1984
LA VOCE DELL’ORATORIO
La catechesi nell’Anno Santo (V)
Ma esiste ancora il peccato?
“Mi fa rabbia chi parla di peccato: è un’invenzione dei preti per far star buona la gente, soprattutto quella povera, con la paura dell’inferno”; “Sì, c’è il peccato. Quando uccido o rubo: insomma, quando danneggio un altro uomo. Ma non vedo che peccati siano quelli che riguardano solo la mia persona e non recano danno ad altri...”; “non so cos’è il peccato... forse sentirsi a posto con se stessi, aver paura degli altri...”. Sono espressioni che forse hai detto anche tu, pensando a tutte le prediche dei preti sul peccato; forse ti sembrava che fossero contro la tua libertà di agire e di pensare.
1) Ma che cosa è la libertà?
Le scienze umane ci hanno insegnato come è difficile tentare di stabilire come e fin dove l’uomo è libero. In più l’ideologia radicale, molto diffusa nel modo comune di pensare, oggi, ha fatto della libertà da la propria bandiera.
“No ad ogni condizionamento!” D’accordo. “Io faccio quello che voglio”, ma che cosa voglio? “Voglio essere felice”. Dunque ho bisogno di muovermi, e devo scegliermi una strada, seguire un progetto.
Non sono libero perchè posso scegliere tutto, ma sono libero se so scegliere, cioè escludere ciò che vale meno a favore di qualcosa che per me vale più di tutto.
Non è sufficiente rivendicare la libertà ad ogni costo e sotto tutte le frontiere, per promuovere la liberazione. È necessario domandarsi quali obiettivi con essa si perseguono, per che cosa essa viene spesa.
Non basta battersi per essere “liberi da”, ma bisogna imparare contemporaneamente ad essere “liberi per”. Liberi per un progetto da realizzare. Per un ideale da rendere concreto giorno dopo giorno.
LIBERTÀ È LA POSSIBILITÀ DI DISPORRE DI SE STESSI PER CIÒ CHE PIÙ VALE!
2) L’amore viene prima della “legge”
Il peccato prima di essere la disobbedienza ad una legge, è il rifiuto di un amore.
Esiste una legge forte che costringe e libera nello stesso tempo. È l’amore. Nessuno è così “legato” come colui che ama e nessuno è così “libero” come colui che ama. Persino la vita è meno importante dell’amore. Per amore si è disposti anche a morire.
Prova a leggere la posta di un settimanale: controlla quante volte il problema di chi scrive è quello della solitudine? Perchè non sono felici le persone sole? Eppure sono nelle condizioni di essere le più “libere da”... NON SI PUÒ ESSERE LIBERI SE NON PER QUALCUNO a cui consegnare liberamente la nostra libertà?
3) È vero che oggi il mondo sta perdendo il senso del peccato?
Non si può parlare di peccato se non in relazione ad una libertà che diventa amore donandosi ad altri. Tantissimi oggi affermano che l’uomo non deve essere sottoposto a nessuna legge cosiddetta morale; può decidere da sé ciò che è bene o male per lui. Bisogna eliminare ogni tabù e sorta di condizionamento sociale e culturale...
Ma fare del male a un altro, a una persona con cui siamo in relazione, è tutt’altro un fatto di legge o codici. Osservando il dolore dell’altro, che ha provato dolore per causa nostra, ci si sente profondamente colpevoli e si prova il desiderio di ricominciare da capo. È l’unica salvezza possibile.
Chi non sa cosa vuol dire “amore”, non può sapere che cosa vuol dire “peccare”: IL MONDO CHE PERDE IL SENSO DEL PECCATO È UN MONDO CHE PERDE IL SENSO DELL’AMORE.
don Vittorio Bonati
Ma esiste ancora il peccato?
“Mi fa rabbia chi parla di peccato: è un’invenzione dei preti per far star buona la gente, soprattutto quella povera, con la paura dell’inferno”; “Sì, c’è il peccato. Quando uccido o rubo: insomma, quando danneggio un altro uomo. Ma non vedo che peccati siano quelli che riguardano solo la mia persona e non recano danno ad altri...”; “non so cos’è il peccato... forse sentirsi a posto con se stessi, aver paura degli altri...”. Sono espressioni che forse hai detto anche tu, pensando a tutte le prediche dei preti sul peccato; forse ti sembrava che fossero contro la tua libertà di agire e di pensare.
