendente è diventato anche il nostro modo di pregare e subito ci siamo sentite in sintonia con loro. Nella mattinata di sabato era previsto un incontro con uno dei monaci. Si pensava alla solita testimonianza, ma sin dalle prime battute, si è capito che così non sarebbe stato. Dom Andrea (si, proprio -dom- che sta per Domini) bergamasco, ci ha raccontato della Congregazione, che ha la sua origine nella vocazione eremitica e poi cenobitica di alcuni nobili senesi: Bernardo Tolomei (1272-1348), Patrizio Patrizi ed Ambrogio Piccolomini. Essi si ritirarono in un luogo solitario, detto Accona, poi Monte Oliveto, a circa 30 km da Siena, desiderosi di istituire “una scuola del servizio divino”. La “Charta fundationis” del monastero, porta la data 26 marzo 1319; tre giorni dopo i fondatori ricevettero l’abito monastico bianco dal delegato del Vescovo di Arezzo, professando la Regola di San Benedetto . Il Beato Bernardo Tolomei, dopo aver dato prova di santità eroica nel luogo di Accona, coronò la sua vita con un atto di eroismo caritativo, morendo con ottanta altri suoi monaci durante la peste del 1348 soccorrendo e curando poveri ammalati nel monastero olivetano di Siena. Benedetto XVI lo ha canonizzato lo scorso 26 aprile 2009. In breve tempo, nella nostra penisola, sorsero monasteri della Congregazione di Monte Oliveto. A parte la storia, pur interessante, riguardante la Congregazione, quello che più ci ha colpito di dom Andrea, è la sua serenità interiore che affiora in ogni parola che dice. Di quell’incontro, ognuna di noi, certamente porta nel cuore ricordi particolari; dom Andrea ha saputo toccare corde dell’intimo in modo delicato ma sollecito, sottolineando con forza che il silenzio, nel quale si snoda sostanzialmente tutta la loro vita, aiuta a “guardarsi dentro” per poter scendere nel profondo dell’anima. Questo modo di vivere, porta necessariamente a far riemergere le ferite più profonde che ognuno di noi conserva e, dopo averle riconosciute, le trasforma da ferite in feritoie, attraverso le quali la Parola di Dio riesce a passare e diventa indispensabile confronto in ogni azione che essi compiono. Inutile dire che di materiale per riflettere ne avevamo in abbondanza, sicuramente è mancato il tempo per farlo, ma questo non ci esime dal fatto di poterlo comunque trovare nella nostra vita di ogni giorno. In queste tre giornate non sono mancati i momenti di svago: sempre con dom Andrea abbiamo fatto visita alla vigna dove i monaci coltivano con meticolosa passione uve dalle quali poi estraggono i loro pregiati vini. Il momento della visita ai vigneti si è trasformato in preghiera: don Samuele ha proclamato la pagina di Giovanni, dove Gesù ci invita a rimanere in lui: Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me., Io sono la vite e voi i tralci” Prendendoci per mano, abbiamo recitato il Padre Nostro, affidando a Lui noi stesse e tutti ragazzi della nostra Comunità. Un’emozione profonda, che ci ha fatto sentire davvero fratelli e compagni di viaggio. La visita by-night a Siena ha completato le nostre giornate a Monte Oliveto e sulla via del ritorno la sosta a S. Gimignano era d’obbligo.
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L’esperienza che abbiamo vissuto, certamente ha lasciato in ciascuna di noi un ricordo indelebile: oltre a conoscere una realtà nuova, vivere insieme ci ha dato la possibilità di rafforzare i nostri rapporti. Ci auguriamo sia la prima di una lunga serie, sperando che altri si possano aggiungere al gruppo, perché solo camminando insieme nella condivisione, ci si confronta e arricchisce. Grazie don Samuele per questa opportunità!
Graziella
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L’esperienza che abbiamo vissuto, certamente ha lasciato in ciascuna di noi un ricordo indelebile: oltre a conoscere una realtà nuova, vivere insieme ci ha dato la possibilità di rafforzare i nostri rapporti. Ci auguriamo sia la prima di una lunga serie, sperando che altri si possano aggiungere al gruppo, perché solo camminando insieme nella condivisione, ci si confronta e arricchisce. Grazie don Samuele per questa opportunità!
Graziella
DAL 27 AL 30 DICEMBRE 2mila9
VITA COMUNE ADOLESCENTI
in Oratorio dalla 1ª alla 5ª superiore
Domenica 27 dicembre
10 15 ritrovo in oratorio
11.00 S. Messa d’inizio
Vita Comune
Nel pomeriggio a MILANO...
DIALOGO NEL BUIO...
per essere un po’ ciechi
anche noi...
da non perdere!!
Lunedì 28 dicembre
Due passi sulla neve
sul MONTE AVARO
e per chi vuole CIASPOLATA
e/o tornei VARI...
PRANZO AL RIFUGIO...
sfidone a palle di neve!!
ADO-ANIMATORI/DON
Pomeriggio lavoro di gruppo-gioco.
Martedì 29 dicembre
Sulla neve a BORMIO e alle TERME!!
Alla sera... Adorazione notturna.
Mercoledì 30 dicembre
Dopo pranzo saluti e baci!!
Per i coraggiosi alla h. 20.30
MARCIA VICARIALE DELLA PACE
da ZOGNO a STABELLO...
chi vuole poi dorme in oratorio!!
Evidentemente in tutte questa attività ci sarà spazio anche per qualche turno di pulizie e per la preghiera!!
Per eventuali informazioni più dettagliate chiama il Don!! 3336341454
30 DICEMBRE - 6 GENNAIO Giovani dell’Oratorio in Romania (ancora 1 posto)
VITA COMUNE ADOLESCENTI
in Oratorio dalla 1ª alla 5ª superiore
Domenica 27 dicembre
10 15 ritrovo in oratorio
11.00 S. Messa d’inizio
Vita Comune
Nel pomeriggio a MILANO...
DIALOGO NEL BUIO...
per essere un po’ ciechi
anche noi...
da non perdere!!
Lunedì 28 dicembre
Due passi sulla neve
sul MONTE AVARO
e per chi vuole CIASPOLATA
e/o tornei VARI...
PRANZO AL RIFUGIO...
sfidone a palle di neve!!
ADO-ANIMATORI/DON
Pomeriggio lavoro di gruppo-gioco.
Martedì 29 dicembre
Sulla neve a BORMIO e alle TERME!!
Alla sera... Adorazione notturna.
Mercoledì 30 dicembre
Dopo pranzo saluti e baci!!
Per i coraggiosi alla h. 20.30
MARCIA VICARIALE DELLA PACE
da ZOGNO a STABELLO...
chi vuole poi dorme in oratorio!!
Evidentemente in tutte questa attività ci sarà spazio anche per qualche turno di pulizie e per la preghiera!!
Per eventuali informazioni più dettagliate chiama il Don!! 3336341454
30 DICEMBRE - 6 GENNAIO Giovani dell’Oratorio in Romania (ancora 1 posto)