1) Ma che cosa è la libertà?
Le scienze umane ci hanno insegnato come è difficile tentare di stabilire come e fin dove l’uomo è libero. In più l’ideologia radicale, molto diffusa nel modo comune di pensare, oggi, ha fatto della libertà da la propria bandiera.
“No ad ogni condizionamento!” D’accordo. “Io faccio quello che voglio”, ma che cosa voglio? “Voglio essere felice”. Dunque ho bisogno di muovermi, e devo scegliermi una strada, seguire un progetto.
Non sono libero perchè posso scegliere tutto, ma sono libero se so scegliere, cioè escludere ciò che vale meno a favore di qualcosa che per me vale più di tutto.
Non è sufficiente rivendicare la libertà ad ogni costo e sotto tutte le frontiere, per promuovere la liberazione. È necessario domandarsi quali obiettivi con essa si perseguono, per che cosa essa viene spesa.
Non basta battersi per essere “liberi da”, ma bisogna imparare contemporaneamente ad essere “liberi per”. Liberi per un progetto da realizzare. Per un ideale da rendere concreto giorno dopo giorno.
LIBERTÀ È LA POSSIBILITÀ DI DISPORRE DI SE STESSI PER CIÒ CHE PIÙ VALE!
2) L’amore viene prima della “legge”
Il peccato prima di essere la disobbedienza ad una legge, è il rifiuto di un amore.
Esiste una legge forte che costringe e libera nello stesso tempo. È l’amore. Nessuno è così “legato” come colui che ama e nessuno è così “libero” come colui che ama. Persino la vita è meno importante dell’amore. Per amore si è disposti anche a morire.
Prova a leggere la posta di un settimanale: controlla quante volte il problema di chi scrive è quello della solitudine? Perchè non sono felici le persone sole? Eppure sono nelle condizioni di essere le più “libere da”... NON SI PUÒ ESSERE LIBERI SE NON PER QUALCUNO a cui consegnare liberamente la nostra libertà?
3) È vero che oggi il mondo sta perdendo il senso del peccato?
Non si può parlare di peccato se non in relazione ad una libertà che diventa amore donandosi ad altri. Tantissimi oggi affermano che l’uomo non deve essere sottoposto a nessuna legge cosiddetta morale; può decidere da sé ciò che è bene o male per lui. Bisogna eliminare ogni tabù e sorta di condizionamento sociale e culturale...
Ma fare del male a un altro, a una persona con cui siamo in relazione, è tutt’altro un fatto di legge o codici. Osservando il dolore dell’altro, che ha provato dolore per causa nostra, ci si sente profondamente colpevoli e si prova il desiderio di ricominciare da capo. È l’unica salvezza possibile.
Chi non sa cosa vuol dire “amore”, non può sapere che cosa vuol dire “peccare”: IL MONDO CHE PERDE IL SENSO DEL PECCATO È UN MONDO CHE PERDE IL SENSO DELL’AMORE.
don Vittorio Bonati
FESTA DI S. GIOVANNI BOSCO
S. Francesco è stato il tema della festa dello scorso anno; quest’anno proponiamo una riflessione sulla violenza nel mondo d’oggi. I ragazzi della Terza Media presenteranno i loro cartelloni durante tutta la settimana.
Programma:
lun. 30 gen. ore 15,00 - Incontro ragazzi elementari (Cinema Trieste)
ore 16,00 - Incontro ragazzi medie (Cinema Trieste)
mar. 31 gen. ore 16,00 - S. MESSA - S. GIOVANNI BOSCO
mer. 1 feb. ore 20,15 - Film “Uomini contro” (una testimonianza critica sulla I Guerra Mondiale) (Cinema Trieste - gratuito)
ven. 3 feb. ore 20,15 - Film “Arpa birmana” (Cinema Trieste - gratuito)
sab. 4 feb. ore 20,30 - (per i giovani) Dibattito sui due film: “Come costruire la pace oggi?”
sab. 4 feb. ore 15,00 - Confessioni per tutti
dom. 5 feb. ore 15,00 - Incontro di preghiera per tutti i ragazzi e adulti
ore 15,30 - Nel Cinema Trieste:
Musical di un gruppo di ragazze Spettacolo teatrale comicissimo!
Estrazione lotteria (il cui ricavato servirà per l’arredamento della sala di gioco e incontro dei ragazzi e giovani)
Programma:
lun. 30 gen. ore 15,00 - Incontro ragazzi elementari (Cinema Trieste)
ore 16,00 - Incontro ragazzi medie (Cinema Trieste)
mar. 31 gen. ore 16,00 - S. MESSA - S. GIOVANNI BOSCO
mer. 1 feb. ore 20,15 - Film “Uomini contro” (una testimonianza critica sulla I Guerra Mondiale) (Cinema Trieste - gratuito)
ven. 3 feb. ore 20,15 - Film “Arpa birmana” (Cinema Trieste - gratuito)
sab. 4 feb. ore 20,30 - (per i giovani) Dibattito sui due film: “Come costruire la pace oggi?”
sab. 4 feb. ore 15,00 - Confessioni per tutti
dom. 5 feb. ore 15,00 - Incontro di preghiera per tutti i ragazzi e adulti
ore 15,30 - Nel Cinema Trieste:
Musical di un gruppo di ragazze Spettacolo teatrale comicissimo!
Estrazione lotteria (il cui ricavato servirà per l’arredamento della sala di gioco e incontro dei ragazzi e giovani)
LA VOCE DELL’ORATORIO
La catechesi nell’Anno Santo (VI)
1) È peccato, dunque tutto ciò che mi impedisce di maturare pienamente come persona secondo il piano di Dio, che frena la mia capacità di dialogo con l’altro e con Dio, che va contro il vero progetto di vita mio e degli altri (e per questo si oppone alla volontà di Dio). Il peccato, perciò, non si limita alla trasgressione di una legge morale scritta. Le varie leggi (compreso lo stesso Decalogo) sono una esemplificazione schematica di scelte sbagliate.
Hanno certamente un valore, perchè le leggi di maturazione di un uomo non possono essere arbitrarie o soggettive. Ma il cammino morale dell’uomo conosce delle sfumature che nascono dalla ricchezza personale e dal dialogo con Dio e con gli altri, e che le leggi non possono esprimere adeguatamente.
2) Quanto al Sacramento della Riconciliazione, esso è la celebrazione del perdono da parte di Dio e insieme del nostro desiderio di vita nuova e dell’impegno di continuare un cammino di maturazione personale e comunitario.
3) Ad ogni Confessione dovete chiedervi se il vostro peccato rappresenti veramente una rottura, un cambiamento di rotta o se non sia soltanto un fatto isolato, un “incidente di percorso” dovuto a debolezza a volte inevitabile.
Ognuno di voi nella sua vita orienta infatti se stesso in una certa direzione, fa una scelta di fondo verso alcuni valori che ritiene importanti, e giorno dopo giorno conferma oppure cambia o modifica questa scelta, rendendola sempre più definitiva e personale. Si tratta di quella scelta importante che i teologi chiamano “opzione fondamentale”.
4) Al momento della Confessione dovete preoccuparvi molto di più della vostra scelta di fondo che in un esame rigoroso sui singoli peccati. È vero che sono le vostre scelte quotidiane che svelano in qualche modo la vostra opzione fondamentale (e il riferimento alla vita concreta è indispensabile, proprio per non illudervi); ma è un fatto che i vostri stessi errori diventano meno drammatici quando la scelta di fondo rimane quella giusta. Gli stessi vostri peccati, seguiti dal pentimento, possono confermare in modo più forte la vostra opzione fondamentale.
Quando siete convinti di essere ben orientati e siete disposti a giocare la vostra vita per le cose in cui credete, smettete di arrovellarvi sui vostri peccati: programmate invece in modo nuovo il futuro. Pensate a come poter vivere meglio il vostro progetto di vita.
5) La Chiesa vive costantemente in un atteggiamento di conversione e di volontà di comunione. Lo fa prima di tutto nell’impegno personale, attraverso l’educazione della coscienza. “Condanna le tue colpe. Questo è sufficiente al Signore per la tua liberazione. Se condanni le tue colpe sarai più cauto nel ricadérvi” (San Giovanni Crisostomo). Il pentimento e la preghiera umile sono sufficienti per ottenere il perdono dei peccati quotidiani. Questo impegno individuale di miglioramento è la migliore garanzia anche di una crescita della comunità.
“Perdonate i fratelli che vi hanno offeso, non ricordate le colpe dei nemici, dominate l’ira. Anche così avremo il perdono” (San Giovanni Crisostomo)
Il perdono reciproco è un altro aspetto della riconciliazione nella Chiesa. Ma anche l’apertura a un amico o a un’amica credenti nei momenti di crisi, il crescere nell’amicizia e nella vita di relazione sono vere esperienze di Riconciliazione.
Vivere la carità, impegnarsi nella solidarietà sociale, sono un altro modo con cui possiamo farci perdonare. Soprattutto la celebrazione eucaristica rappresenta un momento privilegiato di comunione fraterna, una vera festa della riconciliazione comunitaria.
6) La celebrazione del sacramento della Riconciliazione è naturalmente una esperienza-vertice del perdono, soprattutto quando la rottura nei confronti del nostro “progetto di vita” secondo Dio sia fatta profonda e la nostra appartenenza alla Chiesa non avrebbe più senso, senza un cambiamento deciso di vita. Ma non è necessaria questa rottura profonda per confessarsi. E il farlo alcune volte nell’anno (e soprattutto nei momenti forti dell’anno liturgico: Avvento, Quaresima), è quanto mai auspicabile e può diventare indispensabile.
Chi poi pensa di servirsi della celebrazione per un colloquio spirituale, dovrà farlo anche più spesso.
don Vittorio Bonati
1) È peccato, dunque tutto ciò che mi impedisce di maturare pienamente come persona secondo il piano di Dio, che frena la mia capacità di dialogo con l’altro e con Dio, che va contro il vero progetto di vita mio e degli altri (e per questo si oppone alla volontà di Dio). Il peccato, perciò, non si limita alla trasgressione di una legge morale scritta. Le varie leggi (compreso lo stesso Decalogo) sono una esemplificazione schematica di scelte sbagliate.
Hanno certamente un valore, perchè le leggi di maturazione di un uomo non possono essere arbitrarie o soggettive. Ma il cammino morale dell’uomo conosce delle sfumature che nascono dalla ricchezza personale e dal dialogo con Dio e con gli altri, e che le leggi non possono esprimere adeguatamente.
2) Quanto al Sacramento della Riconciliazione, esso è la celebrazione del perdono da parte di Dio e insieme del nostro desiderio di vita nuova e dell’impegno di continuare un cammino di maturazione personale e comunitario.
3) Ad ogni Confessione dovete chiedervi se il vostro peccato rappresenti veramente una rottura, un cambiamento di rotta o se non sia soltanto un fatto isolato, un “incidente di percorso” dovuto a debolezza a volte inevitabile.
Ognuno di voi nella sua vita orienta infatti se stesso in una certa direzione, fa una scelta di fondo verso alcuni valori che ritiene importanti, e giorno dopo giorno conferma oppure cambia o modifica questa scelta, rendendola sempre più definitiva e personale. Si tratta di quella scelta importante che i teologi chiamano “opzione fondamentale”.
4) Al momento della Confessione dovete preoccuparvi molto di più della vostra scelta di fondo che in un esame rigoroso sui singoli peccati. È vero che sono le vostre scelte quotidiane che svelano in qualche modo la vostra opzione fondamentale (e il riferimento alla vita concreta è indispensabile, proprio per non illudervi); ma è un fatto che i vostri stessi errori diventano meno drammatici quando la scelta di fondo rimane quella giusta. Gli stessi vostri peccati, seguiti dal pentimento, possono confermare in modo più forte la vostra opzione fondamentale.
Quando siete convinti di essere ben orientati e siete disposti a giocare la vostra vita per le cose in cui credete, smettete di arrovellarvi sui vostri peccati: programmate invece in modo nuovo il futuro. Pensate a come poter vivere meglio il vostro progetto di vita.
5) La Chiesa vive costantemente in un atteggiamento di conversione e di volontà di comunione. Lo fa prima di tutto nell’impegno personale, attraverso l’educazione della coscienza. “Condanna le tue colpe. Questo è sufficiente al Signore per la tua liberazione. Se condanni le tue colpe sarai più cauto nel ricadérvi” (San Giovanni Crisostomo). Il pentimento e la preghiera umile sono sufficienti per ottenere il perdono dei peccati quotidiani. Questo impegno individuale di miglioramento è la migliore garanzia anche di una crescita della comunità.
“Perdonate i fratelli che vi hanno offeso, non ricordate le colpe dei nemici, dominate l’ira. Anche così avremo il perdono” (San Giovanni Crisostomo)
Il perdono reciproco è un altro aspetto della riconciliazione nella Chiesa. Ma anche l’apertura a un amico o a un’amica credenti nei momenti di crisi, il crescere nell’amicizia e nella vita di relazione sono vere esperienze di Riconciliazione.
Vivere la carità, impegnarsi nella solidarietà sociale, sono un altro modo con cui possiamo farci perdonare. Soprattutto la celebrazione eucaristica rappresenta un momento privilegiato di comunione fraterna, una vera festa della riconciliazione comunitaria.
6) La celebrazione del sacramento della Riconciliazione è naturalmente una esperienza-vertice del perdono, soprattutto quando la rottura nei confronti del nostro “progetto di vita” secondo Dio sia fatta profonda e la nostra appartenenza alla Chiesa non avrebbe più senso, senza un cambiamento deciso di vita. Ma non è necessaria questa rottura profonda per confessarsi. E il farlo alcune volte nell’anno (e soprattutto nei momenti forti dell’anno liturgico: Avvento, Quaresima), è quanto mai auspicabile e può diventare indispensabile.
Chi poi pensa di servirsi della celebrazione per un colloquio spirituale, dovrà farlo anche più spesso.
don Vittorio Bonati
COMMISSIONE ORATORIO
Due sono i problemi che si sta tentando di risolvere:
1) la sala di gioco e di incontro dei ragazzi e giovani. Già alcuni adulti si sono resi disponibili; ne aspettiamo altri. È importante avere una presenza di animazione. Già si sono fatte alcune spese. Si spera al più presto, ultimate le ultime difficoltà tecniche, di arrivare ad una conclusione.
2) una sistemazione delle strutture esterne dell’orato-rio (campo di calcio con pista di atletica intorno). Si sta vedendo la soluzione. È importante soprattutto creare una mentalità di impegno nei confronti dei problemi e delle attività dell’oratorio, che vogliono essere di educazione nei confronti dei ragazzi.
RELAZIONE ECONOMICA* (gennaio-febbraio)
ENTRATE
Attivo precedente L. 1.050.430
Lotto-bicicletta L. 270.000
Vincitrice lotto L. 50.000
Recital Natale L. 154.400
Giornalino n. 1 L. 439.000
Film (S.G. Bosco) L. 28.700
Film (S.G. Bosco-element.) L. 87.000
N.N. L. 400.000
N.N. L. 10.000
N.N. L. 100.000
Serata recital ragazze L. 36.000
Giornalino maestra L. 20.000
Lotteria L. 1.450.000
L. 4.095.530
USCITE
Carta L. 70.000
Giornalino n. 1 L. 300.000
Festa S.G. Bosco L. 40.000
Film S.G. Bosco L. 100.000
Lotteria (televisore) L. 172.000
Giochi per sala
(biliardo, calcetti e ping-pong) L. 1.000.000
Sedie nuove
per sala e per sala filmati L. 1.327.000
Sedie e tavoli
per sala (occasione) L. 800.000
Carnevale L. 100.000
Giornalino n. 2 L. 300.000
L. 4.209.000
* Questo è un bilancio per le piccole spese dell’oratorio. Tutte le spese assai più forti delle strutture dell’oratorio gravano sul bilancio parrocchiale. Ringraziamo ugualmente tutte le persone che in vari modi collaborano (per le tende delle sale, per i dolci nelle feste, per i trasporti nelle gite...).
1) la sala di gioco e di incontro dei ragazzi e giovani. Già alcuni adulti si sono resi disponibili; ne aspettiamo altri. È importante avere una presenza di animazione. Già si sono fatte alcune spese. Si spera al più presto, ultimate le ultime difficoltà tecniche, di arrivare ad una conclusione.
2) una sistemazione delle strutture esterne dell’orato-rio (campo di calcio con pista di atletica intorno). Si sta vedendo la soluzione. È importante soprattutto creare una mentalità di impegno nei confronti dei problemi e delle attività dell’oratorio, che vogliono essere di educazione nei confronti dei ragazzi.
RELAZIONE ECONOMICA* (gennaio-febbraio)
ENTRATE
Attivo precedente L. 1.050.430
Lotto-bicicletta L. 270.000
Vincitrice lotto L. 50.000
Recital Natale L. 154.400
Giornalino n. 1 L. 439.000
Film (S.G. Bosco) L. 28.700
Film (S.G. Bosco-element.) L. 87.000
N.N. L. 400.000
N.N. L. 10.000
N.N. L. 100.000
Serata recital ragazze L. 36.000
Giornalino maestra L. 20.000
Lotteria L. 1.450.000
L. 4.095.530
USCITE
Carta L. 70.000
Giornalino n. 1 L. 300.000
Festa S.G. Bosco L. 40.000
Film S.G. Bosco L. 100.000
Lotteria (televisore) L. 172.000
Giochi per sala
(biliardo, calcetti e ping-pong) L. 1.000.000
Sedie nuove
per sala e per sala filmati L. 1.327.000
Sedie e tavoli
per sala (occasione) L. 800.000
Carnevale L. 100.000
Giornalino n. 2 L. 300.000
L. 4.209.000
* Questo è un bilancio per le piccole spese dell’oratorio. Tutte le spese assai più forti delle strutture dell’oratorio gravano sul bilancio parrocchiale. Ringraziamo ugualmente tutte le persone che in vari modi collaborano (per le tende delle sale, per i dolci nelle feste, per i trasporti nelle gite...).
COMMISSIONE ORATORIO
Si è riunita regolarmente ogni mese per cercare di risolvere, almeno per quanto riguarda le sue competenze (anche se non si capiscono ancora bene!) i vari problemi dell'oratorio.
Non si vuole qui ricordare le varie iniziative di quest’anno (chi è stato presente lo saprà!), ma richiamare alcuni problemi ora sul tappeto:
1) la sala di incontro giovani e di gioco per ragazzi. Si sta ultimando da parte di persone che lavorano gratuitamente la sistemazione della sala. Siamo ancora alla ricerca di persone disponibili (oltre la Lucia, Giancarlo, Angioletta, Perri, Barcella, Avogadro P.) che si rendano disponibili per la gestione della sala. Ufficialmente si pensa di aprirla il 9 settembre.
2) la pulizia dell’oratorio
Oggi svolta quasi unicamente dai genitori di don Vittorio, si attendono anche qui mamme disponibili che un mercoledì ogni quindici giorni siano disponibili per rendere più pulito e accogliente l’oratorio.
3) la convenzione con il Comune per l’utilizzo e la manutenzione degli impianti sportivi.
È stata presentata al Comune, ma ancora si attende risposta. In breve consiste in questo: l’oratorio mette a disposizione delle scuole al mattino e dei vari gruppi sportivi le strutture sportive, e il Comune provvede alla manutenzione e alla ristrutturazione delle stesse.
Non si vuole qui ricordare le varie iniziative di quest’anno (chi è stato presente lo saprà!), ma richiamare alcuni problemi ora sul tappeto:
1) la sala di incontro giovani e di gioco per ragazzi. Si sta ultimando da parte di persone che lavorano gratuitamente la sistemazione della sala. Siamo ancora alla ricerca di persone disponibili (oltre la Lucia, Giancarlo, Angioletta, Perri, Barcella, Avogadro P.) che si rendano disponibili per la gestione della sala. Ufficialmente si pensa di aprirla il 9 settembre.
2) la pulizia dell’oratorio
Oggi svolta quasi unicamente dai genitori di don Vittorio, si attendono anche qui mamme disponibili che un mercoledì ogni quindici giorni siano disponibili per rendere più pulito e accogliente l’oratorio.
3) la convenzione con il Comune per l’utilizzo e la manutenzione degli impianti sportivi.
È stata presentata al Comune, ma ancora si attende risposta. In breve consiste in questo: l’oratorio mette a disposizione delle scuole al mattino e dei vari gruppi sportivi le strutture sportive, e il Comune provvede alla manutenzione e alla ristrutturazione delle stesse.